ambiente & territorio
Caccia, Legambiente denuncia minaccia imminente di danno ambientale
NAPOLI. Una minaccia imminente di danno ambientale, irrimediabile e concreta, a causa di attività venatoria. È quanto denuncia Legambiente, tramite un esposto alle Prefetture Salerno, Napoli e Caserta , al Ministro dell’Ambiente, cui chiede informazioni sui provvedimenti assunti dallo Stato a tutela dell’ambiente.Ad agosto, l’associazione ha inviato al governo una richiesta urgente di posticipo della stagione venatoria, sottolineando l’eccezionalità della situazione determinata dall’assenza prolungata di precipitazioni, da temperature sopra la media e da numerosi incendi boschivi in vaste aree del nostro Paese, che hanno messo e mettono fortemente a rischio la conservazione della fauna.
Non avendo ricevuto alcun cenno di riscontro, Legambiente ribadisce che l’esercizio dell’attività venatoria è consentito purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato. E denuncia nuovamente come le conseguenze della grave siccità protrattasi per molti mesi e degli eccezionali incendi di vegetazione abbiano riguardato alcune delle fasi biologiche più delicate per la sopravvivenza delle specie selvatiche: la migrazione prenuziale, per l’avifauna, e la riproduzione e lo svezzamento della prole, per tutte le specie.
In particolare, i dati meteoclimatici indicano che il 2017 è stato caratterizzato, già dall’inizio dell’anno, da una situazione meteorologica decisamente critica, caratterizzata da temperature massime assai elevate e prolungati periodi di siccità, che ha determinato in tutta Italia una situazione accentuata di stress in molti ecosistemi.
Questa situazione è stata ulteriormente aggravata da una drammatica espansione del numero degli incendi e della superficie percorsa dal fuoco: in Campania tra maggio e luglio sono andati in fumo 13.037 ettari di superfici boschive, quattro volte la superficie bruciata in tutto il 2016. La provincia più colpita risulta quella di Salerno con 6.007 ettari distrutti dal fuoco pari al 46% della superficie totale regionale bruciata; segue la Provincia di Napoli con 3.143 ettari bruciati, dove si registra il disastro ambientale più grave del Vesuvio . Maggiormente colpite le aree protette, dai Parchi Nazionali, Vesuvio in primis, a quelli regionali. In particolare gli incendi nel 2017 hanno coinvolto in Campania 24 Siti di Importanza Comunitaria, 6 Zone di Protezione Speciale e 13 Parchi e Aree protette, intaccando per molti mesi o, nel caso di habitat forestali, per anni, alcuni degli ambienti naturali e degli habitat protetti più preziosi per soddisfare le esigenze essenziali di rifugio, trofiche e riproduttive delle popolazioni di fauna selvatica presenti nella nostra regione.
“Già in condizioni ordinarie- commenta Pasquale Raia, responsabile Aree Protette Legambiente Campania- per poter essere autorizzata, la caccia ha l’obbligo di essere supportata da dati oggettivi, puntuali e aggiornati. La Regione Campania l’ha autorizzata senza che sia stato fatto il monitoraggio a scala regionale delle specie cacciabili, né la lettura e l’analisi dei tesserini venatori per valutare l’impatto dei carnieri realizzati. Senza alcuna banca dati regionale regolarmente implementata che supporti scientificamente le autorizzazioni annualmente rilasciate. Senza valutazione di incidenza relativamente ai siti Natura 2000 percorsi dal fuoco nel 2017. A fronte di ciò e delle condizioni di rischio non ordinarie per la conservazione della fauna appena illustrate, Legambiente denuncia quindi che la caccia – il cui obiettivo è l’uccisione diretta di specie di fauna selvatica – rende irrimediabile e concreta la minaccia imminente di danno ambientale.”
Il Forum dei Giovani entra nelle scuole con il progetto “Sei tu la mia Citta #ioavrocuradite”
PONTECAGNANO FAIANO (SA).
“Sei tu la mia Citta #ioavrocuradite”.
E’ il titolo dell’interessante progetto di educazione civica promosso dal Forum dei Giovani insieme al Comune di Pontecagnano Faiano.
L’iniziativa verrà presentata ufficialmente martedì 10 ottobre 2017, alle ore 10, al Teatro San Paolo, alla presenza del Coordinatore Cosimo Erra, del Vice Coordinatore Alessandro Mucciolo, ideatore del progetto, dei Consiglieri e degli iscritti dell’organismo comunale, del Sindaco Ernesto Sica, dell’Assessore alle Politiche giovanili Francesco Pastore, dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Rosalba de Vivo e dell’intera Amministrazione.
