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“Una Torre per la Pace”: cerimonia di premiazione del concorso di idee nelle scuole

sbandieratori-cavensi-cava-de'-tirreni-luglio-2014-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Si svolgerà lunedì 30 maggio a Palazzo di Città, nell’Aula Consiliare, la cerimonia di premiazione del concorso di idee nelle scuole Una Torre per la Pace organizzato dall’Ente Sbandieratori Cavensi in collaborazione con gli Assessorati alle Politiche Sociali e alla Pubblica Istruzione del Comune di Cava de’ Tirreni. 
Il concorso, organizzato dagli Sbandieratori Cavensi nell’ambito del XXVII Festival delle Torri, ha avuto per oggetto la realizzazione di elaborati grafici, manufatti o elaborati di scrittura creativa il cui tema è la rappresentazione o narrazione del tema della pace, utilizzando il simbolo della torre con l’obiettivo di sensibilizzare gli alunni ai temi della pace e alle tradizioni folcloristiche locali stimolando la loro creatività artistica. 
La decisione di promuovere il concorso destinato alle scuole, con temi come la torre e la pace, nasce dalla volontà dell’Ente Sbandieratori Cavensi e dell’Amministrazione Comunale di diffondere tra le nuove generazioni le tradizioni storiche della nostra città e, al tempo stesso, di riproporre in chiave moderna il ruolo centrale della pace come simbolo di unione tra le nazioni e le diverse etnie del mondo.
All’iniziativa hanno partecipato oltre seicento studenti di sette scuole cittadine: l’Istituto Comprensivo Giovanni XIII, la Scuola Don Bosco del 1° Circolo Didattico, la Scuola Santa Lucia del 4° Circolo Didattico, l’Istituto Comprensivo Carducci-Trezza, la Scuola Opera Pia Di Mauro e i plessi di Via Della Corte e San Cesareo del 2° Circolo Didattico. 

Il programma della cerimonia di premiazione:

Lunedì 30 maggio 2016.

ore 9:15 ritrovo delle scolaresche in Piazza E. Abbro
ore 9:30 Esibizione dei Giovani Sbandieratori dell’Università della Cava – Scuola di Bandiera “Luigi Santoriello” A.S.D.
ore 10:00 Inizio della cerimonia di premiazione in Aula Consiliare.

Ad ogni classe partecipante sarà consegnato l’attestato di partecipazione al concorso. Saranno premiati: il miglior disegno, il miglior racconto,la miglior poesia e il miglior manufatto. I premi per il miglior disegno e il miglior manufatto saranno assegnati in due categorie, uno per la scuola primaria ed uno per la scuola secondaria.
La cerimonia di premiazione sarà presentata dal presidente della commissione giudicante Franco Bruno Vitolo.
Le scolaresche vincenti saranno ospiti della serata finale del XXVII Festival delle Torri che si terrà sabato 6 agosto 2016.

Sabato 7 maggio serata show per Lolita D’Arienzo al Teatro Verdi, con Enzo De Caro, danza e canto targati San Carlo e presentazione del cortometraggio “Lola, In punta d’ali”

SALERNO. Musica, canto, danza, poesia e creatività, nel nome della solidarietà: questa l’anima dello spettacolo “La libellula”, che si terrà sabato 7 maggio 2016 alle ore 20 nella storica suggestione del Teatro Verdi di Salerno, eccezionalmente concesso dall’Amministrazione Comunale per una manifestazione “esterna”, in questo caso organizzata dall’Associazione “Amici di Lola” e dall’Associazione “Salerno Rete Solidale”,diretta da Carmen Guarino.

Lo show è tutto dedicato alla persona ed alla figura di Apollonia (Lolita) D’Arienzo, l’ex ballerina e maestra di danza, originaria di Vietri e residente a Cava de’ Tirreni, che da diciotto anni vive immobilizzata dalla SLA e può comunicare solo con battiti di ciglia e con la luce sempre vivissima dei suoi occhi, espressione di una mente e di un cuore palpitanti, attivi, propositivi.

