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Cava de’ Tirreni (SA) – Roma. “Elvira”, la prima donna regista del cinema italiano. E vola alto la biografia di Flavia Amabile.

Il 16 giugno, a Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, si è concluso il primo ciclo di presentazioni editoriali della Rassegna “Un libro (quasi al giorno)”, promosso dall’assessore alla Cultura Armando Lamberti e coordinato dal sottoscritto scrivente Franco Bruno Vitolo. Bilancio positivo sia per il numero e la qualità delle opere presentate (circa venti tra fine 2021 e prima metà 2022), sia per i rapporti stabiliti con creativi e associazioni non solo del territorio, sia anche per il format originale (da sottoporre comunque a verifica), che prevede la presenza non solo istituzionale dell’Assessore e l’introduzione attiva del conduttore.


Di alto profilo e prospettive l’ultimo della serie preestiva, incentrato su “Elvira” (Einaudi edizioni), di Flavia Amabile, giornalista e scrittrice de “La Stampa”, nonché originaria di Cava. Elvira è Elvira Coda Notari, la prima donna regista del cinema italiano e una delle prime del cinema mondiale, nata a Salerno nel 1975, operativa a Napoli, morta a Cava de’ Tirreni dove visse dal 1930 al 1946, autrice di oltre cinquanta film, alcuni dei quali diventati molto popolari anche negli Stati Uniti tra gli emigranti italiani.

Nel momento in cui andiamo on line apprendiamo con grande piacere che dopo Cava è prevista una presentazione mercoledì 22 giugno a Roma, alla Casa del Cinema, in cui dialogheranno con l’autrice il Ministro delle Pari opportunità Elena Bonetti e la regista Cristina Comencini. Un decollo di assoluto prestigio che apre splendide prospettive al personaggio, al libro ed alla scrittrice. Buon viaggio, Elvira!

Sottoposta ad un’ingiusta “damnatio memoriae” fino alla fine del secolo scorso (anche perché documentariamente di lei erano rimasti solo due film o poco più e foto che si contano sulle dita di una mano), ad Elvira Coda Notari dagli anni Novanta in poi è stato riconosciuto quello che le spettava di diritto: è lei la pioniera assoluta del cinema italiano, la prima regista donna, non Lina Wertmuller, come si pensava prima. E sulla scia, per quanto riguarda Cava de’ Tirreni, il merito di riscoperta delle sue “tracce metelliane” va tutto a Patrizia Reso, che ha pubblicato nel 2011 un libro assolutamente illuminante, diventato poi una delle sorgenti primarie di questa produzione di Flavia Amabile.

Elvira” non è un saggio storico o critico o una ricostruzione giornalistica, ma un’ampia biografia romanzata, con il giusto mix di documentazioni inoppugnabili e di personaggi e situazioni vere o verosimili. La narrazione parte dalla scoperta del cinema da parte della giovane Elvira, contestuale all’incontro con Nicola Coda, l’uomo della sua vita, padre dei suoi figli, socio con lei della Dora film, la Casa di produzione con cui “spaccò” in società. Termina col buen retiro a Cava de’ Tirreni, dove Elvira ha vissutogli ultimi sedici anni della sua vita, amareggiata per l’emarginazione e la censura con cui l’aveva schiacciata il regime fascista, che non voleva sentire parlare dei temi sempre cari ad Elvira, cioè di panni sporchi, vicoli malfamati, poveri disoccupati o emigrati, violenze contro le donne, donne in cerca di autonomia e libertà….

La vicenda è raccontata come in un film, con una successione rapida e accattivante di episodi che si sviluppano nel tempo, infiorati di scene d’ambiente e montati con cambi secchi, ma chiarissimi di tempi e di luoghi. In questo “film” Flavia Amabile ricrea intorno a lei dei personaggi a tutto tondo capaci di “bucare la pagina”, , . a cominciare dalle persone di famiglia, padre e marito in testa. Tuttavia nei fatti e nei dialoghi in modo molto convincente fa emergere dalla cintola in su la personalità fortissima e geniale, ribelle e tenace, di Elvira, scavandola fin dove è plausibile: dalla vita sociale, intensissima, fino alle zone più profonde del cuore e dei sentimenti.

