ambiente & territorio

 

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Parte ufficialmente il progetto Innoweee – Climathon Cava de’ Tirreni

Si è tenuta stamane, presso l’aula Gemellaggi del Palazzo di Città, la presentazione dell’iniziativa “Climathon”, un evento mondiale e parte integrante nello sviluppo del progetto INNOWEE YOUNG INNOVETORS finanziati dalla EIT CLIMATE KIC che ha l’obiettivo di aumentare la raccolta dei dispositivi elettrici ed elettronici attraverso strategie innovative e che vedrà i cittadini di Cava de’ Tirreni impegnati, il 24 e 25 Ottobre, presso il Complesso Monumentale di San Giovanni, in Corso Umberto I, 167.

Erano presenti l’assessore all’ambiente del comune di Cava de’ Tirreni Nunzio Senatore, l’Ing. Marco Tammaro responsabile del progetto, la dottoressa Sabrina Portofino, la dottoressa Amalia Zucaro dell’ENEA.

L’assessore Senatore ha evidenziato come l’evento rappresenti un momento di analisi delle criticità ma anche di diffusione dei principi del progetto InnoWeee con il quale si cerca di implementare e agevolare il corretto conferimento delle apparecchiature elettroniche ed ha evidenziato come la nostra città si troverà, nei prossimi mesi, impegnata ad intraprendere una sfida importantissima volta ad incrementare la percentuale di raccolta dei RAEE.

Come afferma l’Ing. Marco Tammaro, responsabile del progetto per conto di ENEA, sarà una due giorni in cui si affronteranno temi di sostenibilità, conferimento e recupero dei RAEE, con l’aiuto e il supporto dei cittadini che si renderanno partecipi. A partire da domani 22 Ottobre, saranno installati 4 contenitori intelligenti (Smart Bins) per la raccolta automatizzata dei RAEE, presso il comune di Cava de’ Tirreni, la sede di Metellia Servizi, il Centro Commerciale Cavese e un altro Smart Bins sarà installato, a rotazione, nei tre istituti superiori di Cava de’ Tirreni: Della Corte- Vanvitelli, Liceo De Filippis- Galdi, Liceo Scientifico A. Genoino.

Anche gli studenti apporteranno il loro contributo saranno, infatti, impegnati in una sfida, come affermato dalla dottoressa Sabrina Portofino di ENEA, volta alla ricerca delle soluzioni migliori che verranno premiate in funzione della loro originalità. Si ringrazia la S.S. Cavese 1919 che ha messo a disposizione 6 biglietti per una gara casalinga per il gruppo di studenti che risulterà vincitore per il Climathon.

Inoltre, gli studenti, saranno impegnati in un “contest social , sono stati, infatti, invitati a realizzare uno spot video che ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini rispetto alla tematica dei RAEE.

ACCUMOLI (RI)-SALERNO. Inaugurata la Casa della Cultura donata dal movimento salernitano Maric: un seme di speranza per la ricostruzione.

E così, finalmente, a Illica, frazione di Accumoli, paese completamente distrutto dal terremoto dell’agosto 2016, è stata inaugurata la Casa della Cultura, centro polifunzionale culturale costruito grazie ai fondi raccolti dal M.A.R.I.C. (Movimento Artistico per il Recupero delle Identità Culturali). Non è una notizia qualsiasi: lo sarebbe se in quelle zone le inaugurazioni di centri e le costruzioni di case procedessero a ritmo costante. Invece…

Per fortuna, la Casa della Cultura è già una realtà. Mancano solo alcune finiture, ma oramai le chiavi sono state consegnate alla Sindaca Franca D’Angeli, che provvederà alle ultime operazioni ed all’assegnazione della gestione. Poi, la struttura, dopo la nascita, sarà anche battezzata e potrà cominciare il suo cammino sociale. È sarà un’altra vita, la vita reale di un sogno diventato realtà.

