cronaca

 

AZN ed Enpa recuperano una Poiana, forse detenuta illecitamente

recupero-enpa-poiana-maggio-2016-castel-san-giorgio-vivimediaCASTEL SAN GIORGIO (SA). A seguito di una segnalazione di una cittadina di Castel S. Giorgio, che riferiva di aver visto una Poiana in una roggia nei pressi dell’uscita autostradale, veniva predisposto un servizio in collaborazione con i volontari dell’Associazione zoofila Nocerina per il recupero del rapace. A quanto pare l’esemplare si trovava in quella zona da almeno un giorno sotto la pioggia battente. Il recupero non è stato molto semplice, a causa del luogo ove si trovava l’animale, ma l’impresa è riuscita. La Poiana è stata dapprima asciugata e successivamente è stata trasportata presso il CRAS di Napoli. Ad un primo controllo il rapace risulterebbe sano, nessuna frattura evidente. Ma la cosa che ha allertato le Guardie ed il personale medico è la strana tranquillità mostrata nei confronti dell’uomo, come se si trattasse di un esemplare detenuto. Ovviamente si tratterebbe di detenzione illecita. In attesa della diagnosi completa, la Protezione animali si è già attivata con una serie di sopralluoghi per risalire al detentore. Si spera in una ripresa dell’esemplare volta alla reintroduzione in Natura dell’esemplare. Un sentito ringraziamento ai volontari intervenuti ed ai medici veterinari del Centro Recupero Animali Selvatici di Napoli.

Primavera: stagione di recuperi. Enpa Salerno: “molti riescono a salvarsi grazie ai cittadini”

SALERNO. Recuperi e salvataggi in aumento con l’inoltrarsi della primavera. Tra i recuperi effettuati, un Tarabusino con una lesione al becco, una Gazza ed un pulcino di anatra finito in un canale per la bonifica.
Il Tarabusino è stato consegnato al CRAS di Napoli dove riceverà le necessarie cure, la Gazza si era lanciata dal nido ma è stata recuperata da una cittadina che nella stessa area possiede dei cani che avrebbero potuto predarla. Il pulcino è stato recuperato a Scafati in un canale di bonifica in cui era forse finito a seguito del cattivo tempo dello scorso week end. Si era distaccato dai genitori e non riusciva più a risalire sui bordi di cemento della vasca. È stato recuperato dai volontari con l’uso di retini e subito liberato nel fiume Sarno. L’Enpa di Salerno sottolinea l’importanza di saper valutare se raccogliere o meno nidiacei ed adulti rinvenuti. Molti uccelli abbandonano il nido quando non sono ancora autosufficienti, ciò non vuol dire che vadano raccolti, molti passeriformi restano nei pressi del nido per qualche giorno ricevendo ugualmente le cure parentali. Questi vanno semplicemente spostati se si trovano in zone pericolose per la presenza di auto o gatti. Altrimenti vanno lasciati dove sono. Diverso è il discorso per Rondoni e Pipistrelli, questi ultimi una volta toccato terra non sono in grado di spiccare il volo, vanno quindi raccolti e consegnati ai CRAS, mai improvvisarsi  veterinari.  La fauna selvatica, per Legge, non può essere detenuta. I recuperi vanno segnalati alle autorità o alle associazioni che si occupano di questo. La conoscenza di queste regole può fare la differenza.

Trasporti eccezionali per l’Enpa: una GRU sull’autostrada SA-NA

enpa-gru-cenerina-recupero-salerno-aprile-2016-vivimediaSALERNO. E’ stato recuperato dalle guardie zoofile dell’Enpa di Salerno un esemplare di Gru cenerina (Grus grus) sul litorale di Eboli. La segnalazione è giunta da un cittadino della zona che passando di lì aveva notato la presenza di alcuni esemplari di Gru alzarsi in volo, accorgendosi però che una di loro non riusciva in tale atto dal momento che presentava una ferita all’ala. Allertata subito la protezione animale, che ha monitorato la zona per un paio di giorni alla ricerca della gru ferita. ” Nella seconda giornata di ricerche è stata finalmente individuata la Gru” commenta Alberto Marino, guardia zoofila dell’Enpa   “non è stato facile trovarla perchè la zona era molto vasta e l’animale si nascondeva tra le rogge e l’erba alta, ma non ci siamo arresi”. Così i volontari, armati di reti e guadini, sono riusciti a recuperare l’animale. Trasportata subito al CRAS, il centro recupero animali selvatici di Napoli, dove gli esami radiologici potranno stabilire le cause di questa frattura e dopo tutte le cure neccessarie ed un ciclo di riabilitazione, la Gru potrà ritornare in libertà e continuare la sua migirazione. ” Ci auguriamo che dagli esami radiologi non venga fuori che l’ala della Gru sia stata fratturata in seguito ad impallinamento. Sarebbe un gesto molto grave dal momento che la caccia è chiusa già da alcuni mesi e inoltre, ricordiamo che, le Gru sono specie particolarmente protette. Nel caso di presenza di piombo, denunceremo il caso alla Procura competente ed il territorio sarà maggiormente controllato. La migrazione è in corso, gli animali che scelgono il nostro territorio per rifocillarsi e riposarsi per un po’, non vanno disturbati” continua Marino. L’Enpa di Salerno ringrazia tutti coloro che si adoperano per gli animali, e in modo particolare il Sig. Acito Virgilio per la segnalazione della Gru ferita grazie al quale è stato possibile recuperarla. Le Gru sono alte circa 120 cm e possono pesare anche fino a 7kg, con un’apertua alare di 180-240 cm. Sono uccelli migratori capaci di migrare dal nord dell’Europa fino al Marocco, all’Asia meridionale coni classici stormi a “V”.   

