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VIETRI SUL MARE (SA). “Teatro e musica per il 2° Memorial dott. Michele Siani”

“Premio speciale a Roberto Battiloro, papà di Giovanni, una delle 43 vittime del ponte Morandi a Genova”.


Torna per il secondo anno consecutivo, nel suggestivo anfiteatro della Villa comunale di Vietri sul Mare, a lui intitolato nel 2018, il “Memorial dott. Michele Siani”. L’appuntamento è per giovedì 22 agosto p.v. alle ore 21.00.

Ad aprire l’appuntamento sarà lo spettacolo teatrale dal titolo “Sogno di un primario di mezza estate”, tratto da uno scritto di Michele Siani e commediato da Ivano Montano. Per la Regia di Antonella Raimondi, ad esibirsi sul palcoscenico della Villa comunale saranno amici e compagni di avventure teatrali di Michele Siani: Pino Avallone, che vestirà i panni del dott. Siani; Fernando Russo, direttore dell’Ospedale; Mimma Procida, moglie del dottore; Lucia Pappalardo, che interpreterà la segreteria del direttore.

La serata, firmata dalla organizzazione dell’Associazione culturale “Dott. Michele Siani” e resa possibile dalla stretta collaborazione con la Pro Loco di Vietri sul Mare e dal patrocinio del Comune di Vietri sul Mare, spazierà dal teatro alla musica, altra grande passione di Michele Siani.

Ad esibirsi nell’anfiteatro all’aperto di Vietri sul Mare saranno tanti musicisti e artisti vietresi e non solo: “Flavia Innaro & Rebels”, “Marino Cogliani”, “Christian Brucale e Matteo Masullo”, “Vincenzo Pagliara”, i “Saranno vietresi” e i “Made in Swing”.

Nel corso dell’appuntamento un Premio Speciale, istituito dall’organizzazione, andrà aRoberto Battiloro, padre di Giovanni, giovane videomaker che, il 14 agosto del 2018, ha perso la vita, insieme ad altre 42 vittime, nel crollo del ponte Morandi di Genova.

“Il progetto dell’Associazione – ha spiegato il Presidente dell’Associazione culturale «Dott. Michele Siani», Matteo Striamo – è che il Memorial possa diventare un momento di riflessione su tematiche e/o eventi di valenza nazionale. In questa direzione abbiamo cominciato già a lavorare dalla corrente edizione. Abbiamo scelto, infatti, di istituire un «Premio Speciale» che, per il 2019, consegneremo a  Roberto Battiloro, padre di Giovanni, giovane videomaker che, il 14 agosto del 2018, ha perso la vita, insieme ad altre 42 vittime, nel crollo del ponte Morandi di Genova. La scelta è legata ad un evento che ha così tragicamente segnato la storia del nostro paese e la vita personale di tanti che in quel crollo hanno perso i propri congiunti. Ma l’attenzione è caduta proprio su Giovanni, videomaker per professione e batterista per passione, che coltivava due interessi condivisi da Michele Siani”.

Durante l’evento sarà allestito un info point dell’Associazione culturale “Dott. Michele Siani” ove sarà possibile aderire al sodalizio. All’atto dell’iscrizione, ogni neoiscritto riceverà in omaggio il “Sogno di un primario di mezza estate” di Michele Siani, con prefazione di Maria Luisa Iavarone.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Un interessante ventaglio di novità per Cava estate di agosto

Con la speranza della candidatura a Capitale nazionale della Cultura nel 2022.


Interessanti novità nella programmazione di Cava Estate – Agosto 2019, presentata a Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni mercoledì 7 agosto in un intenso e affollato incontro presieduto dal Sindaco Vincenzo Servalli.

