cronaca
Ente Parco e Guardie Giurate WWF : continuano le denunce per la scoperta di scarichi inquinanti nel fiume Sarno
SALERNO. Presenza massiccia e determinata in questi giorni delle Guardie Giurate del WWF Italia – Coordinamento Provinciale Sez. di Salerno impegnate su gran parte del territorio Salernitano, per controlli ambientali, prevenzione, repressione del bracconaggio, salvaguardia e tutela dell’avifauna. Proprio durante una programmata operazione di vigilanza, sulle tracce di bracconieri “incalliti” dediti anche alla cattura di specie migratorie e di avifauna stanziale con reti e trappole, nell’individuare alcune “postazioni di cattura illegali” segnalate, lungo le sponde del Fiume Sarno, il personale del WWF, insospettito da un lezzo nauseabondo e della innaturale colorazione delle acque, scopriva uno sversamento nel Fiume Sarno, proveniente presumibilmente da nuclei abitativi del Comune di San Valentino Torio.
Dopo i primi approfondimenti, considerata la gravità di quanto riscontrato e che tale illecito avveniva in area protetta, si allertava il personale tecnico dell’Ente Parco Fiume Sarno prontamente giunto sul luogo e precisamente in Via Vetice di San Valentino Torio, che costatava la presenza e l’entità del fenomeno dell’inquinamento.
Lo scarico che appariva di considerevoli dimensioni e portata, proveniva da una condotta in cemento, certamente visibile a tutti ma, in egual modo ignorata.
Da tale condotta si riversavano, in maniera incontrollata, reflui inquinanti che determinavano un vasto e diffuso fenomeno di inquinamento nonché il contestuale cambiamento di colore delle acque del fiume Sarno, che assumevano una colorazione di grigio più o meno intenso oltre ad un insopportabile odore fognario.
Uno scarico illegale quindi, che aggravato anche dalla presenza di numerosi scarichi industriali provenienti da talune aziende, che seppur autorizzate, in modo illecito o per la inadeguatezza, assenza, totale/parziale di idonei impianti di depurazione, contravvenendo alla vigente normativa in materia di corretto smaltimento di reflui industriali, sversano i loro reflui inquinanti nel Rio Foce o in altri corsi d’acqua affluenti al Fiume Sarno, concorrendo di fatto, alla distruzione dell’unico “Parco Regionale Fluviale” e con gravi conseguenze quindi per la salute dei cittadini.
Valutate le condizioni e l’entità dell’inquinamento, , anche in questo caso presumibilmente reflui di origine urbana non depurati, mescolati a reflui industriali, il personale dell’Ente Parco Fiume Sarno e del WWF Italia sez. di Salerno effettuavano idonei rilievi fotografici utili a documentare lo stato di degrado e le gravi condizioni di inquinamento.
Preso atto che tale area rientra in zona A di Riserva Integrale dell’ Ente Parco (Ente istituito con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 780 del 13 novembre 2003), ritenendo che quanto accertato comportasse seguenti violazioni: Art. 734 C.P. per aver danneggiato luoghi di particolare valenza ambientale; Art. 635 C.P. danneggiamento acque pubbliche; Art.142 comma c ed f del D.L.42/2004 poiché tale illecita condotta avveniva in aree sottoposte a particolare forma di tutela ed Art. 452 bis della Legge 22 maggio 2015, n. 68, che tale illecita attività risultava aver provocatola compromissione ed il deterioramento delle acque, del suolo, del sottosuolo nonché dell’ecosistema, della biodiversita’ agraria, della flora e della fauna, si inoltrava al C.F.S. competente per territorio ed alla Autorità Giudiziaria, una dettagliata denuncia a carico di ignoti.
