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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Vanificato il lavoro della Metellia Serzizi (ex Se.T.A.) e della Polizia Locale

CASSONETTI-SAN-FRANCESCO-APRILE-2013-vivmediaLa società civile di Cava de’Tirreni s’indigna quando deve constatare che il costante impiego di risorse umane e di pubblico denaro non riesce a produrre duraturi effetti per esclusiva colpa di quanti, incuranti, lordano spregiudicatamene la nostra città. Veniamo al fatto!

Sabato mattina, agenti del Nucleo Degrado Urbano ed Ambiente della Polizia Locale, allertati dagli operatori ecologici della Metellia Servizi (ex Se.T.A. S.p.A.), quest’ultimi esausti di fronteggiare, con scarsi risultati, la spavalderia antiambientalista di taluni titolari di strutture della movida cavese, hanno eseguito una totale operazione di bonifica della stradina antistante il ristorante casa Rispoli di piazza San Francesco (già piazza Giovanni Nicotera) che, percorrendola, conduce al convento dei Frati Minori di San Francesco, perché divenuto luogo del selvaggio conferimento di rifiuti d’ogni specie.

A lavoro ultimato, in loco, restavano solamente le due campane per la raccolta del vetro ed i quattro verdi contenitori per il conferimento dell’umido. Tutto inutile!

A distanza di poche ore, davanti ai sei contenitori, ostruendo anche il passaggio delle autovetture, giacevano ben 12 sacchi di plastica (colore nero) ricolmi di bottiglie, lattine, tovaglioli sudici, avanzi di ristorazione e quant’altro; puntualmente indifferenziato.

Un pulizia durata quasi niente, ben sapendo che da qual luogo passano e ripassano migliaia di persone dirette al Santuario di San Francesco e Sant’Antonio, nel cui chiostro, peraltro, è in atto l’eccellente mostra fotografica dell’insediamento di Papa Francesco (14 marzo 2013), omaggio alla collettività cavese (e non solo) dell’amico Angelo Tortorella.

Noi, vista la scena (ore 09,45 di domenica), ci siamo premurati di telefonare all’800.279.221 (numero verde della Polizia Locale) per segnalare l’orrenda visione al personale di servizio presso la Centrale Operativa, anche perché, in situ, abbiamo incrociato un’autopattuglia dei Caschi Bianchi, proveniente dal punto ristoro del convento; certi che fosse stata allertata, per la bisogna, dalle signore preposte a tale attività.

Dall’intercorsa conversazione telefonica intercorsa con l’operatrice di turno, apprendevamo che le pattuglie erano impiegate in un incidente stradale con ferito, un raduno di moto a Diecimare, un raduno di auto 4 x 4 ed altro e che la nostra segnalazione, stante le priorità in atto, sarebbe stata annotata.

Segnaliamo che nella vita lavorativa non abbiamo svolto mansioni burocratiche!

Alle ore 09,52, risalendo il borgo Scacciaventi – direzione nord, incrociando la stessa autopattuglia che, “lento pete“ si dirigeva a sud della città e che pochi minuti prima era nel “luogo della vergogna”, nel ritelefonare alla Centrale Operativa di via Ido Longo, per riferire che un’autopattuglia era in zona, recependo un minimo di perplessità da parte dell’interlocutrice, ci veniva richiesto da chi fosse composta; domanda alla quale non abbiamo saputo dare esito, disconoscendone i nomi.

Preso atto dell’ennesimo scempio ambientale e degrado urbano posto in essere dai “gestori della movida”, abbiamo telefonato ad Aldo Trezza, presidente della Confesercenti cavese, il quale ci riferiva che per l’analoga problematica degli operatori orbitanti nei dintorni della piazzetta Nicola Di Mauro (piazzetta del Purgatorio) aveva ottenuto dai vertici della civica amministrazione e dell’ex Se.T.A. di disporre di un locale-deposito sito in via Antonio Nigro ove i commercianti del posto conferiranno i differenziati rifiuti, per cui, preso atto della nostra sollecitazione, si sarebbe attivato per promuovere un ulteriore “incontro istituzionale” volto a risolvere anche la questione di piazza San Francesco.