Ed è questa ampiezza di sguardo, oltre che una scrittura scorrevole e coinvolgente, che permette alla scrittrice di innalzare una biografia ad opera letteraria. Questo, detto per inciso, non è una sorpresa, perché, con la varietà delle sue opere precedenti (a pupille aperte sulle tensioni e le ribellioni internazionali o sulle collettività emarginate in Italia o anche sulla “filosofia” dei limoni della Costiera), Flavia Amabile non ha certo bisogno di dimostrare le sue qualità di giornalista e scrittrice e l’acutezza del suo occhio capace di scavare nella società ed anche nell’animo umano.

Nella forza emozionale della sua narrazione concorrono e fanno effetto varie situazioni e fattori convergenti.

Innanzitutto, il flusso di magia che inonda il cuore di Elvira di fronte alle prime immagini in movimento del cinema e nella scoperta dell’amore, un amore che nel tempo si scontra con le necessità pratiche della vita quotidiana e soprattutto con la concretezza da dare alla produzione e al flusso degli affari. Scintille di questa magia sprizzano a tratti anche dalla descrizione dell’ambiente napoletano di inizio Novecento, alimentato da una vitalità estrema, ricchissima di fermenti culturali ed umani, (non dimentichiamo anche il fiorire della canzone napoletana classica….). Un ambiente poi purtroppo compresso dalla crisi internazionale e alla fine mortificato dal regime fascista.

La tensione narrativa cresce poi in parallela convergenza quando esplode in Elvira il conflitto sempre più forte, quasi divorante, tra la dimensione di madre e moglie e la scelta di non rinunciare alla sua professione, che la porta a rompere tanti schemi e sacrificando pressoché in toto l’amore di una figlia, e non solo di lei. Ed è qui che il racconto tocca le sue vette più alte, uscendo dal puro ventricolo biografico per scandagliare i muri e le crepe del cuore…

Alla radice di tante tensioni, la battaglia intrapresa fin dall’inizio da Elvira con determinazione assoluta per farsi largo come imprenditrice in un mondo di casalinghe, come donna in un mondo di uomini, come cantrice del popolo in un mondo in cui alla cultura ufficiale non manca certo la classica puzza al naso. Ma la tempra di Elvira, nella rappresentazione molto plausibile della Amabile, è tale che Lei fa scendere in campo la sfida esistenziale per l’affermazione di se stessa e della sua autonomia e libertà, con la conseguente induzione verso scelte anche castranti, eppure alla fine appaganti, perché non sono dipese da nessun altro. Quel sapore della libertà che alleggerisce anche dolori e sofferenze… e perfino il suo “autoesilio” a Cava. ..

Tutto questo, ed altro, è venuto fuori già dalla prima presentazione, ma verrà sempre più abbondantemente a galla in futuro, in quel futuro in cui ci auguriamo che decolli anche nell’immaginario collettivo la conoscenza di Elvira Notari, fino a farne magari una fiction televisiva, di quelle così buone e giuste dedicate alle donne mattone dell’identità collettiva. E se non lo è Elvira Notari, un mattone…

Ora, nel nostro piccolo di Cava de’ Tirreni, ci auguriamo che venga finalmente collocata la lapide sulla sua casa dove ha chiuso i suoi giorni e ci si decida anche a consacrarle la via già decisa, in un quartiere popolare, di quel popolo di cui lei è stata parte e voce. I primi frutti si sono già visti. Infatti la targa sarà apposta a spese della Famiglia di Patrizia Reso, con l’intento di un duplice, sacrosanto omaggio a due donne-luce che provengono dal ventre di Cava.

Il cammino è partito, anzi ripartito, intanto. E la ripartenza si è mostrata già tanto “amabile” …

Cava de’ Tirreni (SA). Presentazione del libro Siamo tutti figli unici

Nell’ambito della rassegna “Un libro (quasi) al giorno”, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Cava de’ Tirreni, sarà presentato giovedì 9 giugno 2022 alle ore 18 a Palazzo di Città in Piazza Abbro il romanzo “Siamo tutti figli unici”, di Giacomo Casaula, pubblicato dalla Casa Editrice Guida, con due note firmate da nomi prestigiosi quali Maurizio De Giovanni e Lorenzo Marone.

