ambiente & territorio

 

Nella Campania sostenibile il “gusto” del volontariato

Oltre duecento ragazzi impegnati nella lunga estate dei campi di volontariato di Legambiente in Campania. In Cilento e in Penisola Sorrentina , con i campi in barca a vela Vele Spiegate, a caccia di rifiuti sulle spiagge e in mare.


Oltre duecento volontari, provenienti da tutt’Italia e dall’Europa, saranno impegnati fino a settembre in un’esperienza d’impegno sociale e civile a favore dell’ambiente e per dedicare una parte delle proprie vacanze estive alla tutela e valorizzazione dei territori più belli della Campania. Per costruire insieme un futuro migliore e più sostenibile. È questa in sintesi la ricetta vincente dei campi estivi di volontariato ambientale di Legambiente, dal Cilento alla Penisola Sorrentina, da Pozzuoli alle rive del fiume Sarno: un modo pratico, da parte di ragazzi, adulti e famiglie, per mettersi in gioco e dare il proprio contributo alla manutenzione del territorio e al benessere delle comunità locali.

Per i volontari che parteciperanno ai campi estivi di Legambiente sarà anche l’occasione pergustare i sapori e i saperi delle eccellenze agroalimentari della Campania e promuovere percorsi di gusto, legati alle tradizioni, alle produzioni biologiche e tipiche della nostra regione, come il latte e le uova della Centrale del Latte di Salerno, olio della Cooperativa Nuovo Cilento, verdura e fagioli dell’azienda TerraOrti, la pasta di Pezzullo e i pomodori Finagricola prodotti di qualità per le mense dei campi e offriranno ai volontari percorsi sensoriali e del gusto destinati a sensibilizzarli rispetto alle produzioni locali e tradizionali.

Tra le diverse proposte, tutte consultabili sul sito di Legambiente, proseguono le iniziative diVele spiegate, campi di volontariato in barca a vele che dopo la tappa in Penisola Sorrentina arriva nel Cilento dove resterà fino al 26 luglio con tappe nei porti di Acciaroli, Marina di Camerota e Scario e vedrà impegnati ragazzi dai 14 ai 17 anni provenienti da tutt’Italia in un monitoraggio specifico su marine litter, biodiversità e attività di sensibilizzazione ambientale.Quella di Vele Spiegate di Legambiente è un’innovativa esperienza di citizen science, e prevede la pulizia di spiagge, spesso inaccessibili via terra, e il monitoraggio dei rifiuti raccolti, e intende favorire momenti speciali di integrazione sociale e valorizzazione dell’ambiente. E’ realizzata con il patrocinio di Enea e dell’Università di Siena , e grazie al sostegno del partner principale Novamont e del contributo di Sarim; Acquatec; Penisola Verde; Comune di Sorrento; Parco Nazionale del Cilento, Valle di Diano e Alburni e Federazione Italiana Vela – Comitato V Zona.

«Da sempre i volontari sono il cuore pulsante di Legambiente: mettono a disposizione tempo, competenze e passione per prendersi cura del proprio territorio e costruire un nuovo modello di sviluppo, più equo e sostenibile. I campi- dichiara Angelo Mele, responsabile settore Volontariato di Legambiente Campania– propongono attività all’aperto e lavori manuali, sentieristica, azione di citizen scienze, monitoraggio dei fiumi ma anche escursioni, incontri con i residenti e momenti di formazione e sono rivolti a chiunque abbia voglia di vivere un’esperienza fuori dal comune, magari con la voglia di arricchire il proprio bagaglio di esperienze, cambiare stile di vita e renderlo compatibile con la cura del territorio. A chi arriva in Campania, nei luoghi delle nostre eccellenze enogastronomiche, vogliamo raccontare e far conoscere non solo le bellezze paesaggistiche, storiche e architettoniche, ma anche il buono, il sano e il giusto che la questa terra ancora conserva grazie ai produttori virtuosi di una Campania Sostenibile che continuano orgogliosamente a contribuire al made in Italy sul piano economico, sociale e culturale».