Noi siamo dell’opinione che la movida deve restare lungo il borgo porticato di Cava de’Tirreni, ma la vorremmo meno chiassosa e più osservante del decoro cittadino; abbandonare decine di sacchi di rifiuti, in sole poche ore, in un frequentato angolo della città, non è certamente una bella cartolina per la “Città dei portici” e per noi cavesi.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Da Nagasaki segni di pace a Cava de’Tirreni

pianta di cachiL’Associazione Alema di Alessia-Marini-Arcara di Cava de’Tirreni, presieduta dall’attivo Mimmo Lambiase, sin dalla costituzione (anno 1984) é impegnata a realizzare progetti per la valorizzazione e promozione del territorio cavese, ottenendo sempre significativi risultati etico-sociali.

Per l’anno 2013, in concomitanza co 68° anniversario del bombardamento atomico della città di Nagasaki (Giappone), avvenuto il 9 agosto 1945, l’Associazione Alema, attraverso il progetto “Segni di pace Kaki Tree“ (la rinascita del tempo), ha attuato il gemellaggio con la metropoli nipponica.

L’iniziativa – ha dichiarato il presidente Lambiase – col coinvolgimento delle Istituzioni e del territorio, anche attraverso l’esempio di personaggi che si sono contraddistinti, per umanità ed impegno, nel tragico frangente della 2ª Guerra Mondiale, a favore della pace, mira a promuovere un cammino di concordia tra i popoli.

Fulcro e simbolo del progetto è una pianticella di cachi di 2ª generazione, derivata da un albero di cachi proveniente da Nagasaki, miracolosamente sopravvissuta allo scoppio della bomba atomica, che, a monito per le generazioni presenti e future, sarà piantumata nell’orto-giardino adiacente la sede sociale dell’Alema.

Gli atti burocratici a cui abbiamo dovuto ottemperare – ha sottolineato Lambiase – hanno messo a dura prova la nostra perseveranza; desistere sarebbe stata un’ulteriore sconfitta verso il nobile sentimento della pace mondiale.

Il progetto si articola in tre fasi: Progetto “albero di cachi, la rinascita del tempo” che sarà presentato alle ore 11 di sabato 27 aprile, con la piantumazione della pianticella di cachi nell’orto-giardino-didattico della Scuola dell’Infanzia di Marini, sede dell’Associazione Alema, a cui parteciperanno anche gli alunni del 3° Circolo Didattico. Al progetto non mancherà il coinvolgimento di adulti e bambini delle scuole, che produrranno opere artistiche d’ogni genere, aventi per tema “La pace e l’albero di cachi”. Sarà la Prof.ssa Lucia Avigliano a tenere la conferenza dal tema: “L’opera di Mamma Lucia a favore della pace”. Durante la manifestazione verrà allestita una mostra di oggetti risalenti alla 2ª guerra mondiale e verranno mostrate immagini e proiettati filmati inerenti i temi trattati. Coinvolgere la scuola in tali lodevoli iniziative – ha sostenuto il Dirigente del 3° Circolo Mario Di Maio – è altamente positivo: gli uomini e donne di domani, sin dai primi anni di scuola, devono poter apprendere quanto male arreca l’inimicizia fra i popoli, soprattutto se si sostanzia poi nella guerra.

Mercoledì 8 maggio, alle ore 18,30, nella Chiesa San Marco Evangelista di Marini, seconda conferenza della Prof.ssa Avigliano: “Mamma Lucia: Il grande amore verso l’umanità, le sue azioni concrete a favore della pace tra gli uomini”. Anche durante tale manifestazione verranno mostrate immagini e proiettati filmati.

A concludere, domenica 12 maggio, alle ore 12, nell’amena Valle di San Liberatore, ai piedi del secolare leccio, Santa Messa in suffragio dei civili e militari deceduti a Cava de’Tirreni a causa della guerra. Seguiranno le testimonianze e momenti di riflessione di chi ha vissuto quei tragici eventi. Per info: Mimmo Lambiase 089 345311.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Graffiti e locandine a “violentare” il salotto buono di Cava de’Tirreni

locandine-abusive-viaggi-turistici-11032013(1)-380x_vivimediaLocandine pubblicizzanti “tour illegali”, graffiti, scritte, merci esposte ovunque ed altro ancora, non onorano Cava de’Tirreni. A chi compete, di fatto, la salvaguardia del decoro cittadino e dei beni comuni: una domanda che si pone la “società civile” che ancora non ha una risposta certa!

Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo cura della nostra casa, dei nostri mobili, arredi ecc. e quando riceviamo degli ospiti non li accogliamo nel bagno, ma nel salotto.

