ambiente & territorio
Arriva in Campania il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane
SALERNO. L’economia del futuro? È senz’altro l’economia circolare che porta con sé nuove opportunità ambientali, economiche, sociali. A spiegarlo e raccontarlo sarà il Treno Verde 2017, il convoglio ambientalista di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzato con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, con un’edizione tutta speciale dedicata a questo nuovo modello di sviluppo economico sostenibile e innovativo che sta prendendo sempre più piede in Italia ed è ora al centro del dibattito europeo.
Prossima regione toccata dal Treno Verde sarà la Campania: da domani, giovedì 9, a sabato 11 marzo sarà in sosta al binario 3 tronco della stazione di Salerno. La mostra sarà aperta dalle ore 8.30 alle 14 per le classi scolastiche prenotate e dalle 16 alle 19 per tutti i cittadini.
Quest’anno il Treno Verde viaggerà per l’Italia, per raccontare questo nuovo modo di fare economia, per promuovere la sostenibilità che parte dal basso, diffondere l’informazione scientifica e per dar voce ai tanti protagonisti (aziende, start-up, istituzioni, associazioni e territori), ribattezzati i cento Campioni dell’economia circolare che percorrono già questa strada.
Un’economia, quella circolare, che a differenza di quella lineare, dà vita a un processo di autogenerazione in cui tutte le attività sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro. Per questo il motto del Treno Verde 2017 sarà proprio “Ogni fine è un nuovo inizio”. Destinazione finale del messaggio portato dai Campioni è Bruxelles, dove è in corso la discussione per l’approvazione del pacchetto europeo sull’economia circolare. L’appuntamento sarà il 24 aprile con una tappa speciale a Bruxelles insieme ai 100 Campioni dell’economia circolare e al vicepresidente della Commissione UE, Jyrki Katainen e l’eurodeputata Simona Bonafè, relatrice del pacchetto europeo sull’economia circolare.
Protagonisti del taglio del nastro della tappa campana (giovedì 9 alle ore 11) saranno proprio i Campioni dell’economia circolare della Campania: i rappresentanti delle realtà istituzionali, imprenditoriali, del mondo della ricerca, che già hanno investito nel nuovo modello economico, racconteranno la loro esperienza illustrando tutti i vantaggi economici, sociali e ambientali della loro scelta.
Alla cerimonia di taglio del nastro e premiazione saranno presenti: Manuela Cardarelli, portavoce Treno Verde; Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania; Vincenzo Napoli, Sindaco di Salerno; Angelo Caramanno, Assessore all’Ambiente e allo Sport Comune di Salerno.
Nel pomeriggio, invece, alle ore 17, in programma a bordo della quarta carrozza il tema “Il futuro del biogas nella Regione Campania”. Interverranno: Giorgio Zampetti, Responsabile Scientifico Legambiente; Gerardo Calabrese, Consorzio per la Gestione dei Servizi di Salerno; Vincenzo Belgiorno, Professore Ordinario Dipartimento di Ingegneria Università di Salerno; Fulvio Buonavitacola, Assessore all’Ambiente della Regione Campania. Coordina Luca Pucci, Comitato Scientifico di Legambiente Campania
L’evento è realizzato nell’ambito del progetto Isaac (http://www.isaac-project.it).
Tra gli obiettivi del Treno Verde c’è anche quello di sensibilizzare i cittadini sul problema dell’inquinamento in città, una vera e proprio piaga. Come ogni anno, quindi, nel corso del suo viaggio il Treno Verde seguirà un programma di monitoraggio dell’inquinamento acustico ed atmosferico delle città in cui farà tappa. Oltre a questo monitoraggio scientifico, novità di quest’anno sarà quello dell’inquinamento indoor con l’analisi di alcuni inquinanti che determinano la buona o la cattiva qualità dell’aria in un ambiente chiuso, come a scuola, a casa, al lavoro. Ciò sarà possibile grazie alla collaborazione con VALORIZZA brand di Studio SMA e Gemmlab, Orion, e con il contributo scientifico della Sapienza, del CNR-IIA e dell’Università IUAV di Venezia. I risultati georeferenziati del monitoraggio scientifico saranno consultabili sul nuovo portale del Treno Verde, trenoverde.it: qui si potranno trovare anche tutte le info sulla campagna itinerante, le varie tappe, la mostra a bordo treno, e la mappa con Campioni dell’Economia circolare.