Interverranno, oltre all’autore, il Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, l’Assessore alla Cultura Armando Lamberti, il Presidente dell’Associazione Giornalisti “L. Barone” Francesco Romanelli; Francesco Puccio, scrittore; Rossana Lamberti, scrittrice; Franco Bruno Vitolo, coordinatore della Rassegna; Miriam Siani, che leggerà dei passi del libro. La conduzione sarà affidata ad Anna Copertino, giornalista. Agli interventi musicali provvederanno lo stesso Giacomo Casaula, che di professione è artista e show man, ed il musicista Davide Trezza, che lo accompagna nelle sue esibizioni.

Il libro nel titolo si ispira dichiaratamente a Rino Gaetano, uno dei pezzi più forti del repertorio musicale di Casaula insieme con il recupero delle canzoni di Giorgio Gaber e Fabrizio De André (show di alto livello, che gli hanno permesso anche un’esibizione al Teatro San Carlo di Napoli). Nello specifico, racconta una storia familiare attraverso le solitudini dei singoli componenti, ognuno dei quali presenta la sua dalla personale angolazione in un insieme che emerge con nettezza proprio dalla visuale finale che ingloba le parti individuali.

Se questo puzzle emozionale alla fine non chiude la strada all’affetto che lega le persone, ad ampliare la dimensione umana e letteraria, l’autore, con il supporto efficace di squarci intrisi di poetica liricità e meditazione, immette sullo sfondo una dimensione esistenziale universale, quella che, a prescindere dalle vicende della vita, ci rende in qualche modo tutti delle monadi isolate nel grande mare dell’essere. Monadi che per essere hanno un bisogno vitale di dare e ricevere amore.

Cava de’ Tirreni (SA) Festa totale per il Tennis Tavolo Cava: il Torneo Avella, le nozze d’oro col ping pong … e la SerieA!

Palestra Gino e Mauro Avella, a Pregiato di Cava de’ Tirreni. Sabato 21 maggio: finali del Torneo Gino e Mauro Avella, con la partecipazione anche di ospiti internazionali. Domenica 22 maggio, la Grande Festa dei nuovi traguardi per il gruppo in volo del Tennis Tavolo di Cava de’ Tirreni, sotto lo sguardo gongolante sia del Sindaco di Cava Vincenzo Servalli con i suoi assessori Senatore e Baldi sia del Presidente Regionale del Centro Sportivo italiano, Enrico Pellino.

Che serate, ragazzi!

Tanti piccioni con una fava! La ripresa di un torneo che è nell’anima stessa della Società… Il ritorno ad una festa collettiva, con le famiglie, gli atleti e i dirigenti…. la cclebrazione del mezzo secolo di vita dell’Associazione, sia pure quasi al cinquantatreesimo compleanno e non al cinquantesimo, ma l’importante era arrivarci… e soprattutto la meta raggiunta dopo un lungo, faticoso, divertente, palpitante, oscillante, formativo, frizzante cammino tra le serie dei vari campionati: la Serie A! E serie A è un marchio di qualità, il segno che non solo gli atleti sono stati e sono a livello, ma anche che alle spalle hanno goduto dell’appoggio e del lavoro serio e appassionato di dirigenti e compagni di viaggio che hanno dato l’anima e hanno avuto il coraggio di pensare in grande.

Perciò sprizzavano faville dalle pupille del gruppo: c’era la passione che veniva da lontano, l’orgoglio del presente, lo sguardo del futuro, la soddisfazione di esserci stati, il piacere di esserci, la voglia di esserci ancora. E allora diciamoli ad alta voce i nomi dei nocchieri presenti di cotanta traversata: il Presidente del CSI Pasquale Scarlino, il Presidente della Squadra Raffaele Della Monica, i Dirigenti di sempre Pietro Guarino, Eliseo Pisapia, Roberto Pisapia. Con loro, i magnifici quattro della squadra titolare: il capitano Alessandro Gammone, Alexandru Petrescu, Pietro Della Brenda, Claudio Grillo, le grandi chiocce di una movimento giovane sempre più ampio ed entusiasta. E poi, tutti gli altri di questi cinquant’anni, presenti fisicamente o anche assenti-presenti “in altri modi”…

Ora però, dopo il doveroso, gioioso e sentito urrah, abbassiamo la voce e penetriamo più sommessamente nei meandri del cuore, della memoria e della riflessione.