Sono diverse le località e le tipologie di campi: a Pontecagnano e Sarno si svolgeranno due campi con la Goletta dei fiumi con i volontari impegnati in attività di monitoraggio e analisi delle acque dei fiumi Picentino, Irno e Sarno. Sul Vesuvio ad Ottaviano si svolgeranno con attività di sentieristica e monitoraggio della biodiversità, all’interno del progetto Volontari per Natura(volontaripernatura.greenproject.info) il progetto di Legambiente per diffondere la cultura del volontariato e la pratica della citizen science,per realizzare un grande progetto di monitoraggio scientifico partecipato. A Pozzuoli campo per sub , altri campi si svolgeranno a Scario e Castellammare di Stabia con volontari impegnati in campagne di sensibilizzazione e monitoraggi rifiuti; ad Eboli ,Paestum , Succivo.

I volontari saranno incroceranno anche le attività di RiciclaEstate, la campagna di Legambiente e Conai per rendere partecipi i cittadini e i turisti dell’importanza dei comportamenti virtuosi sulla raccolta differenziata, promuovendo e facilitando la realizzazione di un’economia circolare made in Campania, attraverso l’avvio a riciclo e il riutilizzo dei rifiuti di imballaggio, il risparmio di materie prime vergini, e l’aumento dei livelli quantitativi e qualitativi della raccolta differenziata.

SALERNO. Intesa tra la Guardia Costiera di Salerno e la Protezione Civile della Regione Campania

Giovedì 4 luglio presso la sede della Capitaneria di porto di Salerno si è svolto l’incontro tra il Comandante del Porto, Capitano di Vascello Giuseppe Menna e il dirigente della Protezione Civile della Regione Campania dott.ssa Claudia Campobasso, per fare il punto della situazione sulle attività svolte nel mese di giugno ovvero nella prima fase dell’operazione Mare Sicuro 2019.

Nella fase preparatoria dell’operazione Mare Sicuro, infatti, è stato stipulato un accordo di collaborazione tra la Guardia Costiera e la Protezione Civile che prevede anche l’impiego di un mezzo nautico utilizzato come supporto nell’assolvimento dei compiti istituzionali della Capitaneria, dalla salvaguardia della vita umana in mare alla tutela dell’ambiente marino.

Il sistema di protezione civile campano partecipa fornendo collaborazione attraverso i volontari del “coordinamento rete Campania 2020” che sotto la direzione della Capitaneria di Porto partecipano al pattugliamento delle acque del Compartimento di Salerno, in particolare nelle giornate di maggiore affluenza di bagnanti e diportisti.

Nel corso dell’incontro, il personale della Protezione Civile ha rappresentato al Comandante della Capitaneria la disponibilità dell’impiego di un’ulteriore risorsa che potrebbe rivelarsi preziosa nello svolgimento delle attività di controllo in materia di sicurezza e di tutela ambientale lungo il litorale salernitano ovvero un drone che oltre ad avere una videocamera è dotato di una termocamera per facilitare le ricerche in orario notturno.

Tsunami ecomafia in Campania: maglia nera in Italia per illegalità ambientale, ciclo del cemento e dei rifiuti

Il 14,4% dei reati ambientali in Italia si registrano nella nostra regione: 27 al giorno, 89 clan gestiscono la mattanza ambientale in Campania.
Crescono nel 2018 gli illeciti nel ciclo dei rifiuti, +66% rispetto lo scorso anno. La provincia di Napoli maglia nera a livello nazionale. La Campania guida la classifica cemento illegale con 1.169 infrazioni: provincia di Avellino e Napoli leader in Italia.


