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SARNO – CAVA DE’ TIRRENI (SA). “Il tempo sospeso”: il canto dell’Uomo, farfalla ferita, nei versi volanti di Lorenzo Basile

C’è uno stimolante mix di pensiero poetante e di poesia pensante nella raccolta Il tempo sospeso (etabeta edizioni), opera prima in campo letterario di Lorenzo Basile, già noto da tempo per le sue pitture e ben conosciuto nella sua Sarno per il pluridecennale lavoro presso il Comune e per il suo appassionato contributo nelle iniziative del volontariato.

L’anima della raccolta si può compendiare nel titolo e nei versi della poesia “Emozioni”: Il rumore dei passi / accende la notte / e le luci della città / dipingono di nero / l’uomo che ha appeso / le scarpe al cielo. Sembra una descrizione realistica, eppure è una visione, un volo dell’invenzione; la scena sembra figlia di una connessione logica, eppure è prodotta da una fantasia analogica, quella che accende la notte col rumore dei passi, crea un dipinto nero da un raggio di luce e solleva una scarpa al cielo; sembra una poesia in versi, eppure sono pennellate di un quadro; sembra silenziosa eppure c’è sottesa una musica fascinosa; è una costruzione della ragione eppure solletica l’immaginazione; sembra inquadrata nello svolgersi delle ore, eppure il suo tempo è sospeso.

E non è sospeso solo il tempo, ma l’atmosfera stessa che il poeta riesce a creare, lasciando una scia di profonda e fascinosa vaghezza nella mente e nel cuore.

Quella stessa atmosfera si coglie in molte altre liriche della raccolta, altrettanto brevi e altrettanto intrise di pittoriche sfumature, in linea con il suo stile di artista del colore, incentrato su pennellate di stampo espressionistico apparentemente nette ma che nell’insieme della figura lasciano l’impronta, l’onda sfuggente dell’inafferrabilità. Questo contrasto è costantemente vivo nell’insieme della raccolta.

Basile ama gli accostamenti arditi dei colori e, nel nostro caso, delle parole, quelle parole con cui sceglie di “giocare” e che vuole arrotolare come carta sul cuore. È quel gioco che gli permette di abitare nel varco gelato di brandelli di vetro, di accarezzare i capelli con la punta della matita, di avanzare con passo lieve, sussulto nella notte, fuoco di un bagliore aggomitolato al cielo. di sentire l’ombra di una mosca che gli trafigge il petto.

Questo gioco gli permette di trovare squarci lirici che sanno “bucare il foglio”, ma non sono il frutto di una pura ricerca estetica, quanto l’espressione di una dimensione interiore che corrisponde a quella sospensione a cui fa riferimento il titolo, a quel tempo sospeso che, come giustamente osserva Valentina Basile, è il tempo stesso dell’autore, il tempo dell’incontro con se stesso, in un percorso, per dirla com Myriam Salerno, di simbolica catarsi.

Il suo, tuttavia, è un incontro non con il sé stesso del quotidiano ma con la sua stessa essenza umana e con il cuore vivo di quella sensibilità che permette di “sentire” la forza e le contraddizioni dell’esistere. La sospensione è la condizione umana: “siamo rami e foglie / sospesi al sole, / granelli di polvere / sospesi al destino, gocce di mare / dell’umano sentire”. Come tali, siamo costantemente in bilico tra la luce e le ombre dell’abisso, il pieno delle sensazioni e delle percezioni e l’indicibile vuoto che incombe, tra l’abbraccio stordente della vita e lo spegnimento del suo incanto al suono straziante del canto di un cigno.

Questo quadro di pensiero e di lirismo ci fa anche comprendere il perché di un linguaggio così pregnante e sintetico, perché come sono forti i lampi di buio così è abbagliante il buio della luce, in uno scoppio di singole emozioni che sembrano bagliori di fuochi artificiali su un bosco notturno.

A confermare tale contrasto quasi musicale, oltre che pittorico, è il fatto che nei significativi campi semantici usati da Basile, ricorrono spesso termini come gomitolo e battito: l’intrigo e il flash, appunto.

L’Uomo in gabbia, dunque? Nel pensiero di Basile questo è un punto di partenza e forse di cammino, ma non di arrivo o di prospettive. È la specificità propria dell’Uomo la sua catarsi: la sensibilità di cui è depositario, la coscienza di cui è spesso incosciente: “Io non capivo / gli abissi del silenzio… Non sapevo / che c’era un mondo diverso / nelle praterie del cielo”.

L’Uomo per Basile è come una farfalla: quando la crisalide comincia a volare, è reduce dalla prigionia del bozzolo e dai dolori dello sbozzolamentto, ma poi si fascia le ferite e comincia il suo volo. Non a caso in tutte e due queste ultime poesie, ad indicare la maturazione progressiva dell’anima, c’è l’espressione “non era ancora il suo battito”: ma quando batte il battito, è la coscienza, sia pure fulminea, che entra per la porta. L’uomo è una farfalla colorata ma ferita, che vive breve la vita ma in quella brevità può cogliere l’infinito.

Perciò nel mondo di Basile ci sono tante stelle, tanto sole, tanto cielo. Sono gli indicatori della nostra bussola interiore, ma poi siamo noi a compiere il gesto decisivo appendendo, o cercando di appendere, le scarpe al cielo. E quello dipende dall’energia della nostra anima individuale, con le sue emozioni e le sue scelte. A chiudere il cerchio, Basile inserisce il tassello più importante, quello che ci permette di “andare oltre”.

È un amore in cammino, il suo, che parte dalla dimensione sensoriale e dolce dell’accoppiamento, quando è possibile arare la pelle come un campo da gioco, e poi attraversa tutti i campi dell’affetto pronto a decollare oltre l’esercizio del sé e dell’io e te e del noi in famiglia.

Di tale decollo Basile ci presenta solo alcuni dettagli, neppure pienamente decifrabili per chi non conosce il suo mondo. Sono sottintesi, eppure rimangono illuminanti. Il decollo sta nel senso della solidarietà, nella mano tesa al fratello che soffre e, nel caso di Basile, è il tempo non sospeso ma donato, a lenire nelle corsie d’ospedale il grigio che avvolge le giornate dei bambini ricoverati con il rosso dei nasi da clown, con i voli di fatina o le movenze del Mimo. In quel momento, pur se col solito flash, sparisce il dolore, rapito da un raggio di sole..

Con questo ideale cammino verso la sublimazione dell’essere uomo, grazie al soffio dell’amore, i germogli delle piante possono finalmente baciare la luna e… finita la corsa, il superbo gabbiano, sul ciglio di uno scoglio, contempla il suo Dio.

Così, il girasole del giardino non sarà più la nota stonata di una notte senza ostile, ma sarà possibile ascoltare la musica dei fiori di campo. E vedere finalmente un arco di colori a due passi dagli occhi.

E le parole non baceranno più solo i corpi, ma anche le anime. E il tempo rimarrà sospeso, ma, con tutti i suoi canti e i suoi canti, sarà finalmente nostro.

E anche i versi di Basile saranno nostri… e noi saremo con loro…

Addio a Mimmo Sorrentino, “sportivo della vita”, fondatore di RTC 4A Rete SpA e Presidente degli Sbandieratori Cavensi

Rino Santin a sinistra, Mimmo Sorrentino a destra.

Alla già nutrita e triste lista dei “concittadini-pagine di Storia” che ci hanno lasciato in questo nefasto 2020 (Angelo Canora, Salvatore Fasano, Ugo Mughini, Patrizia Reso… tanto per citarne solo alcuni), l’11 novembre scorso si è aggiunto anche il caro Mimmo Sorrentino, logorato all’età di ottant’anni da un male incalzante che giorno dopo giorno ha stroncato la sua forte fibra di “sportivo della vita”.

Era un combattente ad alto tasso di energia, un motore di lungo percorso, un riferimento discreto ma costante, una porta aperta e ricca di umanità verso la vita della collettività e verso ogni fermento di gioventù, anche a prescindere dal dato anagrafico. Un uomo che ha operato ed ha inciso nello sport, nell’imprenditoria, nell’associazionismo, nel folklore, elementi fortemente identitari, pagine di Cultura e di Storia nel grande libro della vita metelliana.

