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Cava de’ Tirreni (SA). Si è spento l’editore Tommaso Avagliano

Una vita per i libri, la cultura e l’arte.

Con il figlio Sante, alla guida di Marlin nel segno dell’amato Hemingway.


Editore, docente, studioso del territorio, autore, poeta e intellettuale. Un anno fa aveva festeggiato gli ottant’anni nel segno di una quarantennale attività editoriale. Ieri sera, martedì 21 settembre, l’editore Tommaso Avagliano, alla guida di Marlin assieme al figlio Sante, si è spento, nella “sua” Cava de’ Tirreni, all’età di 81 anni, pochi giorni dopo un impegnativo intervento al cuore. Era nato a Cava de’ Tirreni l’8 settembre 1940.

Ne danno il triste annuncio la moglie Lia Redi, i figli Mario, Sante e Luciano e le rispettive mogli, i nipoti Alessandro e Chiara, Federico e Lia, Tommaso e Diego.

Dal 2000 Tommaso Avagliano era Cavaliere all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Tra i molti riconoscimenti, va ricordato pure il Premio “Guido Dorso” 2005 del Presidente del Senato per meriti culturali e il premio “Gens Campana 2009”. Già fondatore e direttore della Avagliano Editore (1982–1992), e poi condirettore insieme al figlio Sante (1993 – 2005), con oltre 300 titoli in catalogo, tra cui due best-seller come “Francesca e Nunziata” di Maria Orsini Natale e “Il resto di niente” di Enzo Striano, entrambi tradotti nei principali Paesi europei e trasposti in film, si è poi distinto in un nuovo progetto. Nel 2005, infatti, Tommaso e Sante Avagliano hanno dato vita ad una nuova sigla editoriale, Marlin Editore (https://www.marlineditore.it/), che fa riferimento al mitico pescespada che Ernest Hemingway amava pescare al largo di Cuba e di cui racconta nel romanzo “Il vecchio e il mare”.

«La morte di Tommaso Avagliano, editore di fama internazionale, uomo di cultura ma soprattutto un grande innamorato di Cava de’Tirreni, ci lascia sgomenti», così ha commentato il sindaco cavese Vincenzo Servalli.

Questi i versi che ha scelto prima di morire per la sua epigrafe, da un antico poeta greco anonimo: «Piangimi di un pianto breve, nato dal segreto del cuore. Dimmi una tua parola tenera: di me ricorda, quando con me non sarà più la vita». L’editore ha anche chiesto di portare nella bara il suo libro preferito: “I promessi sposi”, da lui letto e riletto molte volte.

Studi e impegno culturale

Dopo il Liceo classico “Marco Galdi” di Cava de’ Tirreni, Tommaso Avagliano si laurea in Lettere Classiche presso l’Università di Napoli con una tesi in Storia dell’Arte sulla vita e l’opera del pittore e scrittore Luigi Bartolini, relatore Valerio Mariani. Conseguita l’abilitazione all’insegnamento di italiano, latino, storia, geografia e storia dell’arte, è docente di materie letterarie nelle scuole statali dal 1967 al 1994. Nello stesso periodo collabora a quotidiani e periodici di carattere locale e nazionale. Fondatore e direttore, insieme a Sabato Calvanese, del Centro d’Arte e di Cultura “Il Portico” (1972–1997).

Ha esordito nel 1964 con il volume “Poesie a Lil”. Ha pubblicato numerosi libri di storia, poesia e letteratura.

L’impegno come editore

Nel 1982 Tommaso Avagliano fonda la Avagliano Editore, con cui pubblica libri di saggistica storica e letteraria, soprattutto di ambito meridionale.

Tra il 1993 e il 1994 vengono varate le prime collane di narrativa moderna e contemporanea, con autori come Bufalino, Prisco, La Capria, Compagnone, Ghirelli, Marotta, Patti, Serao, Fruttero & Lucentini, Veraldi, De Roberto, Afeltra, Russo, Parise, che collocano la casa editrice sul piano nazionale, attirando l’attenzione dei principali mass media.