Cittadini e studenti, come sempre, potranno salire a bordo del Treno Verde per visitare la mostra didattica e interattiva allestita all’interno delle quattro carrozze che avranno come filo conduttore l’economia circolare. Nella prima carrozza chiamata “La linea retta” (è finita) si analizzano gli impatti dell’economia lineare e i vantaggi dell’economia circolare. Ci sarà inoltre un focus specifico sul pacchetto dell’economia circolare e su quello italiano e, a bordo della prima carrozza, chi vorrà potrà sottoscrivere il Manifesto dell’Economia Circolare di Legambiente. La seconda carrozza “Quelli che chiudono il cerchio” sarà dedicata ai “Campioni dell’economia circolare”, suddivisi per ambito tematico: rifiuti (riciclo, recupero, gestione), industria, imballaggi provenienti da raccolta differenziata tra cui quelli in acciaio, energia, edilizia, design, spazio laboratori, agricoltura, spreco alimentare, amministrazioni pubbliche, start Up e ricerca.
La terza carrozza “Il cerchio perfetto del riciclo” sarà dedicata interamente a Ecopneus, in prima linea nel recupero e riciclo dei pneumatici fuori uso. Si tratta di una delle buone pratiche a livello nazionale ed europeo e sarà raccontata attraverso installazioni, monitor e percorso mostra interattivo.
Infine la quarta carrozza “Cittadinanza circolare: riparo e condivido” offrirà una sorta di vademecum per il cittadino, indicando quello che si può fare per consumare meno e meglio. Spazio poi alle migliori esperienze di riuso nate dal basso, ai piccoli laboratori di riparazione di oggetti, alle esperienze di sharing di prodotti e servizi e ai vantaggi che danno in termini ambientali, economici e sociali. Come sempre la quarta carrozza ospiterà di tappa in tappa le varie conferenze, i laboratori, gli aperitivi e le attività pomeridiane. Il Treno Verde e la mostra saranno aperti dalle 8,30 alle 14.00 per le scuole prenotate dalle 16,00 alle 19,00 per il pubblico.
In concomitanza con il Treno Verde 2017, Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane promuovono una Call for ideas dal titolo “Ci muoviamo per l’ambiente”, riservata ai giovani dai 18 ai 30 anni. Obiettivo raccogliere idee, spunti e progetti per migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti anche nelle stazioni e a bordo dei treni, attraverso la sensibilizzazione degli utenti e proposte concrete per ottimizzare questo servizio in ambito ferroviario. Al vincitore del contest Trenitalia offrirà un anno di viaggi nella regione di residenza. Per partecipare al contest è sufficiente consegnare un elaborato, cartaceo o digitale, a bordo del Treno Verde di Legambiente e FS Italiane, durante le varie tappe in calendario. Info su www.trenoverde.it.
Il programma completo del Treno Verde a Salerno
Giovedì 9 marzo
Dalle ore 8,30 alle 14 – visita a bordo degli alunni delle classi scolastiche prenotate
Ore 11 – Inaugurazione della tappa campana del Treno Verde, visita a bordo e presentazione e premiazione dei Campioni dell’economia circolare della Campania.