Certo, sarà duro comunque lo scontro tra il sogno e la concretezza della vita quotidiana in una frazione collocata in un posto bellissimo, ma abitata stabilmente solo da quattro o cinque nuclei familiari e già prima del terremoto a rischio di spopolamento.

Tuttavia è proprio qui la sfida. “Se si vuole prevedere un futuro per Illica, con la ricostruzione di case da riabitare o che siano almeno un riferimento per i vecchi abitanti oggi trasferitisi altrove, con la ricostituzione di un tessuto sociale vero e vitale e di un contatto produttivo con le altre frazioni e con il mondo esterno, allora il ruolo della Casa della Cultura sarà fondamentale.” Parole giuste, quelle di Alessandro Carosi, Presidente dell’Associazione per Illica, che rappresenta, insieme col Camping Lago Secco di Davide Carosi, il nucleo fondante di ogni speranza per il futuro sociale di Illica. Parole giuste, senza illusioni volanti, ma con la luce di una speranza che non può e non deve morire.

In fondo, l’azione di raccolta dei fondi e la costruzione della Casa da parte del Maric, segnatamente per l’opera da panzer del suo condottiero sognante, l’artista salernitano Vincenzo Vavuso (che tra l’altro è anche sottufficiale dell’Esercito Italiano), hanno mirato proprio a questo, a donare una scintilla di speranza, attraverso una struttura efficiente e il potere di un segno di solidarietà. Con l’augurio che diventi fuoco, con l’andare del tempo.

Non va sottovalutato proprio il potere dei segni, che si contrappone sempre brillantemente ai segni del potere, non sempre altrettanto brillanti. È forse da poco per una popolazione depressa da tante traversie sapere che in altre zone d’Italia (e il Maric, pur se salernitano di origine, è oramai a composizione nazionale) si spendono energie e risorse per continuare a dare una mano dopo l’emergenza dolorosa dei crolli? È forse da poco toccare con mano la possibilità di ricostruire la vita in quegli stessi luoghi che ne erano pregni prima dell’onda devastatrice? È forse da poco sapere che per eventuali attività comuni, da quelle dell’incontro quotidiano agi eventi pubblici, c’è almeno in una frazione un primo luogo di incontro e di riferimento?

Su queste basi di pessimismo dell’intelligenza temperato dall’ottimismo della volontà possiamo anche rivedere i momenti cruciali della due giorni dell’inaugurazione sotto una luce diversa, che non cancella le ombre ma almeno provvisoriamente le emargina. E tra le ombre dobbiamo ovviamente inserire, oltre alla situazione oggettivamente critica, anche la percezione di divisioni interne al paese, il distacco delle altre frazioni rispetto ad un evento comunque notevole pur se non adeguatamente pubblicizzato dai media locali, e, perché no, anche l’assenza dell’ex Sindaco Petrucci, da sempre amico del Maric e forte supporto della raccolta. Ma … guardiamo le luci …

Il taglio del nastro e lo scoprimento della targa, con la Sindaca D’Angeli soddisfatta di ritrovare un po’ di sole nell’acqua gelida e il Presidente Vavuso che aveva ancora negli occhi la tensione “accumulata” in questi anni di febbrile lavoro e moltiplicata negli ultimi tempi …

La consegna delle chiavi e l’ingresso nella Sala grande, in un’accoppiata felice tra il sorriso delle persone e quello di un sole finalmente tornato a splendere …

Lo scoprimento della bella e significativa scultura della Maric-woman Stefania Maffei all’ingresso, dal titolo supersignificativo: L’oltre: una grande testa a due facce, una occidentale e l’altra orientale, una mano che accarezza l’insieme, la chiave della conoscenza, simbolo del Maric, sulle pietre che fanno da base. È l’invito dell’Arte ad essere uniti, oltre le diversità, oltre le sventure.

