Politica & Amministrazione
Polizia Municipale, presentati i nuovi agenti e la riorganizzazione del Corpo
PONTECAGNANO FAIANO (SA). “Le nuove unità di Polizia Municipale sono una grande risorsa per la nostra Città. Ci consentono di operare con un organico più forte perseguendo appieno gli obiettivi dell’Amministrazione. Contro i troppi maleducati che non rispettano questo territorio la tolleranza, oggi più di ieri, è pari a zero”.
A ribadirlo, questa mattina, a Palazzo di Città il Sindaco Ernesto Sica durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi agenti e della riorganizzazione del Corpo guidato dal Capitano Francesco Lancetta.
In apertura, il Primo Cittadino, dopo aver ricordato la figura del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi“che resterà sempre viva tra noi”, ha ribadito “il grande impegno del Comune di Pontecagnano Faiano che, più di ogni altro, ha massimizzato l’opportunità connessa al processo di ricollocamento per il riordino delle funzioni delle Province”.
“La Polizia Municipale – ha aggiunto il Sindaco Sica – è un grande punto di riferimento per i cittadini ed è fondamentale, come da indicazioni mie, dell’Assessore alla Polizia Municipale Domenico Mutariello e dell’intera Amministrazione, favorire condizioni di vicinanza quotidiana con un monitoraggio più costante in tema di sicurezza e salvaguardia ambientale e con particolare riferimento alle zone che presentano criticità. Le attività, come sempre in piena sinergia con tutte le forze dell’ordine, si concretizzano attraverso gruppi operativi dei caschi bianchi in ogni settore di competenza e, in tal senso, un ausilio di primaria importanza sarà rappresentato dal sistema di videosorveglianza che l’Ente attiverà in diverse zone. Vogliamo individuare e punire i troppi maleducati che abbandonano rifiuti, sporcano la Città, danneggiano il nostro patrimonio e si rendono protagonisti di atti di microdelinquenza. La Polizia Municipale intensificherà anche i servizi contro l’abusivismo in materia edilizia e di commercio e sono sicuro che i nuovi agenti saranno all’altezza della situazione integrandosi pienamente in un organico già dotato di ottime professionalità”.
“Grazie all’impegno e alla programmazione dell’Amministrazione – ha dichiarato il Comandante Francesco Lancetta – possiamo adesso contare su un organico più forte con 38 unità e, dunque, su un’organizzazione maggiormente efficiente ed efficace per favorire condizioni di sicurezza territoriale a 360 gradi in piena sinergia con tutte le forze dell’ordine. Sono sicuro che gli agenti continueranno quotidianamente a dimostrare esperienza, competenza e abnegazione. Con un Corpo più ampio, si rafforza la vicinanza al territorio attraverso una presenza capillare quale riferimento e segnale di fiducia per i cittadini che sono il nostro primo giudice. Già con i vigili stagionali, che ringrazio allo stesso tempo per il prezioso lavoro che stanno svolgendo, siamo riusciti a raggiungere risultati importanti soprattutto nel periodo estivo e andremo avanti senza sosta in questa direzione. Auspichiamo grande collaborazione anche da parte dei cittadini, ma posso assicurare che saremo rigorosi nei controlli e nel punire i trasgressori”.
Nei giorni scorsi la Giunta Municipale, su relazione dell’Assessore all’Ambiente Mario Vivone, ha dato il via libera anche all’installazione dell’impianto di videosorveglianza attraverso un atto di indirizzo per l’espletamento delle procedure necessarie all’attivazione del sistema. Il provvedimento, che si inserisce tra gli obiettivi primari dell’Amministrazione, è finalizzato sia a contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti sia a incrementare le attività di controllo e sicurezza nel centro urbano e nelle aree limitrofe. Le telecamere trasmetteranno i dati esclusivamente alla centrale operativa presso il Comando di Polizia Municipale.
Di seguito i nomi dei nuovi agenti in servizio dal primo settembre: tenente Antonio Vecchione, tenente Maria Assunta Rossi, Assistente Capo Rodolfo Abate, Assistente Capo Lucia Peluso, agente Vincenzo Giuliano, agente Gaetano Alfinito, agente Gerardina Luciano.