La Campania sempre più capitale dell’ecomafia. Una mattanza silenziosa ed invisibile che con veleni e cemento commette omicidi differiti nel tempo. Ventisette reati al giorno, per un totale di 3.862 reati accertati di illegalità ambientale, il 14,4% del totale nazionale, con 4.279 persone denunciate e 24arrestate, cui si aggiungono 1.520 sequestri. Un affare gestito da 89 clan criminali. 

Per il 25esimo anno consecutivo, la Campania è maglia nera nell’illegalità ambientale, nel ciclo dei rifiuti e del cemento. Il verdetto senza appello arriva dal rapporto “Ecomafia 2019. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, raccolti da Legambiente nel suo report annuale dedicato alle illegalità ambientali. Una regione ancora sotto l’attacco spietato degli ecocriminali. Cresce nel 2018 il numero di reati relativi sia al ciclo del cemento sia a quello dei rifiuti, mentre diminuiscono dell’11% rispetto al 2017 i reati ambientali complessivi, ma per una ragione specifica: il crollo del numero degli incendi boschivi, che avevano raggiunto livelli record in un anno davvero horribilis per il nostro patrimonio forestale. La provincia con il numero più alto di illeciti ambientali si conferma Napoli (1.360), poi Roma (1.037), Bari (711), Palermo (671) e Avellino (667). Considerando l’arco temporaledal 1997 al 2018 i reati ambientali accertati in Campania sono diventati 93.792 con 77.439 persone denunciate o arrestate e 26.151 sequestri effettuati.

La corruzione resta lo strumento principe, il più efficace, per aggirare le regole concepite per tutelare l’ambiente e maturare profitti illeciti. Dal 1° gennaio 2010 al 31 maggio 2019 sono ben 76 le inchieste censite da Legambiente con 638 persone denunciate e 523 arrestate e 87 sequestri effettuati.

«I numeri e le storie raccolte nel rapporto Ecomafia 2019 – commenta Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – dimostrano inequivocabilmente che le mafie continuano a essere una minaccia per l’ambiente e gli ecosistemi avvalendosi spesso di una rete organizzata di professionisti, colletti bianchi e  pubblici dipendenti infedeli avvinti dalla corruzione. È urgente affiancare alla risposta giudiziaria, che in questi anni ha portato dei buoni risultati, una risposta politica-istituzionale ancora troppo carente. Siamo ancora in attesa di tempi e regole certe per la bonifica del territorio, di azioni concrete per la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti che fermino quei “tour” che da sempre alimentano le ecomafie. Così come siamo in attesa delle ruspe per abbattere il cemento illegale, una delle ferite aperte della nostra regione alimentata da una classe politica che continua a proporre condoni per meri calcoli elettorali o perché, in molti casi, è direttamente coinvolta in questi fenomeni. Queste le vere priorità per l’Italia e per la Campania. Una risposta, inoltre, deve arrivare dal tessuto imprenditoriale e sociale, capace di dare alternative in termini di fatturati, profitti, creazione di lavoro e di servizi per occupare da subito gli spazi che vengono liberati dall’oppressione mafiosa ed ecocriminale. Perché la Campania – conclude Imparato di Legambiente – con le sue eccellenze può assumere un ruolo da protagonista per il rilancio dell’economia del Mezzogiorno sotto il segno dell’efficienza, dell’innovazione e della sostenibilità».

La Campania rimane saldamente la capitale del traffico illecito di rifiuti: con 1.589 infrazioni accertate(il 19,9sul totale nazionale) 1.688 persone denunciate, 20 arresti e 887 sequestri effettuati, la nostra regione consolida il suo primato nazionale. La classifica regionale vede la provincia di Napoli prima a livello nazionale, con 454 infrazioni 497 persone denunciate o arrestate e 354 sequestri, segueAvellino con 186 infrazioni accertate. Terza la provincia di Caserta con 142 infrazioni segue Salerno con 138 infrazioni accertate. Chiude la provincia di Benevento con 43 infrazioni.