All’interno, le prime opere di quello che sarà il Museo permanente del Maric,realizzate dallo stesso Presidente Vavuso, da Angela Vigorito, Franco Porcasi, Mario Formica: l’Arte donata alla collettività, opere cariche di quello slancio che rende poesia l’immagine e calore il colore…

Poi, la Messa, celebrata da Padre Stanislao, con il supporto di quel suo straordinario crocifisso itinerante, dove in croce ci sono i legni di Accumoli e le pietre recuperate dai crolli di ogni frazione. Un legno che ti entra nell’anima, come sono entrate nella mente e nel cuore durante l’omelia gli inviti alla pratica concreta della fraternità e dell’unione, l’esortazione a saper andare oltre, in tutti i sensi. Spirituale e materiale, individuale e sociale. Un suggestivo filo rosso con la scultura dell’esterno.

Quindi, una triade color emozione dopo la Messa.

L’invito del Presidente Vavuso all’unità nel discorso forse più appassionato e “vissuto” del sua ancor breve cammino di leader e del suo già maturo cammino di uomo: “Che questa struttura possa essere la casa di tutti, di tutte le popolazioni colpite dal terremoto. Possa essere uno stimolo all’unione. Si vince solo tutti insieme.

Poi, la benedizione della scarpina, ritrovata dal Presidente tra le macerie e risuscitata a nuova vita come simbolo della Casa della Cultura e icona della Speranza, per l’occasione distribuita anche come poetico gadget offerto dalla Sempreattiva Stefania Maffei. Chissà quale bambino … prima che … Già, gli oggetti hanno un’anima anche loro …

In chiusura, la rinascita e la riapertura del Museo della Civiltà Contadina “Franco Casini”, adiacente e integrato alla Casa della Cultura: il segno più concreto del passato che può diventare futuro.

Nel pomeriggio, dopo l’elettricità del cuore scaturita dalla presentazione dei libri di poesia di Stefania Maffei e Teresa D’Amico, con inserimenti di letture di poeti laziali, l’elettricità dei problemi di un territorio che non sa se, dove e quando potrà rivivere. Infatti, anche se si doveva parlare soprattutto del futuro della Casa della Cultura, la lingua batteva sempre dove il dente continua a dolere. Un dibattito dai toni sereni ma dai contenuti taglienti, in cui la Sindaca D’Angeli ha dovuto barcamenarsi tra la spiegazione delle difficoltà “oggettive” rispetto alla ricostruzione e il suo vivere in prima persona, come cittadina, i disagi dell’onda lunga post-terremoto.

Chiusura musicale, il giorno dopo, con il bravissimo duo Ambros-one, che con chitarra e fisarmonica ha riproposto il Libertango di Astor Piazzolla e alcuni brani scritti dagli stessi esecutori e pregni di onde emozionali. Bravissimi, gli Ambros-one, attesi da un brillante avvenire, e bravo anche Sandro Ravagnani del Maric, che li ha invitati e che ha trasmesso tutta la manifestazione in streaming sulla sua web TV.

Con gli Ambros-one si è anche chiusa non solo la manifestazione ma anche la complessiva anticipazione del Festival della Speranza, la kermesse di arte, spettacolo e letteratura che nei sogni del Presidente e del Maric dovrebbe diventare un appuntamento annuale, di grande respiro e richiamo. Una bella idea e un bel seme, così come tutta la due giorni della speranza.

Speriamo che il seme fiorisca, ma dovrà essere ben curato da tutti e germogliare ben oltre le aride pietre …

SALERNO. Premio “Ambasciatori del corbarino” a Luigi Snichelotto e Laura Patrizia Cagnazzo

Orgoglio, responsabilità e coscienza etica del ruolo di ambasciatore per la valorizzazione, la promozione e la tutela di un prodotto di nicchia eccellenza del Sud.


Premio “Ambasciatori del Corbarino” Edizione 2019 a Luigi Snichelotto e Laura Patrizia Cagnazzo. Un conferimento accolto con grande orgoglio e senso di responsabilità dalla coppia di imprenditori, da sempre vicini alla persone e ai territori, nel tentativo di valorizzare le eccellenze agroalimentari italiane e i consorzi di produzione e di tutela locali, attraverso collaborazioni e iniziative di grande spessore culturale, artistico e sociale.