 

L’ENPA Salerno salva e libera molte specie di uccelli

SALERNO. Durante un giro di vigilanza volto a prevenire e reprimere attività di bracconaggio, le guardie zoofile dell’Enpa sezione di Salerno sabato mattina si sono recate a San Valentino Torio.
Un territorio molto vasto e particolarmente ostico.

Le guardie Enpa girando tra la miriade di stradine di campagne hanno notato una gabbia contente un esemplare di cardellino. Nel mentre si decideva come intervenire, gli agenti hanno visto in un giardino antistante l’abitazione, giardino di libero accesso, una voliera.
All’interno della voliera presenti diversi esemplari di fringillidi (lucherini, fringuelli, cardellini, fanelli), la cui detenzione è vietata.

Contattati i carabinieri della stazione di San Valentino Torio si è subito proceduto al sequestro della fauna protetta, alla denuncia del detentore dell’avifauna al quale è stata anche trovata una gabbia trappola.
Alcuni degli uccelli erano in condizioni davvero critiche, ali tarpate in malo modo, cosa che fa ipotizzare che fossero usati come richiami vivi per attrarre i propri simili.
Durante la stessa giornata, i volontari dell’Enpa hanno recuperato un esemplare di Tortora dal Collare con una brutta ferita all’ala. Immediatamente portata all’ospedale veterinario Frullone di Napoli per le cure del caso.
Stamattina invece in prossimità di una siepe è stato ritrovato un esemplare di Occhiocotto, purtroppo questa volta il soccorso è stato inutile. E’ morto dopo pochi minuti tra le mani dei volontari.
L’Enpa di Salerno ringrazia sentitamente i carabinieri della stazione di San Valentino Torio per l’intervento tempestivo e professionale e per la disponbilità e sensibilità.

Sequestro degli impianti di trattamento delle acque reflue ad Amalfi e Praiano, l’Ausino S.p.A. plaude alla Procura della Repubblica

costiera-amalfitana-amalfi-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). «Plaudiamo all’iniziativa della Procura, augurandoci che questo sia il primo passo verso la soluzione definitiva dell’annosa problematica»: così l’Ausino S.p.A. – Servizi Idrici Integrati commenta il sequestro preventivo e l’affidamento in custodia giudiziaria degli impianti di trattamento delle acque reflue in gestione all’Ausino S.p.A., siti ad Amalfi (in località Porto ed in località Cieco) ed a Praiano (in località Vettica Maggiore ed in via Roma).

L’operazione è stata condotta stamani, giovedì 11 febbraio 2016, rispettivamente dalla Guardia Costiera di Amalfi e dal Comando dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente – Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, in esecuzione degli specifici decreti di sequestro preventivo emessi dal Tribunale di Salerno. Sono state contestualmente iscritte nel registro degli indagati varie persone, tra cui alcuni esponenti tecnici dell’Ausino S.p.A.

Per vigilare sulla corretta gestione di tali impianti, la Procura della Repubblica di Salerno ha designato il Prof. Paolo Massarotti custode giudiziario delle predette strutture. Al momento, per quanto si è appreso dal Prof. Massarotti, non verranno esercitati poteri sostitutivi sulle attività condotte dall’Ausino S.p.A., bensì una stretta vigilanza sulle modalità di gestione delle medesime.

Tale iniziativa nasce anche dopo la trasmissione di copiosa documentazione richiesta dalla Procura alla nostra Azienda ed in seguito alle innumerevoli nostre sollecitazioni agli Enti competenti perché attuassero gli interventi, che in massima parte sono stati progettati proprio dalla nostra Azienda.

Fondamentalmente non cambierà nulla per gli utenti, che anzi saranno più “garantiti”, data la presenza di un’autorevole e stretta vigilanza su quanto condotto dall’Ausino S.p.A. In più, la nostra Azienda da oggi in poi avrà modo di mettere in evidenza le tante difficoltà operative che deve affrontare quotidianamente e potrà, inoltre, avere un interlocutore altamente referenziato nominato dalla Procura di Salerno a garanzia del rispetto della legge, al quale dovrà rapportarsi per tutte le attività gestionali e di programmazione.

L’operazione odierna appare scontata ed inevitabile dopo decenni di inerzia. Ancor più tenendo presente, malgrado l’assegnazione più di recente di finanziamenti di ingente entità, i tanti ritardi nella realizzazione dei nuovi impianti di depurazione, la cui attuazione non è stata affidata dalla Regione Campania alla nostra Azienda, ma nella fattispecie rispettivamente alla Provincia di Salerno ed al Comune di Amalfi.

Ad ogni buon conto, la gestione di tali impianti, ancorché strutturalmente carenti, ha comunque garantito il rispetto dei parametri di legge per le acque di balneazione, classificate da anni come “eccellenti” dall’ARPAC nelle zone interessate.

È probabile che l’intervento della Procura di Salerno, per il tramite del custode giudiziario designato, induca alla realizzazione dei nuovi impianti.

D’altra parte, dopo il commissariamento delle attività durato 12 anni (dal 1999 al 2011) e con l’attribuzione dei fondi per la realizzazione degli impianti ad altri Enti, l’Ausino S.p.A. ha potuto solamente dare un suo contributo nella fase di progettazione delle opere, restando fuori dall’attuazione, prevista a carico di altri Enti.

La Dirigenza di Ausino S.p.A.