ambiente & territorio
CASTELVOLTURNO (CE). Che vergogna! Blitz di Legambiente alla foce dei Regi Lagni
Critici i valori del punto campionato a Castel Volturno da Goletta Verde: “Affrontare con decisione il problema della mancata depurazione. Malati cronici che segnaliamo da anni, ma per i quali evidentemente poco o nulla è stato fatto”.
Per il decimo anno consecutivo è stato giudicato “fortemente inquinato” il campionamento eseguito dai tecnici della Goletta Verde di Legambiente presso la Foce Regi Lagni a Castel Volturno (Caserta).
Per questo, in occasione dell’arrivo oggi in Campania dell’imbarcazione ambientalista, gli attivisti di Legambiente hanno effettuato un blitz, esponendo sul punto analizzato un grande striscione con la scritta“Che vergogna!”, con l’obiettivo di denunciare la situazione in cui versa la foce dei Regi Lagni da ormai troppi anni.
Il prelievo è stato eseguito il 15 luglio scorso, quando l’equipe tecnica della Goletta Verde ha setacciato le coste campane alla ricerca di criticità.
“Quella dei Regi Lagni è un’emergenza cronica – afferma Francesco Pascale, di Legambiente Campania –Lo ribadiamo da anni, ma purtroppo non troviamo riscontri: è necessario affrontare con decisione il problema della mancata depurazione. Parliamo di situazioni critiche che segnaliamo da anni, ma per le quali evidentemente poco o nulla è stato fatto. Per questo Legambiente anche quest’anno affiancherà alla denuncia pubblica sullo stato delle acque anche un’azione giuridica, presentando nuovi esposti alle autorità competenti per chiedere di verificare le cause di queste criticità e denunciare i responsabili secondo le nuove norme previste dalla legge sugli ecoreati. Questo caso è uno dei tanti che sul territorio campano contribuiscono alla procedura d’infrazione europea che sta costando all’Italia già 60 milioni di euro all’anno, 5 milioni al mese che avremmo potuto utilizzare per realizzare fognature e depuratori, creando inoltre posti di lavoro”.
Tutti i risultati dei monitoraggi eseguiti da Goletta Verde lungo le coste della Campania saranno, invece, presentati mercoledì 7 agosto alle ore 11 a Napoli (presso la Casina pompeiana, Villa Comunale Napoli). Alla conferenza interverranno: Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania Andrea Minutolo, Portavoce Goletta Verde; Daniela Villani, Delegata al mare Comune di Napoli; Stefano Sorvino, Commissario ARPA Campania; Comandante Pietro Giuseppe Velella, Capitaneria di Porto Napoli.
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, PH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500 UFC/100ml.
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml.
La Goletta Verde arriva in Campania: Cittadini protagonisti grazie al servizio di segnalazione SOS Goletta
Continua il viaggio, con l’obiettivo di monitorare la qualità delle acque, denunciare le illegalità ambientali, le trivellazioni di petrolio, il marine litter.
La Campania sarà la dodicesima regione toccata dal tour della Goletta Verde di Legambiente, in viaggio dallo scorso 23 giugno lungo le coste italiane per monitorare la qualità delle acque, denunciare le illegalità ambientali, l’abusivismo edilizio, le trivellazioni di petrolio, il marine litter ma anche per informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza di salvaguardare il nostro prezioso ecosistema e le sue bellezze e affermare il ruolo centrale del Mediterraneo nelle politiche di accoglienza, solidarietà e integrazione. Dal 2 al 6 agosto saranno tre le tappe dell’imbarcazione ambientalista nella regione: Scario (2-3 agosto), Acciaroli (4 agosto) e Procida (5-6 agosto).
Un viaggio che si concluderà a metà agosto in Liguria, realizzato grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati.
Tante le iniziative in programma nella tappa campana: il 2 agosto, a Scario, alle ore 10:30 è previsto un tour in barca alla scoperta dell’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta, mentre alleore 20:30 si terrà il convegno “AMP La Grande Bellezza – Le azioni a difesa del Mare”. Il 3 agosto, spazio al progetto “Litter Hunter” dedicato alle attività di monitoraggio aereo del marine litter, e a“Riciclaestate”, la campagna di sensibilizzazione dedicata alla raccolta differenziata. Il 4 agosto tappa della Goletta Verde ad Acciaroli mentre il 5 e 6 agosto l’imbarcazione attraccherà al porto di Procida.La conferenza stampa di presentazione dei dati sulla depurazione in Campania, invece, si terrà mercoledì 7 agosto a Napoli, nella Casina pompeiana, all’interno della Villa Comunale.