Nonostante la disabilità fisica, negli ultimi anni, da quando ha deciso di convivere attivamente con la malattia e di aprirsi al mondo, Lola ha fatto della sua casa un allegro porto di amicizia, ha partecipato a tante iniziative ed ha scritto tante poesie e ben quattro libri. All’ultimo di questi, In punta d’ali, è ispirato, sia pure alla lontana, il cortometraggio Lola, in punta d’ali ,che sarà presentato in prima assoluta nel corso della serata e che è stato scritto e realizzato Luca Guardabascio (regista e documentarista RAI, docente da tre anni negli USA di Storia d’Italia attraverso il Cinema), con le musiche del maestro olandese Frank Altorfer, la partecipazione straordinaria di attori professionisti come Enzo De Caro e Pino D’Aloja, della maestra di ballo Carmela Bucciarelli (che attualmente gestisce con Lola la scuola di danza da lei fondata), di Carla Russo, Kevin Capece e delle magnifiche ballerine della scuola di danza Coreia, oltre che di altri attori ed amici di Lola.

A fare da corona a questa presentazione, esibizioni di alta qualità che investono le forme più nobili dello spettacolo:

Danza, con maestri prestigiosi provenienti dal Teatro San Carlo di Napoli: Luigi Ferrone, Corona Paone, Luca Carannante, Alfonso Donnarumma, Angelo Vincenzo Egarese, Rossella Gallo, Raffaele Di Martino, Roberto Russo, Ilaria Leone, Emanuele Torre, Michele Storto. Con loro, gli allievi della prestigiosa Scuola di Danza Crown Ballett di Napoli, diretta da Luigi Ferrone.

Canto, con Margherita De Angelis, soprano del San Carlo, e Manuel Foresta, giovane cantante emergente rivelatosi alla grande in Rai nel Talent di Raffaella Carrà “The voice”.

Recitazione, con la presenza di Enzo De Caro, oggi popolarissimo interprete di fiction televisive, ieri protagonista del magico trio della Smorfia, con Massimo Troisi e Lello Arena. De Caro, oltre che come interprete del cortometraggio, si proporrà anche come lettore di alcune poesie della stessa Lolita D’Arienzo.

La conduzione della serata è affidata a Nunzia Schiavone, la Direzione Artistica al già citato Luigi Ferrone.

I residui inviti a disposizione si possono reperire fino a pochi minuti prima dello spettacolo presso il botteghino del Teatro Verdi. 

Il titolo, In punta d’ali, è ispirato, come già detto, a quello dell’ultimo romanzo di Lola. Idealmente fa riferimento anche e soprattutto sia alla sua irriducibile e caldissima passione per la danza “ sia alla sua capacità e volontà di volare, nonostante tutto.

La storia è proprio il racconto delle fasi salienti della sua vita e della sua malattia: la passione di sempre per la danza, l’amore per quello che sarà suo marito, la nascita dell’amatissimo figlio, la creazione di una affermata scuola di danza, Coreia, l’improvviso apparire dei primi sintomi del male, la terribile diagnosi, la rottura del matrimonio, le tensioni legate al rapporto con l’amatissimo figlio, la disperazione, la decisione di convivere con la malattia stessa e di continuare a danzare nella vita “in punta d’ali”.

Il tutto è raccontato in diciassette minuti incalzanti ed emozionanti, grazie alla regia elettrica di Luca Guardabascio,fatta di montaggi rapidi, tripartizioni dello schermo, sovrapposizione di tempi e di luoghi in suggestivi salti di immagine. Contribuiscono all’esito sia la musica avvolgente e coinvolgente, da rock postromantico, del Maestro olandese Frank Alfolter, sia l’ espressiva fisicità degli attori, in primis Carla Russo (Lola), le due guest star Enzo de Caro (il dottore che comunica la diagnosi a Lola) e Pino D’Aloja, il paziente che fa da prologo e che innalza un commosso inno alla vita in un prologo stimolante e struggente. Oltre che nel montaggio delle immagini, soffi avvolgenti di creatività si colgono anche nella sceneggiatura, che prevede la personificazione della malattia sotto forma di un’amica, che penetra suadente nella vita di Lola e con la quale lei è costretta ad accettare la convivenza se vuole ancora dare luce alla sua stessa esistenza.

L’emozione raggiunge il massimo quando Lola-Carla si volta e intravede, una volta nel futuro un’altra nel presente, la figura della vera Lola, una volta nel letto un’altra in carrozzella.