Basta aprirlo, questo libro, e ci ritroviamo i pionieri della palla ovale, quei giovani dinamici dalle spalle larghe e robuste che si buttavano nella mischia e scappavano verso la meta al tempo in cui metaforicamente e sportivamente Cava fu la sede di una delle squadre di rugby più all’avanguardia del Sud, quella partorita dall’iniziativa dei Fratelli Scotto&Co., per intenderci. Ed era anche il tempo in cui tutta l’Italia lottava nella mischia volando verso nuove mete…

Quella squadra non si è mai sottratta alla mischia e tante volte ha vinto, in Regione e fuori Regione, nei vari campionati federali. In quella squadra, Mimmo Sorrentino, come ricorda affettuosamente il suo compagno di palla Antonio Oliviero, sprizzava energia, coraggio e senso del collettivo. Quelle doti che poi gli hanno permesso di essere un imprenditore di successo, di tenere su un’azienda che ha dato tanto lavoro e contemporaneamente gli ha offerto i mezzi per operare in altri fondamentali settori di massa.

Infatti, oltre ad essere stato per un certo periodo alto Dirigente della Cavese Calcio, è salito “sul podio più alto” con i suoi due fiori all’occhiello più colorati, che poi sono stati anche due fiori all’occhiello dell’intera Città.

A lui si deve la fondazione di Radio Tele Cava, quella che per tutti diventò  Quarta Rete (4A Rete SpA, ndr), un’emittente tra le più dinamiche e stimolanti del grande panorama delle TV analogiche del tempo, fino all’anno 2003, anno in cui fu chiusa per incapacità del subentrato (anno 1995, ndr) acquirente.

Quella Quarta Rete, quella di Mimmo Sorrentino, era l’emittente storica dell’Avvocato don Mimì Apicella, di Gino Avella, di Giuseppe Muoio, di Antonio Di Martino, Pippotto Tarallo, Franco Garofalo, Raffaele Senatore … e via dicendo. La redazione era supportata da una squadra tecnica dalla grande professionalità e competemza: Rino Ferrara, Salvatore Della Monica, Gerardo Palazzo, Enzo Martonti, Gigi Giordano, Vito Annarumma, e tanti altri ancora. Era la televisione che raccontava “in diretta” gli ultimi anni dell’Era Abbro e il passaggio, stimolante e non traumatico, all’Era Fiorillo della Nuova Politica. Era la televisione che, pur con i mezzi ridotti dell’epoca, testimoniò in diretta (e con lo stesso Mimmo che in studio fremeva di emozione) la mitica conquista di San Siro della Real Cavese di Rino Santin (in foto con Mimmo Sorrentino). Era la televisione amica di un’intera Città, che la seguiva con la passione e la curiosità delle prime “onde libere”, condita da un sano pizzico di orgoglio metelliano.

Contestualmente alle trasmissioni di un’emittente che aveva tanto a cuore le tradizioni cittadine, Mimmo Sorrentino coltivava il sogno nuovo dello Sbandieramento. E si era fatto padre e Presidente di quegli Sbandieratori Cavensi che nel corso degli anni hanno conquistato oltre venti titoli nazionali, hanno lanciato la bandiera della nostra Città in tante parti del mondo, fino a rappresentare l’Italia in eventi epocali come il Columbus day a Los Angeles e ai Mondiali di Calcio USA nel 1984, hanno organizzato e continuano a farlo, ben trenta edizioni del Festival delle Torri con gruppi folkloristici di tutti i continenti, hanno offerto la Pergamena della Pace a personaggi ed enti come Massimo Cacciari o l’Associazione contro le mine antiuomo (Nobel 1997), hanno fondato la Scuola di Bandiera “Luigi Santoriello”… E soprattutto, hanno rappresentato un riferimento culturale e sociale fondamentale per tanti giovani in formazione e/o altrimenti a rischio di sbandamento.

Per questo grande contributo offerto alla crescita collettiva, tutti i Cavesi, chi da vicino, chi solo col pensiero, con affettuoso rimpianto si sono stretti idealmente intorno al Sindaco che, dopo aver rivolto il giusto pensiero ai suoi familiari, a nome dell’intera Cava lo ha salutato come un protagonista della vita cittadina che lascia una eredità ed un patrimonio di impegno sociale e umanità nelle tante generazioni di uomini e donne che sono cresciuti nella sua scia.

Una scia che non si ferma qui. Un’eredità che dobbiamo saper fruttare. Una memoria che va custodita. E la Città, ne siamo certi, questa scia, questa eredità, questa memoria saprà tenerle care. Si sono voluti bene, Mimmo e Cava: ed è un affetto di quelli che non si possono spegnere…

CAVA DE’ TIRRENI (SA). “La primavera fuori – scritti al tempo del coronavirus”: diario di un passato tornato presente

Fa proprio una strana impressione la lettura di “La primavera fuori – 31 scritti al tempo del coronavirus” (edito da Il Pendolo di Foucault di Francesco D’Amato, sempre pronto a “mordere” l’attualità): narrazioni, riflessioni, confessioni, poesie, fotografie di trentuno penne e trentuno anime raccolte da Claudia Izzo, giornalista, direttrice del periodico on line Salernonews. Fa impressione perché, nelle intenzioni della curatrice, doveva essere una serie di testimonianze di un periodo unico nella nostra storia (la pandemia e il lunghissimo lockdown di primavera), destinate a diventare esse stesse storia. Lo spirito, insomma, era quello del pur difficile dopoguerra che racconta la guerra, del reduce che ritorna dalla prigionia, o, se vogliamo, quello del ritorno alla luce mentre sta passando la nottata.

Il libro è uscito nelle ultime settimane proprio quando sta ritornando la “guerra”, si sta prospettando una nuova forma di prigionia, la nottata sembra addirittura più fonda. E, ironia della sorte, la sua presentazione ufficiale, al Comune di Cava de’ Tirreni, prevista per il 23 ottobre, è stata sospesa a tempo indeterminato perché l’arrivo galoppante della seconda ondata ha sconsigliato e impedito l’assembramento dell’incontro.

E fa ulteriormente impressione la lettura perché, pur a parità di disagio epidemico, nella sostanza le vicende e le sensazioni narrate sono già storia passata, irripetibile. Questo offre alla pubblicazione il fascino oggettivo di essere una delle prime rievocazioni corali di un momento veramente straordinario di speranzosa disperazione e il fascino “soggettivo” di essere tutta “sommersa” nella tragedia riuscendo, con la struttura e gli stili narrativi, a galleggiare con la leggerezza possibile sulla cresta delle onde in tempesta.

Tornano in queste pagine gli smarrimenti delle prime angoscianti notizie del nuovo virus, la dolorante e stimolante curiosità dell’esperienza nuova della clausura, la paura sempre più avvolgente di fronte al galoppare delle morti ed all’indimenticabile sfilata dei camion funebri… E poi gli arcobaleni, l’andrà tutto bene, qualche canto sulle terrazze, l’unità nazionale, il senso di un’identità collettiva che si stringe e si rafforza pronta a vincere e ripartire con rinnovato slancio, il tempo libero che crea dolore e disagio ma è anche la possibilità di una riscoperta e di un miglioramento. E la scrittura, a detta della stessa Izzo, è stata l’arma migliore perché tutto ardesse di speranza.

Le restrizioni di oggi, invece si stanno ricreando in tutt’altro clima: suona beffardo ogni andrà tutto bene, l’arcobaleno sembra lontano, l’unità è stata sostituita dalle tensioni e dalle proteste e di speranza “vera” sul momento ci è rimasto solo il Ministro della Salute, ma per il suo cognome…

Tutto questo rende più interessante la lettura del libro, perché è il puzzle di una storia vera vissuta da varie angolazioni ma comunque tutta nostra, tale che in essa ci riconosciamo pienamente. Non fa sognare, ma fa ricordare, è già il caminetto della memoria.

Ed è una lettura anche agevole, oltre che interessante, perché la scrittura è chiara, scorrevole e coinvolgente… e poi trentuno lavori in meno di centocinquanta pagine reali significano una media di quattro facciate l’uno, nel nome di quella brevità oggi superrirchiesta nella frenesia di questo nostro tempo senza tempo.

Soprattutto, però, questo libro, con l’insieme delle sue testimonianze singolarmente create in autonomia, è una piccola sinfonia di umanità in cui il buio del dolore e della paura è attraversato da lampi di fantasia, di memoria e di creatività. È un piccolo film in cui ai campi lunghi della storia ben nota si alternano le zoomate su dettagli che a loro volta diventano suggestivi microcosmi.

