cronaca

 

Tentano di uccidere un cane, indagini in corso. Rischiano l’applicazione dell’art. 544 bis del C.P.

salame-con-lama-attentato-cane-via-filangieri-cava-de'-tirreni-luglio-2015-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Hanno tentato di uccidere un cane, architettando un piano diabolico che, fortunatamente, è stato sventato dalla stessa padrona.
Sul balcone, al primo piano di un’abitazione di via Filangieri, ignoti hanno deposto delle fette di salame legate con spago e con dentro una lametta di quelle che si utilizzano nei rasoi da barba.
Lo scopo? Provocare la morte del cagnolino che, in base anche ad una lettera imbucata nella cassetta dello posta della stessa famiglia, lamentava il fastidio arrecato dal cane e invitava i proprietari a prendere provvedimenti affinché l’animale a quattro zampe non desse più disturbo al vicinato.
“Da molto tempo, si legge nella lettera,  il vostro cane rimanendo solo in casa si lamenta in continuazione fino al vostro ritorno, arrecando fastidio a tutto il vicinato. Pertanto siete pregati di prendere provvedimenti in merito, altrimenti saremo costretti a rivolgerci alle autorità competenti”.
A detta della padrona, quel cagnolino di soli quattro chili non ha mai arrecato disturbo ad alcuno e non si spiega l’ignobile gesto messo in atto da gente senza scrupoli.
Mai nessuno del palazzo le ha mai accennato o fatto notare fastidi riguardo alla presenza della cagnolina nella sua abitazione.
La signora, ieri mattina, ha esposto denuncia ai carabinieri della tenente Vincenzo Tatarella.
cagnolina-attentato-cane-via-filangieri-cava-de'-tirreni-luglio-2015-vivimediaCon una perizia calligrafica si potrebbe risalire al firmatario della lettera che potrebbe essere lo stesso dell’ “attentato” al cagnolino, il quale se individuato sarà perseguibile penalmente.
In fatti l’art. 544 bis del Codice Penale recita: “Chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi”.
Fatto ancora più grave è che quei pezzi di lama, occultati nel salame, potevano anche essere ingeriti dai bambini che vivono in quella casa.
Fortunatamente, la signora si è accorta in tempo che la cagnolina aveva portato un pezzo di quel macabro pasto nella sua cuccetta e stava per ingerirlo e non è la prima volta che la signora trova qualcosa di anomalo.
Alcuni giorni fa anche un pezzo di pane sul suo balcone imbevuto di alcool e qualche giorno prima altro salame sotto la porta. (a.f.)

ore 16:45 rapina alla Banca dell’Emilia Romagna di c.so Umberto I della città metelliana

banca-emilia-romangna-ex-banca-della-campania-cava-de'-tirreni-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA).  Rapina nel pomeriggio alla banca dell’Emilia e Romagna (ex Banca della Campania, foto)con sede al corso principale della città. Secondo il racconto di un cliente della banca, che era a colloquio con il direttore al piano superiore, intorno alle 16:45 circa si è udito un gran trambusto provenire dai locali sottostanti adibiti alle operazioni bancarie di sportello.All’interno della struttura sono entrati 2 individui, evidentemente da un buco praticato nella parete, che poi è risultato sbucare all’interno di una cabina elettrica.
I due delinquenti erano armati di taglierino, di quelli dalla lama lunga e molto pericolosa. Indossavano cappucci che erano calati fino agli occhi, la restante parte del viso era ricoperta da una specie di maschera del modello antigas, evidentemente utilizzata per poter respirare all’interno della cabina elettrica in cui erano rimasti nascosti, presumibilmente dalla sera precedente, per poter praticare il foro per accedere alla banca.
Brandendo i  taglierini e minacciando a voce alta hanno intimidito impiegati e clienti promettendo il peggio se avessero tentato di difendersi o offendere o chiamare le forze dell’ordine.
La voce e la camminata dei due sembravano tali da pensare che avessero assunto droghe o alcool.
I due ladri hanno tentato inutilmente di aprire le casseforti della banca il cui meccanismo di accesso si sblocca a tempo. Infastiditi, adirati e delusi dal mancato bottino si sono avventati sugli impiegati facendosi dare tutto ciò che avevano nelle casse.
La stima del bottino al momento è ancora al vaglio, si pensa che hanno asportato dall’istituto di credito una somma tra i 4.000 e gli 8.000 euro.
Intanto gli agenti di una pattuglia di Polizia che era nei paraggi avendo notato qualcosa di sospetto si sono avvicinati alla banca.
I malfattori pensando di essere stati scoperti sono scappati con il bottino attraverso la stessa via utilizzata per accedere alla banca.
Il tutto si è consumato dalle 16:45 circa alle 17:45 per la durata ci circa un’ora tra lo spavento degli impiegati e dei clienti presenti nella sede bancaria.
Sul posto è arrivata anche una pattuglia in moto di carabinieri, è stata tentata una caccia all’uomo per acciuffare i due delinquenti, ma senza risultati.
Per fortuna oltre il grosso spavento non si lamentano danni alle persone.

