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VIETRI SUL MARE (SA). “Premio «Prendersi cura con il sorriso» al prof. Paolo Antonio Ascierto”
Premio speciale «Giovanni Battiloro» a giovani videomaker.
Torna per il terzo anno consecutivo, nel suggestivo anfiteatro della Villa comunale di Vietri sul Mare, a lui intitolato nel 2018, il “Memorial dott. Michele Siani”. L’appuntamento è per il 6 luglio prossimo alle ore 21.00.
Una edizione, quella di quest’anno, poliedrica e particolarmente carica di significato, sia sotto il profilo organizzativo che dal punto di vista delle tematiche poste al centro del Memorial.
A cominciare dalla scelta della data operata dall’organizzazione, ossia il 6 luglio, coincidente con il 60° compleanno del dott. Siani e dall’inserimento dell’evento all’interno del cartellone “Made in Vietri” curato dall’Assessorato al Turismo, Spettacolo e Cultura del Comune di Vietri sul Mare.
Ma non sarà solo questa la particolarità dell’edizione targata 2020. Anche i temi dell’evento, ossia la medicina, da un lato, e la passione per l’attività di videomaker, dall’altra, due costanti della vita del dott. Siani, seppure ormai consolidati nell’ambito della manifestazione, riservano quest’anno grandi novità, con l’istituzione di due diversi Premi, rigorosamente realizzati in ceramica artistica vietrese.
Il Memorial, infatti, già nelle precedenti edizioni ha acceso i riflettori sul mondo della medicina e sul mestiere del “fare il medico”, attraverso l’intervento e le testimonianze di rappresentanti delle istituzioni sanitarie locali. Ancora di più quest’anno, alla luce della emergenza epidemiologica del Coronavirus – Covid 19, si è deciso di porre attenzione su quella che appare una “missione”, ossia la cura dei pazienti. L’organizzazione, infatti, ha istituito il Premio “Prendersi cura con il sorriso” che è stato assegnato, per l’edizione “0”, ad un medico emblema dell’abnegazione e della dedizione alla professione medica che ha contraddistinto il lavoro degli operatori sanitari del nostro paese, che sono stati in prima linea nella prevenzione e cura del Coronavirus.
Si tratta del prof. Paolo Antonio Ascierto, Direttore dell’Unità di Oncologia Medica Melanoma Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori – Fondazione Pascale, che riceverà il Premio dalle mani del Presidente della Regione Campania, on. Vincenzo De Luca.
Tanto anche nella convinzione che l’autorevole intervento del prof. Ascierto potrà ulteriormente rafforzare il messaggio di speranza nella ripresa del nostro paese, ma anche di attenzione e rispetto delle regole atte alla prevenzione e al contenimento del Covid-19.
Torna poi anche quest’anno il Premio Speciale “Giovanni Battiloro”, istituito dall’organizzazione e dedicato alla memoria di Giovanni Battiloro, giovane videomaker che, il 14 agosto del 2018, ha perso la vita, insieme ad altre 42 vittime, nel crollo del ponte Morandi di Genova. La scelta è legata ad un evento che ha così tragicamente segnato la storia del nostro paese e la vita personale di tanti che in quel crollo hanno perso i propri congiunti. Ma l’attenzione è caduta proprio su Giovanni, videomaker per professione e batterista per passione, che coltivava due interessi condivisi da Michele Siani.
Il Premio andrà quest’anno a giovani videomaker frequentanti il Corso per “Tecnico della ripresa e del montaggio immagini”, dedicato alla memoria di Giovanni Battiloro e diretto a formare chi, come lui, sogna di fare questo mestiere. Fortemente voluto dalla sua famiglia e sostenuto dall’assessore regionale alla Formazione e alle Pari Opportunità Chiara Marciani, che interverrà al Memorial, il corso è stato organizzato dalla Regione Campania (Netcon) e punta a formare professionalità e fornire strumenti a chi sogna di diventare videomaker.
Al Memorial, firmato dall’organizzazione dell’Associazione culturale “Dott. Michele Siani” e reso possibile dal patrocinio del Comune di Vietri sul Mare, e dalla stretta collaborazione con la Pro Loco di Vietri sul Mare, non mancherà la musica, altra grande passione di Michele Siani e una delle arti, che, insieme a quella della ceramica, contraddistingue il Comune costiero, che per questa edizione sarà rigorosamente anni ‘60.