Ad esempio, la pastiera pasquale arrivata dopo un appello su Facebook restituisce il sapore di casa al giovane napoletano fuori regione, separato forzosamente dalla famiglia. E la mogliettina costretta dal lockdown a vivere i rapporti coniugali solo per “covideotelefonate”, ma per questo ancora più innamorata, rievocando la sua storia d’amore, riesce in un non lontanissimo futuro a ridare un po’ di sorriso alla nipote triste e malata (e anche a noi lettori). E il silenzio assordante delle strade vuote svuota anche l’anima di un uomo ricordandogli il silenzio di quel pomeriggio di ventitré anni fa quando si fermò il respiro della moglie amatissima: è la stessa voce del silenzio che aleggia in tantissimi di questi lavori, quella voce che ha il suono delle cose che hai perduto, quel silenzio che fa sentire il canto della propria anima. E via ciendo…

Le zoomate sono tanto forti che, negli slanci di creatività, arrivano anche a mettere a fuoco l’invisibile, come il primo virus che arrivò in Italia e che “in prima persona” racconta il suo viaggio dalla Cina e il suo progressivo passaggio in tante persone fino ad esaurirsi nel corpo di un vecchio, spegnendosi con la fierezza di aver lasciato tanti “segni” di sé…

In certi episodi non c’era neppure bisogno di creatività per farci vivere emozioni forti. Ad esempio, assistendo al tunnel della malattia e al ritorno alla luce attraverso il “diario”, emozionante e coinvolgente, di due dei primi pazienti, testimoni pionieri della paura e del dolore che stava accompagnando questo incontro ravvicinato dell’umano visibile e del “veleno” invisibile.

A volte a parlare sono non i racconti, ma le poesie, che nel nostro caso evocano il poetico positivo che emerge dalla tragedia: le canzoni sui balconi che dipingono sogni, l’attesa di un nuovo sole da raccontare poi “da nonni”, gli operatori sanitari che dall’abbigliamento sembrano spaziali, sono gli angeli del capezzale senza ali…

Bella anche l’idea di dare voce alle immagini, attraverso fotografie “parlanti”: la panchina vuota in primo piano su una piazza vuota… il riflesso tremolante di un uomo che si specchia in una pozzanghera…l’intrico di scale vuote da scende quasi con passo furtivo una sola persona… il padrone in mascherina e ombrello aperto che insieme col suo cane guarda lontano, forse oltre la pioggia…

Nel complesso, è proprio un’opera corale, di squadra, in cui il singolo individuo si scioglie nel collettivo, per formare attraverso parti dissonanti un suono unico, senza assolo. Per questo volutamente non abbiamo citato i creatori dei dettagli appena riportati:

Li citiamo ora, in un elenco che li comprende tutti e con l’invito a comprare il libro (a Cava è disponibile presso Il portico di Elisa e a breve anche nelle edicole-libreria del centro), non solo perché è un esempio di buona scrittura, ma anche perché eventuali proventi saranno devoluti all’Ospedale San Leonardo di Salerno per attrezzature di terapia intensiva. Ed eccoli qui, i nostri magnifici coristi.

Denata Ndreca, Sabrina Prisco, Paziente 2 e Paziente 3, Brunella Caputo, Alfonso Sarno, Maria Gabriella Alfano, Giuseppe Petrarca, Claudia Landolfi, Tina Cacciaglia, Domenico Notari, Francesco Fiorillo, Nicola Olivieri, Armando Cerzosimo, Rocco Papa, Alfonso Gargano, Umberto Mancini, Sergio Del Vecchio, Lina Esposito, Daniele Magliano, Giuseppe Esposito, Giuseppe Pisacane, Valeria Saggese, Emanuele Petrarca, Nicola Carrano, Marco Nitto, Luigi Avallone, Annamaria Petolicchio, Luigi D’Aniello, Antonino Papa, Irene Lamendola…

e naturalmente lei, Claudia Izzo, alla quale rinnoviamo i complimenti per l’idea e la realizzazione e facciamo gli auguri che il libro possa camminare tanto. Ne abbiamo bisogno, sia per sentir suonare questa “sinfonia di umanità”, sia perché di attrezzature ospedaliere ce ne vogliono ancora tante (purtroppo, e non solo per colpa del virus…).

E poi, pur in questo momento di sconforto e di difficoltà, non vedo perché dobbiamo rinunciare al nostro piccolo arcobaleno di speranza.

Non è primavera, fuori… ma dove sta scritto che l’autunno non possa avere una sua primavera?

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Proclamati i vincitori del Concorso “Sant’Alfonso”, ma niente premiazione, causa Covid

Tarpata dall’emergenza Covid sia a maggio che in questo triste autunno di ricaduta, la Premiazione del decimo Concorso di Poesia e Prosa religiosa “Sant’Alfonso”, fondato e presieduto dal Parroco don Gioacchino Lanzillo, non è riuscita proprio a venire alla luce. Doveva effettuarsi il 24 ottobre presso il complesso parrocchiale di Sant’Alfonso, in via Filangieri a Cava de’ Tirreni, ma, come a maggio così in questo triste autunno di ricaduta, è stata tarpata dall’emergenza Covid.

Peccato, veramente peccato per questo indesiderato “aborto”, anche perché i lavori presentati, come sempre su tematiche o personaggi di ispirazione religiosa, sono stati numerosi, provenienti da varie parti d’Italia e di qualità decisamente buona.

Facendo di necessità virtù, in mancanza di quell’incontro diretto che è sempre gradito e fecondo, la pubblicizzazione dei risultati avverrà attraverso i media e la consegna degli attestati e delle targhe brevi manu per i residenti in zona e via posta per gli altri.

Il Segretario e Coordinatore del Premio, Emanuele Occhipinti, dopo aver confermato l’annullamento della premiazione diretta, ha trasmesso i risultati del concorso.

I membri della Giuria (Lucia Antico, Maria Alfonsina Accarino, Lucia Criscuolo, Maria Teresa Kindjiarsky, Rosanna e Teresa Rotolo, Annamaria Violante), presieduta dal sottoscritto scrivente, Franco Bruno Vitolo (ma senza diritto di voto), hanno così formato e motivato il podio e il gruppo dei segnalati al merito:

Primo premio: Tiziana Monari (Prato), con la poesia Era di maggio (a mia madre)

Motivazione: Attraverso affettuose immagini e colorite metafore in tumultuosa successione, inserite in versi e strofe armoniosi nel suono ma volutamente distonici nella lunghezza per indicare l’ondosa variazione degli stati d’animo, la poetessa produce un’intensa elegia d’amore nel ricordo della figura di sua madre e ricrea un emozionante rapporto con la sua avvolgente presenza-assenza , generando così una teatrale elettricità e plasmando dal silenzio della sofferenza e dall’intimità della Fede il canto primaverile di una speranza d’infinito in fondo al cuore.

Secondo premio: Rita Muscardin (Savona), con la il racconto Lettera di un bambino dal mare

Motivazione: Con un’affabulazione chiara ed a forti tinte emozionali, impreziosita da venature liriche e sentimentali capaci di alleggerire la drammaticità della situazione, coinvolgendo pienamente il lettore attraverso la voce dell’infanzia tarpata e ed immergendolo nel fondo del mare reale della storia e del mare metaforico della disperazione legata alle migrazioni nei barconi, la scrittrice riesce a commuovere e nello stesso tempo ad imporre una seria riflessione su quei drammi sociali di cui noi siamo non solo spettatori ma anche attori di fatto.

Terzo premio: Giovanna Piranio (Ragusa), con la poesia Maria, confido in Te

Motivazione: Con il ritmo serrata di un tormentato monologo interiore, facendo trasparire un doloroso purgatorio familiare, in cui il Paradiso dell’amore materno viene oscurato dalle nuvole del dubbio riguardanti scelte educative ed affettive che potrebbero aver creato pungenti barriere, la poetessa crea alla fine varchi di rassegnato ma partecipe abbandono alla protezione della Madre Universale, generatrice di una consolatoria speranza che almeno Lei possa accompagnare i suoi figli nella notte, ogni altro abisso. E la sua rassegnazione ci insegna la forza del futuro, mentre la sua commozione diventa la nostra commozione.

Segnalazioni speciali sono state assegnate a:

Giuseppe Capone (Majori – Sa) per la poesia Corpusdomene

Manuela Capri (Crevalcore – Bo) per la poesia L’assoluta certezza di Te

Guglielmo Cirillo (Cava d.T. – Sa) per la poesia Bell’ ‘i mamma

Carla D’Alessandro (Nocera Inf. – Sa) per il racconto Benedetta

Rosario La Greca (Majori – Sa) per la poesia Alla beata Vergine del Rosario

Elena Maneo (Mestre – Venezia) per il racconto La candela

Luisa Mazzanti (Merone – Como) per la poesia Cammina, Pietro, cammina!