Lo scrivente Coordinamento ricorda a chiunque volesse segnalare situazioni di degrado, inquinamento, detenzione di avifauna protetta, bracconaggio, etc. che è possibile inviare segnalazioni alla seguente mail: nucleoguardiewwfsalerno@pec.it
Carabinieri, Ente Parco, Guardie Giurate WWF, nuovo intervento a tutela dell’ambiente, sequestro canale Fosso Imperatore
SAN VALENTINO TORIO (SA). Senza tregua i controlli del territorio da parte delle Forze dell’Ordine unitamente al personale dell’Ente Parco Fiume Sarno e del Coordinamento Provinciale Sez. di Salerno Guardie Giurate del WWF Italia, per la difficile lotta contro l’inquinamento ambientale e l’individuazione dei responsabili. Ancora una volta al fine di dare una pronta risposta ai cittadini, ormai ai limiti della tolleranza per le “indecenze ambientali” che ogni giorno sono costretti a subire, i Militari del Comando Stazione Carabinieri di San Valentino Torio Coordinati dal M.llo Capo Umberto Alfieri si portavano unitamente al personale tecnico nei pressi di Via Zeccagnuolo dove i residenti da tempo lamentano il persistere di un lezzo acre, nauseabondo, insopportabile, riconducibile in gran parte alla presenza di scarichi inquinanti di aziende ed industrie che irrispettose delle leggi, riversano senza scrupoli i propri liquami inquinanti nel canale denominato “Fosso Imperatore”.
Il controllo iniziato in prima mattinata, consentiva di accertare all’interno del canale, non solo la presenza di sostanze oleose, sedimenti e fanghi ma anche di ingenti quantitativi di rifiuti che ignoti, avevano abbandonato sull’argine dello stesso e sulla limitrofa strada carrabile. Una situazione che purtroppo, a causa dell’incuria e dell’assenza di adeguati controlli, nel tempo ha favorito, tra l’altro, il sistematico incendio da parte di ignoti di questi rifiuti, (tra cui pneumatici esausti, materiali plastici, scarti di lavorazioni industriali, inerti, etc.) ed il loro lento conferimento nello stesso canale che dopo aver superato il ponte di San Marzano, si riversa nel fiume Sarno, contribuendo a determinare un vasto e diffuso fenomeno di inquinamento.
Accertati i fatti, dopo una attenta valutazione dello stato dei luoghi e della tipologia di rifiuti abbandonati, i Carabinieri, il personale dell’Ente Parco e le Guardie Giurate del WWF Italia procedevano ad effettuare idonei rilievi fotografici utili a documentare lo stato di degrado ed incuria, nonché di abbandono.
Considerato che tale canale di fatto si immette a valle nel fiume Sarno (Area protetta istituita con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 780 del 13 novembre 2003), poichè quanto accertato comporta le seguenti violazioni: Art. 734 C.P. per aver danneggiato luoghi di particolare valenza ambientale; Art. 635 C.P. danneggiamento acque pubbliche ed Art. 452 bis della Legge 22 maggio 2015, n. 68, poiché tale illecita attività risultava aver provocatola compromissione ed il deterioramento delle acque, del suolo, del sottosuolo nonché dell’ecosistema, della biodiversita’ agraria, della flora e della fauna, si procedeva quindi al sequestro di parte del canale denominato Fosso Imperatore e dell’attigua strada carrabile poiché anch’essa interessata dalla presenza di rifiuti, ed inoltrava alla Autorità Giudiziaria una dettagliata denuncia a carico di ignoti. Lo scrivente Coordinamento ricorda a chiunque volesse segnalare situazioni di degrado, inquinamento, bracconaggio, detenzione di avifauna protetta che è possibile inviare segnalazioni alla seguente mail: guardiewwfnucleosa@libero.it
La strada dimenticata
CAVA DE’ TIRRENI (SA). La panoramica stradina, via Benedetto Bonazzi, che si inerpica da Sant’Arcangelo fino alla località Pietrasanta del Corpo di Cava, è chiusa da tempo. Un palo dell’ENEL, attivo, quindi con cavi elettrici portanti, che serve la zona è in pericolo di caduta da mesi, inoltre la strada è diventata una discarica a cielo aperto.
Nel servizio di Livio Trapanese curato dalla redazione di VIVIMEDIA.EU si può vedere lo stato di abbandono e degrado in cui versa quella splendida parte della città metelliana.
Cade un pino marittimo nella villa comunale “Falcone e Borsellino”
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Nella villa comunale “Falcone e Borsellino” adiacente Palazzo di Città cade un pino marittimo secolare. Lo schianto si è verificato fortunatamente intorno alla mezzanotte di ieri, la villa a quell’ora è chiusa.
