ambiente & territorio
Il monitoraggio di Goletta Verde in Campania. Su 31 punti campionati oltre la metà supera i limiti di legge, 16 “fortemente inquinati” e uno “inquinato”
Nel mirino ancora foci di fiumi e torrenti: maglia nera per le foci dei fiumi Irno, Savone, Sarno, dei Regi Lagni, del canale di Licola e del torrente Asa giudicati “fortemente inquinati” per il decimo anno consecutivo.
Per l’occasione Legambiente ha presentato anche un reportage fotografico sulla situazione delle coste campane realizzato da Anna Paola Montuoro.
In Campania, su 31 punti monitorati, oltre la metà supera i limiti di legge: sono sedici quelli giudicatifortemente inquinati e uno inquinato. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare.Con record assoluti, situazioni che nonostante gli esposti dell’associazione e i controlli delle forze dell’ordine mostrano un inquinamento ormai cronico: è il caso, ad esempio, della foce del fiume Irno a Salerno, del Savone a Mondragone, del fiume Sarno tra Castellammare e Torre Annunziata, della foce dei Regi Lagni a Castel Volturno, della foce del canale di Licola a Pozzuoli e della foce del torrente Asa a Pontecagnano, giudicati “fortemente inquinati” per il decimo anno consecutivo.
È questa in sintesi la fotografia scattata lungo le coste campane dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. A parlarne, questa mattina in conferenza stampa, nella Casina pompeiana della villa comunale di Napoli, Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania,Andrea Minutolo, Portavoce Goletta Verde, Daniela Villani, Delegata al mare Comune di Napoli, Lucio De Maio, responsabile Unità Operativa Mare Arpa Campania, e Claudio Marro, dirigente Unità Operativa Complessa Monitoraggio e Controlli Arpa Campania.
Un viaggio realizzato anche grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e Novamont; dei partner sostenitori Assovetro – Endless Ocean, Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e con il contributo di Pramerica SGR (Pramerica Sicav Social 4 Future). Media partner del tour è La Nuova Ecologia.
“Premesso che il nostro monitoraggio non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali – dichiara Andrea Minutolo, portavoce di Goletta Verde – precisiamo che la fotografia scattata da Goletta Verde ha l’obiettivo di restituire un’istantanea che denota la presenza di casi cronici che segnaliamo da anni, ma per i quali evidentemente nulla è stato fatto. Il nostro obiettivo è quello di puntare l’attenzione sull’inquinamento da scarsa o assente depurazione che ancora oggi affligge il nostro Paese. Ricordiamo che sono già quattro le procedure di infrazione comminate all’Italia dall’Ue con un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia arrivato pochi mesi fa. Basti pensare che, solo per la prima, la Commissione Europea ha già condannato il nostro Paese a pagare una multa di 25 milioni di euro più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma. Soldi che avremmo potuto spendere per adeguare il nostro sistema depurativo attraverso progetti innovativi a difesa della salute del mare e dei cittadini”.
In particolare, in Campania i dati resi disponibili dall’Arpac, relativi ai controlli svolti nel 2018 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione, confermano la cronica criticità della situazione. Infatti,su un totale di 391 controlli eseguiti nella regione (a fronte dei 413 del 2017), il 39% è risultato “non conforme”, con punte di non conformità del 63% per gli impianti della provincia di Caserta e a seguire del 53% per quelli della provincia di Benevento, del 49% per quelli della provincia di Salerno, del 48% per quelli della provincia di Avellino e del 26% per quelli della provincia di Napoli.