Il grande successo arriva nel 1996 con la pubblicazione di romanzi storici come “Il resto di niente” di Enzo Striano e “Francesca e Nunziata” di Maria Orsini Natale, che scalano le classifiche nazionali di vendita, vengono tradotti in numerosi Paesi europei, vincono premi letterari e sono trasposti anche in film.

Nel 2005, ceduta la Avagliano Editore, Tommaso e Sante Avagliano danno vita a Marlin Editore.

La casa editrice coniuga tradizione e modernità attraverso un incessante lavoro editoriale, alla ricerca di tesori letterari nascosti, tra mito e sguardo sulla realtà, che ha portato alla nascita di numerose collane di successo: per la narrativa le collane “I lapilli” e “Il portico”, la prima dedicata alla grande narrativa di Settecento e Ottocento e la seconda, con all’attivo più di 50 volumi pubblicati, che combina vari temi dal giallo agli argomenti sociali e alla Storia; per la saggistica storica e di attualità invece le collane “La camera del fuoco” (nell’ambito della quale è stato pubblicato il testo di John Hemingway, nipote di Ernest, “Una strana tribù. Memorie di famiglia” e “Alfabeto quotidiano” di Dacia Maraini), “Filo spinato” e “Il tuffatore”.

Fino all’ultimo Tommaso Avagliano non ha smesso di esprimere il proprio amore e la propria passione per i libri, la cultura e l’impegno nella casa editrice Marlin.

Cava de’ Tirreni (SA). Festa patronale: il Covid stoppa giostre e bancarelle, ma è ricco il programma religioso e civile

Prospettive agrodolci, ma con una base rassicurante quelle prospettate dal Sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli nel corso della conferenza stampa tenutasi nella Sala Consiliare del Palazzo di Città per presentare il programma dei solenni festeggiamenti in onore della Patrona Maria SS. Vergine dell’Olmo.

Per prima cosa il Sindaco ha rassicurato che, nonostante i timori che aleggiavano sotto i portici, la Festa si farà… Non è stato facile, non è propriamente la festa che tutti vorremmo, ma si farà. Purtroppo,però, le difficoltà economiche da una parte e l’emergenza Covid hanno ridimensionato le prospettive iniziali e imposto la rinuncia alle giostre ed alle bancarelle sul corso, tanto amate ed attese dagli adulti e dai bambini. Salvaguardata invece la parte civile, con tanti eventi musicali e spettacolari. Naturalmente, è rimasto integro il programma religioso, che in fondo rappresenta da sempre l’anima più profonda della nostra Festa più amata.

Gli ha fatto eco Padre Adriano Castagna, Rettore del Convento dei Padri Filippini della Basilica dell’Olmo, che, pur vivendo a Cava da non molto tempo, ha avuto modo di apprezzare e gradire l’amore profondo dei cavesi per la loro patrona e per la Basilica dell’Olmo. Lo stesso Padre Castagna ha evidenziato i momenti più significativi del programma religioso, che, oltre alle consuete numerose messe, prevede:

*l’8 settembre alle ore 19, per la Natività della Madonna, il solenne Pontificale officiato dall’Arcivescovo Orazio Soricelli, con l’invocazione alla Madonna e la donazione dell’olio che alimenta la lampada da parte del Sindaco Servalli;

*domenica 12 settembre, alle ore 19, in occasione del Santissimo Nome di

Maria, il solenne Pontificale presieduto dall’Arcivescovo emerito di Napoli Card. Crescenzio Sepe.

Per quanto riguarda la parte economica, come sia stato possibile salvaguardare il grosso delle manifestazioni civili in una situazione di così grandi difficoltà per le casse comunali e per la definizione stessa del Bilancio?

Con il cuore in mano ed ancora con i segni dell’affanno per la Grande Rincorsa, lo ha spiegato l’Assessore alla Cultura Armando Lamberti.

Innanzitutto, ha chiarito che le manifestazioni civili non sono parallele rispetto a quelle religiose, ma assolutamente complementari, perché da sempre, e non solo a Cava, le celebrazioni patronali sono state intese come un connubio perfetto tra tradizione di fede e tradizioni di gioioso incontro tra “paesani” o concittadini.