Insomma, un lavoro che non lascia indifferenti, anche per la lezione di combattività e di vita che offre. E ci auguriamo che non lasci indifferenti nemmeno i potenziali produttori di un eventuale lungometraggio che racconti nella sua pienezza questa storia umanissima, integrandoli dei tanti risvolti che non era possibile inserire nel corto e che la rendono unica e che hanno già fatto entrare Lolita nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta e le vogliono un bene dell’anima, per il suo essere persona e non per il suo essere disabile.

“La Donna che curava le Donne”: appuntamento domenica 6 marzo al Museo

donna-che-curava-donne-pontecagnano-faiano-marzo-2016-vivimediaPONTECAGNANO FAIANO (SA). “La Donna che curava le Donne”. E’ il titolo dell’iniziativa in programma domenica 6 marzo 2016 al Museo Archeologico Nazionale “Gli Etruschi di Frontiera”.

L’evento è promosso dal Comune, su impulso del Sindaco Ernesto Sica e dell’Assessora alla Cultura Lucia Zoccoli, in collaborazione con il Museo e la sezione Campania dell’Associazione italiana biblioteche e il sostegno delle Associazioni Hortus Magnus, Parco Storico Sichelgaita di Salerno, Cooperativa Metaia e Pro Loco “Etruschi di Frontiera”. 

Start alle ore 10 con la tradizionale colazione. A seguire, la cerimonia dell’albero di mimosa in memoria delle donne vittime di violenza.

Due appuntamenti interessanti alle ore 11: presentazione del libro “Io, Trotula” di Dorotea Memoli Apicella e, soprattutto per i più piccoli, la proiezione di “Inside out”, vincitore 2016 del Premio Oscar come miglior film d’animazione.

Spazio, dunque, ai laboratori e alla visita guidata a tema. 

“Domenica mattina – dichiara l’Assessora Lucia Zoccola – celebriamo la Festa dell’8 Marzo. Anche questa iniziativa sarà caratterizzata dalla sinergia col mondo associativo. Insieme all’Aib, alla Cooperativa Metaia e alla Pro Loco ‘Etruschi di Frontiera’, avremo, infatti, la partecipazione delle Associazioni Hortus Magnus e Parco Storico Sichelgaita di Salerno che contribuiranno a valorizzare il nostro straordinario patrimonio storico e archeologico. Mi preme rivolgere un ringraziamento alla scrittrice Dorotea Memoli Apicella che ha voluto presentare il suo lavoro nella nostra Città dandoci l’opportunità di conoscere una donna eccezionale quale è stata Trotula de Ruggiero, prima medichessa e magister della Scuola medica salernitana. Trotula, a mio avviso, non ha ancora avuto il posto che merita nella storia e nelle scienze mediche e noi intendiamo esaltarne la figura. Grazie anche a Matilde Baccari Cioffi che sostiene fortemente questa iniziativa perché anche lei è impegnata a valorizzare la storia delle donne che hanno reso grande il nostro Paese”.

Napoli è … una cartolina. Immagini antiche di una Città e di un’identità unica. Il libro che non c’era e adesso c’è …

NAPOLI. Stavolta ha superato se stesso, Alfonso Prisco, il Principe delle cartoline d’annata, il collezionista curatore-creatore delle grandi strenne con raccolte di cartoline del passato: Lady Cava 1 (2011), Lady Cava 2 (2012), la Divina (2013), con i riflettori sulla Costiera, Salerno (2013), con cartoline storiche del capoluogo e quaranta immagini a colori dei dieci anni di Luci d’artista.

Pubblicata, come le altre, da Area Blu, dinamicissima sul territorio, è stata presentata a Napoli il 10 dicembre ed a Cava il 16 dicembre la raccolta che vola più in alto: Napoli è… una cartolina (titolo in suggestivo Pino Daniele style), raccolta inedita della grande bellezza nelle antiche immagini della Città,

Seicentotrenta cartoline, tutte in originale e di proprietà dell’autore, antecedenti al 1930, solita copertina con le suggestioni di una cartolina particolare, solita grande ed elegante rilegatura in formato 24 x 30, solito supergrafico Ernesto Manzolillo.

Grande la novità, rispetto alle raccolte precedenti. Innanzitutto, mentre quelle sono incentrate prevalentemente sugli scorci paesaggistici e su elementi urbanistici, questa dedica ai panorami ed agli elementi puramente geografici solo un quarto dell’insieme.