“Anche i controlli effettuati dall’Arpac rendono bene la gravità della situazione della depurazione in Campania dove, di fronte a quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza – dichiaraMariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – poco o niente è stato fatto dalle istituzioni. Quello della pessima qualità delle nostre acque in prossimità delle foci, che spesso diventano fogne a cielo aperto a causa del mancato funzionamento degli impianti di depurazione, deve diventare un tema prioritario nelle agende della classe politica regionale. È ora che la Regione Campania metta in atto al più presto un’adeguata ed efficace azione di prevenzione, piuttosto che attendere il conclamarsi delle varie crisi che puntualmente colpiscono il territorio come l’emergenza sul fronte della depurazione. Proprio per questo abbiamo accolto con piacere la proposta di legge di riordino dell’ARPAC con l’obiettivo di conferire a questo importante organismo un nuovo protagonismo. Speriamo che tutto ciò avvenga in tempi celeri, dotando l’Agenzia di risorse, strumenti e capacità di controllo, mantenendo saldo e rafforzando il principio ente terzo e imparziale”.
Nelle scorse settimane, la sofferenza degli ecosistemi fluviali campani, a causa del deficit depurativo e degli scarichi illegali legati soprattutto ad attività agricole e industriali, si è manifestata sempre con più evidenza. Tantissime sono state le segnalazioni per la presenza di scarichi e anomalie lungo i corsi fluviali da parte di cittadini ed enti di tutta la regione, indicando casi che spesso si riscontrano nei monitoraggi Arpac. Dalla presenza di cromo nel torrente Solofrana, affluente del fiume Sarno, a quella di mercurio nel fiume Sabato, affluente del Calore Irpino e che ha come sbocco finale il fiume Volturno, ma anche il fiume Ufita e Ofanto sono ormai costantemente minacciati. Per non parlare della proliferazione eccessiva di alghe e mucillagine nella costa tra Battipaglia e Eboli causate probabilmente dalla presenza importante di nutrienti proveniente dai settori intensivi dell’agricoltura e della zootecnia presenti nella Piana del Sele.
Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde
Il monitoraggio di Legambiente (i prelievi sono stati eseguiti dalla squadra di tecnici tra il 14 e il 18 luglio) prende prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni non dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
In provincia di Caserta sono stati monitorati cinque punti e di questi due sono risultati fortemente inquinati: a Mondragone, alla foce del fiume Savone, e a Castel Volturno, alla foce del Regi Lagni. Entro i limiti, invece, i prelievi effettuati a Sessa Aurunca, alla foce del canale; a Mondragone, in località Fiumarella, sulla spiaggia di fronte alla foce della Fiumarella, e a Castelvolturno, in località Lago Patria, sulla spiaggia di fronte alla foce Lago Patria.
Nella provincia di Napoli, su nove punti campionati, quattro hanno dato un giudizio di “fortemente inquinato” ovvero a Pozzuoli, in località Lido di Licola, alla foce del canale Licola; a S. Giovanni a Teduccio, sulla spiaggia a 50 metri a sinistra della foce dell’Alveo Volla; a Torre Annunziata/Castellammare di Stabia, alla foce del fiume Sarno; a Castellammare di Stabia, in località Fosso Garibaldi, sulla spiaggia fronte rivo San Marco. “Inquinato”, invece, il prelievo effettuato a Ercolano, nel punto a mare di fronte alla foce del Lagno Vesuviano. “Entro i limiti” i campionamenti realizzati dai tecnici a Napoli, sul lungomare Caracciolo, sulla spiaggia Mappatella beach; a Portici, sulla spiaggia Mortelle; a Torre del Greco, in località Ponte della Gatta, sulla spiaggia sulla litoranea e a Torre Annunziata, località Lungomare Marconi, sulla spiaggia di fronte allo scarico.