Brividi sottili penetranti e striscianti si sono diffusi nell’evocazione di coloro che ci hanno lasciati: dal Grande Padre fondatore Gerardo Canora ai carissimi Gino e Mauro Avella (nomi e impronte della palestra), dall’anima attiva della società Pino Senatore a Gaetano Lupi fino a Ugo Flauto… Già, Ugo, stroncato dal Covid troppo presto, che agli inizi dell’attività della squadra, prima di darsi poi al calcio, era una delle perline più splendenti, tanto è vero che, comportandosi da brillantissimo protagonista, fece parte del tris che, in quella che allora si chiamava ancora serie C, ottenne ad Ischia la prima storica vittoria in campionato. In quella squadra, si conceda il richiamo personale, anche il sottoscritto scrivente Franco Bruno Vitolo e Eliseo Pisapia, sempreverde e sempre presente, in questa storia…

Durante la serata, come piccole scosse elettriche, anche tanti brividi positivi di soddisfazione, a pensare a quale fermento e quanti frutti di socializzazione,sano spirito competitivo, esperienze, formazione umana sono stati generati dalla lungimiranza di quel lontano giorno del 1969 in cui l’indimenticato e indimenticabile Presidente Gerardo Canora, nell’ambito di tutta la linfa che egli offriva al movimento sportivo giovanile, diede vita alla squadra CSI del Tennis Tavolo Cava, pur in una sede umida e improbabile come i semidegradati locali dell’ex Carcere. Ma egli capì bene la qualità e la quantità del fermento che gli stava di fronte … Poca favilla gran fiamma seconda, direbbe padre Dante…. E fiamma è stata ed è ancora accesa.

Bisogna però tenerla bene accesa, questa fiamma.

Ora più che mai, ora che splende sulle vette più alte.

Il fuoco sono le risorse economiche ed e umane, innanzitutto. E su quelle non ci piove. È compito delle società tenerle vive e fruttuose. Ma fuoco primario sono anche le strutture: e su quelle le istituzioni pubbliche, in tante realtà come nella nostra di Cava, svolgono un ruolo fondamentale, per la loro esistenza, per il loro mantenimento, per le spese di gestione da imporre.

La sopportabilità e la sopportabilità sono vitali e per questo bene hanno fatto durante la cerimonia di festa il Presidente Scarlino e gli altri dirigenti a sollecitare il Sindaco perché l’Amministrazione sia colonna solida e non friabile appoggio della futura attività. Per il Tennis Tavolo e per gli altri sport di base che non sono calcio prof o semiprof, è lì che si gioca la qualità valoriale di un tessuto sociale.

Il Sindaco non si è tirato indietro. E questo ha alimentato ulteriormente lo spirito della Festa, che si è chiusa con una di quelle belle foto di gruppo sugli spalti con decine e decine di pongisti vestiti della maglietta invitante a volare alto.

Foto di memoria, ma di quella memoria che vuole accendere nuovi fuochi, non solo rimestare ceneri calde.. E fuochi siano, nel bel volo che attende ancora il Tennis Tavolo di Cava …

Cava de Tirreni (SA). Ritorna il Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni”, Cicerelli e Schwerte le “star” della 31ª edizione

72 formazioni di tre Paesi, suddivise in nove categorie, in gara dal 7 all’11 giugno nella 31ª edizione del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni”. Presenti anche le Rappresentative Nazionali di Lega Pro e LND ed una squadra di Schwerte, cittadina tedesca gemellata con Cava de’ Tirreni (SA). Testimonial il centrocampista del Frosinone, Emanuele Cicerelli, che leggerà il Giuramento durante la Cerimonia di Apertura, in programma martedì 7 giugno allo stadio “Simonetta Lamberti”. Rappresentativa Nazionale Lega Pro-Salernitana la gara inaugurale nella categoria Allievi. Nuovi partner e consolidate collaborazioni per un’edizione di grande prestigio.