Saranno presenti:
Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania
Manuela Cardarelli, portavoce Treno Verde
Vincenzo Napoli, Sindaco di Salerno
Angelo Caramanno, Assessore all’Ambiente e allo Sport Comune di Salerno
ore 17:00 – Incontro a bordo della quarta carrozza
Il futuro del biogas nella Regione Campania
Manuela Cardarelli, portavoce Treno Verde
Giorgio Zampetti, Responsabile Scientifico Legambiente
Gerardo Calabrese, Consorzio per la Gestione dei Servizi di Salerno
Vincenzo Belgiorno, Professore Ordinario Dipartimento di Ingegneria Università di Salerno
Fulvio Buonavitacola, Assessore all’Ambiente della Regione Campania
Coordina Luca Pucci, Comitato Scientifico di Legambiente Campania
Evento realizzato nell’ambito del progetto Isaac
ore 16 – 19 – Apertura al pubblico del Treno Verde
ore 16 – 18.30 – Laboratorio: Upcycle a cura di Lukearth
Venerdì 10 marzo
Dalle ore 8,30 alle 14 – visita a bordo degli alunni delle classi scolastiche prenotate
Nella quarta carrozza del Treno Verde agli studenti in visita al Treno Verde saranno presentati i prototipi messi a punto nell’ambito del progetto “Biosensori piezoelettrici a risposta in tempo reale per applicazioni ambientali e agro-alimentari” promosso dal dipartimento di Fisica dell’università Federico II di Napoli e cofinanziato dalla Fondazione con il Sud.
ore 17:00 – Incontro/dibattito
La Campania e l’Economia Circolare: verso una Legge Regionale.
Coordina Michele Buonomo, Presidente Legambiente Campania
Partecipano:
Manuela Cardarelli, portavoce Treno Verde
Mario Malinconico, Barbara Nicolaus, Maria Cristina Cocca e Roberto Avolio, ricercatori CNR
Paolo Ciambrelli, Professore Emerito di Chimica Industriale e Tecnologica Università di Salerno
Giorgio Criscuolo, Confindustria Salerno
Aldo Savarese, Consorzio 100% Campania
Amedeo Lepore, Assessore Regionale alle Attività Produttive
ore 16 – 19 – Apertura al pubblico del Treno Verde
ore 16 – 18.30 – Laboratorio: Upcycle a cura di Lukearth
Sabato 11 marzo
Dalle ore 8,30 alle 14 – visita a bordo degli alunni delle classi scolastiche prenotate
Ore 11 – Conferenza stampa
Presentazione dei risultati del monitoraggio scientifico (inquinamento atmosferico, rumore e indoor) svolto nella città di Salerno dai tecnici di Legambiente.
A seguire, alle ore 12, firma del contratto di comodato d’uso per trasformare la stazione di Pontecagnano (Sa) nella prima Green Station della Campania.
Saranno presenti:
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Stefano Ciafani, direttore generale Legambiente
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Manuela Cardarelli, portavoce del Treno Verde
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Luca Cascone, presidente Commissione Trasporti della Regione Campania
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Alessandro Tullio, direttore Divisione Trasporto regionale Trenitalia Campania
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Elisa Macciocchi, presidente del Circolo Legambiente Salerno
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Modestino Ferraro, responsabile Ingegneria Direzione Territoriale Produzione RFI di Napoli
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Francesca Ferro, direttrice del Circolo Legambiente Pontecagnano
ore 16 – 19 – Apertura al pubblico del Treno Verde
ore 17:00 – Dibattito
Economia Circolare, Economia Solidale.
Partecipano:
Luca Capozzoli, Legambiente Campania
Gianni Grasso, Made in Castelvolturno
Giacinto Chirichella, Arcipelago Scec
Alessandro Manzo, Carsharing Salerno
Rossano Braca, associazione Venite Libenter
CoordinaAlfredo Napoli, Segreteria Legambiente Campania
ore 16 – 18.30 – Laboratorio di Sartoria Creativa a cura di Made in Castelvolturno
ore 18:30 Astascec a cura di Nona Nuvola
Ogni oggetto ha un valore di partenza che ciascun partecipante può rilanciare finché il banditore d’asta non aggiudica l’oggetto al miglior offerente (www.astascecsalerno.it).
Ricominciamo dalla Bellezza: diamo la parola ai giovani
BENEVENTO. Si conclude il progetto “Ricominciamo dalla Bellezza: diamo la parola ai giovani!”, promosso dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e realizzato da Legambiente Campania.