“Come sempre le iniziative del territorio danno lustro alla nostra Regione  e al nostro Meridione. Siamo davvero orgogliosi ed onorati di aver ricevuto questo premio insieme, perché mia moglie Laura ed io, insieme,  ci battiamo per il concetto di coniugare il globale con il locale – sottolinea il dottor Luigi Snichelotto – Questo aspetto “glocal” è molto coerente con le nostre iniziative e le nostre strategie aziendali per quanto concerne la nostra attività sulle province di Salerno e Potenza. Ovviamente ci batteremo per questo e cercheremo di poter dare contenuti alla nostra azione offrendo un’immagine ulteriore di positività al Corbarino, eccellenza territoriale di una comunità. In ambito aziendale  registriamo percentuali altissime di utilizzo di prodotti italiani, da stimare intorno a percentuali dell’80-85%. Sebbene la selezione non dipenda da noi, sarà ulteriormente sostenuta sperando che si possano attivare i meccanismi di attenzione da parte di chi potrà valutare la valorizzazione  e l’utilizzo di questi prodotti”.

“Sono stata davvero orgogliosa di ricevere questa onoreficenza – insiste la dottoressa Laura Patrizia Cagnazzo – Penso di dover interpretare con estrema consapevolezza il ruolo di Ambasciatrice del Corbarino. Significa non soltanto portare sulla tavole dei miei familiari il pomodorino di Corbara, ma far conoscere anche fuori dalla Regione questa nostra grande specialità. Quando parlo di consapevolezza parlo di una coscienza intima, profonda, che crea etica e che offre la dimensione di ciò che stiamo facendo”.

Ambasciatori del Corbarino, insieme a Luigi Snichelotto e Laura Patrizia Cagnazzo, anche  Gianfranco Coppola, giornalista Rai e vicecaporedattore del TGR Campania, e Marco Mansueto, presidente dell’associazione Italo- Israeliana per il Mediterraneo.

“Siamo felici di conferire un riconoscimento a personalità che, con il loro impegno professionale e culturale, hanno inteso promuovere e valorizzare il  pomodoro Corbarino. È un’occasione per valorizzare la nostra identità, le tipicità agroalimentari e la nostra semplice e appassionata ospitalità”, evidenzia il sindaco di Corbara  Pietro Pentangelo, nel corso delle premiazione avvenuta nell’incantevole cornice dell’anfiteatro Francavilla, in piazza Sala a Corbara, alla presenza di Carlo D’Amato, presidente dell’associazione “Corbara Excellent”, custode del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico da preservare e promuovere. A stimolare il dibattito il giornalista Agostino Ingenito.

È soprattutto sulla grande responsabilità di essere “Ambasciatori del Corbarino”, nella consapevolezza di dover veicolare l’immagine di un prodotto di nicchia come il pomodorino di Corbara, tipicità che cresce lungo le pendici del Monti Lattari, in un territorio che, attraverso il Valico di Chiunzi, si apre alla Costiera Amalfitana.

Al centro dell’attenzione il pomodorino, come evidenzia Laura Patrizia Cagnazzo“Credo che in questo tempo così difficile, in cui alcuni mestieri si sono completamente persi ed in cui le tradizioni tendono a scomparire dietro alla filiera dell’automazione dell’Industria 4.0, trovare delle realtà rurali così attaccate alle tradizioni e alle antiche pratiche sia davvero una grande scoperta.  Essere ambasciatrice del pomodorino di Corbara significa rappresentarlo non solo sulla tavola e nell’alimentazione quotidiana, ma anche veicolarlo attraverso altre fonti, come l’enogastronomia. Penso che questa comunità avrà un grandissimo sviluppo grazie alla grande volontà e all’impegno che le vecchie generazioni stanno cercando di trasferire ai giovani che dovranno assolutamente mantenere viva la tradizione di un’agricoltura formata attraverso anni di esperienza e di fatica”.