“Sei tu la mia Città”, rivolto alle classi seconde delle scuole primarie degli istituti comprensivi cittadini, prevede un percorso di otto incontri rivolti alla sensibilizzazione delle nuove generazioni sul senso civico, sul rispetto per la propria Città, per l’ambiente, per se stessi e per gli altri. La discussione delle tematiche sarà arricchita dalle attività laboratoriali.
“Il Forum dei Giovani – afferma soddisfatto il Coordinatore Cosimo Erra – entra nelle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza del rispetto della propria Città. Il progetto sarà seguito direttamente dai Consiglieri e dai nostri iscritti, a testimonianza del nostro impegno quotidiano rivolto a favorire un’ampia partecipazione giovanile a tutte le attività che rappresentano un momento di sviluppo personale e formativo. L’hastag #ioavrocuradite è un leit motiv che spiega appieno gli obiettivi di un’iniziativa finalizzata ad accrescere e diffondere il senso civico a partire dai più piccoli”.
“Il Forum Comunale dei Giovani – dichiara il Primo Cittadino Ernesto Sica – si conferma uno straordinario e costante punto di riferimento per Pontecagnano Faiano attraverso un progetto di assoluta valenza socio-culturale e un entusiasmo davvero coinvolgente”.
“Il Forum – sostiene l’Assessore alle Politiche giovanili Francesco Pastore – è un’eccezionale occasione di crescita per il nostro territorio e siamo orgogliosi di condividerne e sostenerne gli obiettivi che si concretizzano attraverso una vivacità contagiosa per l’Amministrazione e per l’intera Comunità”.
“Il progetto ‘Sei tu la mia Città’ – aggiunge l’Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Rosalba de Vivo – esalta un rapporto tra Forum e Scuola che assume un’importanza primaria in quanto è testimonianza di un impegno comune e quotidiano per la crescita dei nostri giovani e del nostro territorio”.
Ultimo step per il piano cittadino dei sottopassi ferroviari, lunedì iniziano i lavori in via Alfani
PONTECAGNANO FAIANO (SA). Entra in vigore la nuova viabilità, ok al programma di riqualificazione dell’intera area. Apre anche il tratto tra via Moro e via Pertini, pronta l’inaugurazione dell’opera in via Colombo.
Al via da lunedì i lavori del sottopasso di via Alfani. E’ quanto condiviso e predisposto dall’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Ernesto Sica, e da Rete Ferroviaria Italiana.
Il programma, davvero strategico per l’intero territorio, prevede l’adeguamento e ampliamento delle rampe, la riqualificazione completa dell’area e una serie di interventi per mitigare il rischio allagamenti nella zona.
A tal proposito, dal 2 ottobre entrerà in vigore il piano viario provvisorio, predisposto dalla Polizia Municipale, che si snoda in un percorso rimodulato con modifiche alla viabilità ordinaria nelle seguenti strade: via Roma, via Torino, via Potenza, via Salerno, via Budetti, via Alfani, via Toscana, via Trento, via Moro, via Umbria.
Per tutto il tempo dei lavori, come disposto dal Comune, sarà possibile usufruire gratuitamente di un parcheggio in via Como (ex deposito Coppola), al servizio, in particolare, dei residenti del rione Casa Parrilli.
Uno sbocco di fondamentale importanza al nuovo piano traffico, in tal senso, è rappresentato anche dall’apertura, domattina, del tratto viario che collega via Moro e via Pertini, interessato dalle attività di realizzazione, oramai concluse, del nuovo sottopasso di via Colombo che, in attesa degli ultimi collaudi, verrà inaugurato entro metà ottobre. L’opera, insieme all’asse principale, si compone di nuovi percorsi pedonali e di due rotatorie che garantiranno una viabilità più efficiente e sicura.
Notevole rilievo assume, ugualmente, il processo complessivo di rigenerazione urbanistica avviato dall’Amministrazione Comunale e connesso al nuovo sottopasso di via Alfani.
Nello specifico, a Casa Parrilli, in prossimità del sottopasso ferroviario, verrà realizzato un parcheggio pubblico di circa 4000 metri quadrati per 140 posti auto e si procederà con il rifacimento degli impianti di smaltimento delle acque meteoriche e del sistema di pubblica illuminazione, con nuovi marciapiedi e arredo urbano e con la predisposizione di spazi verdi.
In prossimità dell’area antistante la stazione ferroviaria, invece, sorgerà un parcheggio pubblico di 1.700 metri quadrati per circa 60 posti auto e si provvederà al rifacimento degli impianti per lo smaltimento delle acque meteoriche e per la pubblica illuminazione.