In ogni caso è una tragedia sfiorata, il secolare albero dal peso di svariate tonnellate è rovinato su cinque panchine ed un paletto dell’illuminazione, nella caduta la chioma ha sfiorato un altro albero strappandone molti rami.
Gli operai del verde pubblico del comune stanno sfrondando il tronco in attesa che una ditta specializzata possa rimuovere il grosso pino.
La villa che, immediatamente, è stata interdetta all’utilizzo pubblico, sarà PARZIALMENTE APERTA, domani mattina 25 luglio, per consentire il passaggio dall’ingresso principale di Viale Crispi in direzione ingresso da via Marcello Garzia.
Il servizio è di Livio Trapanese e realizzato della redazione di VIVIMEDIA.EU
Sequestrata discarica in area Parco
SARNO (SA). Una vasta operazione a tutela dell’area del Parco Regionale del fiume Sarno è stata portata a termine dal personale dell’Arma dei Carabinieri del Comando stazione di San Valentino Torio, unitamente a personale dell’Ente Parco e del Nucleo Provinciale di Salerno Guardie Giurate del WWF Italia.
I controlli dei militari coordinati dal M.llo Capo Umberto Alfieri si sono concentrati proprio dei pressi del fiume Sarno, in particolare nei territori che costeggiano via Vetice. In quest’area i militari ed il personale tecnico intervenuto a supporto, hanno individuato una strada realizzata quasi esclusivamente con inerti e scarti di provenienza edilizia e rifiuti di varia tipologia che a seguito del loro abbandono incontrollato, oltre ad interessare i vicini terreni coltivati, avevano anche ricoperto la sponda del fiume contribuendo alla sua completa distruzione sia dal punto di vista naturalistico ed ecologico nonché all’inquinamento del fiume. Nel prosieguo dell’attività ispettiva i militari accertavano la presenza di un’area di circa 700/800 metri quadri interessata completamente da rifiuti di ogni genere, in particolare fanghi, inerti, materiali plastici, beni dismessi quali materassi, materiali ferrosi, il tutto coperto con un telo in pvc a sua volta bloccato al suolo da centinaia di pneumatici esausti.
Una situazione dal punto di vista ambientale gravissima che oltre a distruggere un’area di particolare valenza naturalistica, poneva a rischio anche i vicini terreni coltivati per la presenza di piccoli fossi canali e di alcuni pozzi.
Dopo una attenta valutazione con il personale dell’Ente Parco, i militari ritenuto che tale illecita attività di fatto concretizzasse a tutti gli effetti una vera e propria discarica abusiva in piena area di riserva, senza che mai fosse stato adottato alcun accorgimento per evitare l’inquinamento del suolo e del fiume, procedevano immediatamente al sequestro dell’intera area oltre che della strada di accesso e di alcune strutture in legno abusive utilizzate quale ricovero e deposito di rifiuti per complessivi 2000 mq..
Sul posto veniva accertata anche la presenza di alcune aree dove i rifiuti venivano dati alle fiamme con ulteriore diffusione dell’inquinamento. Considerato che tale area rientra nel perimetro dell’ Ente Parco (Ente istituito con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 780 del 13 novembre 2003) tra le numerose contestazioni (danneggiamento di bellezze naturali, realizzazione di una discarica abusiva, illecita attività edilizia in assenza di nulla osta dell’ente, etc..) per la prima volta veniva anche contestato l’art.452 bis della Legge 22 maggio 2015, n. 68 “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente” poiché tale illecita attività risultava aver provocatola compromissione ed il deterioramento delle acque, del suolo, del sottosuolo nonché dell’ecosistema, della biodiversita’ agraria, della flora e della fauna.
Il personale dopo le procedure di rito ha predisposto ed inoltrato alla Autorità Giudiziaria una dettagliata denuncia a carico di una persona risultata di fatto il gestore dell’area. Lo scrivente Coordinamento ricorda a chiunque volesse segnalare situazioni di degrado, inquinamento o detenzione di avifauna protetta che è possibile inviare segnalazioni alla seguente mail: guardiewwfnucleosa@libero.it