Come ogni anno torna anche per l’edizione 2019 il servizio SOS Goletta con cui Legambiente assegna un compito importante a cittadini e turisti, chiedendo di segnalare situazioni anomale di inquinamento delle acque: tubi che scaricano direttamente in mare ma anche chiazze sospette. I tecnici del laboratorio mobile approfondiranno le denunce ricevute, per poi farle arrivare alle autorità competenti. Per inviare la propria segnalazione basta collegarsi a www.golettaverde.it. Il servizio SOS Goletta rientra nel progetto di Legambiente Volontari per Natura sulla citizen science ovvero il contributo dei cittadini alla conoscenza dei problemi ambientali e alla loro risoluzione.
Quest’anno Assovetro è partner della Goletta Verde, per sottolineare l’impegno dell’industria del vetro nella tutela del mare. Con Goletta Verde viaggia la campagna Endless Ocean 2.0 lanciata in Europa dalla community Friends of Glass per dimostrare che anche la scelta di un imballaggio può fare la differenza nella lotta al marine litter.
“Scegliere un contenitore in vetro – ha detto Marco Ravasi, Presidente della sezione contenitori di Assovetro – è oggi una scelta di responsabilità verso il nostro pianeta, è un gesto che può fare la differenza, se ripetuto ogni giorno, per contribuire a proteggere i nostri mari e salvare le creature marine. Il vetro è un packaging 100% riciclabile e per un numero infinito di volte, è composto di elementi naturali, non rilascia sostanze chimiche dannose né all’interno, verso il suo contenuto, né all’esterno, verso il mare e l’ambiente. Inoltre, produrre contenitori da vetro riciclato riduce l’inquinamento atmosferico del 20% e l’inquinamento idrico del 50%”.
La Goletta Verde in Campania – 2, 3, 4, 5 e 6 agosto
Venerdì 2 agosto
Castel Volturno
Ore 08:00 – Blitz alla Foce Regni Lagni con lo striscione “Che Vergogna” insieme ai volontari di Legambiente impegnati nella realizzazione di un centro di volontariato permanente e di ricerca sul mare, sito in un bene immobile confiscato
Porto di Scario
Ore 10:30 – Tour in barca alla scoperta dell’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta
Ore 20:30 – Convegno “AMP La Grande Bellezza – Le azioni a difesa del Mare”
Partecipano:
Ferdinando Palazzo, Sindaco San Giovanni a Piro
Marilinda Martino, Presidente Flag I Porti di Velia
Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania
Francesca Federica del Re, Comandante Ufficio Circondariale Marittimo di Palinuro
Sabato 3 agosto
Porto di Scario
Ore 10:00 – Uscita in barca e presentazione del progetto “Litter Hunter” dedicato alle attività di monitoraggio aereo del marine litter
Ore 18:00 – Tappa di Riciclaestate, la campagna di sensibilizzazione dedicata alla Raccolta Differenziata
Ore 18.00-20.00 – Visite a bordo della Goletta Verde
Domenica 4 agosto
Porto di Acciaroli
Ore 18:00 – Lancio dell’iniziativa di raccolta firme per la costituzione di una nuova Area Marina Protetta e uscita in barca
Lunedì 5 agosto
Porto di Procida
Ore 19:00 – Benvenuto alla Goletta Verde e visite a bordo in concomitanza dei festeggiamenti per la tradizionale Sagra del Mare e “Graziella”
Martedì 6 agosto
Procida | Spiaggia delle Grotte
Ore 12:00 – Trash mob “Usa e Getta? No grazie!” e Tappa di Riciclaestate, la campagna di sensibilizzazione dedicata alla Raccolta Differenziata
Mercoledì 7 agosto
Napoli | Casina pompeiana, Villa Comunale Napoli
Ore 11:00 – Conferenza stampa di presentazione dei dati sulla depurazione in Campania
Intervengono:
Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania
Andrea Minutolo, Portavoce Goletta Verde
Daniela Villani, Delegata al mare Comune di Napoli
Stefano Sorvino, Commissario ARPA Campania
Comandante Pietro Giuseppe Velella, Capitaneria di Porto Napoli
LEGAMBIENTE: Prima volta in Campania per la Goletta dei Laghi
La campagna di Legambiente sul lago del Matese per fare il punto sul lago, sul parco e sullo splendido sistema territoriale. Fare il punto sul parco, conoscere il lago e progettare il futuro.