Rita Minniti (Cava d.T. – Sa) per la poesia Come unico dono

Pino Pietropaolo (Amorosi – BN) per la poesia La mia via

Nicola Prebenna (Ariano Irpino – Av) per la poesia Dal Gargano a Delfi

Annamaria Santoriello (Cava d.T. – Sa) per il racconto Samantha, una vita da brivido

Stefania Siani (Cava d.T. – Sa) per il racconto La voce del cuore

Sulla base della classifica finale e/o delle indicazioni degli interessati sono stati poi assegnati i seguenti premi speciali, con le relative motivazioni:

Premio Speciale dell’Arcivescovo

Valentina Carleo (Pontecagnano F, – Sa) per la poesia Ascoltare la paura di scegliere

Motivazione: Con un efficace impasto di emozioni confuse e fumo di tormento e una sapiente e armonizzata varietà di versi e strofe, attraverso lo sguardo soggettivo di una carezzata solitudine e di un animo ancor vago del facile inganno del mondo, viene descritto lo scenario angosciato dell’uomo autolesionistcamente sofferente, ma alla fine il seme d’amore divino e di poesia che nasce da questo smarrimento terreno non solo allontana la Malinconia, ma riesce anche a donare il crisma di un’opera di alta qualità poetica ed umana.

Premio Speciale del Parroco

Vincenzo Cerasuolo (Pontecagnano F. – Sa) per la poesia Damme

Motivazione: Con quartine armoniose e coinvolgenti, vivacizzate dai colori e dalle intense connotazioni della lingua napoletana, il poeta intesse un’emozionata ed emozionante preghiera dettata da radici di profonda spiritualità e dal bisogno di lenire le sofferenze e le debolezze con la forza della fede e di quelle certezze che, alleviando i tormenti , possono rendere l’anima comme ‘a neve e donare la luce della speranza.

E l’insieme lascia una scia profonda che induce alla riflessione e all’emozione.

Premio Speciale delle catechiste

Domenico Pujia (Roma) per la poesia Una luce nel buio

Motivazione: In un afflato di religiosa emozione che racconta il cammino dalle macerie di notti buie macerie alla certezza dell’Amore di Dio, il poeta intesse una meditazione profonda che, nella rasserenante consapevolezza del miracoloso dono della Vita, parte dal cuore e arriva al cuore.

Premio Speciale del Presidente di VersoCava

Rosalba Fieramosca (Salerno) per la poesia Guarderemo il tramonto

Motivazione: Con versi di immediato impatto comunicativo, in cui la dolce pacatezza dei toni crea un lirico contrappunto rispetto alla dolorosa malinconia dei contenuti, partendo da una dimensione personale e toccando con delicatezza la tematica “archetipica” della lacerante separazione di una coppia per il naturale avanzare dell’età, la poetessa produce una saggia consolazione, sospesa tra la speranza della vita eterna in comune e il privilegio di poter ricordare primavere di risate, sorrisi e baci, in un insieme di sensazioni che la emoziona e ci emoziona profondamente.

Premio Speciale del Segretario del Concorso

Antonio Botta (Casoria – Na) per la poesia Ascoltare la paura di scegliere

Motivazione: Con un linguaggio complesso ma di ampio respiro culturale e religioso, in versi di ampia estensione variamente strutturati ed emotivamente vibranti, prospettando sotto forma di un immaginario dialogo il cammino spirituale del poverello d’Assisi dalle mistiche nozze con Madonna Povertà fino al momento in cui Sorella Morte accoglie con gaudio e schiude l’anima al calore del Santo Spirito, la poesia genera una suggestiva e catartica preghiera che ci fa sentire ancora più vicina la santità di due splendide figure della Cristianità.

Segnalazioni semplici sono state assegnate a:

Alfonso Apicella (Cava de’ Tirreni – Sa), Alfonso Apicella (Cava de’ Tirreni – Sa), Antonio Armenante (Cava de’ Tirreni – Sa), Fernanda Baragli (Treviso), Alberto Cerbone (Casoria – Na), Mirella Costabile (Salerno), Maddalena Della Mura (Maiori – Sa), Alfonso Gargano(Salerno), Maria Giraudo (San Dalmazzo – CN), Liliana Ianni (Roseto Degli Abruzzi – Te), Carmela Lo Bue (Palermo), Maria Luisa Mignone (Salerno), Biagio Napolano (Cava de’ Tirreni – Sa).

Ad evidenziare il livello alto delle opere nel loro complesso, il fatto che le due prime classificate, Tiziana Monari di Prato e Rita Muscardin da Savona non solo sono state tanto brave da aggiudicarsi, a turno, ben nove delle dieci edizioni finora effettuate, ma hanno un carnet personale ricchissimo di premi conquistati in vari concorsi ed in tutto il territorio della penisola. È un livello che si conserva fin dalla prima edizione, il che significa che il Concorso è seguito, atteso e apprezzato. Anche per questo merita una conclusione meno “clandestina” . Ma prima, per parafrasare il buon Eduardo, “ha da passà ‘a nuttata”…

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Corpus domene

di Giuseppe Capone

Grazie anche ad un uso prezioso della lingua napoletana e delle sue ataviche sonorità, descrivendo la processione del Corpus Domini attraverso gli occhi e gli atteggiamenti della popolazione, il poeta riesce con incisiva vivacità a fondere la concretezza delle richieste di grazie legate alla vita quotidiana con la spiritualità della religione, offrendo

un delizioso quadretto di colorita e sanguigna identità.

Grazie anche ad un uso prezioso della lingua napoletana e delle sue ataviche sonorità, descrivendo la processione del Corpus Domini attraverso gli occhi e gli atteggiamenti della popolazione, il poeta riesce con incisiva vivacità a fondere la concretezza delle richieste di grazie legate alla vita quotidiana con la spiritualità della religione, offrendo

un delizioso quadretto di colorita e sanguigna identità.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Bell’ ‘i mamma

di Guglielmo Cirillo

Con le connotazioni tipiche della lingua napoletana ed una narrazione lineare e coinvolgente fondata su un’idea finale illuminante, il poeta rievoca con tenera affettività uno storico simbolo di Pietà come Mamma Lucia e nello stesso tempo stabilisce un suggestivo ponte tra la sua figura terrena

di maternità universale e l’universalità celeste della Madre di Gesù, unendole in un quadretto

che fa vibrare il cuore con la forza dell’emozione.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Cammina, Pietro, cammiona

di Luisa Mazzanti

Con versi coinvolgenti e frementi di intima religiosità, in un lirico intreccio tra il silenzio divino della preghiera e lo smarrito urlo terreno di lacerante sofferenza, nel rievocare la solitaria e indimenticabile celebrazione eucaristica di Papa Francesco in una Piazza San Pietro svuotata dalla pandemia ma riempita dai cuori di tutto il mondo, la poetessa con sincero spirito di speranza trasmette tutta la forza della fede, aiuta l’anima a confidare nella carezza divina e, in un alternarsi di lacrime trattenute, versate e deterse, commuove il lettore e riesce a sublimare il dolore.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Ascoltare la paura di scegliere

di Valentina Carleo

Con un efficace impasto di emozioni confuse e fumo di tormento e una sapiente e armonizzata varietà di versi e strofe, attraverso lo sguardo soggettivo di una carezzata solitudine e di un animo ancor vago del facile inganno del mondo, viene descritto lo scenario angosciato dell’uomo autolesionistcamente sofferente, ma alla fine il seme d’amore divino e di poesia che nasce da questo smarrimento terreno non solo allontana la Malinconia, ma riesce anche a donare il crisma di un’opera di alta qualità poetica ed umana.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2019 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