Sversamento dei rifiuti incontrollati in periferia, dove sono le video trappole?

Zona Contrapone Cava de' Tirreni

Zona Contrapone Cava de’ Tirreni

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Città sporca con discariche a cielo aperto ovunque. E’ questa ancora oggi la cruda realtà, soprattutto delle zone periferiche.

I cittadini che denunciano lo stato di abbandono di molte discariche si domandano che fine abbiano fatto le dieci video trappole mobili che stando ad alcune indiscrezioni, fino a qualche mese fa, ne era stata installata solo una.
“A meno che non abbiano messo, afferma Mario Senatore, delle video trappole inefficienti, dovrebbero vedersi i primi risultati, invece, a distanza di circa due mesi dall’annuncio sulla loro installazione, sembra che sui punti critici sia addirittura peggiorato lo sversamento dei rifiuti”.
A San Giuseppe al Pozzo, alle spalle della chiesa l’uscita secondaria di un’abitazione, è stata interdetta dal deposito illecito di un divano in disuso, un materasso e quant’altro. Rifiuti ingombranti e buttati alla rinfusa, in località Contrapone, dove vige anche un cartello che indica la presenza delle telecamere di videosorveglianza.
Il conferimento di rifiuti senza alcun rispetto per le regole, continua a caratterizzare numerose aree di Cava de’ Tirreni, soprattutto le periferie, che si presentano, frequentemente, sporche. Zone come San Cesareo, Sant’Arcangelo, Maddalena, San Martino, Sant’Anna, San Pietro, Annunziata, Cesinola, tranne quelle poche situazioni di aree pulite a seguito di bonifiche, detengono la maglia nera nella brutta classifica del conferimento selvaggio dei rifiuti.

Zona San Giuseppe Cava de' Tirreni

Zona San Giuseppe Cava de’ Tirreni

Ai rifiuti pericolosi come l’eternit, fanno da cornice materiali di risulta edilizia, bustoni contenenti vegetazione, servizi igienici, scheletri di televisori, materassi, mobili, pneumatici, damigiane, cassette. Non bastano i controlli della polizia locale, del comandante Filippo Meluso a frenare il fenomeno dei conferimenti selvaggi. Alle continue violazioni ambientali si cerca di porre rimedio, coi soli agenti della sezione Ambiente, del comando di via Ido Longo che, quotidianamente, effettuano appostamenti e controlli nei pressi delle postazioni di conferimento dei rifiuti più esposte all’abbandono. La drammatica situazione dei rifiuti selvaggi, ha investito anche la località dei Pianesi dove avvengono, puntualmente, conferimenti illeciti. “Bisogna far funzionare alla grande le telecamere sostiene Maria Sorrentino, solo facendo pagare le sanzioni ai trasgressori che si pone un freno al problema sempre crescente”.
A battersi in tal senso e già da anni, è il comitato Ordine e Quiete, del presidente, Salsano, “Nonostante l’installazione come si è annunciato, delle video trappole, afferma Giuseppe Salsano, le zone periferiche della città non sono per niente migliorate. Ciò significa che o non vengono allestite nei punti adatti o sono insufficienti a coprire gran parte del territorio”. (a.f.)