Sono 119 le inchieste condotte e chiuse dalle forze dell’ordine dal febbraio 2002 al 31 maggio 2019utilizzando il delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti. Complessivamente sono state 8 le procure che si sono messe sulle tracce dei trafficanti, portando alla denuncia di 734 persone e all’arresto di 447, coinvolgendo 177 aziende. Tra le tipologie di rifiuti predilette dai trafficanti ci sono i fanghi industriali e i rifiuti speciali contenenti materiali metallici. 

Notizia positiva arriva dal forte calo dei roghi di rifiuti lo scorso anno nella Terra dei fuochi che segnano un meno 25% rispetto al 2017. Dall’altro un ancor più forte aumento dei controlli, con importanti risultati. Quasi il 50% delle aziende controllate sono state sequestrate per violazioni delle norme sui rifiuti.  In particolare, in provincia di Napoli vi sono stati oltre 317 roghi in meno rispetto al 2017, mentre in provincia di Caserta gli interventi dei Vigili del fuoco sono stati 150 in meno.

«L’unico dato positivo che registriamo in Campania è quello che riguarda la diminuzione dei roghi nella Terra dei Fuochi – aggiunge Imparato –. Di certo c’è ancora molto da fare e il fenomeno è tutt’altro che debellato, ma questo importante risultato è frutto della capacità di aver finalmente dato il via ad una cabina di regia permanente che coordina   istituzioni locali e forze di polizia in costante confronto con le associazioni ambientaliste e comitati civici,come da tempo sta facendo il viceprefetto Gerlando Iorio delegato ai roghi nella Terra dei Fuochi. È questa la strada che bisogna perseguire senza dimenticare quello che ancora resta da fare a partire dalle bonifiche».

Nel periodo gennaio-dicembre 2018, le azioni congiunte dei militari con le forze di polizia, hanno consentito di controllare 426 attività commerciali e imprenditoriali (287 in provincia di Napoli e 139 in quella di Caserta). Ben 210, quasi il 50%, sono state sequestrate (152 in provincia di Napoli e 58 in quella di Caserta). Si tratta di aziende tessili e di abbigliamento, meccaniche, edili, di lavorazione del legname, calzaturiere, di prodotti sanitari, di cosmetici, autofficine, autocarrozzerie, autodemolizioni, autolavaggi, un impianto di biomassa e persino un’azienda ittica. E nel 2019 la situazione non cambia.Nei primi cinque mesi dell’anno sono già più di 60 le aziende sequestrate per violazione di norme in materia di rifiuti. E finisce nel mirino delle forze dell’ordine anche quel mondo di smaltitori illegali dei quali si servono soprattutto le imprese in nero.

Ma l’ecomafia in Campania non riguarda solo il settore dei rifiuti. Il cemento, il movimento terra e gli appalti continuano a rivelarsi una straordinaria “lavanderia” per riciclare soldi.Millecentosessantanove. È questo il totale dei reati legati al ciclo del cemento che le forze dell’ordine hanno scoperto nel 2018 in questa regione: un numero che segna una crescita del 66,5% rispetto al dato dell’anno precedente.  Un dato che si spiega con una novità importante che contraddistingue e arricchisce questa edizione del rapporto Ecomafia. Per la prima volta, infatti, sono state conteggiate anche le infrazioni verbalizzate dal Comando carabinieri per la tutela del lavoro, in materia di sicurezza, abusivismo, caporalato nei cantieri e indebita percezione di erogazioni ai danni dello stato, guadagni ottenuti grazie a false attestazioni o omissione di informazioni alla Pubblica amministrazione. Si tratta di illeciti che hanno una rilevanza non solo in termini di violata legalità nel settore dell’edilizia, ma che dicono molto anche rispetto alla qualità costruttiva degli edifici e delle infrastrutture. Aspetti che concorrono a pieno titolo alla filiera del cemento sporco, che in Campania pesa per il 30% sul totale dell’illegalità in campo ambientale.

