Archivio

ricerca per autore

 

Aspettando l’estate a Cetara: sabato 17 gran festa nel borgo marinaro dal pomeriggio fino a una mezzanotte di fuochi

CETARA (SA). Fuochi d’artificio in tutti i sensi a Cetara, in attesa della nascita di un’estate che di fatto è già nata in questo giugno già bollente di sole.

Sabato 17giugno, infatti, nei deliziosi spazi del borgo marinaro è stata organizzata una scoppiettante gran festa, la prima edizione di Aspettando l’estate a Cetara, che inizierà alle cinque della sera per protrarsi fino ad una mezzanotte di fuoco. E sarà corredata da danze, suoni, esibizioni di artisti di strada e animazioni speciali per piccini e grandi e per “grandi piccini”, grazie alla dinamica organizzazione, sostenuta dal patrocinio del Comune di Cetara.

Si parte con un happy our accompagnato dai ritmi musicali del DJ Kantony, che preparerà la strada all’esibizione e ai karaoke della scintillante coppia Sabry e Giò, in alternanza con i tambureggiamenti del gruppo ‘A tammorra ‘e Castielle. All’interno dello show sarà accolto un ospite d’eccezione, cioè Denny Celentano, che da anni mette in scena canzoni, intonazioni, cappelli, movenze e molleggiamenti del grande Adriano e che a suo tempo è stato anche star della trasmissione TV nazionale Italia’s got talent. Alle porte della mezzanotte, il fascino intramontabile dei fuochi a mare.

Al termine, progressivo ritorno a casa per tutti e sangue già caldo per diventare ognuno caldo come l’estate e godersi al meglio possibile il profumato calore della vita …

Tornerà a suonare la campana del (Monte) Castello di Sant’Adiutore

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Tornerà presto il tanto caro din don che tante volte ha scandito le celebrazioni della Festa di Monte Castello. Tornerà al suo posto la grande campana, trafugata nella notte tra il 30 settembre e l’1 ottobre del 2013, dopo cinquant’anni di vita e di suono: era stata infatti ricollocata a spese del Comitato di Monte Castello dopo la distruzione dovuta ai bombardamenti della guerra. Ed è lo stesso Ente, che tanto si è dato da fare per trovare qualche cittadino di buona volontà che desse una mano e un contributo, oggi, attraverso il sorriso e le parole del Presidente Mario Sparano, sprizza gioia e soddisfazione e grande gratitudine per l’obiettivo finalmente raggiunto.

Ad assumersi le spese del recupero, insieme con i figli Giampaolo e Luciano, sarà l’ottico Giuseppe Di Maio, storico commerciante della Città. La nuova campana sarà consacrata in Piazza Duomo sabato 24 dall’Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli durante la tradizionale benedizione dei trombonieri. Nei prossimi mesi saranno effettuati i lavori per la ricollocazione nel suo sito sul Monte e già dal prossimo autunno si dovrebbero risentire i suoi rintocchi. Sulla sua superficie, oltre alla firma dei donatori in latino, saranno stampate anche delle brevi parole, opera dello scrivente, sempre in latino, per sottolineare il ruolo millenario del Castello e rievocare la lingua dell’iscrizione presente prima della guerra. Esse esaltano nel ritorno della campana sia il canto della storia sia la speranza che anche la città tutta faccia di nuovo sentire forte la sua voce.

Giuseppe Di Maio, insieme con i suoi figli, con questa donazione si ricollega ad una traduzione di famiglia. Suo zio Nicola Di Maio, soldato al fronte durante dopo la prima guerra mondiale, in seguito ad un voto e come ringraziamento per essere tornato sano e salvo dai combattimenti, aveva ricostruito l’altare all’interno della cappelletta sul Monte Castello, che ancora oggi porta il suo nome. Oltre che il legame con la tradizione, don Peppino, che da pochissimo ha varcato la soglia di novant’anni splendidamente portati (e/o sopportati), ha stabilito anche un ponte con la memoria delle future generazioni. I futuri rintocchi della campana avranno il suo segno e la sua firma. Per tanti decenni ancora: a meno che, naturalmente, non ci siano i soliti ignoti che riusciranno a portarsela a casa. Ma questo dipenderà dalla forza dei sistemi di sicurezza. E comunque facciamo gli scongiuri.

Grazie mille, don Peppino, a voi, a Giampaolo, a Luciano, grazie di cuore da tutta la città!