Cava de’Tirreni, che si pregia di aver il “salotto” nel Borgo porticato, unico del Mezzogiorno d’Italia, se lo vede impunemente compromesso da locandine incollate sulle pareti che pubblicizzano viaggi organizzati non si sa da quale agenzia, graffiti, scritte, tanto che giorno per giorno lo vediamo perdere dello storico smalto che l’ha sempre caratterizzato (che non diventi prima o poi un bagno?), senza che nessuna Istituzione abbia mai sorpreso uno dei tanti autori di tali censurabili comportamenti e l’abbia deferito all’Autorità Giudiziaria per imbrattamento se non danneggiamento di beni storici, con costituzione di parte civile della civica Amministrazione.

La Guardia di Finanza, attraverso i numeri telefonici impressi sui volantini affissi lungo il borgo (visto che manca l’indicazione dell’agenzia) deve individuare e perseguire, salvo approfondimenti, quanti, eludendo le norme che regolano l’esecuzione di viaggi turistici, si palesano “evasori od elusori” d’imposte.

Alla Sezione Degrado Urbano della Polizia Locale, del Tenente Vincenzo Della Rocca, l’onere di sanzionare le violazioni inerenti l’affissione selvaggia.

pilastro-imbrattato-11032013(1)-380x_vivimediaL’ultimo oltraggio ai “pilieri” cittadini, in ordine di tempo, l’abbiamo riscontrato venerdì scorso (8 marzo 2013), per essere stati informati da Enzo Rupoli, storico imprenditore del “Moulin Rouge” di corso Umberto I, il quale ci ha fatto constatare com’è stato macchiato il pilastro posto dinanzi al civico 279.

Certamente l’ignobile “poeta” avrà agito nottetempo, burlandosi della Polizia Locale, della società civile cavese, dei civici amministratori e degli appartenenti alle restanti forze di polizia, ma la videosorveglianza?

In piazza Vittorio Emanuele III vi sono due telecamere di videosorveglianza, una delle quali a disposizione della Polizia Locale e non ci risulta che sia stata promossa una nota informativa alla magistratura, seppur, momentaneamente, nei confronti di ignoti, ma un vecchio adagio ci ricorda che “tanto va la gatta al lardo finché vi lascia lo zampino” e chi sa che prima o poi quella nota informativa da ignoti passi ad uno o più indagati!

Non bastavano le scrittacce sulla facciata della dirimpettaia Concattedrale di Sant’Adjutore e su tant’altri pilastri dei portici, aspettavamo il mascalzone di turno che, per lasciare l’incomprensibile messaggio s’arrogasse la facoltà di farlo con spray blu su un pilastro.

Constatato che la “misura è colma” e che non é semplice scoprire gli autori di tali deplorevoli comportamenti, Enzo Rupoli, come tant’altri commercianti, residenti e cittadini cavesi, ricordando che la civica Amministrazione di Cava de’Tirreni era destinataria di 100.000 euro da impiegarsi per la videosorveglianza, chiedono: a che punto è il progetto. Avremo, una volta e per sempre, dispositivi che possano monitorare il salotto cittadino, traverse comprese, auspicando nell’estensione alle frazioni?

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Piazza San Francesco, rimossa l’insidiosa catena

san-francesco-paletti-e-catena(1)-380x_vivimediaSoppiantata l’insidiosa catena ed annessi paletti, con quattro picchetti metallici, posti a delimitare il piazzale antistante la Chiesa di San Francesco e Sant’Antonio e l’attiguo Complesso Monumentale di Santa Maria del Rifugio, primitivo cinquecentesco convento dei successori del fraticello d’Assisi, in piazza San Francesco, già, per lustri, piazza Giovanni Nicotera.

Chiunque, col calar delle tenebre, poteva constatare la pericolosità della rimossa catena, la quale, retta da due distanti paletti, non era assolutamente visibile, essendo dello stesso colore
dell’asfalto, soprattutto in presenza di folla; cosa che accade soventemente per la partecipazione agli eventi religiosi. Infatti, non pochi sono rimasti imbrigliati nell’insidia, cadendo rovinosamente a terra, procurandosi anche serie escoriazioni e lesioni.

L’ultimo incidente, lo ricordiamo, risale alle 20,30 di domenica 12 agosto 2012, quando la piccola Chiara Lamberti, di soli 10 anni, 


Pochi minuti prima, una signora non più tanto giovane inciampava anch’essa nella impercettibile catena. La poveretta, prontamente soccorsa dai familiari, nel rovinare a terra restava vittima di escoriazioni alle braccia ed alla ginocchia.
secondogenita di Gennaro Lamberti, nostri concittadini, la quale, in 

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compagnia degli zii, della nonna e della sorella maggiore, nel procedere speditamente per raggiungere il papà e la mamma, che stavano uscendo dalla chiesa, dopo aver percorso la stradina che conduce alla chiesa di San Francesco e Sant’Antonio, non avvedendosi della catena posta pochi metri prima del sacrato, rovinò a terra, procurandosi non poche serie escoriazioni al volto, alle braccia ed alle gambe.

