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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Prossima la presentazione del libro “Scie ad andamento lento” di Giacomo Casaula

Martedì 14 gennaio, alle ore 18, presso la Sala d’Onore del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni sarà presentato il romanzo “Scie ad andamento lento” (MEA Edizioni), del giovane scrittore e showman napoletano Giacomo Casaula, che battezzerà la sua opera prima nella città dove è cresciuto, ha studiato e si è formato. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Vincenzo Servalli e del Vicesindaco e Assessore alla Cultura Armando Lamberti relazioneranno Franco Bruno Vitolo e Francesco Puccio. Gli interventi saranno intervallati da testi di teatro canzone, scritti dallo stesso Casaula e da lui interpretati con l’accompagnamento musicale di Davide Trezza. È prevista anche la presenza di Annamaria Ackermann, già nota attrice eduardiana e radiofonica, nonna dell’autore. Leggerà i testi la scrittrice Letizia Vicidomini. Modererà e converserà con l’autore Anna Copertino, rappresentante della Casa Editrice.

Il libro narra del giovane scrittore napoletano Stefano De Santis che, in preda ad una stasi esistenziale, in cerca dell’ispirazione per un nuovo romanzo, ritorna a Cattolica, luogo determinante per la sua prima opera, per percepire ancora le “scie” impalpabili ma intense che ci lasciano nei sensi e nell’anima i luoghi vissuti e tanti incontri della vita quotidiana, pure se apparentemente fugaci. In questa ricerca e nella scoperta o riscoperta delle persone e degli amori, in una feconda altalena tra il Mar Tirreno di Napoli e il Mare Adriatico di Cattolica, egli ritroverà lo slancio per rompere finalmente le nebbie della difficoltà di comunicazione e del solipsismo e mordere finalmente la sua vita, mescolandola col sapore di altre vite.

Giacomo Casaula, oggi ventottenne e laureato in Lettere, è alla sua prima pubblicazione editoriale, ma fin da ragazzo è abituato a scrivere, creare e calcare le scene, prima come attore con vari gruppi e registi e poi come protagonista, con la sua band di validissimi musicisti, come protagonista di spettacoli di teatro canzone ispirati a Rino Gaetano, Fabrizio De André e soprattutto Giorgio Gaber. Tra i luoghi di esibizione, anche il Teatro San Carlo di Napoli! L’ultimo spettacolo, che porterà in giro per l’Italia nei prossimi mesi, è un’opera completamente originale, con i testi delle canzoni e i monologhi interamente di sua creazione.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il 15 gennaio la consegna delle chiavi al Comitato “Figli di Mamma Lucia”: il Museo è vicino

La realizzazione del nascente Museo di Mamma Lucia all’interno del Complesso di San Giovanni è vicina ormai al traguardo finale. Mercoledì 15 gennaio p.v. alle ore 18, presso la Sala d’Onore del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, in Piazza Abbro, sarà effettuata da parte dell’Amministrazione Comunale la consegna ufficiale delle chiavi al Comitato “Figli di Mamma Lucia”, ai fini dell’allestimento del materiale già analizzato e catalogato. Il Comitato, costituitosi formalmente e in forma autonoma solo da poco tempo, ma operativo fin dal nascere dell’iniziativa, è presieduto da Felice Scermino e composto da Annamaria e Lucia Apicella (nipoti dirette della carissima “Madre dei caduti”), Lucia Avigliano, Gennaro Galdo, Gaetano Guida, Alfonso Prisco, Beatrice Sparano, Franco Bruno Vitolo.

Nel corso dell’incontro, dopo i saluti del Sindaco Vincenzo Servalli, del Vicesindaco e assessore alla Cultura Armando Lamberti, dell’Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli, del Presidente del Comitato Felice Scermino, Lucia Avigliano relazionerà sulla figura di Mamma Lucia e sulla sua straordinaria opera di scavo e recupero di centinaia di salme di soldati tedeschi caduti durante la battaglia per lo sbarco degli alleati: un gesto profondo e profetico di Pace e di Maternità Universale.