Considerevole è anche lo scarto rispetto alle persone denunciate, che sono state 1.677 (+91%), con un arresto. Sale anche il numero dei sequestri, che arriva a 308 il 26,7% in più. Complessivamente laCampania  si conferma la regione più esposta al fenomeno, con una quota di 50,6 immobili fuorilegge ogni cento. Se leggiamo i dati su scala provinciale, Avellino svetta in testa alla classifica nazionale con 408 infrazioni, 707 persone denunciate e 44 sequestri seguita da Napoli, seconda a livello nazionale con 317 infrazioni, 416 denunce e una persona arrestata e 144 sequestri. Terza Salerno (243 infrazioni, 243 denunce e 59 sequestri); segue Caserta con 137 infrazioni e 236 denunce e 53 sequestri. ChiudeBenevento con 53 infrazioni, 67 denunce e 5 sequestri.

Infine, non vanno dimenticate le illegalità a danno degli animali, fenomeno al quale Legambiente dedica un apposito capito di Ecomafia 2019. Perché, milioni di animali continuano a essere sfruttati o uccisi a unico vantaggio dei criminali e dell’economia illegale. Considerato il dato sulla terraferma in Campania si contano un totale di 280 infrazioni accertate a danno degli animali, 218 denunce e 191 sequestri. Di poco superiori quelli relativi alle illegalità commesse a mare dove si contano 299 reati e altrettante denunce.

La classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento in Campania

                   Provincia Infrazioni

Accertate*

Denunce* Arresti* Sequestri*

 

Avellino 408 707 0 44
Napoli 317 416 1 144
Salerno 243 243 0 59
Caserta 137 236 0 53
Benevento 53 67 0 5
Totale* 1.158 1.669 1 305

Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2018)

*esclusi i dati dei Carabinieri Tutela Ambiente

La classifica dell’illegalità nel ciclo dei rifiuti in Campania 

                   Provincia Infrazioni

Accertate*

Denunce* Arresti* Sequestri*

 

Napoli 454 490 7 354
Avellino 186 148 0 50
Caserta 142 115 3 93
Salerno 138 129 0 53
Benevento 43 31 0 34
Totale* 963 913 10 584

Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2018)

*esclusi i dati dei Carabinieri Tutela Ambiente su base provinciale

La classifica dell’illegalità a danno degli animali sulla terraferma in CAMPANIA*

                   Provincia Infrazioni Denunce Arresti Sequestri
Napoli 89 59 0 72
Caserta 72 49 2 51
Salerno 65 47 0 32
Avellino 33 59 1 17
Benevento 21 4 0 19
Totale 280 218 3 191

La classifica dell’illegalità a danno degli animali a mare in Campania*

                  Provincia                   Infrazioni                   Denunce                   Arresti                   Sequestri
                   Napoli                    250                    250                    0                    42
                   Salerno                    49                    49                    0                    11
                   Caserta                    0                    0                    0                    0
                   Totale                    299                    299                    0                    53

Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2018)

SARNO (SA). CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno Una rete di associazioni, università, amministrazione per il Parco del Fiume Sarno un presidio dello sviluppo sostenibile

Al via il progetto sostenuto dalla “Fondazione CON IL SUD” con capofila legambiente. Presentazione delle iniziative e delle azioni all’interno di
Festambiente Sarno. Sabato 6 luglio ore 17,00 Giardini di Villa Lanzara Via G. Lanzara, 31 – Sarno (SA).


Associazioni, amministrazioni, università e enti di ricerca si mettono in rete per rendere il Parco del Fiume Sarno un presidio dello sviluppo sostenibile anche con l’avvio di un Contratto di Fiume. Condivisione, consapevolezza e corresponsabilità delle associazioni, della comunità e delle istituzioni locali per rafforzare il ruolo della cittadinanza attiva e responsabile in chiave integrativa, complementare e sinergica, attraverso la diffusione della conoscenza dei rischi, il monitoraggio della biodiversità e dell’ambiente fluviale nel quadro della citizen scienze. Questi i principali ingredienti del Progetto CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD avente come capofila Legambiente.