72 formazioni in gara, tra cui le Rappresentative Nazionali di Lega Pro e LND. In campo i migliori talenti del calcio italiano di Terza e Quarta Serie. Il centrocampista del Frosinone, Emanuele Cicerelli, il testimonial d’eccezione. Una serie di iniziative di promozione culturale e territoriale, con “ospite d’onore” la cittadina tedesca di Schwerte.

Dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, ritorna alla grande il Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni”, la cui 31ª edizione si svolgerà dal 7 all’11giugno 2022 sui campi di Cava de’ Tirreni (SA), Nocera Inferiore (SA), Nocera Superiore (SA) e Mercato San Severino (SA).

La manifestazione è stata presentata martedì 31 maggio 2022, presso l’Hotel Victoria Maiorino di Cava de’ Tirreni, nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti: Luca Narbone, Consigliere comunale di Cava de’ Tirreni; Roberto Ronga, Presidente della Sezione AIA di Salerno; Giovanni D’Andria, Consigliere della Sezione AIA di Nocera Inferiore; Massimiliano Santoriello, Presidente della Cavese; Nicola Pisapia, Presidente del Comitato per la Promozione dei Gemellaggi di Cava de’ Tirreni; Ester Senatore, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Cava de’ Tirreni; Giovanni Bisogno, Presidente del Comitato Promotore del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni”.

Nell’intensa “5 giorni” di gare, durante la quale si disputeranno 135 partite, scenderanno in campo 72 formazioni, suddivise in 9 categorie (Allievi, Giovanissimi, Mini Giovanissimi, Esordienti 2009, Esordienti 2010, Pulcini 2011, Pulcini 2012, Primi Calci e Piccoli Amici) ed in rappresentanza di Italia, Slovenia (N.D. Gorica – Allievi) e Germania (Eintracht Ergste – Mini Giovanissimi).

Molto elevato, come di consueto, il livello qualitativo delle squadre partecipanti agli Allievi Nazionali: saranno, infatti, la Rappresentativa Nazionale Lega Pro, gli sloveni del Gorica, la Salernitana, il Frosinone, la Juve Stabia, la Turris, la Cavese e la Rappresentativa FIGC Campania a contendersi l’ambito Trofeo D’Amico. Da sottolineare la quarta partecipazione consecutiva delle Rappresentative Nazionali di Lega Pro (Allievi e Giovanissimi) e LND (Giovanissimi), la cui presenza testimonia ulteriormente la valenza ed il prestigio della kermesse metelliana, alla quale prenderanno parte i “profili” più seguiti dai talent scout e dai club italiani, che nei prossimi anni saranno di sicuro tra i protagonisti del nostro calcio.

La gara inaugurale del Torneo, Rappresentativa Nazionale Lega Pro-Salernitana per la categoria Allievi, è in programma martedì 7 giugno, alle ore 18.30, allo stadio “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirreni. A seguire (ore 20.30) si svolgerà la Cerimonia di Apertura del XXXI “Città di Cava de’ Tirreni”, che sarà l’occasione di una grande festa collettiva, con la passerella delle squadre partecipanti, la benedizione degli atleti ed imperdibili “spaccati” di spettacolo e folklore.

Il tutto in attesa del momento clou, che si vivrà con la lettura del Giuramento, affidata anche quest’anno ad un testimonial d’eccezione: Emanuele Cicerelli (classe 1994), centrocampista del Frosinone. Ala sinistra, all’occorrenza anche attaccante mancino nel tridente e mezzala, molto rapido, in possesso di buona tecnica, abile nei calci da fermo e nei dribbling, Cicerelli ha contribuito con 29 presenze, 2 reti e 2 assist alla promozione della Salernitana in Serie A. Tanto da attirare l’attenzione della Lazio, che nel gennaio 2020 lo ha acquistato a titolo definitivo, lasciandolo in prestito al club granata. Nella stagione appena terminata Cicerelli ha militato nelle fila del Frosinone in Serie B, collezionando 31 presenze e 3 reti.