Ad esibirsi sul palcoscenico dell’anfiteatro all’aperto di Vietri sul Mare, infatti, saranno artisti e gruppi musicali vietresi che si uniranno in memoria del dott. Michele Siani, oltre che la band “Il Battito” di cui fa parte il papà di Giovanni Battiloro, Roberto. Sul palco vietrese si esibiranno “I Napul’è”, “Vienteterr”, “I Musicastoria” e i “Made in Swing”.
A completare il Memorial la proiezione di due clip video, uno che racconta la vita e la storia di Michele Siani, l’altro che racconta la vita e la tragica scomparsa del giovane Giovanni Battiloro. Clip video anche per la premiazione del prof. Ascierto.
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Coronavirus e canzoni di giovinezza: la musica di una vita
Su You Tube, un canale con le canzoni di Marco Criscuolo, docente in Piemonte e cavese doc.
Marco Criscuolo, docente di lettere in Piemonte, quarantenne o giù di lì, cantautore e poeta, fresco protagonista con la sua chitarra e le sue canzoni di un canale tutto suo, una finestra aperta su You Tube nei giorni della quarantena.
È stato un piacere, una bella emozione, rivederlo, riascoltarlo, ritornare col pensiero fino a vent’anni fa e oltre, tra i banchi di scuola e non solo, sorridere a sentirlo ripescare nel passato per alleggerire il presente e occhieggiare al futuro.
Marco oggi è piemontese di adozione,ma è cavese doc e, prima che collega, mi è stato “compagno di scuola” come alunno, in una solare terza, quarta, quinta A del Liceo Scientifico “Genoino”. Di fine secolo scorso. Ed è da lì che partono, come flash, le note dei ricordi.
Marco con la chitarra, con la musica e la poesia ci è cresciuto, alimentando per di più la sua creatività in una classe talentuosa multitasking, dove, solo per citare il “suo” campo, si sono formati, tra gli altri: Valeria Monetti, poi attrice e cantante, esplosa a venti anni nel primo Amici di Maria De Filippi (allora chiamato Saranno famosi) e subito dopo protagonista al Teatro Brancaccio di Roma nel musical Sette spose per sette fratelli; Roberto Senatore, che proprio nei giorni della maturità arrivò in finale come avatar di Vasco Rossi nello show Momenti di gloria di Maike Bongiorno. E aggiungiamo anche Giovanna Rispoli, che a più riprese ha coltivato la sua passione per la poesia con riconoscimenti significativi ben oltre i confini della nostra città.
Marco già allora amava cantare e comporre, tanto è vero che alcune delle canzoni da lui presentate su You Tube sono state battezzate proprio in quegli anni ruggenti. Già allora con le sue performance si faceva apprezzare dai compagni e qualche volta è venuto in classe proprio con la sua chitarra.
Con quella chitarra si è presentato addirittura all’esame di maturità, introducendo il suo colloquio con Ehi uomo!, uno dei quattro assi (e più) del fresco poker-scala reale su You Tube.
Con quella chitarra qualche volta ci ha accompagnati nei gruppi di ascolto, dove era protagonista con le sue storie e le sue esperienze a battito di cuore… e di cuori, in linea sia con la sua dimensione di ragazzo i cui ormoni ballavano l’aerobica e che lasciava le ragazze “sotto la botta impressionate”, sia anche con la sua interiorità lirica e sognante, sensibile verso le problematiche e le contraddizioni della società e del mondo di allora.
Come dimenticare la sua “chitarrata” in una lezione-gruppo di ascolto svolta addirittura in riva al mare di Vietri in un solare primo pomeriggio di primavera? E come dimenticare che in quella stessa aula dove si era formato e aveva sognato e fatto sognare, in quella stessa aula dove aveva trasformato il fuoco distruttivo di Cecco Angiolieri in una poetica carezza bionda, proprio in quell’aula trascorse il suo primo giorno di tirocinio all’insegnamento, sviluppando un filo rosso tra le canzoni medievali e l’animo moderno e poi facendosi ammirare come aspirante prof cantautore alla Vecchioni?
Con quelle canzoni e con la sua band partecipò alle rassegne giovanili, tra cui, sempre con Ehi uomo!, a Mille chitarre contro la guerra. Era forte, ed è tornato forte il suo grido contro l’autolesionistica tendenza dell’uomo, per l’avidità di bigliettoni fatti vendendo fumo nero e discariche di grande quantità, ad uccidere se stesso e la natura macchiando così la miracolosa bellezza della vita che è a sua piena disposizione. Questa polemica, estesa alle ingiustizie sociali, poi è proseguita più virulenta in un’altra aggressiva canzone riproposta ora su You Tube, Merda e sangue, con un titolo che buca l’orecchio ed un testo rock rombante che esprime tutto il disagio dei giovani per il mondo corrotto di imbrogli e infamità, di mani sporche e vaccinate, di luride anime che producono merda e sangue nei nostri cuori, luce nera tra i colori.