Attraverso azioni sul territorio, dai laboratori didattici, ad incontri pubblici, workshop tematici, eventi di pulizia delle sponde fluviali e delle spiagge, attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale a favore di studenti, imprese, associazioni, istituzioni e cittadini, campi di volontariato ambientale, il progetto vuole informare e sensibilizzare per una migliore consapevolezza della corretta gestione del territorio montano, fluviale e costiero. In particolare, si prevede di intercettare, prioritariamente, una importante componente sociale, il mondo della scuola, per rendere protagonisti i giovani nella cura del Bacino del Sarno. Inoltre, saranno proposti processi partecipativi in favore di cittadini con la realizzazione di Ecofeste in varie località del Bacino del Sarno per diffondere, in un clima di festa, le buone pratiche volte a contrastare i rischi ambientali e rendere protagonisti i vari soggetti delle comunità territoriali, con particolare attenzione a quelli produttivi, già orientati all’economia circolare e più in generale alla green economy. Non mancherà il monitoraggio scientifico e la citizen scienze, le azioni di vigilanza e la proposta pilota di riqualificazione di un tratto del fiume.

Il progetto sarà presentato nell’ambito di Festambiente Sarno che si svolgerà Sabato 6 luglio ore 17,00 Giardini di Villa Lanzara Via G. Lanzara, 31 – Sarno (SA) con workshop, degustazione con prodotti tipici e musica. Nell’occasione Legambiente presenta i dati della Goletta del Fiume Sarno 2018 che evidenza una fotografia del fiume Sarno che continua a versare in uno stato di forte sofferenza causato da scarichi di reflui urbani e industriali non depurati, inquinamento da fertilizzanti e pesticidi dell’agricoltura e difese naturali ridotte ai minimi termini.

SORRENTO (NA). Citizen science, volontariato e tutela della biodiversità, salpa la terza edizione di Vele Spiegate di Legambiente

Da Sorrento a Vico Equense, da Acciaroli a Scario, volontari proveniente da tutta Italia impegnati per l’estate in attività di pulizia di spiagge e ricerca scientifica in Penisola Sorrentina e nel Cilento.


Più di due mesi di viaggio lungo le coste di Campania, Toscana e nel Golfo di Corinto (Grecia) e 600 volontari in azione per sensibilizzare i cittadini sul tema del marine litter, monitorare la presenza di rifiuti e chiedere alle istituzioni di mettere in campo politiche di prevenzione e sensibilizzazione. Torna per il terzo anno consecutivo l’appuntamento con Vele Spiegate, il progetto di Legambiente che ha preso il via oggi da Sorrento (Na) e vedrà il coinvolgimento di giovani volontari che si alterneranno in attività di pulizia delle spiagge e in un monitoraggio scientifico, osservazione dei cetacei e sensibilizzazione dei turisti sulla cultura e protezione del mare.

Un’innovativa esperienza di citizen science (il contributo dei cittadini ai monitoraggi scientifici sui problemi ambientali) realizzata con il patrocinio di Enea e dell’Università di Siena , e grazie al sostegno del partner principale Novamont e del contributo di Sarim; Acquatec; Penisola Verde; Comune di Sorrento; Parco Nazionale del Cilento, Valle di Diano e Alburni e Federazione Italiana Vela – Comitato V Zona (per la Campania)

Oltre a rappresentare una grande campagna di pulizia delle spiagge, i campi di volontariato in barca a vela per minori di Vele Spiegate è un’ulteriore e significativa esperienza di citizen science praticata da anni da Legambiente su tutto il territorio nazionale e considerata da più fonti istituzionali internazionali come una delle esperienze più avanzate al mondo, come è emerso anche nella Conferenza Onu sugli oceani a New York in cui abbiamo raccontato la nostra esperienza anche in Assemblea generale