Le manifestazioni civili sono state possibili grazie all’aiuto dei privati (imprenditori, professionisti, commercianti, associazioni), sollecitato (nella seconda metà di agosto, quando si era arrivati proprio all’ultima spiaggia) da un pubblico proclama dell’Amministrazione e dell’Assessorato alla Cultura, che chiedeva ad ogni concittadino di buona volontà di sostenere eventi spettacolo con un contributo di idee e soprattutto di risorse economiche. Non basta un semplice bando, in questi casi, ma occorre il “tamponamento ad personam”.

Con un lavoro febbrile e superconcentrato, l’Assessore ha messo in cantiere incontri ravvicinati per telefono e a quattr’occhi, questue itineranti per le case e gli uffici, e alla fine, grazie al “panzerismo” dialettico ed emozionale che lo caratterizza, ha potuto presentare un programma civile quasi “normale”, ricco e vario.

Ci sono i grandi concerti di musica per orchestra e per coro (quasi un giorno sì e un giorno no), c’è l’evento religioso che collega idealmente Abbazia Benedettina, Basilica dell’Olmo e Comune di Cava, ci sono i concerti Jazz per coloro che amano la musica un po’ “off”, c’è la musica lirica, con le grandi romanze. Si è provveduto anche a ricompensare i bambini per la mancanza delle giostre: ed ecco per loro il delizioso clown Lenny ed anche il famoso trasformista Supino.

Il momento più suggestivo ed intenso sarà sabato 11 settembre, con il riconoscimento ad un atto d’amore e di fraternità. Sarà dato il premio “Raccontiamo il bello che c’è” alla giovane Giulia Muscariello, che, per salvare la vita di un’amica che stava per essere investita da un’auto, ha perso una gamba. E per questo ha già ricevuto abbracci da tutta la comunità italiana, a cominciare dal Presidente della Repubblica.

Insomma, la Festa comunque c’è, e dobbiamo dire un grande grazie alla sensibilità di coloro che hanno finanziato gli eventi ed anche a chi con il suo panzerismo trivellante è riuscito a dissodare questi terreni comunque fecondi. Senza questo interazione, sarebbe rimasta solo la festività religiosa.

Pertanto, la presenza delle manifestazioni civili, che l’anno scorso non c’erano, la dobbiamo considerare una fase di passaggio tra l’era Covid e quella post Covid.

L’anno scorso solo manifestazioni religiose ed un evento orchestrale “misto” (con il memorial per Ennio Morricone). Quest’anno, manifestazioni religiose e civili, ma niente bancarelle e giostre.

L’anno prossimo ci attendiamo però l’en plein. E sarà il gran ritorno della Festa totale. E allora potremo tutti quanti veramente fare festa…

Cava de’ Tirreni (SA). Ricordando Pino Imparato, caro amico e collezionista perfetto

Ad un mese dalla prematura e dolorosa scomparsa, riceviamo dai suoi amici Licio Pallino e Peppe “Echos”Gianfredi questo ricordo di Pino Imparato, grande e appassionato esperto di musica vintage in vinile, organizzatore “creativo” di eventi del settore, a Cava ed in varie parti d’Italia, collezionista tra i primi al mondo delle opere dei Pink Floyd. Ne approfittiamo per accomunare nel ricordo il papà di Pino, Antonio Imparato,prestigioso poeta e paroliere metelliano, e la moglie di Pino, Rossella Lambiase, ironica e pungente giornalista.

Hanno dato tanto alla Cultura ed alla collettività: custodirne il ricordo è una testimonianza di affetto e gratitudine, uno stimolo verso ulteriori iniziative, una piccola ma calda consolazione del cuore. (FBV)


Pino Imparato con il batterista dei Pink Floyd

“Il collezionista è colui che cerca di possedere l’artista e fa ogni cosa purdi avere tutto ciò che ha prodotto. Psicologicamente è un modo di averlo a casa sua ad uso esclusivo”. Quest’affermazione, estrapolata dalla sua intervista del docu-film “I Vinilici” (in onda sulla piattaforma Amazon prime), sintetizza il pensiero di Pino Imparato che lo ha accompagnato per quasi cinquanta anni.