Giovedì 23 febbraio ore 11.00 presso il Museo del Sannio di Benevento, in Piazza Santa Sofia, Legambiente presenta i risultati dell’indagine statistica sulla percezione del fenomeno dell’illegalità e l’atteggiamento dei giovani sull’ambiente nella città di Benevento. Saranno presenti Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania, Rosario D’Angelo, direttivo Legambiente Campania, Dott. Giovanni Conzo, Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Benevento, Dott.ssa Donatella Palumbo, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento
Riscoprire la bellezza del territorio attraverso lo sguardo dei giovani per un processo di rigenerazione urbana sostenibile si è posto come principale obiettivo quello di impegnare i giovani nella promozione e nella pratica della cultura della legalità e della bellezza nell’ambito del territorio regionale campano, attraverso l’approccio della ricerca/azione, in modo da integrare le conoscenze acquisite a livello teorico con la sperimentazione pratica dei possibili cambiamenti migliorativi. Il processo di coinvolgimento dei giovani è passato attraverso la scoperta o la riscoperta della bellezza del territorio, delle buone pratiche di sostenibilità, del fermento innovativo che anima tanti di loro, per innescare un processo di #rigenerazione del tessuto socio-economico e soprattutto culturale della nostra regione che si sviluppi non “per” i giovani ma “con” i giovani.
Festa di Corpo al 4° Reggimento Carri: celebrato il 76° anniversario dei fatti d’Armi di Tobruk
PERSANO (SA). In occasione del 76° Anniversario dei fatti d’Armi di Tobruk è stata celebrata presso la Caserma “P. Capone”, sede del 4° Reggimento Carri di Persano (SA), la tradizionale festa di Corpo dell’Unità corazzata appartenente alla Brigata Bersaglieri “Garibaldi”. Il Comandante di Reggimento, Colonnello Salvatore Alessandro Sarcià, nella sua breve allocuzione, ha ricordato e onorato le eroiche gesta dei carristi che si batterono nella difesa della località di Tobruk in Africa Settentrionale nel gennaio del 1941 e per cui il Reggimento fu insignito, con Decreto del 12 Ottobre 1953, di Medaglia d’Oro al Valor Militare. La cerimonia è iniziata con lo schieramento dei reparti in armi ed è poi proseguita con una deposizione di una corona d’alloro in ricordo dei Caduti di tutte le guerre, con la celebrazione della Santa Messa da parte del Cappellano Militare e con il rituale pranzo di Corpo. Nell’occasione il Comandante di reggimento ha consegnato i riconoscimenti tributati ad alcuni militari particolarmente distintosi nel corso dello scorso anno in operazioni. Al termine della cerimonia, un plotone di carristi è partito per Foligno per partecipare all’attività di soccorso in favore delle popolazioni del centro Italia colpite dall’emergenza neve e dal sisma. Inoltre, circa 140 tra uomini e donne del reggimento, sono attualmente impiegati nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure” con il Raggruppamento Campania, per garantire il presidio di punti sensibili e la sicurezza nelle province di Napoli, Caserta e Cosenza, in concorso e congiuntamente con le forze di Polizia.
L’Ausino é presente sul territorio con squadre per l’emergenza gelo
CAVA DE’ TIRRENI (SA). L’ Ausino S.p.A. in ragione della gelata del 07-08 gennaio ’17 che ha interessato i Comuni del territorio Area Costa d’Amalfi gestiti rappresenta che le problematiche manifestatesi nell’erogazione dei servizi idrici hanno una duplice matrice:
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Rottura contatori e/o montanti idriche private;
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Riduzione Idrica dovuta al calo fisiologico delle portate dal gruppo sorgentizio dell’Ausino nel Comune di Acerno.
L’Ausino S.p.A. ha già provveduto alla sostituzione di circa 500 contatori idrici e ad effettuare svariate decine di interventi sulle montanti idriche nei Comuni maggiormente colpiti dall’emergenza (Cava de’ Tirreni- Pellezzano- Baronissi- Agerola e Tramonti). Il lavoro degli operai continua senza sosta con l’obiettivo di ripristinare lo status quo ante l’inizio dell’emergenza. Al fine di ridurre al minimo le difficoltà nascenti dalla mancata erogazione dell’acqua, l’Ausino S.p.A., in aggiunta alla sua forza lavoro, che sta operando con innumerevoli ore di lavoro straordinario, ha provveduto ad affidare anche a società esterne le attività di sostituzione dei contatori idrici danneggiati.