E, ancora, è stato già avviato l’allargamento della strada comunale di via Potenza che collega via Alfani con via Salerno con la riqualificazione delle strade limitrofe. Tali lavori assumono grande importanza in quanto, negli ultimi tempi, è aumentata notevolmente la circolazione di veicoli in questo tratto che è parte integrante del percorso alternativo alla SS18. Verranno, inoltre, realizzati nuovi marciapiedi e si adegueranno e potenzieranno gli impianti di smaltimento delle acque meteoriche e della pubblica illuminazione.
“Risultati e obiettivi straordinari per l’intero territorio – ribadisce il Primo Cittadino Ernesto Sica – che ci rendono davvero orgogliosi del nostro impegno quotidiano. Garantiremo una migliore viabilità, più vivibilità, decoro e sicurezza con una serie di interventi che cambieranno radicalmente il volto di queste zone. Avanti tutta per la nostra Pontecagnano Faiano e contro i soliti gufi che non vogliono il bene di questa Città, ma pensano solo alle proprie sfrenate ambizioni personali”.
In Campania è SOS acqua tra emergenza siccità e rete idrica bucata
NAPOLI. “Dopo gli incendi, in Campania dove non piove da diversi mesi e’ SOS acqua tra emergenza siccità e rete idrica bucata. Un’emergenza che tocca tutta la regione mettendo in in ginocchio il settore agricolo poiché gli invasi idrici non sono in grado di assicurare un rifornimento adeguato.” E’ quanto sottolinea Legambiente Campania che denuncia un sistema idrico, con elevati consumi, in particolare del settore agricolo, una rete di captazione, adduzione e distribuzione che fa acqua da tutte le parti (e non è un gioco di parole)e la mancata messa in pratica del riutilizzo delle acque reflue depurate.
A Napoli-scrive Legambiente-ogni cittadino consuma in media 154,7 litri al giorno con il 34,30% di perdite idriche reali. I cittadini salernitani registrano bassi consumi 116 litri giorno ma hanno una dispersione nella rete pari al 56,50%, la peggiore tra i cinque capoluoghi di provincia. Benevento ottiene il miglior risultato in Campania con un consumo di 134 litri al giorno e il 28,90% di perdite idriche reali.Caserta e Avellino registrano il 46% di perdite idriche reali. Inoltre la diminuzione delle piogge, in Campania si registra un 30% in meno di precipitazioni, mette a rischio le produzione agricole: oltre 13% sono a rischio.
Davanti a questi numeri- ribadisce Legambiente- c’è la necessita di incentivare una corretta e sostenibile gestione della risorsa idrica, che da una parte riduca la domanda e i consumi e dall’altra incrementi l’efficienza degli usi, per evitare, anche in risposta ai mutamenti climatici in atto, fenomeni di crisi per la regione . Sul fronte agricoltura, prima vittima di questa emergenza siccità,settore che in Campania richiede oltre 500 milioni di m3 di acqua all’anno, per Legambiente occorre ripensare ad una riconversione del sistema di irrigazione dei terreni agricoli in prevalenza(60%) fondato sulla modalità poco efficaci (aspersione o pioggia, scorrimento/infiltrazione) puntando a sistemi di micro-irrigazione e a goccia, che possono garantire almeno il 50% del risparmio di acqua utilizzata e rivedere completamente il sistema di tariffazione degli usi dell’acqua, con un sistema di premialità e penalità che valorizzi le esperienze virtuose. Occorre poi ragionare sugli scenari futuri di riconversione agricola verso colture meno idroesigenti, o comunque adeguate alle condizioni climatiche e alle disponibilità idriche del territorio. – si deve poi rivedere.
Sul piano della gestione della risorsa- commenta Legambiente- è necessario che le Regioni mettano in campo politiche indirizzate verso il risparmio e l’efficienza nell’uso dell’acqua. Oggi i nuovi Piani di gestione a livello di distretto idrografico, calati poi nei Pta regionali, devono prevedere strumenti concreti che si trasformano in piani di gestione locale, indirizzati al risparmio e alla tutela quantitativa della risorsa idrica. Occorre, inoltre, rendere sempre più efficace il sistema dei controlli preventivi da parte degli enti locali e di quelli repressivi da parte delle forze dell’ordine, dei prelievi abusivi di acqua dalle aste fluviali e dalle falde, così come occorre aggiornare il censimento dei pozzi di prelievo idrico ed irriguo. Infine –Legambiente- ricorda il tema della risorsa idrica rappresenta un fattore chiave anche per la sostenibilità in edilizia, per questo è fondamentale inserire sempre di più la voce del risparmio idrico all’interno dei regolamenti edilizi, interventi a basso costo, da parte delle amministrazioni, che consentono da subito risultati concreti.