Prosecuzione dei servizi micronidi d’infanzia e integrativi
PONTECAGNANO (SA). “I servizi di asilo nido, micronido e servizi integrativi, attivati presso le strutture pubbliche dei Comuni facenti parte dell’Ambito Territoriale S4 del Piano Sociale di Zona, riprenderanno le attività, alle stesse condizioni e con i bambini già iscritti con riferimento all’anno scolastico 2015-2016, dal 15 settembre al 15 ottobre 2016, nelle more della definizione della procedura di gara per l’affidamento dei servizi per l’anno scolastico 2016-2017, al fine di garantire all’utenza la prosecuzione dell’attività prescolastica ed evitare disagi ai piccoli utenti”.
A confermarlo, attraverso un avviso, è la dottoressa Giovanna Martucciello, Coordinatrice dell’Ufficio di Piano dell’Ambito S4.
Come già programmato, riprenderanno, dunque, regolarmente le attività presso l’Asilo Nido di Via Palinuro in località Sant’Antonio di Pontecagnano Faiano.
Le altre strutture pubbliche autorizzate alla riapertura sono le seguenti:
Servizio di gestione dei nidi e micronidi
– Comune di Acerno, Edificio Scolastico sito in via Duomo;
– Comune di Bellizzi, Istituto Comprensivo Statale;
– Comune di Montecorvino Rovella, Scuola d’Infanzia S. Eustachio;
– Comune di Olevano sul Tusciano, ex Scuola Materna sita in via Risorgimento;
– Comune di San Cipriano Picentino, Edificio Comunale di via Vigna – Fraz. Filetta;
– Comune di Giffoni Sei Casali, c/o Centro Polifunzionale fraz. Capitignano;
Servizio di gestione dei servizi integrativi al nido:
– Comune di Giffoni Sei Casali, Istituto Comprensivo di Prepezzano;
– Comune di San Mango Piemonte, Istituto Comprensivo via P. La Rocca.
L’iter per il nuovo appalto dei servizi di gestione dei nidi e micronidi e dei servizi integrativi al nido è stato regolarmente avviato dall’Ufficio di Piano nel mese di luglio. La scadenza della gara, indetta attraverso la Centrale unica di committenza “Sele-Picentini”, è fissata alle ore 12 del 26 settembre 2016.
Nel mese di ottobre, dunque, la commissione esaminerà le istanze per definire il nuovo affidamento. Il primo riparto del Piano di Azione Coesione aveva, infatti, come termine ultimo il 31 agosto 2016.
Nelle more della definizione della procedura verranno, quindi, garantite regolarmente le attività.
A sostegno dei nuclei familiari dell’Ambito e, in particolare, della prima infanzia, si procederà, ugualmente, come da programmazione ministeriale, con l’erogazione di voucher, destinati alle famiglie in possesso dei requisiti specifici, da utilizzare presso le strutture private accreditate che manifesteranno interesse specificando i numeri di posti disponibili per ospitare i bambini.
“Come già programmato, garantiremo la prosecuzione dei servizi in attesa della definizione della gara. Abbiamo concretizzato positivamente un intenso e proficuo confronto già in atto, come emerso anche nelle scorse ore, per assicurare la continuità delle attività venendo incontro alle esigenze delle famiglie e dei piccoli. Allo stesso tempo, continueremo a lavorare per espletare celermente le procedure per il nuovo affidamento nel pieno rispetto dei tempi e delle modalità indicati” dichiarano il Sindaco Ernesto Sica e l’Assessore alle Politiche Sociali Francesco Pastore.
Si alza il sipario sulla “IX edizione della Festa Medioevale”
CAVA DE’ TIRRENI (SA). La IX Festa Medioevale, in programma sabato e domenica, 3 e 4 settembre 2016, nell’amena Frazione del Corpo di Cava di Cava de’ Tirreni, rientra fra le iniziative promosse dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo metelliana, patrocinate dalla civica Amministrazione cavese, meglio note quali: “Grandi Interpreti all’Abbazia”, quest’anno riproposta quale X edizione; lo scorso anno 2015, per ragioni organizzative, non si tenne la festa medioevale.
L’evento al Corpo di Cava è una reale rievocazione storica:
“La festa medioevale al Corpo di Cava – afferma il Sindaco Vincenzo Servalli – rappresenta un fiore all’occhiello delle rievocazioni storiche cavesi. Un evento particolare che vede impegnata tutta la comunità della Badia che si stringe intorno alla millenaria Abbazia Benedettina. Un plauso agli organizzatori che riescono ogni anno a realizzare una manifestazione che richiama migliaia di visitatori da fuori Città”.