Quindi, porterà il suo saluto Tommaso Avagliano, editore, scrittore, poeta, che, essendo stato a suo tempo anche giornalista, testimonierà sulla famosa intervista video da lui fatta a Mamma Lucia e sarà idealmente il rappresentante di quel mondo cittadino che tanto ha sempre amato la nostra Madre dei Caduti e che ora viene chiamato a collaborare anche concretamente per il finanziamento e l’allestimento del Museo.

La società civile sarà rappresentata anche da Mario Marcellino figlio del poeta Fortunato, che dedicò a Mamma Lucia una bella lirica in vernacolo e che offrirà al Museo una parte dei proventi per la riedizione del libro di suo padre, e da Tania e Maurizio Santoro, figli di Quirino, che con “I morti parlano” compose una storica ed elegiaca biografia su di lei, da Gaetano Guida e Fabrizio Prisco, autori di un calendario storico e di un libro sui cento anni della Cavese che contribuiranno anch’essi alla raccolta finale dei fondi.

Nel corso della serata, saranno proiettati video e lette poesie in tema. Il tutto, prevedibilmente, in una calda atmosfera color emozione.

Nella foto: Il Comitato “Figli di Mamma Lucia” con i rappresentanti delle istituzioni al momento della presentazione ufficiale.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Riedizione postuma di “A tiempo pierzo”: e rivive la stella di Fortunato Marcellino, poeta vate della Di Mauro e della Valle Metelliana

Era una serata incentrata soprattutto sulla lettura di poesie, ma la vera poesia alla fine è stata quella dell’emozione, intrisa di ricordi, di rimpianto, di affettuosi battiti di cuore.

Era strapiena la sala del Complesso Munumentale di San Giovanni di Cava de’ Tirreni, lunedì 30 dicembre, quando è stato presentato il volume Marcello, poeta Fortunato, riedizione postuma, donata da Area Blu, della raccolta di poesie in lingua napoletana “A tiempo pierzo”, di Fortunato Marcellino (Arti Grafiche Editrice). Era piena di amici, parenti, colleghi della Di Mauro, dove egli lavorava, ma, a testimoniare il segno lasciato da “Marcello”, c’era il pieno anche delle autorità: il Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, il Vicesindaco e assessore alla Cultura Armando Lamberti, don Osvaldo Masullo, Vicario arcivescovile, Alfonso Romaldo, imprenditore e Dirigente della Di Mauro, Geltrude Barba, Presidente del Gruppo Teatrale “Luca Barba”. Mancava solo, ma per giustificati motivi personali, Tommaso Avagliano, storico editore e scrittore, curatore e prefatore delle due edizioni del volume (1983 e 1992).

Dei figli, sono stati protagonisti in diretta Mario e Luciano, mentre Ciro, costretto alla lontananza, era idealmente insieme con tutti noi. Sia loro che la moglie Rosa, citando episodi di vita e ricordando a memoria tante delle liriche di Fortunato, hanno dimostrato che la sua assenza era ancora e più che mai una presenza, perché recuperava il passato e proiettava verso il futuro la figura di Marcello. A condurre, Franco Bruno Vitolo, insegnante e giornalista.

L’iniziativa, promossa dalla famiglia dell’autore, è nata nel trentesimo anniversario della precoce scomparsa, a soli cinquant’anni, di Fortunato Marcellino, che è stato uno dei più noti e apprezzati poeti territoriali in lingua napoletana nella seconda metà del Novecento. Scrisse centinaia di poesie, di vario genere e argomento (la famiglia e gli amici, le vicende di Cava de’Tirreni, le imprese della Cavese AmmazzaMilan, la vita interna delle Arti Grafiche Di Mauro, di cui era dipendente, le problematiche sociali, affettive ed esistenziali…).

Ottenne premi e riconoscimenti anche a livello nazionale: tra gli altri, fuori regione, una menzione speciale al Concorso Giovanni Gronchi di Pontedera (Pisa), il secondo posto al Premio Movimento per la vita, di Savigliano (Torino), settimo posto nel premio La penna d’oro, a Bricherasio (Torino).

Gli interventi si sono concentrati su tre punti fondamentali.