Musica di protesta, perché egli era fermamente convinto della forza ideale insita nei giovani pronti a cambiare il mondo. Lo conferma in Quale libertà?, canzone non ancora edita sul web: Tra fucili e canzoni noi combattiamo con le nostre canzoni… Non puoi credere nella libertà, se pensi che nel mondo qualcosa cambierà e se qualcuno… resta là!
Come si vede, i brani da lui presentati oggi su You Tube vengono da lontano. E li ha riportati alla luce perché guardano lontano e lui stesso vuole guardare lontano, sia rimettendosi in pista personalmente sia per creare il ponte di conoscenza verso suo figlio che ora sta crescendo che vorrà, dovrà conoscere il padre come persona che ha una storia, e vorrà, potrà capire che cosa sta veramente succedendo in questi mesi di pandemia e di rivoluzione del mondo e dei cuori.
Lo spunto primario dell’affacciata di Marco su You Tube è stato infatto offerto proprio dal Coronavirus e dai tempi del Covid. Infatti al figlio dedica il suo video più attuale, composto nei primi tempi della quarantena, quando lo slogan era Tutto andrà bene, ma intanto la paura di non farcela, le colonne di camion pieni di bare e i numeri in salita ci svangavano il cuore e già tra i letti d’ospedale svolazzavano quegli angeli in corsia pur sempre troppo umani a sostenere il volo dei malati, sia verso la guarigione che verso la solitaria chiusura degli occhi per l’abbraccio della morte. Nonostante tutto, non si indebolisce il grido di speranza di Marco. Tutto andrà bene! Un grido lanciato non a caso all’aperto, in mezzo ad un verde giardino. un grido cantato con il suo caratteristico stile: ritmo intenso e incalzante, chitarra battente, voce squillante con semitoni alla Battisti.
La summa del Marco di ieri e di quello di oggi la si ritrova in una quarta canzone, cioè Solitudine, scritta da lui vent’anni, cantata, ottimamente, dall’amico Guglielmo Sansonna. Vi si sentono la sensibilità musicale e il ricamo lirico del giovane che, dopo un’adolescenza rombante, ricca di luci ed ombre emozionali ed esistenziali, gravida di socialità e di protezioni affettive, si trova ad affrontare il grande salto verso una vita nuova, fuori dal porto. E non può evitare dubbi, striscianti malinconie, speranze e timori, la necessità di fare i conti con se stesso. Del resto la stessa riproposizione oggi è la voglia di un primo bilancio dopo quelle vaghe nebbie giovanili…
Di me che sono nessuno adesso, resterà almeno il riflesso? … Questi mondi,il verde, le case e poi… chissà se un giorno le rivedrò mai… e lei starà con me?… mi perdeò nel vento? Dalla finestra del mondo non si vede fino in fondo… La vita continua a ridere… ma… un attimo e poi il silenzio c’è dentro te: Solitudine”. Belle parole di ieri, in un video ben montato oggi, tutto da assaporare, emozionato ed emozionante, arricchito da immagini di silhouette in contro luce, di famiglie felici e di un Marco meditabondo, di nostalgiche immagini della “sua” Cava, della “sua” famiglia”, della “ua” classe, del “suo mondo”.
Parole poetiche, di un animo che non vuole rinunciare alle vibrazioni del verso puro, che mostra dita aperte alla luna ancora lontana, che sente l’ispirazione anche grazie ai grandi della letteratura, i morti amici che da pagine bianche parlano, con le loro illustri parole che lo spingono lontano dalla giovinezza, a contemplare l’infinito tra terra e cielo.
Un animo che non ha rinunciato a sognare e far sognare ed ha riaperto un ponte tra il suo mondo di oggi e quello di ieri, con la speranza forse di aprirsi praterie verso il mondo di domani. Un mondo, quello “d.C.” (non “dopo Cristo”, ma “dopo Corona”) che purtroppo è ancora pieno di incognite, ma che ci auguriamo sia meno pieno di “merda e sangue” e che in esso si possa gridare “Ehi uomo!” per sorridere ed abbracciare il fratello e non per urlare al fratello che uccide il fratello. ..
Intanto il nostro Marco il suo tassello di poesia, musica della vita, di rinnovamento sociale e personale lo sta mettendo. E viene naturale un abbraccio. Non virtuale, ma reale. Un abbraccio forte, che dia slancio a lui… e anche a noi…
Grazie, Marco… e buon viaggio nella tua vecchia vita nova!