Sabato, alle ore 19.30, dalla chiesetta della Pietrasanta si snoderà il grandioso corteo che rievoca l’arrivo alla Badia, avvenuto il 4 settembre 1092 di Papa Urbano II, per consacrare il cenobio benedettino, a seguire, nella chiesa della SS. Trinità, si terrà il concerto dell’Ensemble Rosa Aulentissima con musiche, liriche e canti dal 1200 al 1400. Tra le mura dell’antico borgo abbaziale, invece, si rivivranno la magia, le atmosfere suggestive, le fastose cerimonie e spaccati di vita medioevale con antichi mestieri ed un accampamento militare con la milizia del feudo abbaziale. Lungo il percorso saranno allestiti banchetti per degustare pietanze e bevande tipiche, servite in apposite ciotole e bicchieri di terracotta.
“Oltre la festa – afferma l’abate Dom Michele Petruzzelli – la comunità della Badia e gli ospiti ritrovano un intenso momento di condivisione perché hanno la possibilità di entrare in contatto anche con la spiritualità del cenobio benedettino che è anche un vero scrigno di storia e arte”.
“Il nostro obiettivo – afferma il consigliere con delega alla Cultura Giovanni Del Vecchio – è quello di creare le condizioni per implementare il turismo culturale. La missione della nostra Amministrazione è di appoggiare eventi di un certo spessore culturale che oltre ad attirare i visitatori siano motivo di vanto per la nostra città che è una delle più visitate della Regione Campania”
Domenica 4 settembre 2016, invece, dalle ore 10.30 alle 12.30 l’accampamento militare ricostruito nel campetto di calcio, accoglierà i bambini per divertirli con giochi medioevali. Alle ore 20.00, dalla Chiesa Cattedrale della SS. Trinità, un nuovo momento storico con la rievocazione della visita di Papa Urbano II al Corpo di Cava. Ad allietare le serate con danze, spettacoli ed improvvisazioni varie riproponendo scene ed atmosfere tipiche delle corti medioevali, sono stati scritturati gli artisti del “Il Contrapasso”, “Compagnia Tetraedro”, “Giullare Mago Abacuc”, la “Compagnia del Cervo Bianco”, i “Cavalieri del Giglio Bianco”, il gruppo di rievocazione storica “Gens Langobardorum”, i “Falconieri dell’Irno” e “La Compagnia Balestrieri Terre de la Cava”.
“Far rivivere i fasti e la grandiosità dell’era medioevale – affermano gli organizzatori Paolo Apicella e Luigi D’Amore – dove l’Abbazia Benedettina ed il Borgo del Corpo di Cava erano un centro di religiosità ma anche politico amministrativo che influenzava tutto il meridione d’Italia non è cosa da poco, costa tantissimo impegno e noi lo facciamo con grande passione e sacrificio, ma ci appagano le migliaia di presenze e l’apprezzamento che riceviamo. Il nostro desiderio che sia sempre di più sostenuta come un patrimonio dell’intera Città”.
Traffico crocieristico e passeggeri: innalzato il livello di security portuale.
SALERNO. E’ stato convocato in Prefettura dal Comandante del porto di Salerno, C.V. (CP) Gaetano Angora, intorno alle 12.00, il Comitato per la Sicurezza Portuale.
La decisione a seguito dell’escalation delle minacce e degli attacchi terroristici delle ultime settimane che hanno portato le competenti Autorità nazionali a rivalutare tutte le misure di security, anche in ambito portuale.
Così, alla presenza dell’Autorità marittima, dell’Ufficio Territoriale di Governo e della Questura, i rappresentanti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, del Comando Provinciale dei Carabinieri, del Comando Provinciale dei VV.F., dell’Ufficio di Polizia di Frontiera e dell’Autorità Portuale si sono confrontati sulle misure di sicurezza applicate nel porto, agli impianti portuali e alle navi interessate al traffico passeggeri nonché alle procedure di controllo e gestione degli accessi portuali.