Ancora una presenza eccellente, dunque, per il Torneo metelliano, già nobilitato in passato dall’intervento di altri campioni e sui cui campi sono “fioriti” nel corso degli anni rinomati protagonisti del calcio nazionale ed internazionale (tra gli altri Bernardeschi, Aquilani, De Rossi, Cassano, Scuffet, Giovinco, Montolivo, Corvia, Palladino ed Insigne).

L’intera serata inaugurale (con la gara Rappresentativa Nazionale Lega Pro-Salernitana e la Cerimonia di Apertura) sarà trasmessa in diretta da RTC Quarta Rete, visibile sul canale 654 del digitale terrestre. Radio Cava New Generation (FM 93,200) sarà la Radio Ufficiale dell’evento.

Ma l’aspetto tecnico-agonistico, per quanto sempre importante ed elevato, non sarà l’unico motivo di interesse della manifestazione, la cui 31ª edizione rappresenterà l’occasione di promozione della cultura e della storia della città metelliana, oltre che delle bellezze artistiche e paesaggistiche regionali.

Dopo aver accolto in occasione del decennale del gemellaggio (2018) la delegazione lituana di Kaunas, quest’anno il Comitato Promotore, presieduto da Giovanni Bisogno, ospiterà un’ampia delegazione proveniente da Schwerte, cittadina tedesca gemellata con Cava de’ Tirreni dal lontano 1984. Alla categoria Mini Giovanissimi, infatti, parteciperà l’Eintracht Ergste, formazione giovanile di Schwerte, che nel corso della settimana di permanenza a Cava de’ Tirreni visiterà i principali siti regionali di interesse culturale e paesaggistico (Napoli, Caserta, Pompei, Costa d’Amalfi). Il tutto in stretta collaborazione con il Comitato per la Promozione dei Gemellaggi di Cava de’ Tirreni, presieduto da Nicola Pisapia, che da anni persegue l’obiettivo di sviluppare la reciproca conoscenza e comprensione fra i popoli per superare frontiere e pregiudizi e per promuovere situazioni di progresso civile, culturale, economico e sociale.

Da sottolineare in quest’edizione 2022 anche la neonata collaborazione con i “Centri Verrengia” di Salerno, caratterizzati da quattro aree di attività diagnostico-sanitare (Radiologia, Medicina nucleare, Analisi cliniche e Fisioterapia), che offriranno gratuitamente la propria consulenza e le proprie attrezzature nel caso malaugurato di infortuni nel corso del Torneo.

Dentro e fuori dal campo, dunque, si preannuncia un’edizione entusiasmante, che sarà possibile seguire anche on line sul sito www.torneointernazionaledicava.it. Una “vetrina” molto usabile, con tutte le informazioni sulla rassegna ad immediata portata di click per essere sempre aggiornati su risultati e news, visionare le foto più belle, consultare il regolamento ed il calendario, scoprire i campi di gioco ed i tanti premi in palio. Un sito sul quale anche quest’anno sarà possibile rivivere attimo per attimo tutte le emozioni delle gare della categoria Allievi, scoprendo formazioni, sostituzioni, dati statistici, schieramenti tattici e giudizi sui calciatori in campo. Basterà al termine di ogni partita collegarsi alla sezione “Calendario gare” dedicata agli Allievi e scaricare il relativo pdf. Il tutto grazie alla confermata collaborazione con Love Football Scouting “LFScouting”, software di scouting professionale per osservatori di calcio, che sarà pure in quest’edizione 2022 il partner tecnologico della manifestazione.

Le gare della XXXI edizione saranno ospitate da 10 campi di gioco nelle città di Cava de’ Tirreni (7), Nocera Inferiore (1), Nocera Superiore (1) e Mercato San Severino (1). Ecco nel dettaglio i campi coinvolti: Stadio “Simonetta Lamberti”; Campo sportivo “Antonio Desiderio”; Mini Calcio “Futsal Arena”; Mini Calcio San Martino; Mini Calcio Passiano; Mini Calcio “Piccolo Stadio”; Mini Calcio “New Eden Verde”; Mini Calcio “Olimpia Sport Village” (Nocera Inferiore); Campo sportivo Pareti-Pucciano (Nocera Superiore); Campo sportivo “Superga” (Mercato San Severino).