La voce del cuore

di Stefania Siani

Con lineare chiarezza, attraverso un intrigante rimpallo di passato e presente e la fascinosa convivenza di rassicuranti certezze, scelte tormentate, vago scetticismo e testimonianze di fede, il racconto propone tematiche di ampia portata etica ed esistenziale, gestite con lucido equilibrio narrativo in modo tale che la “voce” è pronunciata con la lingua della ragione ma proviene tutta dal cuore, intrisa di dolcezza umana e ricche connotazioni d’amore.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Guarderemo il tramonto

di Rosalba Fieramosca

Con versi di immediato impatto comunicativo, in cui la dolce pacatezza dei toni crea un lirico contrappunto rispetto alla dolorosa malinconia dei contenuti, partendo da una dimensione personale e toccando con delicatezza la tematica “archetipica” della lacerante separazione di una coppia per il naturale avanzare dell’età, la poetessa produce una saggia consolazione, sospesa tra la speranza della vita eterna in comune e il privilegio di poter ricordare primavere di risate, sorrisi e baci, in un insieme di sensazioni che la emoziona e ci emoziona profondamente.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Una luce nel buio

di Domenico Pujia

In un afflato di religiosa emozione che racconta il cammino dalle macerie di notti buie macerie alla certezza dell’Amore di Dio, il poeta intesse una meditazione profonda che, nella rasserenante consapevolezza del miracoloso dono della Vita, parte dal cuore e arriva al cuore.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Come unico dono

di Rita Minniti

Con ampia varietà di toni ed un altrettanto ampio respiro nella gestione dei versi, dove si alternano riflessioni e voli poetici, la poetessa genera in forma di profezia una meditazione personale e profonda,sulle ombre del mondo e sulle chiaroscurali ondulazioni del bene e del male, trovando alla fine l’eco costruttiva di una speranza adagiata su coltri soffici di nuvole: è lo spirito che vive in noi che diverrà tutt’uno con l’eterno, è il lampo della grazia divina… e dell’emozione poetica.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Damme

di Vincenzo Cerasuolo

Con quartine armoniose e coinvolgenti, vivacizzate dai colori e dalle intense connotazioni della lingua napoletana, il poeta intesse un’emozionata ed emozionante preghiera dettata da radici di profonda spiritualità e dal bisogno di lenire le sofferenze e le debolezze con la forza della fede e di quelle certezze che, alleviando i tormenti , possono rendere l’anima comme ‘a neve e donare la luce della speranza.

E l’insieme lascia una scia profonda che induce alla riflessione e all’emozione.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

Lettera di un bambino dal mare

di Rita Muscardin

Con un’ affabulazione chiara ed a forti tinte emozionali, impreziosita da venature liriche e sentimentali capaci di alleggerire la drammaticità della situazione, coinvolgendo pienamente il lettore attraverso la voce dell’infanzia tarpata e ed immergendolo nel fondo del mare reale della storia e del mare metaforico della disperazione legata alle migrazioni nei barconi, la scrittrice riesce a commuovere

e nello stesso tempo ad imporre una seria riflessione

su quei drammi sociali di cui noi siamo non solo spettatori

ma anche attori di fatto.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Era di maggio

di Tiziana Monari

Attraverso affettuose immagini e colorite metafore in tumultuosa successione, inserite in versi e strofe armoniosi nel suono ma volutamente distonici nella lunghezza per indicare l’ondosa variazione degli stati d’animo, la poetessa produce un’intensa elegia d’amore nel ricordo della figura di sua madre e ricrea un emozionante rapporto con la sua avvolgente presenza-assenza , generando così una teatrale elettricità e plasmando dal silenzio della sofferenza e dall’intimità della Fede il canto primaverile di una speranza d’infinito in fondo al cuore.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Alla Beata Vergine del Rosario

di Rosario La Greca

Con versi strutturati in cadenza di preghiera, strofe volutamente uniformate a mo’ di litania ed un linguaggio intimamente rituale, la lirica stabilisce un ponte diretto tra l’umano e il divino, sublimandolo con lo slancio della voglia di ogni cuore smarrito di cercare il volo verso la grazia dell’amore infinito di Maria e creando così un emozionato momento di poetica liturgia.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

 

L’assoluta certezza di te

di Manuela Capri

Con lirica sensibilità e versi brevi atti ad esprimere l’affanno dell’anima , evidenziando la tensione tra gli abissi del solitario patire e i rigeneranti sforzi della risalita alimentati dai ricordi felici e dalle tenerezze affettive, la poesia riesce a far germogliare quel seme di luce che fiorisce dal buio del dolore, stemperandolo in un canto dell’amore possibile, da cui si intuisce che non è tra le nuvole il cielo, ma il cielo è proprio qui.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

Samantha, una vita da brividi

di Annamaria Santoriello

Con un linguaggio chiaro e coinvolgente ed un’affabulazione intensa e di immediato impatto, ricca di espressioni sincopate e fortemente evocative, fondata su un lungo e lacerante percorso della memoria, in una serrata successione di alti e bassi che creano una colonna sonora dell’anima, la scrittrice presenta il lento cammino dal pozzo del dolore di una donna (e di tante altre come lei) fino alla luce di una fortificante speranza di fede, lasciando nel cuore una scia di vibranti brividi di emozione.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2019 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

La mia via

di Pino Pietropaolo

Con una narrazione carica di drammatica tensione e con una successione di immagini quasi cinematografiche, supportate da un linguaggio chiaro e comunicativo, all’occorrenza giustamente sincopato, lo scrittore trasmette “in diretta” la tragedia della Passione di Cristo attraverso l’originale angolazione di un protagonista sociale dell’epoca, facendocene comprendere le dinamiche e lasciando il brivido di una commozione che pervade il cuore ed esalta l’anima nell’amore generato dal Santo Sacrificio.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2019 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

La candela

di Elena Maneo

Con una narrazione chiara, scorrevole e di immediato impatto, fondata abilmente sugli evidenti richiami all’attualità e sulla creazione di un’atmosfera quasi da thriller o noir ricco di mistero e di gravido di turbative emozionali, in una serrata successione di piccoli ma significativi colpi di scena, l’autore risolve un trepidante cammino con la luce di una fortificante speranza di fede, che va oltre la luce puramente miracolistica e si innalza nel recupero di quella purezza innocente che cresce nell’infanzia, non va mai dispersa nella maturità e permette di volare verso gli azzurri cieli del divino.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

Benedetta

di Carla D’Alessandro

Con la scelta di una storia ambientata nella drammatica attualità della pandemia e una narrazione chiara e di immediato impatto, con i riflettori puntati sulle emozioni e sulle reazioni interiori della protagonisti rispetto al drammatico rimbombo della vicenda sociale, la scrittrice liricamente trasforma la malattia nello spunto di una fortificante speranza di fede, che diventa il paradigma universale per la creazione di una corazza personale di fronte alle difficoltà della vita terrena, pronta a generare le ali per godere le azzurre beatitudini della vita celeste.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Dal Gargano a Delfi

di Nicola Prebenna

Attraverso un contenuto di ampio respiro culturale espresso in versi razionalmente costruiti ed emotivamente vibranti, la lirica prospetta un suggestivo parallelo tra i moderni pellegrinaggi presso i luoghi di San Pio, al servizio dei fratelli e strumento di bene, e gli antichi pellegrinaggi di stampo classico presso l’oracolo di Apollo, generoso di consigli, saggi e salutari. Alla fascinosa congiunzione tra il mondo serio del passato e la salvezza vera dell’Assoluto, aggiunge l’unione ideale tra cultura terrena e ispirazione divina, creando un’atmosfera che lascia una scia di sottile incantamento.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Dialogo tra Sorella Chiara e Frate Francesco

di Antonio Botta

Con un linguaggio complesso ma di ampio respiro culturale e religioso, in versi di ampia estensione variamente strutturati ed emotivamente vibranti, prospettando sotto forma di un immaginario dialogo il cammino spirituale del poverello d’Assisi dalle mistiche nozze con Madonna Povertà fino al momento in cui Sorella Morte accoglie con gaudio e schiude l’anima al calore del Santo Spirito, la poesia genera una suggestiva e catartica preghiera che ci fa sentire ancora più vicina la santità di due splendide figure della Cristianità.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia-prosa

Maria, Confido in te

di Giovanna Piranio

Con il ritmo serrata di un tormentato monologo interiore, facendo trasparire un doloroso purgatorio familiare, in cui il Paradiso dell’amore materno viene oscurato dalle nuvole del dubbio riguardanti scelte educative ed affettive che potrebbero aver creato pungenti barriere, la poetessa crea alla fine varchi di rassegnato ma partecipe abbandono alla protezione della Madre Universale, generatrice di una consolatoria speranza che almeno Lei possa accompagnare i suoi figli nella notte, ogni altro abisso. E la sua rassegnazione ci insegna la forza del futuro, mentre la sua commozione diventa la nostra commozione.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

Tarpata dall’emergenza Covid sia a maggio che in questo triste autunno di ricaduta, la Premiazione del decimo Concorso di Poesia e Prosa religiosa “Sant’Alfonso”, fondato e presieduto dal Parroco don Gioacchino Lanzillo, non è riuscita proprio a venire alla luce. Doveva effettuarsi il 24 ottobre presso il complesso parrocchiale di Sant’Alfonso, in via Filangieri a Cava de’ Tirreni, ma, come a maggio così in questo triste autunno di ricaduta, è stata tarpata dall’emergenza Covid.