I lavori del Comitato di Sicurezza si sono conclusi anche con la notifica dell’innalzamento della security portuale (che dal livello 1 è passato a 2) – decisa a livello nazionale – per tutti gli impianti portuali destinatari di navi da crociera e passeggeri.
Ciò comporta fin da subito, pur nell’ambito delle attività quotidiane già finalizzate a garantire adeguate misure dei livelli di sicurezza delle infrastrutture portuali e delle navi che approdano nel porto di Salerno, l’intensificazione dell’attività di vigilanza e dei controlli nei confronti di persone e veicoli che sbarcano e imbarcano su navi passeggeri.
Libero accesso al mare, adeguamento dei canoni, gestione di qualità, trasparenza e legalità
ROMA. Subito una legge sulle concessioni demaniali marittime e lacustri per garantire ai cittadini il diritto a spiagge accessibili e libere dal cemento consentendo agli imprenditori onesti di lavorare dentro un quadro di certezze che premia chi punta sulla qualità e la sostenibilità. Una legge basata su cinque punti: fissare una quota minima di spiagge libere pari al 60 per cento; premiare la qualità della gestione come criterio di aggiudicazione della gara; canoni adeguati e risorse da utilizzare per la riqualificazione ambientale; trasparenza nella gestione attraverso un portale nazionale delle concessioni; controlli e legalità lungo la costa.
È questa la richiesta che arriva da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che sta completando in questi giorni il suo viaggio a difesa dei mari e delle coste italiane.
Appena lo scorso mese la Corte di Giustizia europea aveva bocciato la proroga automatica decisa dall’Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020. Un’anomalia tutta italiana delle concessioni senza controlli e limiti di tempo.
“La sentenza europea non lascia più spazio a nessuna possibilità di rinvio e, sulla questione demanio, è ora urgente e fondamentale che l’Italia dia il via ad una riforma che punti su trasparenza, legalità e libero e gratuito accesso e transito al mare – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente -. Servono regole chiare per garantire che almeno metà delle spiagge siano libere e nuovi criteri per gare pubbliche che premino coloro che rispettano l’ambiente, puntando su un turismo di qualità e sostenibile. Solo così si potrà porre fine a questo far west selvaggio che non fa bene al Paese. Occorre ripristinare la legalità e la trasparenza in questo settore restituendo così ai cittadini una parte di mare troppo spesso negato”.
Un Paese come l’Italia ha tutto l’interesse a costruire una discussione alta, che guardi al futuro del ricco patrimonio costiero, fatto di natura e città, di spiagge e porti, di culture e storie mediterranee. Questi spazi in alcune parti d’Italia sono oggi un moderno e frequentato spazio pubblico, oltre che un bene comune di proprietà demaniale. Ma le spiagge sono anche un luogo di lavoro e di impresa a cui bisogna dare un quadro di regole certe per il futuro. In questa prospettiva le gare non devono rappresentare più un problema, ma anzi un’occasione per rendere più trasparente il sistema. Dove il pubblico fissa le regole e controlla, intervenendo in caso di mancato rispetto degli obiettivi ambientali e di accessibilità fissati dalle convenzioni.
“Auspichiamo da subito un confronto con gli operatori balneari per individuare regole che, oltre a premiare le imprese che investono su qualità e sostenibilità, valorizzino quelle a conduzione familiare – aggiunge Zanchini -. Non si pensi di trovare scorciatoie per mettere in salvo qualcuno, né con l’idea di privatizzare la costa, perché stavolta serve davvero un confronto serio e che guardi al futuro nell’interesse degli imprenditori onesti, dei sindaci interessati a garantire accesso alla spiaggia ai propri cittadini, di tutti coloro che hanno a cuore le coste italiane. Solo in questa prospettiva, infine, si potrà dare risposta ai problemi di cui soffre il sistema costiero italiano, come l’erosione, e che diventeranno sempre più rilevanti con gli effetti dei cambiamenti climatici”.