È la “zona solleone” di un programma a ventaglio, come evidenziato dalla forma simbolica della brochure, un ventaglio, istoriato con immagini di pittura paesaggistica della Cava XIX secolo, voluto dall’Assessore alla Cultura e Vice Sindaco Armando Lamberti per caratterizzare le iniziative che da giugno in poi, e sperabilmente fino al 2021, daranno sostanza alla vita culturale cittadina e rappresenteranno la base su cui prospettare la candidatura della nostra Città a Capitale nazionale della Cultura 2022. Una candidatura che avrà bisogno anche del sostegno delle istituzioni regionali, con la speranza che non ricadano in “sviste pericolose” come la classificazione al centoquarantacinquesimo posto della nostra Città nella graduatoria dei comuni finanziabili per le attività culturali (come a mettere la Roma o il Napoli in serie B….), una svista grave che ha scatenato anche altrettanto sgradevoli polemiche interne a Cava, ma che, a detta del Sindaco e del Vice Sindaco, si potrà ancora aggiustare, una volta riesaminate “consapevolmente” le pratiche a disposizione

Al centro del programma, Musica e Cinema, con il Festival delle Torri a completamento delle grandi iniziative folkloriche di Luglio, il coinvolgimento delle parrocchie, collettori fondamentale di vita cittadina, e e l’inserimento originale di due incontri di teologia sulla figura di Maria e sul dogma dell’Assunta (6 e 13 agosto, ore 20, presso l’oratorio della Chiesa del Purgatorio), che, come esplicitato dal parroco don Antonio, toccheranno anche tematiche di ampio respiro storico e culturale, grazie anche alla qualità delle relatrici, le prof.sse Anna Paola Borrelli e Lorella Parente.

A modo sua decisamente nuova anche la rassegna cinematografica, Cinema al chiaro di luna. In primis per la location: è la prima volta che si svolge nel bellissimo complesso di San Giovanni. In secundis per la gratuità: negli anni scorsi, che fosse allo stadio o in un locale, occorreva sempre pagare il tradizionale biglietto, sia pur in entità ridotta. Ora invece l’Amministrazione, su impulso e iniziativa del prof. Lamberti, ha fermamente voluto l’apertura, proprio per aprire al massimo le porte alla fruizione della cultura. In tertiis per la scelta dei film, quasi tutti di quella produzione nazionale sempre troppo bistrattata attraverso la promozione di mercato che favorisce lo strapotere della grande industria internazionale. Anzi, il punto di partenza è stato proprio il cinema di origine locale e territoriale: le prime due proiezioni sono state infatti E se mi comprassi una sedia?, del cineasta e imprenditore cavese Pasquale Falcone (al suo quinto film e a suo tempo promotore di una prima rassegna al Borgo, con lo schermo addirittura collocato in mezzo ai portici), e Smetto quando voglio, la folgorante opera prima del regista salernitano Sidney Sibilia, già diventata un cult con due sequel, incentrata con brillante leggerezza e acuto spirito di riflessione sull’amaro tema della disoccupazione intellettuale giovanile. A seguire, Basilicata coast to coast (10 agosto), Passione (11 agosto), Pane e tulipani (12 agosto), Il racconto dei racconti di Matteo Garrone (13 agosto), Il piccolo Principe (mercoledì 14 agosto). Sabato 17 agosto, serata finale con ospiti d’onore con il bellissimo Il cuore altrove, di Pupi Avati, con Neri Marcoré, Isabella Incontrada e un sorprendente Nino D’Angelo.

E poi, come da trentatré anni a questa parte, Le corti dell’Arte, i grandi concerti di musica da camera, jazz e classica (e non solo) negli spazi a dimensione umana delle corti del nostro Borgo. Uno dei fiori all’occhiello dell’intero dopoguerra culturale cittadino, le Corti sono il frutto dell’iniziativa del Maestro Felice Cavaliere, eccellenza cavese nel settore, attualmente direttore del Conservatorio di Potenza, e dell’Accademia Jacopo Napoli, da lui fondata e punto di riferimento per giovani musicisti di tutta Europa. Le Corti si sono aperte con il Concerto super a San Giovanni di due grandi del jazz nazionale, Fabrizio Bosso e Xavier Girotto (organizzato in sintonia con il pub Il moro), per proseguire poi con Io Sheherazade (9 agosto nella Corte del Teatro Comunale), Ensemble sottovoce (martedì 20 nella Corte del Teatro Comunale), La noche de Tango (sabato 24 a San Giovanni),Klaidi Sahatci e Merita Rexa Tershana (lunedì 26 nella Corte del Teatro Comunale), Joe Barbieri (giovedì 29 a San Giovanni), i concerti cameristici del 18,19,21,22,23,25,26,27,28,31 a San Giovanni, il Concerto aperitivo (a Palazzo di Città, domenica 18, ore 11,30). Le Corti si concluderanno ai primi di settembre.