In provincia di Salerno, su tredici punti monitorati, dieci sono risultati “fortemente inquinati”: ad Atrani, alla foce del torrente Dragone; a Salerno, in località lungomare Clemente Tafuri, alla foce del fiume Irno, e nel punto tra Salerno e Pontecagnano Faiano, in località Torre Picentina, alla foce del fiume Picentino; a Pontecagnano Faiano, in località via mare Jonio/lungomare Magazzeno, alla foce del Torrente Asa; nel punto tra Pontecagnano e Battipaglia, alla foce del Tusciano; a Eboli, in località Marina di Eboli, alla foce del canale di scarico; a Capaccio, in località Laura, alla foce del rio presso via Poseidonia 441; nel punto monitorato in località Torre di Paestum Licinella, alla foce capo di fiume e in quello tra Capaccio e Agropoli, alla foce del fiume Solofrone; a Centola Caprioli/Baia degli Angeli, alla foce rio presso la spiaggia. “Entro i limiti” i risultati dei punti campionati a Castellabate/Montecorice, in località Ogliastro/Baia Arena, sulla spiaggia di fronte alla foce del rio Arena; a Vibonati, in località Villamare, sulla spiaggia di fronte al Rio Caca Fave; e nell’altro punto campionato a Salerno, sulla spiaggia presso via Mantegna.
Quattro i punti monitorati sull’Isola di Ischia, risultati tutti “entro i limiti”: a Ischia Ponte, sulla spiaggia del muro rotto; a Casamicciola Terme, in località Perrone, sulla spiaggia Perrone; a Forio, in località Chiaia Spinesante, sulla spiaggia di Chiaia davanti al canale, e a Ischia, in località lungomare Cristoforo Colombo, all’altezza del Rio Corbore.
Permangono, poi, le criticità sulla cartellonistica informativa rivolta ai cittadini che, nonostante sia obbligatoria per ormai da anni per i Comuni, non viene ancora rispettata. Indicazioni che hanno la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare e i dati delle ultime analisi. Su trentuno punti monitorati, i tecnici di Goletta Verde hanno segnalato la presenza di questo cartello soltanto in un punto, A Napoli, sul lungomare Caracciolo, sulla spiaggia Mappatella beach. Mentre in cinque casi non campionati dalle Autorità competenti, era presente il cartello di divieto di balneazione come previsto dalla legge.
Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche l’improprio smaltimento degli oli esausti. Ecco perché anche quest’anno il CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, affianca, in qualità di partner principale, le campagne estive di Goletta Verde e di Goletta dei Laghi di Legambiente. Da oltre 35 anni il Consorzio è il punto di riferimento italiano per la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. Nel 2018, in Campania, il Consorzio ha proceduto alla raccolta di 11.265 tonnellate di olio minerale usato. L’olio – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che, se smaltito indiscriminatamente, può determinare gravi effetti inquinanti. Altresì, se gestito e rigenerato secondo la prassi corretta, diviene una risorsa preziosa che torna a nuova vita sotto forma di basi lubrificanti; un esempio corretto di economia circolare. Negli anni di attività il CONOU ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, avviandone a rigenerazione 5,3 milioni e consentendo la produzione di 3 milioni di tonnellate di olio rigenerato e un risparmio sulle importazioni di petrolio di circa 3 miliardi di euro, ponendo così l’Italia in vetta al settore a livello europeo. “La nostra è una missione precisa: salvaguardare l’ambiente da un inquinante pericoloso, ottimizzandone la gestione e i costi relativi in una ottica di massimo riutilizzo” – ha spiegato il presidente del CONOU, Paolo Tomasi. “Il nostro operato in difesa dell’ambiente, del mare e dei laghi in particolare, oltre ad evitare una potenziale dispersione di un rifiuto pericoloso, lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese”.