Pino Imparato era il collezionista perfetto: in lui si incarnavano fiuto, passione, competenza e autorevolezza. Era tra i pochi (credo che fosse il secondo o terzo) più grandi collezionisti dei Pink Floyd al mondo. E non solo. Le sue competenze andavano oltre questo iconico gruppo. Era ritenuto tra i più esperti di Deep Purple, Jefferson Airplane, Patty Pravo, Fabrizio De Andrè, solo per citare qualche nome. Negli ultimi anni si era dedicato con successo al recupero ed alla emersione dall’oblio di tanti complessi beat italiani (gruppi musicali di “capelloni” assai in voga fino alla fine degli anni ’60 nel solco dei Beatles, per intenderci) che operavano in ambito locale con all’attivo uno o due 45 giri, stampati in numero limitatissimo, magari solo per i familiari; in proposito c’è un suo articolo sulla rivista Viniledi Maggio 2021.

Pino Imparato era un “vinilico” ad oltranza. La sua enorme collezione è tutta in vinile, quel supporto discografico di colore nero con la copertina di cartone sottile che non metteva alla prova la vista nella lettura dei crediti, rifuggendo l’altro tipo di supporto che era il CD.

Pino Imparato per la sua passione e competenza nel 2018 fu premiato come Collezionista dell’anno dalla rivista Raro!Più. Inoltre è stato tra i protagonisti principali assieme a Carlo Verdone, Renzo Arbore, Bruno Venturini, Lino Vairetti degli Osanna, del film documentario “I vinilici – perché il vinile ama la musica”. I suoi interventi danno la misura della sua passione e competenza.

Attraverso l’organizzazione della Mostra mercato del disco da collezione che si è tenuta ogni fine Settembre fino al 1998 nel vecchio mercato del pesce a Viale Crispi, ha fatto parlare di Cava de’ Tirreni come della location perfetta per iniziative di questo tipo. La due giorni era sempre un pieno successo in termini di affluenza, tale che i collezionisti più importanti d’Italia si prenotavano con mesi di anticipo pur di essere presenti.

Pino Imparato ci ha lasciati in una calda sera di Luglio.

Come appassionato di calcio ha goduto dello scudetto della sua Inter ma non della vittoria dell’Italia agli Europei 2020 a Londra.

Lascia un vuoto nella sorella Anna e in tutti i suoi amici vicini e lontani con cui condivideva la sua passione.

Vogliamo immaginarlo, lassù, seduto ad assistere come unico spettatore ad un concerto di quegli artisti che ora non ci sono più, di cui era un sincero ammiratore e sì, ora, felice ed appagato perché sono di suo uso esclusivo.

Cava de’ Tirreni (SA). MCCM, il museo della ceramica e del design

È stato presentato stamattina, lunedì 26 luglio, presso il Salone d’Onore del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, il nascente Museo della Ceramica Contemporanea Mediterranea, un progetto finanziato dal Programma Integrato Città Sostenibile (Pics), Asse 10 PO FERS Campania, azione 6.7.1.

Ad illustrare il museo che sarà realizzato nei 500 mq del Complesso monumentale di San Giovanni (ex Eca), il Sindaco Vincenzo Servalli, i curatori scientifici François Burkhardt, che ha tracciato la genesi della realizzazione del museo, Massimo Bignardi, che ha illustrato la storia dei grandi interpreti della ceramica e del design cavese ed internazionale che esporranno in Mccm, e l’architetto Diego Granese dell’Associazione Atredea che ha curato la progettazione dell’allestimento.

Presenti anche l’artista internazionale Linde Burkhardt ed il vice presidente dell’Aicc (Associazione Italiana Città di Antica Tradizione Ceramica), Lucio Rubano.

“La nostra idea non è realizzare solo un museo – afferma François Burkhardt – ma una istituzione ed attività che da Cava de’ Tirreni si aprano sul piano nazionale de internazionale”.