*Il talento naturale di un uomo che non aveva avuto il dono di studi “alti” ma che comunque riusciva a comporre versi agili e comunicativi, in una naturale armonia dei suoni.

*La sua capacità di farsi poeta vate di un’intera collettività, di cogliere i tratti essenziali di un evento, un personaggio, con poche parole che andavano a fondo, soprattutto quando toccavano direttamente le vicende della vita personale: memorabili al riguardo i ritratti del grande “patriarca” Armando Renato Di Mauro, dello stesso ingegnere Romaldo, dei Dirigenti Altobello e Bartolucci, o le memorie relative al suo felice incontro con la moglie Rosa.

*La sua sensibilità di persona, che si esaltava nel rapporto con gli altri, rallegrando le compagnie con i suoi versi spesso salaci e divertenti, ma in quei frangenti, e ancora di più quando era a contatto con se stesso, scarnificava la sua anima nel retrogusto amaro che riusciva spesso a lasciare anche dopo la battuta allegra e soprattutto nelle meditazioni sulla malattia e sulla morte, che purtroppo sono state sue compagne precoci per tutti gli ultimi anni della vita.

Queste meditazioni non erano solo parole, ma il tratto di un animo che sapeva cogliere l’essenza delle cose e della vita e metterle in pratica. Ad esempio, nella bellissima poesia “Preghiera” egli, in tempi di discreta salute, affida la sua vita con rassegnata devozione a Dio… e la stessa poesia, come ha ricordato con emozione la sua Rosa, gli servì per accettare fino il fondo il suo destino amaro e precoce. Sono parole da tradurre in fatti, quasi delle eredità spirituali, come nell’ultima poesia, ‘U trapasso, in cui egli dà indicazioni per un suo funerale “non tragico”, ma soprattutto suggerisce ai familiari di santificare il lutto con l’apertura del cuore e volendosi bene tra loro.

Alla fine, una ciliegina sulla torta: il ricavato delle offerte per il libro sarà devoluto al neonato Comitato “Figli di Mamma Lucia” per l’allestimento del Museo dedicato alla Madre dei Caduti, che avrà vita proprio negli ampi saloni del Complesso di San Giovanni. Un ulteriore tassello per l’elastico del tempo che si è generato nel corso della serata. Ma, quando ci siamo salutati, abbiamo capito che la “torta” era proprio il recupero del nostro “Marcello”: lui si è dichiarato Fortunato di nome ma non di fatto, ma è certo che sono stati fortunati coloro che hanno potuto godere, in famiglia o nelle relazioni sociali, della sua energetica e poetica vitalità. Anche per questo, giù da tempo egli ha occupato un posto privilegiato nel gratificante paradiso della memoria …

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Nasce l’Associazione Vespa Club Cava de’ Tirreni

E’ stata presentata, questa mattina, sabato 4 gennaio, a Palazzo di Città, la neonata Associazione “Vespa Club – Cava de’ Tirreni”, presieduta da Roberto Vitale che ridà vita ad uno dei più prestigiosi e tra i primi Vespa Club d’Italia, nato a Cava de’ Tirreni nel 1949.

A ricordare la storia della Vespa, nata il 23 aprile del 1946, sono stati Vittorio Senatore che per ben 52 anni ha gestito, insieme a suo fratello Carmine, una rivendita Piaggio a Cava de’ Tirreni; l’Assessore all’Ambiente Nunzio Senatore promotore della nascita dell’associazione; il Presidente del Vespa Club metelliano Roberto Vitale; il Responsabile Vespa Club Campania Giuseppe Ruggiero; il Responsabile Vespa Club Vesuvio Adolfo Casaburi. A presentare l’iniziativa il giornalista Antonio Di Martino.

“È un gradito ritorno per la Città di Cava de’Tirreni – dichiara l’Assessore Nunzio Senatore – un sodalizio che associa gli appassionati di un mezzo di locomozione che ha letteralmente messo in moto l’Italia del dopoguerra e che ha vissuto nella nostra città dei fasti fin dagli inizi degli anni ’50, tanto che uno dei fondatori del Vespa Club d’Italia fu il cavese Renato Di Marino, ed ha avuto il Sindaco di allora, Eugenio Abbro tra i membri più attivi”.