Sempre nell’ambito della programmazione di agosto, va segnalata la proposta interessantissima del Gruppo giovanile MAC,che venerdì 30, dalle 10 alle 24, organizza il MAC Fest di Musica, Arte e Cultura, incentrato soprattutto sul nuovo modo di fare cultura giovane e sul modo intelligente delle nuove tecnologie.

A queste iniziative, vanno poi aggiunte le tradizionali danze di liscio in Piazza Abbro organizzate dagli Amici della Terza Età (sabato 10 e sabato 24), La notte di plenilunio di venerdì 16 con l’Associazione Alema a San Liberatore), il Concerto di Marino Cogliani (venerdì 16 a San Giovanni), i mercatini degli hobbisti (sabato 3 e 4 e 24-25 a Piazza Amabile), il Torneo di Beach Volley a Largo Cuomo (26-31 a Largo Cuomo), il Teatro dei Burattini (dal 26 a Piazza Amabile).

Insomma, un programma ricco, con eventi pressoché giornalieri, ma il ventaglio non si chiuderà ad agosto: si riaprirà di nuovo a settembre con le iniziative teatrali e quelle collegate alla Festività patronale.

E naturalmente soffierà anche quando farà meno caldo, con le iniziative autunnali e natalizie. Se si vuole qualche chance nella candidatura del 2022, occorre fare molto vento …

FISCIANO (SA). Il falaut campus 2019 volge al termine

400 ragazzi arrivati da tutto il mondo, nel 2020 si festeggeranno 10 anni di falaut.


Si conclude l’edizione 2019 del “Falaut Campus” (la sesta all’Unisa, la nona considerando tutte le precedenti edizioni). Già in preparazione il decennale, che verrà festeggiato l’anno prossimo. La manifestazione è organizzata dall’Associazione Flautisti Italiani all’interno dell’Università degli Studi di Salerno. Per una settimana, le aule dell’Ateneo sono diventate laboratorio e luogo di ritrovo delle eccellenze musicali internazionali. Circa 400 giovani partecipanti da tutto il mondo, 49 tra docenti e concertisti, 31 concerti serali, 13 tra conferenze, seminari e masterclass. Diversi i paesi presenti, tra cui Corea del Sud, Giappone, Cina, Russia, Croazia, Polonia, Slovenia, Germania, Svizzera, Olanda, Belgio, Inghilterra, Francia, USA e l’Italia. L’evento ha avuto il patrocinio dell’Università degli Studi di Salerno, nella persona del magnifico rettore Aurelio Tommasetti, dell’Adisu di Salerno (residenze universitarie), del CIDIM (Comitato Nazionale Italiano Musica).

<<Siamo soddisfatti sia per qualità, sia per quantità di musicisti e studenti coinvolti nel progetto – spiega il direttore artistico del Falaut, Salvatore Lombardi – La crescita del Falaut Campus ci spinge a fare sempre meglio, a raggiungere mete sempre più importanti. Un grazie al rettore Aurelio Tommasetti, che ci è stato vicino in questi anni. È stata una edizione intensa, piena di concerti, di gioia e tanta passione. Vedere negli occhi di questi ragazzi il desiderio di costruire qualcosa di bello, nella loro vita e nel mondo, è per noi fonte di speranza e ulteriore forza. Adesso ci prepariamo a organizzare i festeggiamenti per la decima edizione del 2020. Dieci anni sono un traguardo importante e ci saranno diverse sorprese. Siamo già a lavoro e non vediamo l’ora di pianificare tutto>>.

Falaut Campus. È un “Campus Estivo”, dedicato alla musica. Un insieme di docenti e studenti, concertisti, solisti, professori d’orchestra che trasformano l’Università in una vera e propria “città della musica mondiale”. Falaut Campus è un progetto dell’Associazione Flautisti italiani. Molti i nomi di Maestri di fama internazionale, tra cui: Jean-Claude Gérard, Davide Formisano, Matteo Evangelisti, Francesco Loi, Andrea Oliva, Kazutaka Shimizu, Naoko Tanda, Barthold Kuijken.

RAVELLO (SA). Secondo evento di Suoni del Sud. Stasera in Piazza Duomo c’è Marco Zurzolo

Nuovo appuntamento questa sera a Ravello (9 agosto) della Rassegna musicale «Suoni del Sud» organizzata dal Comune di Ravello e che animerà fino al 21 settembre alcuni degli angoli più suggestivi della Città della Musica.

