cronaca

 

Ucciso raro esemplare di Occhione (Burhinus oedicnemus). L’Enpa di Salerno: “gesto crudele, bracconaggio fuori controllo”

bracconaggio-occhione-ucciso-salerno-ottobre-2015-vivimediaSALERNO. Domenica mattina poco prima dell’alba, le guardie della Protezione Animali di Salerno hanno effettuato dei controlli in materia venatoria. Il passo di Tordi e Allodole verso le zone di svernamento è in piena attività e i cacciatori approfittano del periodo. Controllati circa 30 cacciatori alcuni dei quali sono stati sanzionati amministrativamente per omissione delle dovute prescrizioni sul tesserino regionale. I controlli si sono poi spostati nell’agro di Eboli dove è stato rinvenuto un esemplare di Occhione (Burhinus oedicnemus).

Uccello prettamente crepuscolare e notturno, l’Occhione deve il proprio nome comune alla grande abilità visiva che gli permette di volare anche di notte. Il nido, perfettamente mimetizzato tra i sassi, è invisibile e anche le uova hanno una colorazione molto simile a quella delle pietre. Schivo e diffidente nei confronti dei predatori, l’Occhione è un professionista del mimetismo, ma nel nostro Paese non trova facilmente aree adatte ad ospitare il nido. Più comune nell’Europa mediterranea, dove mostra un comportamento stanziale, l’Occhione si comporta come migratore nel resto dell’areale, scegliendo l’Europa meridionale e l’Africa per lo svernamento. Piuttosto grosso e tarchiato, un esemplare può raggiungere un’apertura alare di poco inferiore al metro per una lunghezza anche di 45 cm. Predilige per l’alimentazione aree coltivate aperte e le zone steppiche in genere.

Purtroppo non è stato possibile individuare chi ha compiuto questo brutale gesto, l’Occhione non rientra tra le specie cacciabili, è inoltre soggetto a una particolare protezione ed è incluso nelle Direttive europee di conservazione.

Le attività di controllo hanno poi portato le guardie ad individuare alcuni cacciatori intenti ad abbattere Allodole con l’ausilio di un richiamo acustico. La rapida fase di avvicinamento ha permesso al personale di individuare la fonte del suono. Vani i tentativi di disattivare, mediante l’uso di un telecomando, il richiamo. Si è provveduto ad allertare la Polizia Provinciale di Salerno. Tempestivo il loro intervento che ha permesso di porre sotto sequestro tre fucili, un richiamo acustico e la fauna abbattuta illecitamente. Elevate inoltre sanzioni per mancata annotazione dei capi abbattuti. In serata poi si è provveduto al recupero di un Pipistrello con frattura all’ala sinistra. Purtroppo il chirottero è deceduto durante il trasporto.

Nonostante i continui crimini perpetrati a danno della fauna e dell’ambiente, si parla ancora di accorpamenti e abolizione dei due organi di controllo predetti alla lotta dei suddetti reati – commenta la Protezione Animali di Salerno – il Corpo Forestale dello Sato e la Polizia Provinciale sono fondamentali e insostituibili per porre un freno a questi reati, non vanno toccati. L’abbattimento di una specie come l’Occhione fa intendere quanto sia dilagante il fenomeno del bracconaggio.

I cittadini in aiuto alle forze dell’ordine per sventare furti, salvate 2 auto in meno di 12 ore

polizia-auto-1-vivimediaSALERNO. Martedi 13 ottobre: continuano a produrre positivi risultati preventivi e repressivi i servizi di controllo del territorio effettuati a Salerno dalla Polizia di Stato, tesi a contrastare in particolare i reati contro il patrimonio (tra cui furti in abitazione, in esercizi commerciali e di veicoli).

Questa mattina, infatti, i Poliziotti della Sezione Volanti della Questura hanno sventato un furto di autovettura in Via Vinciprova a Salerno ed hanno arrestato due giovani provenienti da Terzigno (NA) per tentato furto aggravato.

Una segnalazione pervenuta al numero di emergenza “113”, fatta da un cittadino che aveva notato la presenza sospetta di due giovani nei pressi di alcune automobili parcheggiate in Via Vinciprova, ha fatto scattare l’immediato intervento sul posto di una volante.

I poliziotti hanno subito individuato due giovani che stavano armeggiando su un’autovettura Fiat Grande Punto, parcheggiata nei pressi della rotatoria, e sono intervenuti per bloccarli e controllarli.