Le richieste d’intervento pervenute a mezzo telefono, fax o posta elettronica, sono inserite in un elenco analitico suddiviso per Comune e per priorità di intervento, in base alla gravità della problematica segnalata.
Si comunica inoltre che gli operatori dell’Ausino S.p.A. sono in costante attività al fine di raccogliere e catalogare le segnalazioni in arrivo, dalle 7,30 del mattino alle 20 di sera.
In data odierna è stato attivato anche un’altra modalità di segnalazione da smartphone con l’utilizzo di messaggi su WhatsApp al numero 349 9516024, pregando di indicare: nome, cognome, comune, indirizzo, località/frazione (se necessario), recapito (se diverso da quello utilizzato), codice utente (se a disposizione) e tipologia di guasto.
Per fronteggiare la problematica contingente di cui al punto 2), si è già provveduto a ridistribuire le portate idriche sugli acquedotti esterni, incrementando la fornitura idrica a vantaggio delle zone maggiormente interessate dalla crisi. Ovviamente, con l’aumento della pressione di rete nelle zone interessate dalle gelate, le perdite idriche presso i contatori o le montanti idriche non ancora riparati, stanno subendo un incremento. Le disfunzioni termineranno non appena saranno state coperte intere zone di territorio, cosa questa che, con gli attuali ritmi di lavoro, termineranno in serata o, al massimo, nella giornata di domani.
Il Fiume Sarno ancora ostaggio di scarichi, rifiuti, pesticidi e consumo di suolo. Presentati risultati di Goletta del Sarno
SARNO (SA). Il fiume Sarno continua a versare in uno stato di forte sofferenza causato da scarichi di reflui urbani e industriali non depurati, inquinamento da fertilizzanti e pesticidi dell’agricoltura e difese naturali ridotte ai minimi termini. E se qualche risultato si intravede all’orizzonte, resta ancora tanto da fare considerato che ancora oggi più del 55% della popolazione che risiede nell’area non è servita da un impianto di depurazione. A conferma delle criticità ancora presenti i dati dei monitoraggi effettuati dai volontari di Legambiente: la metà dei punti campionati lungo l’asta principale del Sarno presentano criticità e l’80 per cento dei campionamenti lungo canali e corsi secondari presenta livelli di inquinanti considerevoli.
Legambiente rinnova quindi alla Regione Campania e agli enti preposti di avviare tutte le azioni per completare al più presto l’indispensabile rete di infrastrutture depurative e intraprendere controlli sempre più serrati contro chi continua a scaricare abusivamente.
Sono questi, in sintesi, i risultati delle indagini condotte da Goletta del Sarno, la campagna di monitoraggio del fiume Sarno, giunta alla sua terza edizione, promossa da Legambiente Campania e realizzata dal circolo Legambiente Valle del Sarno in collaborazione con la rete dei circoli Legambiente del Bacino del Sarno e il supporto tecnico della azienda Hach. Il dossier è stato presentato questa mattina presso il Dipartimento di Chimica e Biologia “Adolfo Zambelli” dell’Università degli Studi di Salerno nel corso di un seminario con gli studenti del Corso di laurea in scienze ambientali.
“I vari enti interessati al disinquinamento del Sarno hanno sicuramente proposto ambiziose soluzioni in questi anni, ma ad oggi è evidente che non solo non si riesce a porre un freno all’inquinamento del corso dell’acqua, ma neanche si è riuscito ad arrestare il consumo di suolo, il disordine insediativo e l’abusivismo edilizio che interessa l’area – dichiara Antonio Giannattasio, Segreteria Legambiente Campania -. Fermare i numerosi scarichi industriali e civili che ancora oggi inquinano il Sarno è sicuramente una delle priorità, come quella di procedere alla bonifica delle falde contaminate. Occorre però finalmente adottare in modo sistematico e trasversale criteri di riqualificazione fluviale che orientino qualsiasi intervento in ambito fluviale, a partire dal Grande Progetto Sarno fino alle manutenzioni che a vario titolo si realizzano. Non servono gli interventi spot o le spesso dannose azioni post-emergenza, ma un approccio integrato che passa necessariamente anche per la formazione e la sensibilizzazione della cittadinanza e degli amministratori pubblici.”