Protagonista del secondo evento in cartellone è Marco Zurzolo, sassofonista e compositore, presente ormai da anni sulla scena del jazz internazionale, che porterà in Piazza Duomo a Ravello il progetto “3io Napoletano” che nasce con uno scopo ben preciso: rappresentare Napoli in maniera corretta, rispettandone i suoni, i colori e la sua immensa tradizione.
Nell’evento di stasera si propone una nuova visione della musica, basata sulla fusione di suoni e linguaggi diversi, dal Jazz alla musica e alla Canzone tradizionale di Napoli e del Mediterraneo. Il concerto, propone alcuni fra i più significativi brani della tradizione classica napoletana e interventi musicali legati alla musica del folklore partenopeo, da sempre interesse dell’artista. Dopo tante esperienze, collaborazioni e progetti personali, Marco Zurzolo, da Napoletano doc, ha trovato nel lavoro sul repertorio tradizionale il “suo” respiro naturale, quella boccata di musica che si respira da sempre nelle nostre vite.
Artista che ha rivoluzionato la concezione di musica napoletana, portando una Napoli nuova e moderna in tutto il mondo, Zurzolo ha colto in pieno l’essenza del rinascimento della musica partenopea degli anni ’80 che vedeva nascere la contaminazione delle melodie napoletane con il blues ed il jazz ed ha messo in atto ancora una nuova visione della musica partenopea.
La sua ricerca si rifà al simbolismo dai colori forti che contraddistingue le manifestazioni religiose e popolari e si immerge nel magma incandescente ed emozionale della tradizione e del folklore partenopeo descrivendone, con il suono le radici culturali e le suggestioni popolari.
Zurzolo, che si occupa da circa trent’anni di progetti musicali basati sulla contaminazione artistico-musicale, ha raggiunto oggi uno stile personalissimo ed originale che libera nostra tradizione del fantasma della oleografia e dall’oppressione dal riferimento ostinato e conservatore della semplice canzone.
La sua originalità ed allo stesso tempo la sua riconoscibilità, lo ha portato ad essere invitato, con grande successo, ai più importanti festival internazionali.

CETARA (SA). Serata di emozioni sulle onde del Maric

Le invenzioni del Concorso letterario, le sirene del Canto del mare.


Due location ad alto tasso di suggestione, due iniziative di alto profilo e di ampia risonanza, contenuti carichi di profonde riflessioni e liriche meditazioni, grande partecipazione di pubblico, un inno alla Poesia, all’Arte, alla Musica, alla Cultura e di riflesso alla persona umana.

È stata decisamente spettacolare e densa di una sua sottile unicità, la serata tutta MARIC di mercoledì 24 luglio 2019 a Cetara, in Costiera Amalfitana.

Nell’ambito della Mostra CetArte, che ha previsto l’esposizione di quadri nella Torre di Cetara dal 5 al 30 luglio, sono stati effettuati due eventi organizzati appunto dal MARIC (Movimento Artistico per il Recupero delle Identità Culturali), fondato a presieduto dall’artista salernitano Vincenzo Vavuso: la premiazione del Concorso Nazionale di Poesia, Narrativa e Fotografia “Disarmiamo l’ignoranza”, e la performance di poesia, danza, musica e arte “Il canto del mare“, ideata e diretta da due creativi del Movimento, la cetarese doc Lucia De Santis e il riminese Mario Formica.

Il Concorso, giunto alla sua seconda edizione, forte di una ricca partecipazione, con circa centocinquanta opere in gara e concorrenti di varie regioni italiane (nutrita e qualificata soprattutto la rappresentanza toscana) e di tutte le generazioni ed età, nelle ore di un dolcissimo tramonto è andato in scena sulla Terrazza pensile dell’antica Torre di Cetara, con la vista beata sul presepiale storico borgo di pescatori, immerso tra verdi colline declinanti e le sensuali frastagliature della Divina Costiera.