Il resto, sono acquerelli, gouaches d’epoca, testi di canzoni con gli spartiti ed illustrazioni d’autore (un nome per tutti, il grande pittore Scoppetta), scene di vita quotidiana, quadretti di strada e di quartiere, poesie (Russo in primis), antichi mestieri, tipi classici della napoletanità. Insomma l’identità di un popolo. Un’identità a colori, proveniente da tempi in cui non esistevano le foto a colori e quindi i negativi dovevano essere colorati a mano, in uno dei trenta e passa laboratori che pullulavano nella città. Un’identità per certi versi anche idealizzata, perché vengono messi in evidenza soprattutto gli aspetti folkloristicamente attraenti di una società che, lo sappiamo bene, non mancava di ombre. Ma non dimentichiamo che le cartoline servivano soprattutto per propagandare l’immagine e le immagini di un luogo nel mondo. E queste cartoline ci sono riuscite benissimo.

E benissimo è riuscito a rendere questo mondo la strutturazione del libro.

I titoli delle sezioni sono già un programma:

Saluti da Napoli, con scenari del Vesuvio, immagine universale della Città, e tagli vesuviani per lo più sponsorizzati dagli alberghi con vista. Tutti Grand Hotel di risonanza mondiale, in luoghi di risonanza altrettanto mondiale, Santa Lucia in testa. Un Vesuvio in parte oleografico in parte sterminatore, forse a ricordare sottilmente non solo le ambivalente della Città ma anche il fatto che Napoli si diceva che fosse un Paradiso abitato da diavoli.

Panorami e vedute,con oltre cinquanta straordinari acquerelli e gouaches d’epoca, vere e proprie opere d’arte, con un realismo che ti fa innamorare dei luoghi e con venature e sfumature tonali di riflessi nell’acqua e giochi di luce e palazzi da sogno che te ne svelano la poesia e la storia. Dominanti, oltre a Santa Lucia, l’eterno Posillipo, Marechiaro, Mergellina. Insomma, i luoghi accarezzate da quel mare che una volta faceva sognare e dire Vedi napoli e poi muori e oggi ha tanti problemi a sognare e qualche volta ti fa anche morire di suo…

Canzoni e poesie: come già detto, opere d’arte pura, ma anche veicolo di napoletanità nel mondo. La canzone napoletana si diffuse tanto anche grazie al circolare pullulante di quei testi e quelle parole, che sono rimaste fino a noi e che difficilmente potranno sparire se non sparirà anche la napoletanità.

Le strade, i tipi e gli antichi mestieri: anche qui, gli straordinari artisti si sono superati. Basti guardare la meravigliosa serie di Della Valle, la cui immagine simbolo può essere un esplosivo pizzaiuolo riprodotto in elegantissima definizione a pagina a specchio, giusto per stupire e mostrare di che pasta è fatto l’intero libro. Ma di pasta ce n’è tanta, anche nelle cartoline, tra produttori, “spase” di spaghetti e scugnizzi mangiatori di maccheroni. E poi volti, scavati dal vento della vita ma illuminati da sguardi di una vitalità monellesca o teneramente appassionata a qualsiasi età. E antichi mestieri, evocanti magari altre forme dell’immaginario, a cominciare dal mitico pazzariello, l’imbonitore pubblicitario immortalato da Totò ne “L’oro di Napoli”.E scenette quotidiane apparentemente strane, come il camorrista elegantemente vestito che attende la fine di una partita a carte per prendersi la tangente…

A questo punto le altre due sezioni, I quartieri, le strade e le piazze e Le Chiese e i Monumenti potrebbero sembrare di ordinaria amministrazione, ed invece sono altrettanti squarci sulle tante bellezze più o meno conosciute che avrebbero potuto fare la fortuna turistica universale di una città che una volta era tra le più belle del mondo e che oggi piange i suoi monumenti ora travolti dal degrado urbano ora “scriviciati” ora semplicemente ignorati o trascurati o poco pubblicizzati. Eppure, sempre con un fascino incredibile, come quella stupenda Piazza del mercato, che era il cuore della Città e che ancora oggi sa tanto di Masaniello, tra uno sgretolamento e l’altro.