Peccato, veramente peccato per questo indesiderato “aborto”, anche perché i lavori presentati, come sempre su tematiche o personaggi di ispirazione religiosa, sono stati numerosi, provenienti da varie parti d’Italia e di qualità decisamente buona.

Facendo di necessità virtù, in mancanza di quell’incontro diretto che è sempre gradito e fecondo, la pubblicizzazione dei risultati avverrà attraverso i media e la consegna degli attestati e delle targhe brevi manu per i residenti in zona e via posta per gli altri.

Il Segretario e Coordinatore del Premio, Emanuele Occhipinti, dopo aver confermato l’annullamento della premiazione diretta, ha trasmesso i risultati del concorso.

I membri della Giuria (Lucia Antico, Maria Alfonsina Accarino, Lucia Criscuolo, Maria Teresa Kindjiarsky, Rosanna e Teresa Rotolo, Annamaria Violante), presieduta dal sottoscritto scrivente, Franco Bruno Vitolo (ma senza diritto di voto), hanno così formato e motivato il podio e il gruppo dei segnalati al merito:

Primo premio: Tiziana Monari (Prato), con la poesia Era di maggio (a mia madre)

Motivazione: Attraverso affettuose immagini e colorite metafore in tumultuosa successione, inserite in versi e strofe armoniosi nel suono ma volutamente distonici nella lunghezza per indicare l’ondosa variazione degli stati d’animo, la poetessa produce un’intensa elegia d’amore nel ricordo della figura di sua madre e ricrea un emozionante rapporto con la sua avvolgente presenza-assenza , generando così una teatrale elettricità e plasmando dal silenzio della sofferenza e dall’intimità della Fede il canto primaverile di una speranza d’infinito in fondo al cuore.

Secondo premio: Rita Muscardin (Savona), con la il racconto Lettera di un bambino dal mare

Motivazione: Con un’affabulazione chiara ed a forti tinte emozionali, impreziosita da venature liriche e sentimentali capaci di alleggerire la drammaticità della situazione, coinvolgendo pienamente il lettore attraverso la voce dell’infanzia tarpata e ed immergendolo nel fondo del mare reale della storia e del mare metaforico della disperazione legata alle migrazioni nei barconi, la scrittrice riesce a commuovere e nello stesso tempo ad imporre una seria riflessione su quei drammi sociali di cui noi siamo non solo spettatori ma anche attori di fatto.

Terzo premio: Giovanna Piranio (Ragusa), con la poesia Maria, confido in Te

Motivazione: Con il ritmo serrata di un tormentato monologo interiore, facendo trasparire un doloroso purgatorio familiare, in cui il Paradiso dell’amore materno viene oscurato dalle nuvole del dubbio riguardanti scelte educative ed affettive che potrebbero aver creato pungenti barriere, la poetessa crea alla fine varchi di rassegnato ma partecipe abbandono alla protezione della Madre Universale, generatrice di una consolatoria speranza che almeno Lei possa accompagnare i suoi figli nella notte, ogni altro abisso. E la sua rassegnazione ci insegna la forza del futuro, mentre la sua commozione diventa la nostra commozione.

Segnalazioni speciali sono state assegnate a:

Giuseppe Capone (Majori – Sa) per la poesia Corpusdomene

Manuela Capri (Crevalcore – Bo) per la poesia L’assoluta certezza di Te

Guglielmo Cirillo (Cava d.T. – Sa) per la poesia Bell’ ‘i mamma

Carla D’Alessandro (Nocera Inf. – Sa) per il racconto Benedetta

Rosario La Greca (Majori – Sa) per la poesia Alla beata Vergine del Rosario

Elena Maneo (Mestre – Venezia) per il racconto La candela

Luisa Mazzanti (Merone – Como) per la poesia Cammina, Pietro, cammina!

Rita Minniti (Cava d.T. – Sa) per la poesia Come unico dono

Pino Pietropaolo (Amorosi – BN) per la poesia La mia via

Nicola Prebenna (Ariano Irpino – Av) per la poesia Dal Gargano a Delfi

Annamaria Santoriello (Cava d.T. – Sa) per la poesia Samantha, una vita da brivido

Stefania Siani (Cava d.T. – Sa) per il racconto La voce del cuore

Sulla base della classifica finale e/o delle indicazioni degli interessati sono stati poi assegnati i seguenti premi speciali, con le relative motivazioni:

Premio Speciale dell’Arcivescovo

Valentina Carleo (Pontecagnano F, – Sa) per la poesia Ascoltare la paura di scegliere

Motivazione: Con un efficace impasto di emozioni confuse e fumo di tormento e una sapiente e armonizzata varietà di versi e strofe, attraverso lo sguardo soggettivo di una carezzata solitudine e di un animo ancor vago del facile inganno del mondo, viene descritto lo scenario angosciato dell’uomo autolesionistcamente sofferente, ma alla fine il seme d’amore divino e di poesia che nasce da questo smarrimento terreno non solo allontana la Malinconia, ma riesce anche a donare il crisma di un’opera di alta qualità poetica ed umana.

Premio Speciale del Parroco

Vincenzo Cerasuolo (Pontecagnano F. – Sa) per la poesia Damme

Motivazione: Con quartine armoniose e coinvolgenti, vivacizzate dai colori e dalle intense connotazioni della lingua napoletana, il poeta intesse un’emozionata ed emozionante preghiera dettata da radici di profonda spiritualità e dal bisogno di lenire le sofferenze e le debolezze con la forza della fede e di quelle certezze che, alleviando i tormenti , possono rendere l’anima comme ‘a neve e donare la luce della speranza.

E l’insieme lascia una scia profonda che induce alla riflessione e all’emozione.

Premio Speciale delle catechiste

Domenico Pujia (Roma) per la poesia Una luce nel buio

Motivazione: In un afflato di religiosa emozione che racconta il cammino dalle macerie di notti buie macerie alla certezza dell’Amore di Dio, il poeta intesse una meditazione profonda che, nella rasserenante consapevolezza del miracoloso dono della Vita, parte dal cuore e arriva al cuore.

Premio Speciale del Presidente di VersoCava

Rosalba Fieramosca (Salerno) per la poesia Guarderemo il tramonto

Motivazione: Con versi di immediato impatto comunicativo, in cui la dolce pacatezza dei toni crea un lirico contrappunto rispetto alla dolorosa malinconia dei contenuti, partendo da una dimensione personale e toccando con delicatezza la tematica “archetipica” della lacerante separazione di una coppia per il naturale avanzare dell’età, la poetessa produce una saggia consolazione, sospesa tra la speranza della vita eterna in comune e il privilegio di poter ricordare primavere di risate, sorrisi e baci, in un insieme di sensazioni che la emoziona e ci emoziona profondamente.

Premio Speciale del Segretario del Concorso

Antonio Botta (Casoria – Na) per la poesia Ascoltare la paura di scegliere

Motivazione: Con un linguaggio complesso ma di ampio respiro culturale e religioso, in versi di ampia estensione variamente strutturati ed emotivamente vibranti, prospettando sotto forma di un immaginario dialogo il cammino spirituale del poverello d’Assisi dalle mistiche nozze con Madonna Povertà fino al momento in cui Sorella Morte accoglie con gaudio e schiude l’anima al calore del Santo Spirito, la poesia genera una suggestiva e catartica preghiera che ci fa sentire ancora più vicina la santità di due splendide figure della Cristianità.

Segnalazioni semplici sono state assegnate a:

Alfonso Apicella (Cava de’ Tirreni – Sa), Alfonso Apicella (Cava de’ Tirreni – Sa), Antonio Armenante (Cava de’ Tirreni – Sa), Fernanda Baragli (Treviso), Alberto Cerbone (Casoria – Na), Mirella Costabile (Salerno), Maddalena Della Mura (Maiori – Sa), Alfonso Gargano(Salerno), Maria Giraudo (San Dalmazzo – CN), Liliana Ianni (Roseto Degli Abruzzi – Te), Carmela Lo Bue (Palermo), Maria Luisa Mignone (Salerno), Biagio Napolano (Cava de’ Tirreni – Sa).