In questo pur poetico scenario, la vera poesia è stata rappresentata dall’umanità e dalla sensibilità dei protagonisti e dalle emozioni da loro scatenate: storie agrodolci di rifiuto e accettazione della disabilità, dolore e amorevole rassegnazione per perdite affettive, svanganti violenze a danno di bambini e donne, solidarietà esaltate e giustiziate voglie di giustizia, inferni e paradisi di famiglia, la cecità della disperazione, le chiare albe della Curiosità e della voglia di conoscere, l’orrore della guerra nel rumoroso silenzio delle sue frastagliate pause. E poi, coloriti richiami gravidi di umanità a tradizioni, usi e costumi, secondo il tema specifico richiesto quest’anno.

Significativa anche la lista dei vincitori e dei premiati, come deliberato dalla Giuria coordinata da Franco Bruno Vitolo e composta dal presidente, il giornalista Sandro Ravagnani, da Stefania Maffei (toscana di Pontedera, gran motore del Maric e futura coordinatrice del Premio), Rosalia Cozza (ideatrice con Vavuso dell’iniziativa), dai poeti e scrittori Lucia De Santis, Pina Sozio, Tonino Scala, dalla Segretaria del Maric Isabella Pizzo.

Nella Sezione Poesia si è affermata la cavese Stefania Siani, diventata negli ultimi mesi una deliziosa divoratrice di premi a tutti i livelli e quasi sempre con testi diversi, a testimonianza di un campionario poetico di assoluta qualità e varietà.

Cava de’ Tirreni del resto ha fatto un po’ la parte del leone, visto che sono cavesi, e già pluripremiate altrove, le vincitrici della Sezione Tradizioni nella Prosa e nella poesia, rispettivamente Annamaria Farina e Giovanna Rispoli, ed è cavese di Roseto degli Abruzzi il talentuoso narratore Paolo Degli Esposti, mentre è “una napoletana-cavese che vive ad Arezzo” la fotografa-geografa-viaggiatrice Cristina Morra, una del tris vincente della fotografia. Di Castellammare è invece Teresa Esposito, la campionessa della poesia in dialetto, mentre toscano è il fotografo Giuseppe Lumia, sul podio insieme con la Morra e con la salernitana Lucia Ruocco.

Gli altri premiati, di cui la metà non campani, sono stati, nell’ordine, Silvana Salsano, Franco Donatini, Luciana Esposito, Teresa D’Amico, Luciana Cerne, Patrizia Lova, Marcello Lazzeri, Adele Denza (Poesia in Lingua italiana), Silvana Pinfildi Izzo, Fausto Marseglia, Giuseppe Capone, Salvatore Gazzara, Angelo Maria Di Tullio (Poesia in lingua dialettale), Sonia Arena, Genny Sollazzi, Donatella Daini, Laura Vezzosi, la diciassettenne Franziska Dura e il quasi novantenne Hans Herzog (Narrativa), Pasquale Di Domenico e Silvana Salsano (Narrativa – Usi,costumi e tradizioni), Alfonso Gargano (Poesia – Usi, costumi e tradizioni). Segnalazioni speciali sono state date al dodicenne cetarese Giuseppe Berardone, per una fresca poesia su Cetara e agli studenti delle scuole medie “Carducci Trezza” e “Giovanni XXIII” di Cava de’ Tirreni per la brillante partecipazione collettiva.

La premiazione è stata supportata anche dall’Associazione Giornalisti di Cava e Costa d’Amalfi “Lucio Barone”, presieduta da Emiliano Amato e già vicina al Maric in altre importanti manifestazioni.

Il canto letterario-artistico del Maric si è poi completato in serata, con Il canto del mare, suggestivo mix di poesia, danza, musica, recitazione e natura, realizzato quasi sulla spiaggia, avendo come fondale le rocce dell’altura sul cui picco è la Torretta e come colonna sonora il mare vero e quello suggestivamente ricreato dagli strumenti. L’idea è stata della cetarese-Maric Lucia De Santis, già apprezzata poetessa di intensa e delicata sensibilità, che ci ha messo proprio l’anima, sia nel senso dell’impegno culturale, attoriale, registico ed emozionale, sia nella rappresentazione delle ondate soggettive del suo animo attraverso le metafore oggettive del mare e delle sue onde.

Più che una storia con un inizio e una fine, Il canto del mare è infatti la musica di un cuore di donna avido d’amore e della sua navigazione sempre molto ondosa, affascinante e dolorosa, inturbinata dalle tempeste del desiderio e della passione, della speranza e della delusione, in bilico tra le luci abbaglianti della dolcezza e le ombre svanganti della perdita o dell’abbandono.