A dimostrazione che la mancata depurazione resta ancora una delle principali cause di inquinamento di questo corso d’acqua vi sono i dati al 2015 di copertura del servizio. Tra lavori mai progettati, altri in corso o ancora da appaltare la situazione è tutt’altro che rosea: il servizio di depurazione copre infatti appena il 45% del carico inquinante, espresso in abitanti equivalenti (AE), che arriva dal territorio. In pratica vengono convogliati in impianti di depurazione soltanto i reflui corrispondenti a 900mila abitanti equivalenti sui circa due milioni dell’area. Comuni importanti (Pompei, Ottaviano, Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Striano, Terzigno, Corbara, San Valentino Torio, Sarno, Scafati, Boscoreale, Casola di Napoli, Santa Maria la Carità) non sono ancora oggi serviti da nessun impianto di depurazione. Per diversi altri, invece, il grado di copertura non supera il 60% (Sant’Antonio Abate, Castel San Giorgio, San Marzano sul Sarno, Castellammare di Stabia e Gragnano) e per altri resta comunque inferiore all’80% (Mercato Sanseverino, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Sant’Egidio del Monte Albino, Siano, Torre Annunziata e Trecase).
Eppure da tempo l’Europa richiama l’Italia ad avere corsi d’acqua in buono stato. Nel 2015 è scaduto il termine per il raggiungimento degli obiettivi ambientali previsti dalla direttiva 2000/60, in termini di conseguimento (o mantenimento) del “buono stato ecologico” per tutti i corpi idrici.
“Ad oggi però circa il 60 per cento delle acque dei fiumi italiani si trova in uno stato di qualità insufficiente e un italiano su quattro non è servito da adeguata depurazione – sottolinea Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente –. I ritardi in questo settore costano multe salatissime all’Italia. Soldi che potrebbero essere spesi per mettere finalmente fine all’emergenza depurativa. Oggi, grazie alle legge sugli ecoreati, che prevede anche il reato di inquinamento ambientale, c’è finalmente un valido strumento per magistratura e forze dell’ordine, per contrastare chi continua a scaricare illegalmente. Serve però soprattutto la volontà politica, perché una corretta gestione della risorsa idrica deve prevedere azioni e strumenti precisi coinvolgano tutti gli attori interessati per poter arrivare a coniugare la qualità dei corpi idrici con la mitigazione del rischio e lo sviluppo socio economico delle comunità locali”.
Il monitoraggio svolto da Legambiente non vuole assolutamente sostituirsi o compararsi con quello realizzato dall’Arpac, unico soggetto in Campania titolato a valutare la qualità ambientale dei fiumi, attività che deve essere svolta secondo le articolate modalità definite dalle vigenti disposizioni di legge. Tuttavia, il monitoraggio realizzato consente di effettuare valutazioni utili per favorire la ricerca delle cause della contaminazione e promuovere interventi coerenti a conseguire sicurezza e qualità ambientale come previsto dalle Direttive “Acque” e “Alluvioni”. I campionamenti sono stati effettuati tra il 22 e il 25 agosto 2016.