Ad evidenziare il livello alto delle opere nel loro complesso, il fatto che le due prime classificate, Tiziana Monari di Prato e Rita Muscardin da Savona non solo sono state tanto brave da aggiudicarsi, a turno, ben nove delle dieci edizioni finora effettuate, ma hanno un carnet personale ricchissimo di premi conquistati in vari concorsi ed in tutto il territorio della penisola. È un livello che si conserva fin dalla prima edizione, il che significa che il Concorso è seguito, atteso e apprezzato. Anche per questo merita una conclusione meno “clandestina” . Ma prima, per parafrasare il buon Eduardo, “ha da passà ‘a nuttata”…

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Corpus domene

di Giuseppe Capone

Grazie anche ad un uso prezioso della lingua napoletana e delle sue ataviche sonorità, descrivendo la processione del Corpus Domini attraverso gli occhi e gli atteggiamenti della popolazione, il poeta riesce con incisiva vivacità a fondere la concretezza delle richieste di grazie legate alla vita quotidiana con la spiritualità della religione, offrendo

un delizioso quadretto di colorita e sanguigna identità.

Grazie anche ad un uso prezioso della lingua napoletana e delle sue ataviche sonorità, descrivendo la processione del Corpus Domini attraverso gli occhi e gli atteggiamenti della popolazione, il poeta riesce con incisiva vivacità a fondere la concretezza delle richieste di grazie legate alla vita quotidiana con la spiritualità della religione, offrendo

un delizioso quadretto di colorita e sanguigna identità.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Bell’ ‘i mamma

di Guglielmo Cirillo

Con le connotazioni tipiche della lingua napoletana ed una narrazione lineare e coinvolgente fondata su un’idea finale illuminante, il poeta rievoca con tenera affettività uno storico simbolo di Pietà come Mamma Lucia e nello stesso tempo stabilisce un suggestivo ponte tra la sua figura terrena

di maternità universale e l’universalità celeste della Madre di Gesù, unendole in un quadretto

che fa vibrare il cuore con la forza dell’emozione.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Cammina, Pietro, cammiona

di Luisa Mazzanti

Con versi coinvolgenti e frementi di intima religiosità, in un lirico intreccio tra il silenzio divino della preghiera e lo smarrito urlo terreno di lacerante sofferenza, nel rievocare la solitaria e indimenticabile celebrazione eucaristica di Papa Francesco in una Piazza San Pietro svuotata dalla pandemia ma riempita dai cuori di tutto il mondo, la poetessa con sincero spirito di speranza trasmette tutta la forza della fede, aiuta l’anima a confidare nella carezza divina e, in un alternarsi di lacrime trattenute, versate e deterse, commuove il lettore e riesce a sublimare il dolore.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Ascoltare la paura di scegliere

di Valentina Carleo

Con un efficace impasto di emozioni confuse e fumo di tormento e una sapiente e armonizzata varietà di versi e strofe, attraverso lo sguardo soggettivo di una carezzata solitudine e di un animo ancor vago del facile inganno del mondo, viene descritto lo scenario angosciato dell’uomo autolesionistcamente sofferente, ma alla fine il seme d’amore divino e di poesia che nasce da questo smarrimento terreno non solo allontana la Malinconia, ma riesce anche a donare il crisma di un’opera di alta qualità poetica ed umana.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2019 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

La voce del cuore

di Stefania Siani

Con lineare chiarezza, attraverso un intrigante rimpallo di passato e presente e la fascinosa convivenza di rassicuranti certezze, scelte tormentate, vago scetticismo e testimonianze di fede, il racconto propone tematiche di ampia portata etica ed esistenziale, gestite con lucido equilibrio narrativo in modo tale che la “voce” è pronunciata con la lingua della ragione ma proviene tutta dal cuore, intrisa di dolcezza umana e ricche connotazioni d’amore.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Guarderemo il tramonto

di Rosalba Fieramosca

Con versi di immediato impatto comunicativo, in cui la dolce pacatezza dei toni crea un lirico contrappunto rispetto alla dolorosa malinconia dei contenuti, partendo da una dimensione personale e toccando con delicatezza la tematica “archetipica” della lacerante separazione di una coppia per il naturale avanzare dell’età, la poetessa produce una saggia consolazione, sospesa tra la speranza della vita eterna in comune e il privilegio di poter ricordare primavere di risate, sorrisi e baci, in un insieme di sensazioni che la emoziona e ci emoziona profondamente.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Una luce nel buio

di Domenico Pujia

In un afflato di religiosa emozione che racconta il cammino dalle macerie di notti buie macerie alla certezza dell’Amore di Dio, il poeta intesse una meditazione profonda che, nella rasserenante consapevolezza del miracoloso dono della Vita, parte dal cuore e arriva al cuore.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Come unico dono

di Rita Minniti

Con ampia varietà di toni ed un altrettanto ampio respiro nella gestione dei versi, dove si alternano riflessioni e voli poetici, la poetessa genera in forma di profezia una meditazione personale e profonda,sulle ombre del mondo e sulle chiaroscurali ondulazioni del bene e del male, trovando alla fine l’eco costruttiva di una speranza adagiata su coltri soffici di nuvole: è lo spirito che vive in noi che diverrà tutt’uno con l’eterno, è il lampo della grazia divina… e dell’emozione poetica.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Damme

di Vincenzo Cerasuolo

Con quartine armoniose e coinvolgenti, vivacizzate dai colori e dalle intense connotazioni della lingua napoletana, il poeta intesse un’emozionata ed emozionante preghiera dettata da radici di profonda spiritualità e dal bisogno di lenire le sofferenze e le debolezze con la forza della fede e di quelle certezze che, alleviando i tormenti , possono rendere l’anima comme ‘a neve e donare la luce della speranza.

E l’insieme lascia una scia profonda che induce alla riflessione e all’emozione.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

Lettera di un bambino dal mare

di Rita Muscardin

Con un’ affabulazione chiara ed a forti tinte emozionali, impreziosita da venature liriche e sentimentali capaci di alleggerire la drammaticità della situazione, coinvolgendo pienamente il lettore attraverso la voce dell’infanzia tarpata e ed immergendolo nel fondo del mare reale della storia e del mare metaforico della disperazione legata alle migrazioni nei barconi, la scrittrice riesce a commuovere

e nello stesso tempo ad imporre una seria riflessione

su quei drammi sociali di cui noi siamo non solo spettatori

ma anche attori di fatto.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Era di maggio

di Tiziana Monari

Attraverso affettuose immagini e colorite metafore in tumultuosa successione, inserite in versi e strofe armoniosi nel suono ma volutamente distonici nella lunghezza per indicare l’ondosa variazione degli stati d’animo, la poetessa produce un’intensa elegia d’amore nel ricordo della figura di sua madre e ricrea un emozionante rapporto con la sua avvolgente presenza-assenza , generando così una teatrale elettricità e plasmando dal silenzio della sofferenza e dall’intimità della Fede il canto primaverile di una speranza d’infinito in fondo al cuore.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Alla Beata Vergine del Rosario

di Rosario La Greca

Con versi strutturati in cadenza di preghiera, strofe volutamente uniformate a mo’ di litania ed un linguaggio intimamente rituale, la lirica stabilisce un ponte diretto tra l’umano e il divino, sublimandolo con lo slancio della voglia di ogni cuore smarrito di cercare il volo verso la grazia dell’amore infinito di Maria e creando così un emozionato momento di poetica liturgia.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

 

L’assoluta certezza di te

di Manuela Capri

Con lirica sensibilità e versi brevi atti ad esprimere l’affanno dell’anima , evidenziando la tensione tra gli abissi del solitario patire e i rigeneranti sforzi della risalita alimentati dai ricordi felici e dalle tenerezze affettive, la poesia riesce a far germogliare quel seme di luce che fiorisce dal buio del dolore, stemperandolo in un canto dell’amore possibile, da cui si intuisce che non è tra le nuvole il cielo, ma il cielo è proprio qui.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

Samantha, una vita da brividi

di Annamaria Santoriello

Con un linguaggio chiaro e coinvolgente ed un’affabulazione intensa e di immediato impatto, ricca di espressioni sincopate e fortemente evocative, fondata su un lungo e lacerante percorso della memoria, in una serrata successione di alti e bassi che creano una colonna sonora dell’anima, la scrittrice presenta il lento cammino dal pozzo del dolore di una donna (e di tante altre come lei) fino alla luce di una fortificante speranza di fede, lasciando nel cuore una scia di vibranti brividi di emozione.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2019 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