Circa 200 le opere di artisti di primo piano che hanno dato la propria disponibilità all’esposizione in Mccm, tra i quali Linde  Burkhardt che ha donato una propria collezione.

“Il cuore pulsante del museo – afferma Massimo Bignardi – sarà la storia delle grandi aziende del design che in questa città ha avuto grandi interpreti. Negli anni ’90 il polo ceramistico di Cava de’ Tirreni èra secondo solo a Sassuolo. Ma il progetto deve avere delle ricadute anche sul piano del rilancio della produzione ceramica. Un luogo del dialogo internazionale, che parte dalla valle metelliana ed abbracci tutto il bacino del mediterraneo, nel quale si incontrano le culture nel campo della ceramica e del design artigianale e industriale”.

“Non sarà un classico museo statico – afferma Diego Granese – ma una immersione nella storia di grandi personaggi, artisti, designer, un museo dinamico che si aprirà al territorio e genererà  economia e promuovendo anche nuove leve”.

“Mccm è un progetto che parte da una programmazione articolata e complessa – afferma il Sindaco Vincenzo Servalli – da una idea di città che abbiamo immaginato e iniziato a costruire nella scorsa consiliatura con la stesura del Documento di Orientamenti Strategico, con il nuovo Piano Urbanistico Comunale e poi con gli 8 macro progetti dei Pics per un totale di 11 interventi, di cui abbiamo presentato il nuovo Parco Diecimare ed oggi il grande Museo della Ceramica Contemporanea Mediterranea. Un lavoro attento che vede impegnata la nostra struttura urbanistica per la parte tecnica, importanti consulenze esterne, la parte amministrativa con la Consigliera Padovano che segue meticolosamente la progettazione e tutta la Giunta. Nei prossimi mesi proseguiremo con la presentazione degli altri progetti che sono tutti finanziati, concreti, realizzabili e non un racconto di favole”.

 

X-TEAM D2D, il progetto europeo che rivoluzionerà il trasporto pubblico urbano e interurbano dal 2025

Due le realtà campane in prima linea nella ricerca.


Entra nel vivo – dopo un primo importante step valutativo svoltosi nei giorni scorsi con la Commissione Europea – il Progetto di ricerca X-TEAM D2D, destinato a definire le linee guida e gli indirizzi di una vera e propria rivoluzione del sistema di trasporto pubblico in tutta Europa con nuovi sistemi di integrazione e logistica ed una importante apertura a nuove modalità di trasporto.

X-TEAM D2D mira infatti a definire, sviluppare e convalidare un manuale delle operazioni (ConOps) comune a livello europeo, per una perfetta integrazione dell’ATM (Air traffic management) con tutti gli altri mezzi di trasporto disponibili (aria, superficie, acqua) per una mobilità “porta a porta” senza interruzioni, in ambiente urbano e suburbano (fino ad una scala dimensionale regionale) per i prossimi decenni, con timeline di operatività fissate al 2025, al 2035 e finale 2050.

L’obiettivo è aumentare l’efficienza complessiva della rete di trasporto europea per far fronte alla domanda sempre più articolata, varia ed esigente da parte dei passeggeri e l’ottimizzazione del viaggio “Door to Door”, grazie una maggiore (e migliore) interoperatività/integrazione/sinergia delle diverse modalità di trasporto già disponibili e ad un incremento della sostenibilità ambientale, rendendo più efficienti le infrastrutture esistenti e quelle future.

Integrandosi con altri progetti di ricerca in corso (ASSURED UAM, TINDAiR), X-TEAM D2D si pone tra gli obiettivi primari quello di ottimizzare e ridurre i tempi di viaggio.

Il progetto X-TEAM D2D.

Il progetto X-TEAM D2D fa parte della Programmazione Pluriennale SESAR 2020 per il periodo 2019-2021. Punta ad approfondire ed analizzare in modo particolare la domanda, attraverso una segmentazione dei potenziali passeggeri, in base alla natura dei possibili viaggi (di piacere, d’affari, etc.), ai casi d’uso e ai requisiti specifici dei diversi spostamenti.