Protagoniste del canto, che significativamente si apre con l’uscita di una venerea sirena dal Mare, sono tre sirene (la stessa Lucia, Syria Amatino e Giulia Biondini), che dialogano-monologano con la Luna e con il Mare, in un cammino dalle acque della realtà ai vagheggiamenti del sogno, che le porterà a sfiorare i mari della Luna e a farsi abbracciare dalla coscienza del presente in un impetuoso abbraccio ondoso

In effetti le sirene sono tre, ma è unica l’anima tripartita della poetessa, divisa dalle tempeste d’amore, ma desiderosa di scivolare via con l’amico vento in un valzer travolgente, di far volare pensieri leggeri alti come gabbiani, ebbri di desideri. Alla radice, il ricordo, o il rimpianto, o il vagheggiamento, di una passione la cui eco lei riascolta fin nel profondo delle sue viscere, ma mentre suona la fisarmonica del passato esplodono le musiche di vento che l’avevano fatto volare e combattono un’elettrica intima lotta per ridare luce alla dolente eclissi d’amore che la tormenta. E lei chiede al vento di cullare il suo arcobaleno, di ridarle quel respiro che le donerebbe mille anni di vita, di farle richiudere l’ombrello aperto per proteggersi dalle piogge dell’anima, di ritornare aria che inonda, terra feconda, fuoco di sangue, acqua di sete incantata. E chiede al mare di placare le sue tempeste e di cantarle quel melodioso canto che le appartiene, nelle sere dell’anima, a lenire il bruciore dei graffi sulle negate carezze. Alla fine è nel canto del mare che lei si rifugia, nell’ascolto del vento, per lasciarsi cullare nel cobalto di un sogno d’amore che sa colorare la sua stagione autunnale.

Sono versi di lirica malinconia e estatica dolcezza dedicati all’Universo magico nell’intervallo danzante del tramonto e del giorno, ma anche versi dedicati a se stessa come persona, alla donna in quanto tale, alla Natura vicina in quanto romantica compagna dell’anima. Versi e prose e frammenti di canzoni, in lingua italiana e anche napoletana, con cammei di altri autori, quasi tutti creativi del Maric (a proposito, perché non citarli?), ma assemblati in toto da Lucia, che ha poi teatralizzato un’idea originale ad alto tasso di intensità poetica.

Nella realizzazione, gli stessi versi, immersi nella nuvola dell’incanto delle sirene, si colgono più come eco lirica che nel loro contenuto specifico. Esse tendono a dissolversi nella ricreazione dei suoni della natura, nel gioco della Luna protagonista sul palco, nei teloni che svelano e proteggono, nell’ombrello che ripara e dà calore, nelle danze dei bravissimi Giuseppe Protano e Patrizia Di Matteo, che danno corpo ai sogni e alle memorie. Il tutto diventa allora una lenta atmosfera sull’onda, da cui ogni spettatore può lasciarsi dondolare secondo le sue personali emozioni, i suoi graffi, le sue carezze più o meno godute e negate.

Al termine, sotto la guida del conduttore Guido Mastroianni e alla presenza anche delle autorità cittadine, Sindaco Fortunato Della Monica in testa, grandi feste e congratulazioni, soprattutto intorno al Maric e alla bella persona poetica della cara Lucia.

Nel complesso, lo spettacolo ha rappresentato un appassionato e originale percorso di bel canto marino, che in futuro, magari con qualche opportuno ritocco nella teatralizzazione e nella fonia, sarebbe anche bello riproporre, sempre sulle onde del Maric.

Su queste onde intanto galleggia festosa la nave dell’attesa: la serata infatti è stata un’anticipazione spettacolare del grande evento del 21 settembre prossimo, quando ad Accumoli, paese del Centro Italia distrutto dai terremoti del 2016, avverrà l’inaugurazione ufficiale della Casa della Cultura, realizzata grazie ad una raccolta di fondi promossa e gestita dal Movimento e diretta alla grande dal Presidente Vavuso.

È il segno prezioso della fusione possibile tra Creatività, Solidarietà, Società e Cultura. Un esempio da seguire e da percorrere fino in fondo. Grazie al Maric ed a quei gruppi che ancora ci credono e ci vogliono credere.