PoesiadelNovecento 2011-2012

Rubrica di poesie del Novecento, note o poco note, “a commento” di fatti e accadimenti nazionali o locali. Parlare mediante i versi, “ le parole” dei poeti. Breve mio commento e note bio-biblio-grafiche del poeta autore della poesia scelta … di Antonio Donadio

 

Nel triste decennale dell’11 settembre, ho pensato di ricordare quanto accaduto attraverso una mia poesia scritta dopo poche ore i tragici fatti.

11 settembre 2001

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Sangue d’indifese prede

dove passi

né mani mai s’incontrano

invisibili compagni

di sogni e di suicidi.

Niente di diverso

nei lunghi disperati grattacieli illuminati 

al millennio che nasce.

Antonio Donadio

Le vittime innocenti dell’11 settembre sono viste come prede impotenti, strette in grattacieli come gabbie dove si vive in migliaia ma senza un vero, umano contatto (dove passi / né mani mai s’incontrano) che non sia quello delle reciproche funzioni.

Un’umanità disumanizzata, un sistema dove tutto partorisce anche l’opposto del tutto (sogni e suicidi).

Niente di diverso: è lo scontro di sempre.

E il nuovo millennio viene “salutato” con terrificanti luminarie (lunghi disperati grattaceli illuminati / al millennio che nasce).

Nessuno spazio alla facile retorica, ma una sofferta denuncia e un grido di dolore non solo per i morti innocenti, ma per l’intera Umanità che sembra non aver imparato niente dalla Storia.

E’ ancora tristemente vero come dice Quasimodo: “ E questo sangue odora come nel giorno/quando il fratello disse all’altro fratello:/ ”Andiamo ai campi”. E quell’eco fredda, tenace, / è giunta fino a te, dentro la tua giornata” *.

* Da “Uomo del mio tempo” in Giorno dopo giorno, Mondadori 1947

Estate. Un augurio di buone vacanze con questa divertente, originale poesia del poeta Vito Riviello: “Un campo di girasoli”.

Un campo di girasoli

a Cortona d’Arezzo

un campo di paraculi

a Cortina d’Ampezzo.

   Vito Riviello

Da  KuKulatria. Edizioni El Bagatt 1991

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Estate. Tempo di svago, di vacanze. Tra le mete più “in” vi è senza dubbio la splendida Cortina d’Ampezzo. Ma chi sono questi fortunati frequentatori? Il poeta comico Vito Riviello in una salace quartina tratta dal suo KuKulatria, la pensa così. A tordo o ragione, non possiamo non cogliere, in un felice gioco di rime ( Arezzo/ Ampezzo) e di consonanze (Cortona/Cortina e girasoli/paraculi), l’ironica, pungente, contrapposizione tra i girasoli della bella Cortona e i …paraculi di Cortina. Quartina che, poi, autografata, Riviello, volle regalarmi in occasione di un convegno che si svolse a Napoli nel 1992. (Vedi foto).

Nota su Vito Riviello

Vito Riviello, nasce a Potenza nel 1933 e muore a Roma il 18 giugno 2009. Riviello s’inserisce a pieno titolo nella grande tradizione italiana dei poeti antilirici, tra il burlesco e il satirico, come Angiolieri, Berni, Tassoni, Basile…. Ironico anche nella vita come lo fu da poeta. Da notarsi, infatti, lo sberleffo rivolto al sottoscritto, nel definirmi, nell’autografo qui pubblicato, non poeta lirico ma poeta “lidrico”.

Questa prima “La Tigre” di Giorgio Celli è in tema con quanto è accaduto durante e dopo la “Sagra dello struzzo”

La Tigre

C’è chi pensa che la natura sia buona

e  finisce nelle fauci della tigre

c’è chi pensa che la natura sia malvagia

e  abbatte a colpi di fucile la tigre

c’è chi pensa che la natura sia bella

e  mette nella gabbia dello zoo la tigre

c’è chi pensa che la natura sia utile

e  si fa una pelliccia con la tigre

c’è chi pensa che la natura pensi

e  seziona il cervello della tigre

c’è chi pensa che la natura sia in pericolo

e  fa un’osai di protezione per la tigre

c’è chi pensa che la natura sia Dio

e  trova l’uomo nella tigre

c’è chi pensa che la natura sia opera di Dio

e  dissocia l’uomo dalla tigre

c’è chi pensa che la natura sia natura

e  diventa parente della tigre

c ’è chi pensa che la tigre sia tigre

e  lascia in pace la tigre.

Giorgio Celli

Una poesia tanto facile e al tempo stesso tanto originale e propositiva: la tigre (ma forse dovremmo dire ogni animale) non è né buona, né cattiva, né bella, né utile, né…… Ogni sua classificazione porterebbe l’uomo ad un errore o per eccesso o per difetto: la tigre è solo la tigre e come tale va rispettata al pari di tutte le creature e soprattutto, al pari di tutte, va “lasciata in pace”.

Nota su Giorgio Celli

Giorgio  Celli, zoologo ed ecologo, è stato docente universitario a Bologna. Poeta molto originale, fu uno dei fondatori del “Gruppo ‘63”. E’ scomparso l’11 giugno di quest’anno.