I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE IN CAMPANIA*
*prelievi effettuati tra il 14 e il 18 luglio 2019
PR | COMUNE | LOCALITÀ | PUNTO | GIUDIZIO |
CE | Sessa Aurunca | Foce canale | Entro i limiti | |
CE | Mondragone | Fiumarella | Spiaggia fronte foce della Fiumarella | Entro i limiti |
CE | Mondragone | Foce fiume Savone | Fortemente inquinato | |
CE | Castelvolturno | Foce Regi Lagni | Fortemente inquinato | |
CE | Castelvolturno | Lago Patria | Spiaggia fronte foce Lago Patria | Entro i limiti |
NA | Pozzuoli | Lido di Licola | Foce del canale Licola | Fortemente inquinato |
NA | Napoli | Lungomare Caracciolo | Spiaggia Mappatella beach | Entro i limiti |
NA | Napoli | S. Giovanni a Teduccio | Spiaggia a 50m a sx della foce dell’Alveo Volla | Fortemente inquinato |
NA | Portici | Spiaggia Mortelle | Spiaggia Mortelle | Entro i limiti |
NA | Ercolano | Mare fronte foce del Lagno Vesuviano | Inquinato | |
NA | Torre del Greco | Ponte della Gatta | Spiaggia sulla litoranea | Entro i limiti |
NA | Torre Annunziata | Lungomare Marconi | Spiaggia fronte scarico | Entro i limiti |
NA | Torre Annunziata/Castellammare di Stabia | Foce del fiume Sarno | Foce del fiume Sarno | Fortemente inquinato |
NA | Castellammare di Stabia | Fosso Garibaldi | Spiaggia fronte rivo San Marco | Fortemente inquinato |
SA | Atrani | Foce torrente Dragone | Fortemente inquinato | |
SA | Salerno | Lungomare Clemente Tafuri | Foce fiume Irno | Fortemente inquinato |
SA | Salerno | Spiaggia presso via Mantegna | Entro i limiti | |
SA | Salerno/Pontecagnano Faiano | Torre Picentina | Foce fiume Picentino | Fortemente inquinato |
SA | Pontecagnano Faiano | Via mare Jonio/lungomare Magazzeno | Foce Torrente Asa | Fortemente inquinato |
SA | Pontecagnano/Battipaglia | Foce del Tusciano | Fortemente inquinato | |
SA | Eboli | Marina di Eboli | Foce canale di scarico | Fortemente inquinato |
SA | Capaccio | Laura | Foce rio presso via Poseidonia 441 | Fortemente inquinato |
SA | Capaccio | Torre di Paestum Licinella | Foce capo di fiume | Fortemente inquinato |
SA | Capaccio/Agropoli | Foce del fiume Solofrone | Fortemente inquinato | |
SA | Castellabate/Montecorice | Ogliastro/Baia Arena | Spiaggia fronte Foce del rio Arena | Entro i limiti |
SA | Centola | Caprioli/Baia degli Angeli | Foce rio presso spiaggia | Fortemente inquinato |
SA | Vibonati | Villammare | Spiaggia fronte Rio Caca Fave | Entro i limiti |
NA | Ischia | Ischia Ponte | Spiaggia del muro rotto | Entro i limiti |
NA | Casamicciola Terme | Perrone | Spiaggia Perrone | Entro i limiti |
NA | Forio | Chiaia Spinesante | Spiaggia di Chiaia davanti canale | Entro i limiti |
NA | Ischia | Lungomare Cristoforo Colombo | Rio Corbore | Entro i limiti |
Il Monitoraggio scientifico
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, PH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500 UFC/100ml.
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml.
CASTELVOLTURNO (CE). Che vergogna! Blitz di Legambiente alla foce dei Regi Lagni
Critici i valori del punto campionato a Castel Volturno da Goletta Verde: “Affrontare con decisione il problema della mancata depurazione. Malati cronici che segnaliamo da anni, ma per i quali evidentemente poco o nulla è stato fatto”.
Per il decimo anno consecutivo è stato giudicato “fortemente inquinato” il campionamento eseguito dai tecnici della Goletta Verde di Legambiente presso la Foce Regi Lagni a Castel Volturno (Caserta).
Per questo, in occasione dell’arrivo oggi in Campania dell’imbarcazione ambientalista, gli attivisti di Legambiente hanno effettuato un blitz, esponendo sul punto analizzato un grande striscione con la scritta“Che vergogna!”, con l’obiettivo di denunciare la situazione in cui versa la foce dei Regi Lagni da ormai troppi anni.
Il prelievo è stato eseguito il 15 luglio scorso, quando l’equipe tecnica della Goletta Verde ha setacciato le coste campane alla ricerca di criticità.