Il primo e principale monitoraggio ha riguardato 21 prelievi di acqua lungo l’intero bacino del Fiume Sarno, compresi i torrenti Cavaiola, Laura e Solofrana utilizzando il LIMeco, un indice sintetico introdotto dal D.M. 260/2010 per la determinazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua. Riguardo all’asta principale del Sarno, i campionamenti svolti in prossimità delle sue tre principali sorgenti nel comune di Sarno (Santa Maria a Foce, Mercato Palazzo e Santa Marina) danno risultati, con classi di qualità del LIMeco rispettivamente di elevato, scarso e buono. Peggiora la situazione rispetto allo scorso anno di Rio Palazzo, mentre Rio Santa Marina migliora rispetto allo scorso anno. Procedendo verso valle per i due punti di campionamento successivi di Striano, San Marzano lo stato è sufficiente; quello successivo di Scafati è scarso e peggiora ulteriormente a Pompei dove si rileva una classe di qualità “cattivo”. L’ultimo punto di campionamento alla foce del Sarno a Castellammare di Stabia è risultato “scarso” come lo scorso anno. Passando ai tributari, per il torrente Solofrana quest’anno sono stati campionati otto punti: il primo in località Bocche alle sorgenti del Solofrana ha una classe elevata. Nei punti successivi da Montoro a Nocera Inferiore si è rilevata una classe di qualità del LIMeco attestata su “scarso”, ad eccezione dei punti in località San Vincenzo e Piazza del Galdo di Mercato S. Severino che è risultata invece “sufficiente”. Effettuato anche il campionamento delle acque del torrente Laura a Montoro, per entrambi i campioni prelevati lo stato di qualità è “buono”. Per la Cavaiola il primo punto di campionamento a Cava dei Tirreni è risultato cattivo mentre per il secondo a Nocera Superiore è stata registrata l’assenza di acque. Infine è risultato con un indice “cattivo” il primo punto sull’Alveo Comune a Nocera Inferiore e “scarso” il secondo punto a Pagani.
A questo monitoraggio chimico fisico è stato associato quello biologico condotto con le metodologie IFF e IBE, con cui sono stati rilevati prevalenti livelli di funzionalità tra “mediocre” e “pessimo” stabiliti con l’Indice di Funzionalità Fluviale (IFF) laddove, trattandosi dei tratti della Solofrana e del Sarno prossimi alle sorgenti, c’era da attendersi i risultati migliori. Analogo riscontro ha fornito il monitoraggio condotto con l’Indice Biotico Esteso (IBE) in due stazioni prossime alle sorgenti, in località Foce e località Lavorate a Sarno, e quindi da attendersi messe meglio, che sono risultate corrispondenti ad una “classe III” di qualità ed a un giudizio di qualità “ambiente alterato”.
Un secondo monitoraggio ha riguardato, invece, i canali secondari ed altre criticità segnalate dai cittadini a Legambiente: valloni situati nell’alto Sarno (Solofra e Montoro), canali del basso e Medio Sarno (San Valentino Torio, Poggiomarino, Scafati, Angri, Pompei e Torre Annunziata, gli scarichi provenienti dalle vasche Pianillo e Fornillo e infine il torrente Vernotico a Castellammare di Stabia. Ben dodici dei quindici punti monitorati presentavano criticità rispetto a diversi parametri presi in esame. Per questo monitoraggio i valori riscontrati sono stati confrontati con quelli previsti dal decreto per il riutilizzo ai fini agricolo e/o industriale delle acque reflue depurate (tra gli inquinanti verificati ammoniaca, azoto, fosforo, nitrati). Un confronto che permette di valutare la qualità delle acque, relativamente a questi parametri, e capire quanto queste, prelevate principalmente in canali di bonifica che nascevano per il drenaggio e per l’irrigazione, sono lontane dagli standard di qualità per un loro possibile riutilizzo.
All’interno del dossier vengono inoltre presentate alcune delle criticità riscontrate lungo il tratto fluviale e segnalate dagli stessi cittadini. Esempi che raccontano molto della difficile compresenza delle abitazioni, delle attività agricole, delle attività produttive e delle aree naturali: la forte presenza di rifiuti solidi urbani di varia natura o a scarti delle attività produttive, la strana colorazione delle acque e la presenza di schiume che fanno presumere agli abitanti la presenza di scarichi civili e scarichi pericolosi, ai cattivi odori che rendono l’aria irrespirabile per i residenti lungo i corsi d’acqua. A questa problematica va aggiunta quella legata ai fenomeni che si verificano in concomitanza con le piogge quando canali e vasche inondano in particolare vaste porzioni di aree urbane e aree agricole con danni per il raccolto, oltre alla preoccupazione per la distribuzione degli inquinanti nei suoli sui quali in seguito si continuerà a coltivare. Ancora, i danni che gli inquinanti solidi e liquidi provocano alle aree dall’elevato valore naturalistico, paesaggistico e ambientale.