I volontari di saranno impegnati in due campi a Sorrento per poi trasferirsi nel mese di luglio e agosto per altri tre campi ad Acciaroli,Marina di Camerota, Scario località del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Durante i campi i volontari, contestualmente alle attività di monitoraggio scientifico, saranno impegnati in una campagna di pulizia del mare e delle spiagge. In collaborazione con le amministrazioni locali e in accordo con gli enti locali di smaltimento rifiuti, dall’imbarcazione saranno raccolti, separati e portati a terra i rifiuti galleggianti. Anche le spiagge saranno oggetto delle attività attraverso l’organizzazione di eventi di clean up aperti a cittadinanza e turisti.

«Anche quest’anno Vele Spiegate sbarca in Campania per acquisire dati qualitativi e quantitativi relativi ai rifiuti presenti nelle nostre località costiere – spiega Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania. L’interesse scientifico del progetto risiede anche nelle indagini focalizzate su spiagge remote, in cui l’accesso al pubblico è ridotto. Il progetto mira ad acquisire dati qualitativi e quantitativi e saranno mappati e raccolti i rifiuti galleggianti lungo le rotte del progetto e lungo le spiagge i volontari saranno impegnati nello studio di quantità e tipologia dei rifiuti spiaggiati. Il monitoraggio dei rifiuti galleggianti (floating macro litter) e quello dei rifiuti spiaggiati (beach litter) seguono il protocollo scientifico redatto da Legambiente sulla base dei protocolli ufficiali del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e di ISPRA. I dati raccolti, inoltre, contribuiranno al network della ricerca internazionale, nell’ambito del marine litter”

Lo scorso anno Vele Spiegate, che rappresenta la più grande opera di pulizia delle spiagge del Cilento, grazie ai volontari ha monitorato 14 spiagge del Cilento. Nel dettaglio l’indagine ha censito 2.143 rifiuti per una media di circa 1,5 rifiuti ogni metro di spiaggia. La plastica è sempre il materiale più trovato, pari al 80% del totale dei rifiuti rinvenuti, seguita da metallo (6,3%), carta e cartone (4,2%) e vetro/ceramica (4,1%). Ben il 34% di ciò che costituisce un rifiuto sulle spiagge del Cilento è rappresentato da oggetti creati per avere una vita breve. Tra questi gli oggetti monouso in plastica che utilizziamo per pochi minuti, ma se smaltiti non correttamente inquinano l’ambiente per decine o centinaia di anni come bottiglie (trovate sul 100% delle spiagge), stoviglie (sul 64% delle spiagge) e buste (sul 57%).

Per il secondo anno consecutivo la FIV Campania partner di Legambiente nel progetto Vele Spiegate. Per il Presidente V ZONA Francesco Lo Schiavo: È un’occasione importante far conoscere lo sport velico navigando lungo la costa campana ed in particolare attraversando ben tre aree marine protette,con l’obiettivo di far comprendere il significato del rispetto del nostro Mare”

“Il nostro mare- commenta Rachele Palomba Assessore all’Ambiente del Comune Sorrento– è una risorsa che, purtroppo, non sempre riusciamo a tutelare a pieno. Sono convinta che uno dei fattori importanti per valorizzare i nostri litorali sia, una volta e per tutte, prendere coscienza della portata del problema e trasmettere il giusto messaggio alle nuove generazioni, per evitare che possano ripetere gli errori commessi nel passato. È proprio grazie a iniziative come “Vele Spiegate” che riusciamo a far diventare questo un tema intergenerazionale, sul quale i giovani diventano protagonisti in prima linea a tutela della risorsa mare. Per questo sentiamo, come amministrazione, il dovere di metterlo tra le priorità politiche, per senso di responsabilità verso i nostri figli e verso chi verrà dopo di noi.“