Sul senso di comunità coesa, salda, che condivide un percorso intrapreso da 13 anni, interviene anche Luigi Snichelotto, con un’ampia visione aziendale per promuovere un prodotto d’eccellenza: “Adesso bisogna smettere i panni di un meccanismo artigianale: ovviamente perseguire nella fase di produzione sulla genuinità e tipicità della produzione, che non usa additivi chimici, ma è molto naturale e biologica. In contemporanea iniziare a guardare, però, nella prospettiva di utilizzo di strumenti di marketing, di comunicazione e commerciali in grado di consolidare e allargare il bacino di utenza di questo prodotto che è un’eccellenza del sud Italia. Un prodotto di nicchia, in termini di produzione, di quantità e di qualità, una sorta di gourmet”.

Un sentito ringraziamento al sindaco Pietro Pentangelo, all’amministrazione di Corbara, a Carlo D’Amato presidente di Corbara Excellent, a Marco Mansueto , a Gianfranco Coppola e ad Agostino Ingenito: “Grazie Corbara!”.

NAPOLI. Legambiente promuove la raccolta differenziata sulle spiagge campane

Ancora troppa plastica nei punti ristoro o bar presenti sulle spiagge dove si usano stoviglie in plastica usa e getta in ben 4 bar o punti ristoro su 5.


Ventinove spiagge, comprensive di strutture balneari e spiagge pubbliche, fra le province di Caserta, Napoli e Salerno monitorate dai volontari di Legambiente nel mese di Agosto per fotografare la percezione dei villeggianti sulla qualità della raccolta differenziata. E da Legambiente arriva la promozione con qualche debito. I contenitori della raccolta differenziata risultano assenti solo in 1 spiaggia su 4, delle 16 monitorate nella provincia di Salerno, e in 1 spiaggia su 2, delle 8 monitorate nella provincia di Napoli mentre risultano presenti in tutte e 5 le spiagge monitorate nella provincia di Caserta. Complessivamente, in ben 2 spiagge su 3 viene effettuate la raccolta differenziata.

Plastica, vetro e carta sono i materiali maggiormente riciclati e i loro contenitori sono presenti in oltre il 60% delle spiagge monitorate; in 1 spiaggia su 2 però ancora non è presente il contenitore per differenziare l’umido organico. Risultano poco presenti nelle nostre spiagge le fontanelle per l’acqua potabile, individuate solo nel 45% dei casi, un’assenza che incentiva spesso all’acquisto e utilizzo di bottigliette o bicchieri di plastica.

Ancora troppa plastica nei punti ristoro o bar presenti sulle spiagge dove si usano stoviglie in plastica usa e getta in ben 4 bar o punti ristoro su 5. Legambiente presenta i risultati di un questionario sulla percezione della qualità della raccolta differenziata in vacanza distribuito sulle principali località balneari campane. Al questionario hanno risposto oltre 2000 villeggianti che nel mese di agosto sono stati coinvolti dai volontari di Legambiente nell’ambito di Riciclaestate la campagna che porta il tema della raccolta differenziata anche in vacanza, promossa da Legambiente Campania con il contributo di Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi. Riciclaestate ha rappresentato  un’occasione per rendere partecipi i cittadini e i turisti dell’importanza dei comportamenti virtuosi sulla raccolta differenziata, promuovendo e facilitando la realizzazione di un’economia circolare made in Campania, attraverso l’avvio a riciclo e il riutilizzo dei rifiuti di imballaggio, il risparmio di materie prime vergini, e l’aumento dei livelli quantitativi e qualitativi della raccolta differenziata.