La mia via

di Pino Pietropaolo

Con una narrazione carica di drammatica tensione e con una successione di immagini quasi cinematografiche, supportate da un linguaggio chiaro e comunicativo, all’occorrenza giustamente sincopato, lo scrittore trasmette “in diretta” la tragedia della Passione di Cristo attraverso l’originale angolazione di un protagonista sociale dell’epoca, facendocene comprendere le dinamiche e lasciando il brivido di una commozione che pervade il cuore ed esalta l’anima nell’amore generato dal Santo Sacrificio.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2019 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

La candela

di Elena Maneo

Con una narrazione chiara, scorrevole e di immediato impatto, fondata abilmente sugli evidenti richiami all’attualità e sulla creazione di un’atmosfera quasi da thriller o noir ricco di mistero e di gravido di turbative emozionali, in una serrata successione di piccoli ma significativi colpi di scena, l’autore risolve un trepidante cammino con la luce di una fortificante speranza di fede, che va oltre la luce puramente miracolistica e si innalza nel recupero di quella purezza innocente che cresce nell’infanzia, non va mai dispersa nella maturità e permette di volare verso gli azzurri cieli del divino.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per il racconto

Benedetta

di Carla D’Alessandro

Con la scelta di una storia ambientata nella drammatica attualità della pandemia e una narrazione chiara e di immediato impatto, con i riflettori puntati sulle emozioni e sulle reazioni interiori della protagonisti rispetto al drammatico rimbombo della vicenda sociale, la scrittrice liricamente trasforma la malattia nello spunto di una fortificante speranza di fede, che diventa il paradigma universale per la creazione di una corazza personale di fronte alle difficoltà della vita terrena, pronta a generare le ali per godere le azzurre beatitudini della vita celeste.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Dal Gargano a Delfi

di Nicola Prebenna

Attraverso un contenuto di ampio respiro culturale espresso in versi razionalmente costruiti ed emotivamente vibranti, la lirica prospetta un suggestivo parallelo tra i moderni pellegrinaggi presso i luoghi di San Pio, al servizio dei fratelli e strumento di bene, e gli antichi pellegrinaggi di stampo classico presso l’oracolo di Apollo, generoso di consigli, saggi e salutari. Alla fascinosa congiunzione tra il mondo serio del passato e la salvezza vera dell’Assoluto, aggiunge l’unione ideale tra cultura terrena e ispirazione divina, creando un’atmosfera che lascia una scia di sottile incantamento.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia

Dialogo tra Sorella Chiara e Frate Francesco

di Antonio Botta

Con un linguaggio complesso ma di ampio respiro culturale e religioso, in versi di ampia estensione variamente strutturati ed emotivamente vibranti, prospettando sotto forma di un immaginario dialogo il cammino spirituale del poverello d’Assisi dalle mistiche nozze con Madonna Povertà fino al momento in cui Sorella Morte accoglie con gaudio e schiude l’anima al calore del Santo Spirito, la poesia genera una suggestiva e catartica preghiera che ci fa sentire ancora più vicina la santità di due splendide figure della Cristianità.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

X Concorso di Poesia e Prosa “Sant’Alfonso”

Cava de’ Tirreni – 2020

Motivazione del premio

per la poesia-prosa

Maria, Confido in te

di Giovanna Piranio

Con il ritmo serrata di un tormentato monologo interiore, facendo trasparire un doloroso purgatorio familiare, in cui il Paradiso dell’amore materno viene oscurato dalle nuvole del dubbio riguardanti scelte educative ed affettive che potrebbero aver creato pungenti barriere, la poetessa crea alla fine varchi di rassegnato ma partecipe abbandono alla protezione della Madre Universale, generatrice di una consolatoria speranza che almeno Lei possa accompagnare i suoi figli nella notte, ogni altro abisso. E la sua rassegnazione ci insegna la forza del futuro, mentre la sua commozione diventa la nostra commozione.

Cava de’ Tirreni, 24 ottobre 2020 Il Presidente della Giuria

Franco Bruno Vitolo

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Doppia cerimonia al Comune: insediamento del Sindaco Servalli e presentazione della nuova Giunta

Stamattina, alle ore 12 del 13 ottobre, è andata in porto l’attesa cerimonia della proclamazione-riconferma del nuovo Sindaco nella Sala del Consiglio del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, in cui è avvenuto il passaggio delle consegne da Vincenzo Servalli primo a Vincenzo Servalli Secondo, dopo una rielezione al primo turno e senza ballottaggio.

Solo una dichiarazione lampo, niente discorso, niente proclami, massima sobrietà e brevità, attenzione concentrata sull’essenzialità della comunicazione e sulla funzionalità dell’evento.

Rapidissima la successione delle varie fasi. Prima, l’ufficializzazione della vittoria elettorale e la conseguente proclamazione a Sindaco da parte del Segretario generale dott. Danise. Poi, la presentazione-elenco di sei membri su sette della nuova Giunta, non rituale perché di solito le due operazioni non sono contestuali.

Eccoli, i nuovi assessori, che poi nuovi non sono, provenendo tutti dalla squadra uscente e vincente: Annetta Altobello (confermata) alle Politiche Sociali e Beni Comuni; Giovanni Del Vecchio (confermato) alle Attività produttive; Antonella Garofalo, alla Polizia Locale, Trasporti e Viabilità; Lorena Iuliano (già Presidente del Consiglio) all’Istruzione e Patrimonio; Armando Lamberti (confermato, già ViceSindaco nella passata Consiliatura), a Cultura, Turismo, Progetti e Fondi Europei, Università, Tutela della Salute, Contenzioso. Vicesindaco, sarà Nunzio Senatore (confermato come assessore e già Vicesindaco nella prima fase della passata consiliatura), al quale spetteranno anche le deleghe ai Lavori Pubblici, Manutenzione, Ambiente e Lavori Pubblici.

A concludere, la classica foto di gruppo, con tutti rigorosamente mascherati. E appuntamento all’imminente prima convocazione del Consiglio Comunale, senza poter ancora definire la data precisa.

Il tutto è durato non più di un quarto d’ora.

Crediamo che questa essenzialità si sposi bene non solo con l’emergenza contingente ma anche con la delicatezza della situazione specifica all’interno del Comune, dove si cammina sui carboni ardenti per l’arresto domiciliare e l’inchiesta in cui è implicato un Dirigente di livello come Francesco Sorrentino.

Nelle pochissime parole pronunciate, Servalli ha detto chiaramente che siamo in un periodo di difficoltà di vario tipo, che richiedono risposte efficaci da parte dell’Amministrazione, per cui c’è poco da parlare e molto da attendere e da fare. Per questo, per essere messo in condizioni di operare da subito nel pieno dei suoi poteri, ha preferito annunciare già nel giorno della proclamazione la formazione contestuale della nuova Giunta.

Non gli è mancato però il colpo di positività piena e ha concluso più o meno così: “Sento l’onore e l’onere per la fiducia accordataci, segno anche che abbiamo operato bene. Ma ora dobbiamo affrontare questi cinque anni con ancora più forza e determinazione, nel segno della continuità, così come ci hanno chiesto i cittadini cavesi, per portare al termine tutti i progetti in cantiere e realizzarne altri, ai quali stiamo già lavorando, per continuare nell’opera di crescita e di sviluppo della nostra città”.

È quindi un momento in cui per le turbolenze giudiziarie è meglio tacere e per le emergenze sanitarie è meglio parlare coi fatti. E per l’Amministrazione bisogna continuare sulla strada intrapresa. Ci sarà tempo anche a breve per approfondire situazione e prospettive.

Questo lo ha compreso bene il limitato pubblico presente, necessariamente e tristemente selezionato per evitare assembramenti pericolosi: peccato per una manifestazione che in altri tempi sarebbe stata un’affollata e festosa festa della democrazia.

I presenti hanno capito anche le logiche della nuova Giunta, mezza piena e un poco vuota un po’ per non perdere tempo e un po’ per perfezionare gli equilibri politici di una coalizione che deve bilanciare le esigenze di quelle liste che hanno sostenuto il Sindaco durante la campagna elettorale, ottenendo almeno un consigliere. Forse per questo, è ancora ignoto il nome del settimo assessore. Forse, chissà, legato alle scelte del futuro Presidente del Consiglio, e non solo.

Anche questo è politica, non meravigliamoci e non contrariamoci. In fondo, più equilibrata sarà l’Amministrazione, più solida ed efficiente sarà.

E Vincenzo Servalli ha dimostrato già nel corso della passata legislatura di saper essere un buon bilanciere. Speriamo che riesca ad essere nei prossimi cinque anni anche un buon lanciere d’assalto …