Per la prima volta Goletta dei Laghi fa tappa in Campania, muovendo un ulteriore passo in avanti nel costante lavoro effettuato da Legambiente Campania e da Legambiente Molise sul Parco Regionale del Matese e nel suo percorso di trasformazione in parco nazionale.
Il parco rappresenta infatti un’eccezionale occasione per lo sviluppo dell’area ma, nonostante questa consapevolezza, fatica a consolidarsi come realtà territoriale, ritardando di fatto le grandi opportunità che esso potrebbe creare.
“Il turismo lacustre, in chiave sostenibile, può rappresentare un notevole volano di sviluppo per il territorio del Matese – dichiara Sara Montoro, Legambiente Matese – Investire in progettualità capaci di tutelare il bacino e, parallelamente, creare attrattiva che intercetti i flussi turistici di settore, quali birdwatching, sport remieri ed escursionismo, dovrebbe diventare una priorità per l’agenda politica delle amministrazioni e oggetto di lavoro dei numerosi stakeholder locali”
Il turismo lacustre, infatti, ha registrato nel nostro Paese, negli ultimi due anni, un incremento del 15%, soprattutto grazie alla possibilità per gli utenti di fare vacanze “green”, senza dimenticare l’opportunità di destagionalizzare le presenze, garantendo così un indotto costante per l’area.
“Il lago è per il parco un grande valore aggiunto – ha continuato Sara Montoro – non bisogna però cedere alla tentazione di trasformarlo in un luogo per ingaggiare il turismo di massa, snaturandone la vocazione e rischiando di danneggiare la biodiversità irrimediabilmente. Con le analisi effettuate dalla Goletta dei Laghi cercheremo di fare il punto sullo stato delle acque, ponendo la qualità delle stesse come indispensabile condizione per il futuro.”
Oggi, insieme agli attivisti del cigno verde, anche tanti rappresentanti della consulta del Matese, una rete di stakeholder che, negli ultimi, è riuscita a creare una piattaforma di confronto tra le realtà campane e molisane con l’obiettivo di facilitare il percorso verso l’istituzione del Parco Nazionale del Matese.
“In Campania c’è bisogno di un piano di cura e salvaguardia dei bacini lacustri. Il contratto dei laghi previsto dalla recente legge regionale n.5 del 6 maggio 2019 – ha commentato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – può certamente essere un importante strumento di programmazione strategica e negoziata per promuovere un utilizzo sostenibile delle risorse idriche e il rispetto del paesaggio circostante. Uno strumento da sperimentare proprio sul bacino del Matese, soprattutto in questa fase di concertazione territoriale avviata in vista della transizione da parco regionale a parco nazionale.
“Diventa dunque prioritaria la definizione delle linee guida previste dalla legge regionale – ha continuato Imparato – ma non ancora pubblicate. Con la Goletta dei Laghi lanciamo un appello al consiglio regionale e alla commissione competente per la stesura e l’approvazione”
I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUL MATESE
Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.
Nelle analisi della Goletta dei Laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta all’insufficiente depurazione che, attraverso scarichi e corsi d’acqua, arriva nel lago.
In questi giorni sono stati quattro punti monitorati sul lago del Matese, sul territorio del comune di San Gregorio Matese. I punti campionati sono stati presso le sponde sud, nord-ovest e nord-est del bacino lacustre, nonché a centro lago. Tutti e quattro i punti sono risultati, secondo i parametri di Goletta dei Laghi, entro i limiti.