“Quella dei Regi Lagni è un’emergenza cronica – afferma Francesco Pascale, di Legambiente Campania –Lo ribadiamo da anni, ma purtroppo non troviamo riscontri: è necessario affrontare con decisione il problema della mancata depurazione. Parliamo di situazioni critiche che segnaliamo da anni, ma per le quali evidentemente poco o nulla è stato fatto. Per questo Legambiente anche quest’anno affiancherà alla denuncia pubblica sullo stato delle acque anche un’azione giuridica, presentando nuovi esposti alle autorità competenti per chiedere di verificare le cause di queste criticità e denunciare i responsabili secondo le nuove norme previste dalla legge sugli ecoreati. Questo caso è uno dei tanti che sul territorio campano contribuiscono alla procedura d’infrazione europea che sta costando all’Italia già 60 milioni di euro all’anno, 5 milioni al mese che avremmo potuto utilizzare per realizzare fognature e depuratori, creando inoltre posti di lavoro”.
Tutti i risultati dei monitoraggi eseguiti da Goletta Verde lungo le coste della Campania saranno, invece, presentati mercoledì 7 agosto alle ore 11 a Napoli (presso la Casina pompeiana, Villa Comunale Napoli). Alla conferenza interverranno: Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania Andrea Minutolo, Portavoce Goletta Verde; Daniela Villani, Delegata al mare Comune di Napoli; Stefano Sorvino, Commissario ARPA Campania; Comandante Pietro Giuseppe Velella, Capitaneria di Porto Napoli.
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, PH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500 UFC/100ml.
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml.
La Goletta Verde arriva in Campania: Cittadini protagonisti grazie al servizio di segnalazione SOS Goletta
Continua il viaggio, con l’obiettivo di monitorare la qualità delle acque, denunciare le illegalità ambientali, le trivellazioni di petrolio, il marine litter.
La Campania sarà la dodicesima regione toccata dal tour della Goletta Verde di Legambiente, in viaggio dallo scorso 23 giugno lungo le coste italiane per monitorare la qualità delle acque, denunciare le illegalità ambientali, l’abusivismo edilizio, le trivellazioni di petrolio, il marine litter ma anche per informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza di salvaguardare il nostro prezioso ecosistema e le sue bellezze e affermare il ruolo centrale del Mediterraneo nelle politiche di accoglienza, solidarietà e integrazione. Dal 2 al 6 agosto saranno tre le tappe dell’imbarcazione ambientalista nella regione: Scario (2-3 agosto), Acciaroli (4 agosto) e Procida (5-6 agosto).
Un viaggio che si concluderà a metà agosto in Liguria, realizzato grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati.
Tante le iniziative in programma nella tappa campana: il 2 agosto, a Scario, alle ore 10:30 è previsto un tour in barca alla scoperta dell’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta, mentre alleore 20:30 si terrà il convegno “AMP La Grande Bellezza – Le azioni a difesa del Mare”. Il 3 agosto, spazio al progetto “Litter Hunter” dedicato alle attività di monitoraggio aereo del marine litter, e a“Riciclaestate”, la campagna di sensibilizzazione dedicata alla raccolta differenziata. Il 4 agosto tappa della Goletta Verde ad Acciaroli mentre il 5 e 6 agosto l’imbarcazione attraccherà al porto di Procida.La conferenza stampa di presentazione dei dati sulla depurazione in Campania, invece, si terrà mercoledì 7 agosto a Napoli, nella Casina pompeiana, all’interno della Villa Comunale.
Come ogni anno torna anche per l’edizione 2019 il servizio SOS Goletta con cui Legambiente assegna un compito importante a cittadini e turisti, chiedendo di segnalare situazioni anomale di inquinamento delle acque: tubi che scaricano direttamente in mare ma anche chiazze sospette. I tecnici del laboratorio mobile approfondiranno le denunce ricevute, per poi farle arrivare alle autorità competenti. Per inviare la propria segnalazione basta collegarsi a www.golettaverde.it. Il servizio SOS Goletta rientra nel progetto di Legambiente Volontari per Natura sulla citizen science ovvero il contributo dei cittadini alla conoscenza dei problemi ambientali e alla loro risoluzione.