Il progetto è stato pensato per costruire un sistema a misura di passeggero, per soddisfare tutte le sue esigenze, grazie ad un sistema di rimodulazione capace di risolvere le eventuali problematiche in tempo reale.

Le attività di ricerca culmineranno con la definizione di un “manuale operativo” quasi del tutto automatizzato, in grado di modificare in tempo reale le coordinate anche per problemi o interferenze legate a fattori contingenti (maltempo, guasti, caratteristiche personali ed esigenze del passeggero, etc.). Un sistema che grazie ad un elevato grado di monitoraggio tecnologico degli impianti (e quindi dei sistemi di preallerta), ridurrà disservizi e fronteggerà ogni evenienza, riducendo le iniziative autonome.

Il nuovo sistema accompagnerà il passeggero nella individuazione della soluzione più adatta alle proprie specificità, dando indicazioni di ottimizzazione del viaggio o di revisione del tragitto e dei mezzi per arrivare a destinazione, anche con cambiamenti/adattamenti in corso d’opera.

L’obiettivo di fondo dell’UE, attraverso X-TEAM D2D ed ulteriori progetti innovativi (tra i quali anche TINDAiR e ASSURED UAM) che impegnano svariati istituti di ricerca anche italiani, inciderà profondamente sulle nostre abitudini e sui nostri stili di vita: punta, infatti, ad impiegare non più di quattro ore per spostarsi “door to door” da un punto all’altro dell’Unione Europea. Qualunque esso sia, ovunque si trovi (quindi non solo capitali, città o centri strategici).

È evidente che questo presuppone una intermodalità e una interconnessione assolutamente rivoluzionaria tra una pluralità di mezzi e sistemi di trasporto in cui l’utilizzo dei droni è uno dei più alternativi ed innovativi.

Il progetto prevede anche una integrazione con servizi ibridi e di mobilità condivisa, come bike sharing, car sharing, etc. con l’obiettivo di ottimizzare tutta la rete attraverso una efficiente integrazione anche con queste infrastrutture di micromobilità, per tutto o parte del tragitto.

X-TEAM D2D mira anche ad un percorso informatizzato di adattamento automatico dei biglietti in caso di modifiche impreviste.

Un ulteriore obiettivo comune di questi progetti è armonizzare le disposizioni europee in materia di trasporti, nell’ottica proprio di questa integrazione e intermodalità.

Il progetto X-TEAM D2D chiuderà i battenti il prossimo anno e metterà nero su bianco le prime direttrici e i primi punti delle linee guida della futura regolamentazione comunitaria. Simulazioni pratiche si stanno già effettuando in varie parti d’Europa.

La centralità del passeggero

Aspetto caratterizzante di questo progetto di ricerca attiene la centralità del passeggero, dai problemi pratici (biglietto unico, accesso alla bigliettazione, sistemi di pagamento, rimborsi, informazioni su orari e mezzi alternativi, etc.) alle esigenze “estreme” (e quindi con particolarissima attenzione non solo per i diversamente abili e per tutte le disabilità fisiche anche temporanee o contingenti).

Questo nuovo sistema di mobilità garantirà piena e uguale dignità a tutti i viaggiatori, assicurando la possibilità di muoversi senza l’imprescindibile necessità di una ulteriore persona a supporto o in accompagnamento.

Il progetto non a caso ruota soprattutto intorno a quelli che vengono definiti utenti estremi: perché accontentando gli utenti estremi, si riescono ad accontentare tutti i viaggiatori.

Le simulazioni

Nei prossimi mesi il progetto attiverà viaggi simulati tra città europee, con diversi profili di passeggero e diverse preferenze/esigenze, in condizioni ottimali di svolgimento del viaggio e con svariate problematiche, priorità e inconvenienti, prevedendo anche interruzioni del servizio per eventi naturali, imprevisti, contrattempi, guasti, per capire quanto questo sistema di automazione sia in grado di rispondere e applicare bene i principi ipotizzati e rispettare gli obiettivi predefiniti.