Provincia |
Comune |
Punto |
Risultato 2019 |
CE |
San Gregorio Matese |
Sponda sud, SP 158 |
Entro i limiti |
CE |
San Gregorio Matese |
Sponda nord, punto osservazione birdwatching |
Entro i limiti |
CE |
San Gregorio Matese |
Sponda nord-est |
Entro i limiti |
CE |
San Gregorio Matese |
Centro lago |
Entro i limiti |
Dopo la tappa che ha attraversato il lago del Matese, la Goletta dei Laghi si dirigerà verso lago di Arcichiaro, per la penultima tappa della campagna.
Sos spiagge libere Ecco il Report “Spiagge 2019” di Legambiente con dati sulle spiagge libere e concessioni in Campania
In Campania solo il 33% del litorale è “free”. Complessivamente sono 3.967 le concessioni demaniali marittime, oltre il 7% delle coste è interdetto alla balneazione per inquinamento. La Campania ha imposto un limite minimo del 20% della linea di costa dedicato a spiagge.
Una regione dove le spiagge libere sono spesso un miraggio e in alcuni casi quelle presenti sono di serie B e poste vicino a foci dei fiumi, fossi o fognature dove la balneazione è vietata. A ciò va aggiuntol’impatto che ormai i cambiamenti climatici, l’erosione e il cemento selvaggio stanno avendo sulle coste campane ridisegnandole, il problema dell’inquinamento, l’accessibilità negata e quello delle concessioni senza controlli. Dall’altra parte, però, in questi anni lungo il litorale campano si è registrato un grande fermento green che punta, in maniera sempre più concreta, sulla sostenibilità ambientale, su un impegno plastic-free e sulla difesa della biodiversità.
A parlar chiaro sono i dati presentati da Legambiente con report “Spiagge 2019” : in Campania sono 3.967 le concessioni demaniali marittime, di cui 916 sono per stabilimenti balneari, 137 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici, mentre le restanti sono distribuite su vari utilizzi. Per capire quanto delle coste campane è occupato da stabilimenti balneari occorre incrociare fonti diverse e verificare con le foto aree l’occupazione da parte degli ombrelloni, considerando anche le diverse dimensioni degli stabilimenti nelle Regioni italiane. Complessivamente si può stimare che le concessioni superano il 67% di occupazione delle spiagge campane. Ciò significa che solo il 33% del litorale è “free”. In Campania un caso limite è quello di Mondragone dove su 8,4 km di costa sono presenti ben 51 stabilimenti pari al 54 % di costa occupata.
“Quando si parla di spiagge e concessioni non si dovrebbe parlare solo di Bolkestein come si fa in Italia – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – Si dovrebbe invece cominciare a ragionare su come valorizzare queste straordinarie potenzialità e come affrontare i problemi trovando soluzioni innovative, come fanno già molti Paesi europei dove si è scelto di premiare le imprese locali che scommettono sulla qualità e al contempo garantire che una parte maggioritaria delle spiagge sia garantita per la libera fruizione. La sfida che vogliamo lanciare ai balneari è di ragionare insieme sul futuro delle spiagge italiane partendo da una lotta ai veri nemici del litorale: l’erosione costiera, il cemento e i cambiamenti climatici. Sono i balneari i primi ad essere interessati ad avere prospettive credibili di lavoro e di sicurezza, ma anche ad isolare quanti compiono abusi e illeciti. La proposta è: ragioniamo assieme su regole per garantire un’offerta di qualità e al contempo l’accessibilità dei cittadini, su criteri che premino coloro che scommettono sulla valorizzazione del patrimonio ambientale e su strutture a impatto zero”.
Se consideriamo anche i tratti di costa non balneabili per ragioni di inquinamento in Campania un ulteriore 7,5% della costa sabbiosa risulta non fruibile. In Italia non esiste una norma nazionale che stabilisca una percentuale massima di spiagge che si possono dare in concessione, tale scelta viene lasciata alle Regioni che il più delle volte optano per percentuali molto basse. La Campania ha imposto un limite minimo (ed irrisorio) del 20% della linea di costa dedicato a spiagge libere.Sul fronte economico permane la forte sperequazione nella definizione dei canoni concessori, con situazioni paradossali che fanno registrare il pagamento di canoni demaniali bassissimi per concessioni spesso molto remunerative (spesso meno di 2 euro a mq all’anno). Nel complesso nel 2016 lo Stato ha incassato poco più di 103 milioni di euro dalle concessioni a fronte di un giro di affari stimato da Nomisma in almeno 15 miliardi di euro annui.