Dopo la proiezione di un video con testimonianze di Andrea Fucile, dei coniugi Mario e Sandra Carozzi e di Ilario Lavarra, direttamente da Dubai, c’è stata la presentazione della maglietta e della fascia ufficiali del Vespa Club – Cava de’ Tirreni.

“E’ una emozione – dichiara Vittorio Senatore – veder rinascere il Vespa Club – Cava de’Tirreni, su iniziativa di Ugo Davide e spero che possa ripercorrere e rinverdire i fasti dell’epoca”.

Nel Salone d’Onore di Palazzo di Città, è avvenuto lo scambio di fasce tra gli appartenenti dei Vespa Club che sono intervenuti.

“Il nostro obiettivo – afferma il presidente Roberto Vitale – è riprendere una storia gloriosa e promuovere l’attività vespistica nelle sue molteplici forme, sportive, turistiche, culturali, ricreative e la conservazione del patrimonio vespistico”.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). XV edizione della “Notte Bianca”

La grande musica di Ron, ma anche spettacoli per i più piccoli, con la magia dello strabiliante Zio Potter (da Italia’s Got Talent) e i divertenti giochi del Clown Lenny, la straordinaria “ConturBand e la grande parate dell’Epifania, per i più giovani, il rapper napoletano del momento “Geolier” e le band cavesi, con il sound dei “Deefback”, il pop rock femminile delle “Sheela Na Gig”, il beat partenopeo degli “Skizzekea”.

Si inizia alle ore 18 sul palco allestito all’ingresso nord del centro storico, in viale Garibaldi, con il presentatore Antonio Di Martino che darà il via alla Notte Bianca, con l’effervescente show di Clown Lenny e la sua giocoleria e magia comica. Subito dopo, sullo stesso palco, Zio Potter, il mago rigorosamente abbigliato secondo i canoni di Hogwarts, la famosa scuola di Harry Potter, con numeri di micromagia e uno spettacolo di cabaret magico, ricco di oggetti, colori, apparizioni, sparizioni, trasformazioni, manipolazione.

Seguiranno le sonorità dal funky al R&B al soul dei “Deefback” e il rock delle cinque ragazze “Sheele Na Gig”.

Lungo il centro storico porticato, invece, partiranno alle ore 18.30 le spettacolari esibizioni dell’allegra brigata della Compagnia degli Sbuffi con la “Epiphany Parade”, trampolieri, befane giganti, pupazzoni e caramelle per i bambini, che da viale Garibaldi arriverà in piazza San Francesco, mentre da piazza San Francesco partirà la spettacolare musica in movimento della “Conturband”, quindici musicisti che si esibiscono sullo stile delle street band americane di New Orleans.

Alle ore 18.30, intanto, il grande cantautore italiano RON incontrerà i giovani nell’Aula Consiliare di Palazzo di Città. Il giornalista Antonio Di Giovanni condurrà l’incontro con Rosalino Cellamare che racconterà la sua straordinaria vita, gli incontri con i più grandi artisti italiani e soprattutto con Lucio Dalla, e risponderà alle domande dei ragazzi.

Alle 21.30, i presentatori Manuela Pannullo e Alfonso Senatore sul palco centrale di piazza Vittorio Emanuele III, accenderanno la Notte Bianca con i saluti del Sindaco Vincenzo Servalli e il Concerto di RON che inizierà alle 22.00. Alle 00.30 di lunedì 6 gennaio, aprirà il giorno della befana il rapper napoletano del momento, Emanuele Palumbo, in arte “Geolier”, uno dei nomi più importanti dell’attuale scena rap napoletana. Classe 2000, divenuto famoso nel 2018 grazie al successo di P Secondigliano, brano divenuto virale sul web, è letteralmente esploso nel 2019 con la pubblicazione l’11 ottobre del suo album di esordio, Emanuele.

Alle 1.20 salirà sul palco la seguitissima band cavese degli Skizzechea che con il travolgente frontman Tony Musante ed il beat napoletano faranno continuare a ballare gli irriducibili della notte.