cronaca
Enpa Salerno in soccorso di una poiana, un gheppio, un gabbiano e un pitone
SALERNO. Continuano i recuperi di animali selvatici in difficoltà nella provincia di Salerno. Tutti gli animali hanno un comune denominatore, riportano danni provocati direttamente o indirettamente dall’uomo. La Poiana e il Gheppio riportano ferite da arma da fuoco, il Luì piccolo; il Gabbiano e il Tordo hanno impattato contro auto o strutture. Oltre alla fauna selvatica, ci sono state due segnalazioni di diverso tipo, un Pavone recuperato in strada e un Pitone abbandonato nell’immondizia nel quartiere Pastena. Il Pavone è stato affidato ad un’animalista di Salerno, per il Pitone non c’è stato molto da fare, l’animale è morto forse a causa del freddo o di qualche malattia che ne ha causato l’abbandono. E’ stato consegnato dai volontari della Protezione animale supportati dal Corpo Forestale di Salerno all’Asl localmente competente per essere trasportato all’istituto Zooprofilattico di Portici per le analisi. Sarà inoltre effettuato un controllo per verificare la presenza di chip per poter risalire al proprietario.
Ieri purtroppo è giunta la notizia dell’uccisione di un Lupo nel Cilento, ferma la condanna degli autori di questo grave gesto da parte dell’Enpa di Salerno. Oltre alla crudeltà del gesto, a rendere il tutto più terribile è il fatto che quest’azione è stata eseguita all’interno di un Parco Nazionale.
La Protezione Animali ringrazia il personale medico veterinario e i cittadini che hanno segnalato i casi di soccorso.
Maxi sequestro di una discarica abusiva di 2.500 mq. e di 15.000 Kg. di rifiuti
EBOLI (SA). La Capitaneria di Porto di Salerno diretta dal C.V. (CP) Gaetano ANGORA, congiuntamente ai volontari della associazione ambientalista Kronos, ha eseguito una importante attività finalizzata alla repressione di illeciti di natura ambientale nell’agro del Comune di Eboli, ove è stata rinvenuta una maxi discarica di rifiuti speciali.
Tale attività si inserisce in una più ampio contesto di contrasto al crimine ambientale fortemente promosso dal Comando Generale della Guardia Costiera, e che la Capitaneria di Porto di Salerno ha posto in essere in tutto il territorio di giurisdizione.
In particolare, i militari della Guardia Costiera nel monitorare il territorio al fine di prevenire e reprimere illeciti ambientali, unitamente ai volontari ambientalisti, hanno accertato la presenza di una immensa area, estesa per oltre 2.500 mq., illecitamente adibita a discarica abusiva.
La discarica è stata interamente realizzata su di un’area appartenente al Demanio dello Stato – Ramo Bonifiche, ed attigua ad un collettore consortile allacciante i fiumi Sele e Tusciano. Al suo interno erano stati illecitamente smaltiti rifiuti speciali costituiti, per la maggiore consistenza da oltre cento canalette in cemento in precedenza utilizzate per l’irrigazione, rifiuti plastici e ferrosi, beni durevoli dismessi, inerti edili, fusti di pittura e altro materiale vario, il tutto per una quantità stimata pari a oltre 150.000 Kg.
Peraltro, in parte i rifiuti erano stati dati alle fiamme e, alcuni di essi, erano precipitati lungo l’argine del canale consortile fino a raggiungerne le sponde. I militari della Capitaneria di Porto di Salerno hanno evidenziato la presenza di una grave situazione di pericolo per le matrici ambientali, aggravata dalla circostanza che l’accesso a tale area non era precluso da cancelli o da altre barriere.
Il notevole quantitativo dei rifiuti, ed il loro accumulo avvenuto in modo indiscriminato sino a raggiungere la adiacente strada provinciale, lascia presumere che le attività illecite fossero in corso da anni.
L’intera area di 2.500 mq. sui cui insistevano oltre 15.000 Kg di rifiuti è stata sottoposta a sequestro; i militari della Guardia Costiera di Salerno stanno svolgendo accurate indagini finalizzate ad individuare i responsabili della discarica ed i soggetti che ivi hanno illecitamente smaltito i rifiuti speciali.
Dei fatti è stata notiziata la competente Autorità Giudiziaria e sono stati provvisoriamente contestati i reati di realizzazione e gestione di discarica abusiva ed invasione ed occupazione di aree appartenenti al Demanio dello Stato.
Gli angeli della natura volano ancora: Forestale, Protezione Civile e volontari salvano dall’incendio Monte Finestra e Monte Santangelo
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Non chiederti solo cosa gli altri possono fare per te, ma anche cosa puoi fare tu per gli altri: è questa, per quell’animale sociale che è l’uomo, la regola base di una convivenza civile e solidale, che esclude la santificazione del proprio ombelico, ma lo allunga in una rete di forza e condivisione.
È proprio grazie a questo sano principio che la Valle Metelliana si è salvata da un disastro ambientale il giorno di Ferragosto, in cui vanno in ferie tutti ma non i criminali piromani, che per l’occasione hanno dato fuoco all’ampio bosco che regala il verde della bellezza e l’aria della salute alle pendici di Monte Finestra e Sant’Arcangelo.