Quest’anno Assovetro è partner della Goletta Verde, per sottolineare l’impegno dell’industria del vetro nella tutela del mare. Con Goletta Verde viaggia la campagna Endless Ocean 2.0 lanciata in Europa dalla community Friends of Glass per dimostrare che anche la scelta di un imballaggio può fare la differenza nella lotta al marine litter.
“Scegliere un contenitore in vetro – ha detto Marco Ravasi, Presidente della sezione contenitori di Assovetro – è oggi una scelta di responsabilità verso il nostro pianeta, è un gesto che può fare la differenza, se ripetuto ogni giorno, per contribuire a proteggere i nostri mari e salvare le creature marine. Il vetro è un packaging 100% riciclabile e per un numero infinito di volte, è composto di elementi naturali, non rilascia sostanze chimiche dannose né all’interno, verso il suo contenuto, né all’esterno, verso il mare e l’ambiente. Inoltre, produrre contenitori da vetro riciclato riduce l’inquinamento atmosferico del 20% e l’inquinamento idrico del 50%”.
La Goletta Verde in Campania – 2, 3, 4, 5 e 6 agosto
Venerdì 2 agosto
Castel Volturno
Ore 08:00 – Blitz alla Foce Regni Lagni con lo striscione “Che Vergogna” insieme ai volontari di Legambiente impegnati nella realizzazione di un centro di volontariato permanente e di ricerca sul mare, sito in un bene immobile confiscato
Porto di Scario
Ore 10:30 – Tour in barca alla scoperta dell’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta
Ore 20:30 – Convegno “AMP La Grande Bellezza – Le azioni a difesa del Mare”
Partecipano:
Ferdinando Palazzo, Sindaco San Giovanni a Piro
Marilinda Martino, Presidente Flag I Porti di Velia
Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania
Francesca Federica del Re, Comandante Ufficio Circondariale Marittimo di Palinuro
Sabato 3 agosto
Porto di Scario
Ore 10:00 – Uscita in barca e presentazione del progetto “Litter Hunter” dedicato alle attività di monitoraggio aereo del marine litter
Ore 18:00 – Tappa di Riciclaestate, la campagna di sensibilizzazione dedicata alla Raccolta Differenziata
Ore 18.00-20.00 – Visite a bordo della Goletta Verde
Domenica 4 agosto
Porto di Acciaroli
Ore 18:00 – Lancio dell’iniziativa di raccolta firme per la costituzione di una nuova Area Marina Protetta e uscita in barca
Lunedì 5 agosto
Porto di Procida
Ore 19:00 – Benvenuto alla Goletta Verde e visite a bordo in concomitanza dei festeggiamenti per la tradizionale Sagra del Mare e “Graziella”
Martedì 6 agosto
Procida | Spiaggia delle Grotte
Ore 12:00 – Trash mob “Usa e Getta? No grazie!” e Tappa di Riciclaestate, la campagna di sensibilizzazione dedicata alla Raccolta Differenziata
Mercoledì 7 agosto
Napoli | Casina pompeiana, Villa Comunale Napoli
Ore 11:00 – Conferenza stampa di presentazione dei dati sulla depurazione in Campania
Intervengono:
Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania
Andrea Minutolo, Portavoce Goletta Verde
Daniela Villani, Delegata al mare Comune di Napoli
Stefano Sorvino, Commissario ARPA Campania
Comandante Pietro Giuseppe Velella, Capitaneria di Porto Napoli
LEGAMBIENTE: Prima volta in Campania per la Goletta dei Laghi
La campagna di Legambiente sul lago del Matese per fare il punto sul lago, sul parco e sullo splendido sistema territoriale. Fare il punto sul parco, conoscere il lago e progettare il futuro.