Antonio Armenante ha vinto il Concorso “Antonio De Curtis-Totò” con il libro verità “Anche Dio lavora”

toto-anche-dio-lavora-armenante-cava-de-tirreni-maggio-2017-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Una bella e meritata soddisfazione per il cavese Antonio Armenante, che il 26 maggio, presso la Sala del Capitolo del complesso di San Domenico Maggiore a Napoli, ha ricevuto per il suo libro “Anche Dio lavora” (Area Blu Edizioni) il premio della Sezione Narrativa per Libri Verità nell’ambito del Concorso “Antonio De Curtis – Totò”, organizzato dall’Associazione “Amici di Totò… a prescindere” in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della morte del grande attore. Ciliegine sulla torta: gli è stato assegnato anche il Premio speciale relativo alla promozione della Bontà e della Solidarietà ed ha ascoltato un’emozionante ed emozionata lettura di uno dei capitoli più belli, quello cn la storia di Tar, il pacifista in fuga dalla fratricida guerra nei Balcani.

Il Concorso si articola in due momenti uniti e diversi. Una prima premiazione è stata già effettuata il 2 maggio presso l’Aula Nuova dei Gruppi Parlamentari a Roma, la seconda e conclusiva è invece avvenuta a Napoli, sempre guidata dal dinamico Presidente e Fondatore dell’Associazione, Alberto De Marco, che attualmente possiamo considerare tra i più preparati “totologi in circolazione”, e non solo perché ha scritto un libro ampio e documentato sul grande Principe (ripresentato nel corso della serata), ma anche perché da anni si propone ed interviene con la sua appassionata competenza sulle questioni relative al grande comico. Appassionata competenza ed umanità che egli del resto non manca di spendere anche nei suoi interventi sul sociale, a difesa dei più deboli ed a sostegno dei valori di solidarietà.

Il libro di Antonio Armenante, Anche Dio lavora… e noi non gli mettiamo i contributi”, è un concentrato di Vangelo vivo ed applicato, con quella successione di esseri umani senza fissa dimora che lo popola. Tutti sono realmente esistiti o esistenti, sono stati incontrati e conosciuti da Antonio nella sua opera di volontario di strada. Negli episodi del libro fuoriescono dallo stereotipo comune di “pietre di scarto senza volto”, assumend il loro volto e diventando persone, prima che personaggi. Armenante infatti si preoccupa di stabilire con loro un rapporto di prossimità, di evidenziarne la spiritualità e soprattutto la pienezza dell’umanità che in loro rimane viva, nonostante le terribili peripezie che hanno portato ognuno di loro a “vivere in strada” e a “vivere la strada”.

Insomma, un libro che stimola alla solidarietà… e alla voglia di mettere il nostro personale contributo alla naturale fratellanza ispirata dal nostro essere, tutti indistintamente, “sillabe del creato”, grazie al “lavoro” di Dio o di quell’energia primaria che chiamiamo ognuno in un modo e che, in un modo o nell’altro, si trasforma in rombante “benzina di vita”…

Sabato 13 maggio al Parco del Mercatello inaugurazione della Biblioteca Internazionale al Parco del Mercatello

SALERNO. Un’idea originale, un ponte tra le culture, una porta aperta all’integrazione. Questo, e tanto altro, è la Biblioteca internazionale, istituita per iniziativa del Centro Bulgaro Italiano Culturale e col patrocinio morale del Comune di Salerno, inserita all’interno del Parco del Mercatello a Salerno, che sarà inaugurata sabato 13 maggio alle ore 19, con una bella festa di piazza e rituale taglio del nastro, organizzata con la collaborazione anche dell’Associazione EducArti, dell’Albero Culturale, dell’Associazione “Alba Nova”, dello Studio VideoGrafica Avallone e dello Studio Cesat.

Nell’ambito della festa, che sarà presentata da Kalina Belcheva, Presidente del Centro Bulgaro-Italiano, e da Franco Bruno Vitolo, porteranno i loro saluti il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, l’Assessore all’Ambiente Angelo Caramanno, sono previsti un intervento della violinista Kamelyia Naydenova, docente presso il Conservatorio “G.Martucci”, la presentazione dell’Arte di vestire della stilista Natalyia Zhodko, e, al termine, un’esibizione di Tango con Quirino Tedesco. Filo rosso della serata, la lettura “a tappe” della favola “L’omino dei palloncini” da parte dell’autrice, Pina Sozio, che sarà intervallata da letture di testi in varie lingue (italiano, bulgaro, francese, inglese, spagnolo, napoletano) eseguite da Violeta Dulcheva, Rolando Lambiase e dagli stessi Kalina Belcheva e Franco Bruno Vitolo.

Tale moltiplicazione di lingue è il segno dell’internazionalità stessa della Biblioteca, che conterrà volumi di varia nazionalità e sarà non solo un punto di riferimento per tanti stranieri che vivono in città ma anche di incontro con i cittadini salernitani e non solo. Insomma, un fiore del dialogo, quanto mai opportuno e necessario in un momento così delicato e turbolento per i rapporti sociali all’interno del Mediterraneo.