Le scintille hanno attecchito in mattinata, intorno alle nove, ed il fuoco è divampato verso le dieci. Per fortuna c’era “il guardiano del Contrapone”, alias Antonio Senatore, che quasi subito ha scoperto il pericolo incombente e già alle nove e trenta ha fatto la sua segnalazione al servizio forestale. Prontissimo l’intervento, con relativa mobilitazione della Protezione Civile. Arrivo a volo (è proprio il caso di dirlo) di un canadair e due elicotteri (Regione Campania e Vigili del Fuoco); contestuale l’allestimento nell’ex Velodromo di sant’Arcangelo di una grande vasca per il rifornimento di acque per i mezzi di soccorso, sotto la guida del luogotenente Matteo Senatore e del responsabile delle squadre A e B, Felice Sorrentino. Si è formato così un efficace schieramento a squadra delle forze istituzionali intercomunali, del Corpo Forestale di Cava e dei Volontari della Protezione civile, ai quali si sono aggiunti i volontari del Contrapone, mobilitatisi per dare una mano alla salvezza del loro territorio.
Lavoro febbrile e traguardo raggiunto in poche ore. Nel medio pomeriggio elicotteri e Canadair sono ritornati alla base sventolando l’ideale bandiera della missione compiuta. E dai petti di tutti è volato un grande respiro di sollievo. Il pericolo è stato forte, non come quello del 2009, quando l’incendio fu domato solo dopo cinque giorni, ma comunque tale da mettere a rischio l’intera zona boschiva, e forse anche le propaggini dei villaggi, se non fosse stato avvistato e domato a tempo.
Bisogna dire un gran grazie di cuore alle forze istituzionali di servizio comunali e regionali (Protezione civile e Corpo Forestale dello Stato), che hanno compiuto alla grande il loro dovere di servizio. La loro efficienza è comprovata da decine di interventi realizzati con successo negli ultimi anni, oltre che dalla funzionalità dei canali aperti di comunicazione, fortificata dalla recente messa in opera di una App, la SMA Campania, che permette un immediato contatto telematico con le forze di soccorso e che, come ci ha raccontato il volontario Giorgio Monetta, è stata testata in questa occasione con risultati positivi, anche se ad allerta già avviato.
Ancora una volta, è emersa la preziosità insostituibile della collaborazione tra cittadini e istituzioni. Nella protezione dei boschi, per vincere lo scontro tra gli Angeli della natura (come li chiama l’ass. Nunzio senatore) e i diavoli della natura (come si dimostrano i piromani ed anche le combustioni accidentali) sono vitali la vigilanza e la capacità di segnalazione.
Per fortuna i volontari non mancano, e non manca neppure l’esempio massimo, quello di Antonio Senatore, il guardiano, che da quasi mezzo secolo, da semplice cittadino, è lo stimatissimo occhio aperto del Contrapone. I volontari non mancano, ma non bastano mai.
Ci auguriamo che l’episodio stimoli ancora altri cittadini di buona volontà a dare adesione e partecipazione. In fondo, dare una mano, oltre che crescere con e oltre il proprio ombelico, significa proteggere un patrimonio comune. Una cosa nostra, veramente, altro che Cosa nostra….
E magari, con un grande salto di qualità, questa forma di coscienza potrebbe estendersi anche ai tanti fuochi sociali che minacciano di incendiare la nostra società e che invece ci trovano troppo spesso divisi o peggio indifferenti o peggio ancora attenti solo alle cose nostre. Che ne dite? Meditiamo, gente, meditiamo …
In Campania anteprima pulizia fondali del fiume Sarno
SARNO (SA). Bottiglie di vetro e contenitori di plastica e polistirolo, sedie, due cartelli stradali , mozziconi di sigaretta ma soprattutto pezzi di copertoni e involucri di materiali tossici usati da carrozzerie. Ricco bottino di rifiuti, riempiti oltre quindici sacchi di ogni tipo, recuperati questa mattina nell’area della sorgente di località Foce nei fondali nel fiume Sarno dai volontari di Legambiente e da tanti cittadini.
Con la pulizia dei fondali del fiume Sarno – in un tratto dove il circolo Valle del Sarno “Leonia” ha attivato il progetto di recupero “Torniamo alla fonte” – si è voluto sensibilizzare i cittadini sulla tutela dei corsi d’acqua interni che contribuiscono sempre più spesso a consegnare ai nostri mari sostanze inquinanti e rifiuti. La giornata è stata anche un momento di approfondimento scientifico e di formazione per i volontari di Legambiente che hanno eseguito la valutazione dello stato ecologico del fiume nello stesso tratto.
La pulizia dei fondali del fiume Sarno rappresenta uno dei tanti appuntamenti che si stanno svolgendo in Campania in occasione di Spiagge e fondali puliti di Legambiente che ha visto all’opera sin da venerdì centinaia di volontari in azione in tutta la Campania per ripulire spiagge, fondali e scogliere. Domani 29 maggio il week end di pulizie prosegue con appuntamenti in località Campolongo presso la Marina di Eboli, all’oasi Torre di Mare di Paestum; al Lungomare Amendola di Maiori; alla Spiaggia di Marina Grande di Amalfi (Sa); al Litorale di Bagnara a Castel Volturno (CE).