Gli spazi adibiti alla raccolta differenziata nelle spiagge delle diverse località costiere risultano essere adeguati al 52% degli intervistati mentre rispetto alla gestione della raccolta differenziata nel comune di villeggiatura il 13% la ritiene ottima, il 33% buona, il 29% sufficiente, il 16% scarsa e il 9% pessima.

Anche questa edizione di Riciclaestate ha commentato Francesca Ferro, direttore Legambiente Campania- ha visto i cittadini sempre più convolti con la compilazione di un questionario per avere una percezione della qualità della raccolta differenziata nella località di villeggiatura e per valutare anche la sostenibilità delle nostre spiagge. La buona qualità di servizi di raccolta differenziata presso molti stabilimenti- conclude Ferro di Legambiente Campania- rappresentano esempi concreti di  buone pratiche che fanno ben sperare, un fascio di luce all’interno di una estate, quella trascorsa , che tra roghi di rifiuti, mancata programmazione, viaggi di immondizia ha messo in evidenza, ancora una volta , la fragilità del ciclo integrato dei rifiuti in Campania e irresponsabilità della classe politica regionale.

I risultati dei questionari hanno evidenziato inoltre che il 26% degli intervistati non ha ricevuto alcuna informazione sulle pratiche della raccolta differenziata all’arrivo nelle diverse località di villeggiatura mentre il 74% dichiara di aver ricevuto adeguate informazioni. Di questi, il 57% degli intervistati ha ricevuto le informazioni direttamente dal comune, il 18% dai proprietari delle strutture balneari, il 17% dichiara di aver avuto informazione dal proprietario della struttura dove alloggia e poco più del 7% dai residenti. Infine il 97% degli intervistati ritiene importate promuovere la raccolta differenziata evidenziando la sempre più forte sensibilità al tema dei rifiuti e del riciclaggio.

CASTEL SAN GIORGIO (SA). Allarme Solofrana: il sindaco Paola Lanzara denuncia alla Procura esalazioni sospette e incontra le famiglie residenti lungo il percorso del torrente

Con una perentoria comunicazione inviata al Genio Civile, alla Regione Campania, all’Arpac, al Consorzio di Bonifica della Valle del Sarno, all’Asl, alla Gori e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore e ai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino, il sindaco di Castel San Giorgio, Paola Lanzara, lancia l’allarme sulle esalazioni provenienti dal torrente Solofrana il cui corso attraversa quasi totalmente il territorio comunale. Una situazione non più sostenibile che sta provocando la protesta di centinaia di famiglie preoccupate dall’eventuale rischio a cui sarebbero sottoposte nel caso le esalazioni risultassero nocive per la salute.

“Abbiamo ricevuto innumerevoli segnalazioni – scrive la prima cittadina di Castel San Giorgio – per le esalazioni provenienti presumibilmente dal torrente Solofrana le cui acque appaiono di vari colori dal rosso all’ocra. Il fenomeno si verificherebbe, a detta dei residenti nelle aree limitrofe al percorso del torrente,  quotidianamente e sempre allo stesso orario, di sera, intorno alle 22. Vi segnaliamo tale fenomeno affinché provvediate, ognuno per le proprie competenze, a chiarire le cause e ad eliminarle”.

Nella serata di ieri, Paola Lanzara, insieme al sindaco di Roccapiemonte, Carmine Pagano, hanno incontrato decine di famiglie preoccupate dalla situazione. Entrambi i sindaci hanno convenuto di procedere con sollecitudine a mobilitare gli organi regionali, le forze dell’ordine e le autorità sanitarie.

Il primo cittadino di Castel San Giorgio ha anche avviato attraverso i vigili urbani un monitoraggio più attento delle sponde del torrente, ma i residenti sono preoccupati dalle cause che generano il colore delle acque e dalle nauseabonde esalazioni che esse sprigionano.

“Bisogna andare fino in fondo – chiude il sindaco Paola Lanzara – e procedere ad una attenta analisi di eventuali scarichi abusivi presenti sul territorio o comprendere se le acque arrivano già in questo stato da altri territori lungo il percorso”