Per la prima volta Goletta dei Laghi fa tappa in Campania, muovendo un ulteriore passo in avanti nel costante lavoro effettuato da Legambiente Campania e da Legambiente Molise sul Parco Regionale del Matese e nel suo percorso di trasformazione in parco nazionale.
Il parco rappresenta infatti un’eccezionale occasione per lo sviluppo dell’area ma, nonostante questa consapevolezza, fatica a consolidarsi come realtà territoriale, ritardando di fatto le grandi opportunità che esso potrebbe creare.
“Il turismo lacustre, in chiave sostenibile, può rappresentare un notevole volano di sviluppo per il territorio del Matese – dichiara Sara Montoro, Legambiente Matese – Investire in progettualità capaci di tutelare il bacino e, parallelamente, creare attrattiva che intercetti i flussi turistici di settore, quali birdwatching, sport remieri ed escursionismo, dovrebbe diventare una priorità per l’agenda politica delle amministrazioni e oggetto di lavoro dei numerosi stakeholder locali”
Il turismo lacustre, infatti, ha registrato nel nostro Paese, negli ultimi due anni, un incremento del 15%, soprattutto grazie alla possibilità per gli utenti di fare vacanze “green”, senza dimenticare l’opportunità di destagionalizzare le presenze, garantendo così un indotto costante per l’area.
“Il lago è per il parco un grande valore aggiunto – ha continuato Sara Montoro – non bisogna però cedere alla tentazione di trasformarlo in un luogo per ingaggiare il turismo di massa, snaturandone la vocazione e rischiando di danneggiare la biodiversità irrimediabilmente. Con le analisi effettuate dalla Goletta dei Laghi cercheremo di fare il punto sullo stato delle acque, ponendo la qualità delle stesse come indispensabile condizione per il futuro.”
Oggi, insieme agli attivisti del cigno verde, anche tanti rappresentanti della consulta del Matese, una rete di stakeholder che, negli ultimi, è riuscita a creare una piattaforma di confronto tra le realtà campane e molisane con l’obiettivo di facilitare il percorso verso l’istituzione del Parco Nazionale del Matese.
“In Campania c’è bisogno di un piano di cura e salvaguardia dei bacini lacustri. Il contratto dei laghi previsto dalla recente legge regionale n.5 del 6 maggio 2019 – ha commentato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – può certamente essere un importante strumento di programmazione strategica e negoziata per promuovere un utilizzo sostenibile delle risorse idriche e il rispetto del paesaggio circostante. Uno strumento da sperimentare proprio sul bacino del Matese, soprattutto in questa fase di concertazione territoriale avviata in vista della transizione da parco regionale a parco nazionale.
“Diventa dunque prioritaria la definizione delle linee guida previste dalla legge regionale – ha continuato Imparato – ma non ancora pubblicate. Con la Goletta dei Laghi lanciamo un appello al consiglio regionale e alla commissione competente per la stesura e l’approvazione”
I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUL MATESE
Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.
Nelle analisi della Goletta dei Laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta all’insufficiente depurazione che, attraverso scarichi e corsi d’acqua, arriva nel lago.
In questi giorni sono stati quattro punti monitorati sul lago del Matese, sul territorio del comune di San Gregorio Matese. I punti campionati sono stati presso le sponde sud, nord-ovest e nord-est del bacino lacustre, nonché a centro lago. Tutti e quattro i punti sono risultati, secondo i parametri di Goletta dei Laghi, entro i limiti.
Provincia |
Comune |
Punto |
Risultato 2019 |
CE |
San Gregorio Matese |
Sponda sud, SP 158 |
Entro i limiti |
CE |
San Gregorio Matese |
Sponda nord, punto osservazione birdwatching |
Entro i limiti |
CE |
San Gregorio Matese |
Sponda nord-est |
Entro i limiti |
CE |
San Gregorio Matese |
Centro lago |
Entro i limiti |
Dopo la tappa che ha attraversato il lago del Matese, la Goletta dei Laghi si dirigerà verso lago di Arcichiaro, per la penultima tappa della campagna.