Gli operai dell’Ufficio Manutenzione, su disposizione del Sindaco Marco Galdi, nel rimuovere i due paletti e la catena e posizionando quattro picchetti a debita distanza, hanno posto fine all’insidia ed all’andirivieni di autovetture che erano aduse parcheggiare nel piazzale antistante e laterale della chiesa.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Tranquilli a Cava de’Tirreni c’é la Protezione Civile!

 protezione-civile(1)-380x_vivimediaTanto per chiarirci! L’attività del Gruppo di Protezione Civile, quale “ramo” del Corpo di Polizia Locale di Cava de’Tirreni, vede nel Sindaco Marco Galdi, di fronte alla Istituzioni, l’unico e solo referente il quale, non potendo assolvere in prima persona anche tale incombenza, ha delegato a tanto il Vice Comandante del Corpo, la dr.ssa Licia Cristiano; consci che il Dirigente-Comandante é l’Ing. Antonino Attanasio.

Il referente dell’Amministrazione Comunale (figura schiva, ma professionale) é l’Assistente Capo della Polizia Locale Matteo Senatore, il quale, per qualsiasi tipologia d’intervento ed in qualsiasi ora del giorno e della notte, si avvale del coordinatore dei 46 volontari: l’operoso Francesco Loffredo e del personale della Sala Operativa della Polizia Locale e della Regione Campania.

Disponendo di avanzati mezzi ed attrezzature, per il monitoraggio del rischio idrogeologico e delle svariate situazioni d’emergenza, il Servizio di Protezione Civile, nel corso del 2012, in sinergia col Gruppo Comunale Volontario, ha agito in 113 eventi, destinandovi 350 ore d’attività e percorrendo 6.650 chilometri.

Per la sola emergenza neve, per lo spargimento del sale sulla plurime arterie cittadine, sono stati eseguiti 34 interventi.

Nel corso della stagione estiva, i volontari, costituiti in “squadre vedetta di 2 persone”, posizionate in punti strategici della “valle metelliana”, hanno scongiurato il propagarsi d’incendi, appiccati da sciocchi individui che non amano la natura. Dal 1° luglio al 29 settembre 2012, la Protezione Civile, servendosi dell’autobotte, dei fuoristrada 4×4 (dotati di moduli antincendio per complessivi 10.200 litri), è intervenuta su 29,23 ettari di superficie boschiva, percorsa dal fuoco nelle località di Croce-Pellezzano, Montecaruso, Pietrasanta, Mariniello, Citola e San Liberatore, scongiurando il peggio.

I volontari e volontarie di Cava de’Tirreni, fra i loro innumerevoli interventi, per i quali hanno ricevuto Attestati di Benemerenza dal Presidente del Consiglio dei Ministri, dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, oltre che da Organi Regionali, Provinciali e Comunali, si sono distinti anche nell’opera di soccorso verso le popolazioni dell’Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna, colpite dai funesti movimenti tellurici, quale parte attiva del 2° Nucleo Operativo della Colonna Mobile Regionale della provincia di Salerno.

Il Gruppo, in caso d’incendi boschivi, è il primo in Italia ad avvalersi di un aereo, tipo modellismo, dotato di telecamera digitale ad alta risoluzione, idoneo a sorvolare zone impervie e “guidare”, in maniera sicura, le squadre di soccorso.

Quasi quotidianamente, non solo noi dell’informazione, assistiamo al laborioso impegno dei Volontari della Protezione Civile e dei loro referenti istituzionali, perché sempre pronti a cooperare la civica Amministrazione, per fronteggiare ogni sorta d’emergenza, come: fornire acqua potabile (sono stati distribuiti 74.310 litri della condotta dell’Ausino), lavare le strade, ricercare persone disperse, prosciugare scantinati e, come se non bastasse, nell’affiancare la Polizia Locale e le altre Forze dell’Ordine cittadine nel corso dello svolgimento di attività istituzionali, sociali, civili e religiose. I 3 gruppi elettrogeni in dotazione, di cui 1 carrellato, di supporto alle “torre fari”, generano 23 KW/h!