Ma altri luoghi erano belli e lo sono ancora, a dispetto di tutto. A cominciare naturalmente dalla immortale Santa Lucia, con la sua fontana artistica, il magico Castel dell’Ovo ed i suoi grandi alberghi che in una Città tutta rimessa a nuovo ospitarono i grandi della Terra in quel mitico G 7 del 1994, che restituì, sia pure per poco, l’orgoglio di essere napoletani.

In fondo, Napoli è… una cartolina a questo mira. A rendere i napoletani, e gli italiani, consapevoli della grande bellezza di cui sono depositari. Una Grande Bellezza che non attende altro, se non di essere riscoperta, o scoperta, o almeno semplicemente guardata.

Quelle seicento cartoline sono il puzzle ideale di questa Grande Bellezza. È questo il primo libro con tale completezza di angolazioni.

Insomma, il libro che non c’era. E che adesso c’è. Da essere orgogliosi di Napoli. E da essere orgogliosi che la scoperta sia avvenuta nella nostra Cava ad opera di cavesi orgogliosi in questo caso di sentirsi anche un poco napoletani…

“Libertiadi a Natale 2015”

libertiadi-libertas-salerno-dicembre-2015-vivimediaSALERNO. Lo Sport per tutti, lo Sport di tutti. È questo lo slogan della LIBERTAS, Ente di Promozione Sportiva presente in tutta Italia con i suoi grandi numeri e con le sue molteplici iniziative. Il suo successo è legato alla radicalizzata presenza sul territorio. In provincia di Salerno il Centro provinciale sportivo Libertas ha, in occasione delle festività natalizie, organizzato per il secondo anno consecutivo le Libertiadi a Natale 2015una grande festa dello Sport che sta coinvolgendo le centinaia di società affiliate Libertas nel Salernitano, e oltre 2000 giovani atleti, in appassionanti tornei e intense giornate di promozione dello sport nelle seguenti specialità: calcio, nuoto, pallanuoto, basket, ginnastica ritmica, pattinaggio artistico, twirling. Selezionati dall’organizzazione i migliori “contenitori” sportivi della provincia per garantire un alto livello di sicurezza e adeguata ospitalità a tutti i partecipanti. Il PalaPuglisi di Battipaglia e la Palestra dello Sport di Pagani per il basket e la ginnastica ritmica, la piscina comunale di Cava de’ Tirreni, per il nuoto e la pallanuoto, gli impianti privati di calcetto di Cava de’ Tirrreni (Alba Cavese, Real Cavese, Nocera Soccer, Dream Soccer di Mercato S. Severino) per le categorie primi calci, pulcini, esordienti e juniores. Il calendario degli eventi sarà aperto il 20 dicembre dalla Festa della Coreografia di Ginnastica Ritmica, al Palapuglisi di Battipaglia. All’evento parteciperanno circa 500 ginnaste di diciotto diverse società Libertas della provincia di Salerno. Sempre il 20 dicembre nel pomeriggio toccherà ad altre 300 atlete per le esibizioni di Ginnastica artistica, Pattinaggio artistico e Twirling. Sempre il 20 dicembre si terrà un torneo di pallanuoto presso la Piscina comunale di Cava de’ Tirreni con la partecipazione di cento giovani pallanuotisti. Il 21 dicembre toccherà partire al Calcio e ai suoi quattro tornei per un totale di 600 baby calciatori coinvolti. Il 28 e il 29 dicembre si disputeranno nella Palestra di Sarno gli incontri di Basket, con il coinvolgimento di oltre centocinquanta atleti.
I numerosi eventi sportivi programmati, che continueranno con le ulteriori fasi di Ginnastica artistica, Pattinaggio artistico e Twirling fino al 7 febbraio prossimo, vivranno un momento di sintesi il 4 gennaio con il Gran Galà delle “Libertiadi a Natale 2015”, presso l’Auditorium “F. De Filippis” di Cava de’ Tirreni – ore 18.00. Durante la serata, alla quale ha preannunciato la sua presenza il presidente nazionale della Libertas, prof. Luigi Musacchia, saranno premiate le società partecipanti e i loro tesserati e saranno illustrate le nuove iniziative della Libertas sul territorio provinciale, con i prossimi eventi e i progetti in atto di integrazione con il mondo della Scuola e delle Diverse abilità.