 Il Consorzio di X-TEAM D2D: due realtà campane in prima linea

Il progetto X-TEAM D2D è coordinato dal CIRA, il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, che ha sede a Capua.

Impegna altri cinque centri di ricerca tra i più importanti in Europa:

ISSNOVA, Istituto per la società sostenibile e l’innovazione, con sede a Napoli. Un istituto di ricerca indipendente, cui partecipano il Centro Interdipartimentale di Ricerca “R. d’Ambrosio” LUPT dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie di Laboratorio dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope e l’AMSEDE LAB – Laboratorio di Modellazione avanzata per l’evoluzione delle dinamiche socioeconomiche dell’Università degli Studi del Sannio)

D-FLIGHT Spa, Italia: società del Gruppo ENAV, la società italiana responsabile della gestione e del controllo del traffico aereo civile in Italia;

DEUTSCHES ZENTRUM FUR LUFT – UND RAUMFAHRT EV, Germania

SIEC BADAWCZA LUKASIEWICZ-INSTYTUTLOTNICTWA, Polonia

STICHTING HOGESCHOOL VAN AMSTERDAM, Paesi Bassi

 Le dichiarazioni

«Lo scopo del progetto – spiega Vittorio Di Vito, responsabile del Dipartimento per l’efficienza del traffico aereo del CIRA, coordinatore del progetto – è definire il concetto operativo per implementare il trasporto multimodale sia in ambito urbano che in ambito regionale, mettendo al centro il segmento aereo dal punto di vista tecnologico ma con una grandissima attenzione al passeggero, che è il focus del nostro concetto di mobilità come servizio. Il nostro orizzonte temporale è quello di lungo termine, in cui prevediamo, tra l’altro, il completo sviluppo del servizio di trasporto passeggeri multimodale con la possibilità di voli urbani ed extra urbani anche attraverso velivoli autonomi, secondo il concetto target di Urban Air Mobility. Abbiamo appena completato il primo anno di attività. Ci siamo concentrati inizialmente sull’individuazione delle tendenze in atto e prospettici, sia in termini economici e sociali che tecnologici. Al momento stiamo finalizzando la prima versione dei concetti operativi verso un sistema multimodale che faciliti il passeggero nel trasporto cosiddetto door-to-door attraverso la combinazione ottimale di più mezzi diversi, ove necessario, ma senza soluzione di continuità del servizio. In questo modo la mobilità door-to-door diventerà per il passeggero un servizio di mobilità unico ed ottimizzato come tale e non più un insieme di trasporti diversi indipendenti tra loro. Questa base di conoscenza alimenterà la fase di validazione, che fornirà indicazioni su come migliorare i concetti operativi ed arrivare alla loro finalizzazione entro un anno».

«Il progetto X-TEAM D2D – dichiara Gabriella Duca, CEO di Issnova – non solo contribuirà a rendere i servizi di mobilità più efficienti e sostenibili ma ha anche l’ambizione di definire degli standard per i veicoli e per tutte le infrastrutture fisiche e digitali che utilizziamo per organizzare e compiere il viaggio in un’ottica di totale inclusione e accessibilità. L’insieme delle conoscenze tecniche rilasciate dal progetto potrà costituire un riferimento a disposizione degli esperti di trasporto per realizzare servizi di mobilità in grado di soddisfare realmente le esigenze degli utenti. Infatti, in X-TEAM D2D abbiamo analizzato la variabilità delle caratteristiche e dei bisogni dei passeggeri nei tre orizzonti temporali del progetto, per comprendere come permettere a tutti, indipendente dalle abilità fisiche o sensoriali, dalle differenze culturali o condizioni contestuali specifiche (come possono essere, ad esempio, il viaggio con bambini piccoli o con bagagli voluminosi), di godere dei servizi di trasporto in autonomia e con soddisfazione, dando piena attuazione agli obiettivi di equità e inclusione che restano oggi ancora troppe volte disattesi quando parliamo di trasporto pubblico».

Napoli, 22 luglio 2021