Unico italiano premiato al Concorso Candulor di Colonia l’odontotecnico cavese Salvatore Costabile, noto operatore di solidarieta’

Il Concorso biennale Candulor KunstZahnWerk, giunto quest’anno alla sua decima edizione, è forse la più importante kermesse internazionale nell’ambito delle protesi dentarie (come richiama il nome tedesco: l’arte di lavorare sui denti). Odontotecnici di tutto il mondo si sfidano con passione e professionalità, ogni volta su un procedimento diverso, stabilito dall’organizzazione.

Un Concorso di prestigio europeo, centinaia di partecipanti di tutte le nazioni, un solo italiano medagliato con il Premio speciale nell’edizione 2017: il cavese Salvatore Costabile, che è andato a ritirare personalmente il premio a Colonia, in Germania, insieme con il figlio Davide, suo collaboratore e delfino nello studio, anche lui partecipante al Concorso, unico esempio di coppia genitore-figlio tra i concorrenti. La premiazione è avvenuta durante la grande Fiera biennale dell’IDS (International Dental Show), riservata ai professionisti del cavo orale, che quest’anno ha visto oltre duemila aziende espositrici di cinquantanove nazioni.

Il nostro campione, un pimpante professionista alle soglie dei cinquantacinque anni non nuovo a riconoscimenti importanti (lo scorso anno ha vinto il Premio Speciale al Concorso “La spatola d’oro” di Montesilvano), esercita dal 1986 in via Aniello Salsano, a Pregiato di Cava, ma è diventato odontotecnico ad Avellino, presso l’Istituto “Giorgi”, e si è formato presso i maggiori specialisti internazionali, a cominciare dallo svizzero Gerber. Seguendo il metodo di questo luminare, si è professionalizzato in edentulia (protesi totale dei denti), perfezionandosi poi costantemente, attraverso contatti diretti con specialisti all’avanguardia, come i prof.Fernando Cantoni e Damiano Frigerio (Lugano, Svizzera), Giulio Preti (Torino), Sandro Palla e Bruno Graf (Zurigo, Svizzera).

Il premio gli è stato assegnato per l’assoluta qualità del lavoro con cui ha affrontato la sfida di quest’anno: montare, con metodo liberamente scelto ma adeguatamente spiegato, la combinazione di una protesi totale a supporto mucoso nell’arcata inferiore e un restauro supportato da impianti nell’arcata superiore.

A decidere, una giuria di maestri del settore: Martin Schimmel (docente di Biologia orale presso l’Università di Berna), Thomas Schibler (istruttore della Camlog biotechnologie), Meinrad Maier (capo perito delle scuole professionali svizzere), Helmut Kicheis (responsabile dei corsi Candulor), Pius Oberwegeser (responsabile internazionale dei corsi Candulor). La valutazione è avvenuta tenendo conto della funzione, dell’estetica, dell’impressione tecnica complessiva, della documentazione addotta.

Salvatore è tornato vincitore, ricco di orgoglio, ma anche di voglia di andare ancora avanti. Del resto, anche nel sociale egli non si ferma mai. Oltre ad essere individualmente attivo e presente nelle questioni che riguardano la vita collettiva ed il recupero di persone disagiate, è infatti leader dell’Associazione “Il Cireneo”, con la quale esercita un’azione affettuosamente generosa di vicinanza agli anziani, in particolare agli ospiti della Casa di Riposo Casa Serena. Essi, unitamente a tutto il personale medico, paramedico e religioso, vogliono un gran bene a lui ed a tutti i “cirenei”, come è stato dimostrato anche dal festoso ed emozionato esito delle due manifestazioni clou di inizio anno: la consegna dei regali della Befana e la gran festa in preparazione per le 106 candeline di Sidra Pontecorvi, una delle ospiti della casa, che come sempre ha partecipato con il suo spirito gioioso, i canti che ha ancora impressi nella mente, le preghiere che è abituata a recitare tutti i giorni. Un’ anziana da record, una delle signore “più centenarie “del Sud Italia.

Con lei, con gli ospiti tutti di Casa Serena, ogni volta che può intervenire a tendere una mano solidale, Salvatore si esalta e si rigenera, si sente più “funzionale” e più ricco. Come se facesse una protesi alla propria anima. La stessa cosa che fa con le protesi “vere”. Il premio appena ricevuto gli ha prodotto una grande e gioiosa soddisfazione e insieme la spinta a volare verso traguardi sempre più alti. Anche a costo di sudore e sacrifici. Del resto, il nostro Costabile sa essere benissimo un cireneo di se stesso…Cin cin e buoni voli!!