Sos spiagge libere Ecco il Report “Spiagge 2019” di Legambiente con dati sulle spiagge libere e concessioni in Campania
In Campania solo il 33% del litorale è “free”. Complessivamente sono 3.967 le concessioni demaniali marittime, oltre il 7% delle coste è interdetto alla balneazione per inquinamento. La Campania ha imposto un limite minimo del 20% della linea di costa dedicato a spiagge.
Una regione dove le spiagge libere sono spesso un miraggio e in alcuni casi quelle presenti sono di serie B e poste vicino a foci dei fiumi, fossi o fognature dove la balneazione è vietata. A ciò va aggiuntol’impatto che ormai i cambiamenti climatici, l’erosione e il cemento selvaggio stanno avendo sulle coste campane ridisegnandole, il problema dell’inquinamento, l’accessibilità negata e quello delle concessioni senza controlli. Dall’altra parte, però, in questi anni lungo il litorale campano si è registrato un grande fermento green che punta, in maniera sempre più concreta, sulla sostenibilità ambientale, su un impegno plastic-free e sulla difesa della biodiversità.
A parlar chiaro sono i dati presentati da Legambiente con report “Spiagge 2019” : in Campania sono 3.967 le concessioni demaniali marittime, di cui 916 sono per stabilimenti balneari, 137 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici, mentre le restanti sono distribuite su vari utilizzi. Per capire quanto delle coste campane è occupato da stabilimenti balneari occorre incrociare fonti diverse e verificare con le foto aree l’occupazione da parte degli ombrelloni, considerando anche le diverse dimensioni degli stabilimenti nelle Regioni italiane. Complessivamente si può stimare che le concessioni superano il 67% di occupazione delle spiagge campane. Ciò significa che solo il 33% del litorale è “free”. In Campania un caso limite è quello di Mondragone dove su 8,4 km di costa sono presenti ben 51 stabilimenti pari al 54 % di costa occupata.
“Quando si parla di spiagge e concessioni non si dovrebbe parlare solo di Bolkestein come si fa in Italia – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – Si dovrebbe invece cominciare a ragionare su come valorizzare queste straordinarie potenzialità e come affrontare i problemi trovando soluzioni innovative, come fanno già molti Paesi europei dove si è scelto di premiare le imprese locali che scommettono sulla qualità e al contempo garantire che una parte maggioritaria delle spiagge sia garantita per la libera fruizione. La sfida che vogliamo lanciare ai balneari è di ragionare insieme sul futuro delle spiagge italiane partendo da una lotta ai veri nemici del litorale: l’erosione costiera, il cemento e i cambiamenti climatici. Sono i balneari i primi ad essere interessati ad avere prospettive credibili di lavoro e di sicurezza, ma anche ad isolare quanti compiono abusi e illeciti. La proposta è: ragioniamo assieme su regole per garantire un’offerta di qualità e al contempo l’accessibilità dei cittadini, su criteri che premino coloro che scommettono sulla valorizzazione del patrimonio ambientale e su strutture a impatto zero”.
Se consideriamo anche i tratti di costa non balneabili per ragioni di inquinamento in Campania un ulteriore 7,5% della costa sabbiosa risulta non fruibile. In Italia non esiste una norma nazionale che stabilisca una percentuale massima di spiagge che si possono dare in concessione, tale scelta viene lasciata alle Regioni che il più delle volte optano per percentuali molto basse. La Campania ha imposto un limite minimo (ed irrisorio) del 20% della linea di costa dedicato a spiagge libere.Sul fronte economico permane la forte sperequazione nella definizione dei canoni concessori, con situazioni paradossali che fanno registrare il pagamento di canoni demaniali bassissimi per concessioni spesso molto remunerative (spesso meno di 2 euro a mq all’anno). Nel complesso nel 2016 lo Stato ha incassato poco più di 103 milioni di euro dalle concessioni a fronte di un giro di affari stimato da Nomisma in almeno 15 miliardi di euro annui.