Rubato il “ciucciariello” vietrese

VIETRI SUL MARE (SA). VIETRI SUL MARE (SA). Inizia l’estate ed i vandali, ma soprattutto i ladri, mettono a segno un altro colpo a Vietri sul mare.
ciucciariello-vietrese-rubato-vietri-sul-mare-giugno-2015-vivimediaDopo la distruzione delle fontane delle “Tartarughe”, con l’asportazione delle piccole tartarughe in ceramica e l’amputazione di quella della “Lucertola”, avvenuta l’anno scorso, la notte scorsa i ladri hanno portato via l’emblema di Vietri sul mare.
Il “ciucciariello “ vietrese, l’opera (rifatta) di Richard Dolker, grande artista del periodo “tedesco “ vietrese, che diede un grande impulso alla conoscenza ed alla commercializzazione del prodotto ceramico vietrese nel mondo.
L’opera era stata apposta a Piazza Matteotti, sopra la fontana decorata con le mattonelle di un altro grande artista vietrese, Giovannino Carrano, in occasione del 50° anniversario della nascita dell’asinello vietrese.
Ma come se non bastasse il furto dell’asinello, è scomparso pure il “Gattino” vietrese, un’altra opera che era stata apposta sempre a Piazza Matteotti in occasione della manifestazione “Buongiorno Ceramica”.
A questi furti vanno aggiunti i danni, riparati ma con visibili sfregi permanenti, alla “Sirenetta”, la distruzione dei bagni pubblici, decorati sempre con ceramica vietrese a Marina, oltre alla costante opera di trafugazione di piccole opere in ceramica che, da tempo, l’amministrazione comunale di Vietri, sta mettendo in piazze, vicoli e strade, per cercare di rendere Vietri un “Museo a cielo aperto”.
gattino-vietrese-rubato-vietri-sul-mare-giugno-2015-vivimediaIl Sindaco Francesco Benincasa e l’assessore alla ceramica Giovanni de Simone hanno immediatamente denunciato il furto alla locale caserma dei Carabinieri, muovendosi celermente e sperando che i colpevoli siano presto denunciati alle autorità competenti.
Rabbia, indignazione, ma soprattutto una sensazione di impotenza, questi sono i sentimenti che accomunano cittadini ed amministrazione, consci che i furti, forse su commissione, vista l’abilità con cui il “ciucciariello” e la “gattina” sono stati asportati, sono un chiaro segnale di sorta di impunità di cui i ladri sembrano aver preso coscienza.
Le telecamere sul territorio potrebbero aver filmato il furto, ed ovviamente vi sono le indagini del caso in corso per risalire ai responsabili.
Rimane il fatto che ad ogni inizio estate Vietri è “violentata”, deturpata, offesa e vilipesa da ladri e vandali.
Rimane comunque una domanda che molti cittadini stanno ponendo e ponendosi: ”Ma è possibile che nessun cittadino vietrese abbia visto o sentito nulla?”.
Una domanda che sembra, per ora, destinata a rimanere senza risposta, come per gli scorsi furto e gli scorsi danneggiamenti alle opere degli artisti ed artigiani vietresi.

Dopo una settimana di ricovero “kekko” non ce l’ha fatta

francesco-romano-deceduto-per-incidente-moto-cava-de'-tirreni-giugno-2015-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Il suo cuore ha cessato di battere alle 8  di ieri mattina. Francesco Romano, alias Kekko, 33enne di via Filangieri.
Il giovane è deceduto dopo una settimana di ricovero all’Umberto I di Nocera Inferiore, dove non ha mai più ripreso conoscenze.
Gravi i traumi riportati, soprattutto a livello cerebrale.  Il giovane si era schiantato la settimana prima mentre era a bordo del suo scooter sull’autostrada A3 Napoli-Salerno, tra Cava e Nocera Inferiore. Ancora sconosciuta la dinamica dell’incidente, nel quale sarebbe stato coinvolto anche un altro veicolo. Indaga la polizia stradale di Angri.
Un brutto risveglio per la comunità cavese e, soprattutto, per il rione Filangieri, dove kekko risiedeva. Anche il parroco Don Gioacchino Lanzillo, ha chiesto tramite un post su facebook di stringersi attorno al dolore che ha colpito la famiglia Romano. Senza contare i messaggi di cordoglio sul web di amici e conoscenti che ricordano kekko come un ragazzo disponile e solare. “La vita è ingiusta, ha scritto Veronica P. Riposa in pace Kekko”. Ma della solarità di kekko tutti si ricordavano.
“Ci conoscevamo da tanto tempo, afferma Claudia F. perché abitava da ragazzo dove abitava la mia nonna e spesso girava in motorino ed io lo salutavo. Mi dispiace molto”. Francesco Romano era il ragazzo amico di tutti e specie nel suo rione era ben voluto.
“Ciao Kekko, scrive Florindo C. Via Filangieri ti porterà per sempre nel proprio cuore”.
Gli amici del ragazzo che non hanno mai abbandonato il suo capezzale, hanno deciso di dedicargli un omaggio per l’ultimo saluto. Prima dei funerali, il feretro di Francesco sarà portato in giro in tutto il rione.  Lo stesso giorno dell’incidente capitato a Francesco Romano, qualche ora prima, un’altra giovane vita„ perse la vita su via Massimiliano Randino, strada che collega Cava de’Tirreni a Nocera Superiore.
Il 17enne Michele Iuliano, originario di Roccapiemonte, stava percorrendo in scooter via Massimiliano Randino, quando perse il controllo del mezzo e si  schiantò contro un muro. Vani i soccorsi. Il ragazzo perse la vita per il violento impatto contro un muro di cinta dell’imbocco alla località Citola. Secondo quanto accertato dalla polizia municipale, il 17enne guidava lo scooter indossando regolarmente il casco.
Il ragazzo, figlio unico e con madre cavese, è stato ricordato con uno striscione dagli amici dell’istituto Gaetano Filangieri  in via XXIV Maggio. Il feretro di Francesco Romano, arriverà nella chiesa di Sant’Alfonso Maria de’Liguori, in via Filangieri,  alle ore 12 di questa mattina (domani), dove sarà allestita la camera ardente. Alle 15.30 sono previsti i funerali. Dolore e sconcerto per due giovanissimi che nel giro di una settimana, hanno perso la vita in incidenti stradali a bordo di motorini. (a.f.)