Le proposte di Legambiente per una legge sulle concessioni demaniali marittime e lacustri
1) Fissare una quota minima di spiagge libere
In molte Regioni italiane non sono in vigore Leggi che regolano i limiti. Una corretta gestione delle spiagge passa anche per chiari limiti alla percentuale di spiagge in concessione rispetto al territorio costiero. In alcuni Comuni italiani è diventato difficile trovare spiagge libere (come a Forte dei marmi, Viareggio, Cesenatico, Mondello, Bacoli) e per questo la Legge deve stabilire che almeno il 60% delle spiagge sia libera per la fruizione. In Francia questa previsione arriva all’80%, nella Legge della Puglia è previsto il 60%, nel Lazio è stato recentemente fissato come limite il 50%. È importante una indicazione di questo tipo anche per dare un riferimento per i Comuni che hanno tassi di occupazione maggiori in modo che si rivedano dimensioni e spazi previsti con le convenzioni o nelle gare per le assegnazioni, ma anche che si eliminino tutte le barriere di accesso e al godimento visuale della spiaggia (come deve avvenire quanto prima a Ostia).
2) Le gare devono premiare la qualità nella gestione
Occorre costruire le condizioni per una transizione virtuosa verso un modello trasparente di gestione delle concessioni. La Legge dovrebbe introdurre criteri e obiettivi, in modo da premiare i progetti che puntano sulla sostenibilità nella gestione, e aiutare così le tante imprese, spesso familiari, che hanno già scelto questa strada nella gestione delle concessioni balneari. E’ importante che la Legge introduca una convenzione nazionale tipo, che riguardi sia le concessioni per stabilimenti che il solo affitto di sdraio e ombrelloni su spiaggia libera (da favorire), che fissi criteri e obiettivi da rispettare, legati a posti di lavoro creati, accessibilità, pulizia, tutela e innovazione ambientale (raccolta differenziata, utilizzo di fonti rinnovabili, demolizione di strutture abusive, utilizzo di materiali naturali e di riciclo, prodotti del territorio, ecc.). In modo che vi sia nelle gare una valutazione dei progetti sulla base della capacità di garantire qualità della gestione e di creazione di lavoro. Nel caso di concessioni in essere, in caso di cambio della gestione si deve riconoscere il valore di azienda come chiedono le associazioni dei balneari.
3) Canoni adeguati e risorse da utilizzare per la riqualificazione ambientale
Il valore dei canoni in alcune realtà italiane è davvero insopportabile con situazioni scandolose di canoni bassi a fronte di guadagni milionari e grandi differenze nelle situazioni tra le 30mila imprese del settore (le stime parlano di 100 milioni di euro di entrate per lo Stato a fronte di 2 miliardi di guadagni, con un canone medio di 5 euro a mq all’anno!). Questa situazione va superata stabilendo un canone minimo nazionale per le concessioni balneari, lasciando la possibilità alle Regioni di introdurre premialità e penalità legate alle modalità di gestione e agli interventi di riqualificazione ambientale messi in atto dal concessionario. Una novità che chiediamo è che la quota maggiore del canone rimanga ai Comuni con un vincolo di destinazione per interventi di riqualificazione e valorizzazione ambientale dell’area costiera (ripascimenti delle spiagge per combattere l’erosione costiera, demolizione di edifici abusivi, rinaturalizzazione, accessibilità pedonale e ciclabile, ecc.).
4) Un portale nazionale delle concessioni
Tutte le convenzioni e i piani di utilizzo del demanio dovranno essere disponibili su un portale nazionale delle coste che dovrà essere istituito da parte del Ministero dell’ambiente. Una prospettiva di questo tipo, trasparente, premia le imprese serie e offre garanzie a chi investe nella qualità. Attualmente è persino difficile capire quante siano le concessioni o avere un’idea dei diversi canoni da Regione a Regione e delle modalità di controllo. In un quadro di questo tipo a perderci non sono solo i cittadini, ma anche le tante imprese che gestiscono seriamente gli stabilimenti balneari.
5) Garantire controlli e legalità lungo la costa
Il diritto dei cittadini a poter usufruire di spiagge pulite e accessibili, libere o gestite in regime di concessione, con prezzi accessibili e strutture adeguate, deve essere garantito in tutta Italia. Purtroppo oggi spesso non è così, e continuano a esservi diffuse situazioni di stabilimenti che impediscono l’accesso gratuito alla spiaggia, malgrado Leggi e giurisprudenza abbiano dato indicazioni inequivocabili. Per questo la nuova Legge deve chiarire responsabilità di controllo e sanzioni efficaci. Inoltre la legge deve garantire procedure certe per demolire i troppi edifici abusivi che degradano il paesaggio italiano e interventi immediati per punire i troppi reati che avvengono lungo le coste.