Molto ambiti come di consueto i Trofei in palio: tra i tanti si segnalano il Trofeo “D’Amico” per gli Allievi, il Trofeo “Gino Avella” per i Giovanissimi, il Trofeo “Damarila” per i Mini Giovanissimi, il Trofeo “Pasqualino Lodato” per gli Esordienti 2009, il Trofeo “TE.RI.” per gli Esordienti 2010, il Trofeo “Marco Luciano” per i Pulcini 2011, il Trofeo “IMA” per i Pulcini 2012, il Trofeo “Catello Mari” per i Primi Calci, il Trofeo “Power Tech” per i Piccoli Amici e la “Coppa Tremil”, riservata al miglior calciatore dell’intero Torneo.

Il XXXI “Città di Cava de’ Tirreni”, regolarmente autorizzato dalla FIGC, gode del patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, della Città di Cava de’ Tirreni, del Comitato Regionale Campania – CONI Salerno e della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia.

Cava de’ Tirreni (SA). “La spada di Manfredi”, di Francesco Nobile: il romanzo della Storia, un affascinante tuffo nel Medio Evo

Nell’ambito della rassegna “Un libro (quasi) al giorno”, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Cava de’ Tirreni, sarà presentato giovedì 26 maggio 2022 alle ore 18 a Palazzo di Città il romanzo storico “La spada di Manfredi”, scritto dal professor Francesco Nobile e pubblicato dalla Casa Editrice Marlin, diretta da Sante Avagliano.

Interverranno, oltre all’autore, il Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, l’Assessore alla Cultura Armando Lamberti, il Prof. Giuseppe Foscari, docente universitario di storia, il Presidente dell’Associazione Giornalisti “L. Barone” Francesco Romanelli, l’attrice Geltrude Barba, che leggerà dei passi del libro. La conduzione e l’introduzione saranno affidate a Franco Bruno Vitolo, coordinatore della Rassegna.

La spada di Manfredi, per di più nobilitato dalla nota di una big nazionale come Licia Troisi, è un libro che viene da lontano e guarda lontano, con la profondità della ricerca storica e la fascinosa gradevolezza di un romanzo.

Con una narrazione scattante e coinvolgente, lo scrittore ci proietta nell’Italia del tredicesimo secolo, al tempo grondante di lacrime e di sangue dei guelfi e dei ghibellini, dello scontro epocale tra la Santa Sede Papale e la casata sveva, con l’avvento degli Angiò.

Con uno sforzo di immaginazione e fantasia, ma anche con tanta sostanza storica ed il supporto di documentazioni corrette e minuziosamente ricercate, ci fa vivere a contatto con i protagonisti della vicenda, in certi momenti penetrando nel loro privato, ma sempre con l’intento di tratteggiarne, o ricrearne con la fantasia, pensieri, emozioni e personalità. Prevalente è l’obiettivo di mettere in evidenza sia la specificità del periodo, con i suoi fermenti appassionanti e le sue spaventose crudeltà, sia la modernità, la laicità, l’attenzione alla multiculturalità rappresentati dall’Imperatore Federico II e dalle persone a lui vicine, a cominciare dal figlio naturale Manfredi, protagonista di tutta la storia, suo successore come Re di Sicilia e anche ultimo rampollo della casa dopo la sconfitta finale di Benevento. Con queste tecniche gli stessi Federico e Manfredi e con loro figure già note come Re Corrado di Svevia, Re Enzo, Pier Delle Vigne, Taddeo da Sessa, Papa Innocenzo IV e gli Angiò, Galvano Lancia, la giovane sposa regina Elena Ducas… da personaggi dei libri di storia diventano persone “quasi familiari”.

Se a questi aggiungiamo anche la presenza di Dante Alighieri, la cui conoscenza dei fatti e dei particolari e la relativa incidenza sulla scrittura Divina Commedia costituisce a posteriori la cornice di tutta la vicenda, si comprenderà come questo libro possa ben appassionare sia chi ama penetrare negli anfratti della storia.

Vale la pena allora esplorare questo mondo e questo romanzo: sarà piacevole come andare a cinema e stimolante come un’ora a scuola con un professore di quelli a fermento fermentante …