I due malfattori, visto il sopraggiungere della Polizia, sono scappati a piedi in opposte direzioni, uno verso la cittadella giudiziaria, l’altro verso Via Settimio Mobilio, disfacendosi lungo il percorso di alcuni arnesi utilizzati per forzare la serratura dello sportello anteriore sinistro del veicolo.

Il giovane che fuggiva in direzione della cittadella giudiziaria è stato bloccato quasi immediatamente dai poliziotti, mentre il complice che aveva già raggiunto Via Settimio Mobilio è stato bloccato poco dopo dal sopraggiungere di un’altra pattuglia della Polizia.

Gli agenti hanno recuperato gli arnesi atti allo scasso di cui i giovani si erano liberati durante il tentativo di fuga e li hanno sequestrati.

I due malfattori sono stati identificati per M. P., di anni 34 e G. B., di anni 33, entrambi residenti a Terzigno (NA), e sono stati arrestati perché ritenuti responsabili del reato di tentato furto aggravato.

Gli arrestati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per essere sottoposti a rito direttissimo.

Sempre nel corso della giornata odierna, personale della Sezione Volanti della Questura, a conclusione di una specifica attività d’indagine su un furto di accessori per ciclomotore, asportati da uno scooter a Salerno all’inizio del mese in corso, ha identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria l’autore del reato, un giovane 20enne di Nocera Inferiore.


SALERNO. Mercoledi 14 ottobre: 

L’attenzione elevata della Polizia di Stato salernitana verso i reati conto il patrimonio, in particolare i furti, e la collaborazione dei cittadini salernitani che segnalano sempre con maggiore frequenza presenze sospette di malintenzionati nei pressi di abitazioni, esercizi commerciali o per strada, stanno consentendo di ottenere risultati positivi nell’attività di contrasto a tali tipologie di reati.

Nella serata di ieri, oltre all’arresto in flagranza di tentato furto aggravato di autovettura di due giovani di Terzigno (NA), fatto di cronaca già comunicato agli organi d’informazione, alle ore 00,45 i poliziotti di una Volante della Questura sono intervenuti in Via Salvatore De Renzi a Salerno e hanno sventato un altro furto di autovettura, in questo caso una Fiat 500, arrestando il ladro in flagranza di tentato furto aggravato.

Anche in questo caso è stata preziosa la segnalazione fatta al numero unico di emergenza “112” da parte di un cittadino che aveva notato gli strani movimenti di due uomini intorno alle autovetture ivi parcheggiate.

L’immediato arrivo sul posto della Volante ha consentito agli agenti di bloccare uno dei due malfattori ancora con le mani nel sacco e identificarlo per G. C., nato a Scafati, di anni 34, già noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti di polizia.

Il giovane è stato trovato in possesso di un grosso cacciavite ed un cavatappi modificato, arnesi con cui aveva forzato lo sportello anteriore sinistro dell’autovettura che sono stati sequestrati.

G.C. è stato pertanto tratto in arresto e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per essere sottoposto a giudizio con rito direttissimo. Sono in corso indagini per l’identificazione del complice.

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Nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato appartenente al Commissariato Sezionale “Torrione”, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Salerno, ha tratto in arresto A. M., nato a Salerno, di anni 67, pregiudicato, responsabile del reato di calunnia e che dovrà scontare la pena di mesi 4 e giorni 18 di reclusione.

E’ allarme per l’uso dei telefonini al volante

cellulare-auto-vivimediaSALERNO. Le statistiche indicano ormai in oltre il 50% la percentuale degli automobilisti che fa uso del telefono cellulare alla guida. Non solo per telefonare, ma anche per inviare e ricevere messaggi o e-mail, navigare in internet o usare le più disparate applicazioni. Un comportamento non solo vietato dal codice della strada, ma anche molto pericoloso, e causa di un numero crescente di incidenti stradali. 

Nella mattinata odierna gli agenti della Polizia Stradale di Salerno, diretti dal Primo Dirigente Dr.ssa Grazia PAPA, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo della circolazione stradale, teso alla repressione di questo fenomeno, contravvenzionando a Salerno e sulle principali arterie stradali ed autostradali di questa provincia ben 132 automobilisti sorpresi a fare uso del telefono cellulare alla guida. Nei loro confronti sono state comminate sanzione amministrativa di 161 euro, con decurtazione di 5 punti dalle rispettive patenti di guida. Va ricordato che nel caso la sanzione non venga pagata entro 60 giorni, la stessa praticamente raddoppia, passando a 323 euro. Inoltre se questi automobilisti incorreranno in un’altra contravvenzione per uso del telefonino alla guida nei prossimi due anni, scatterà per loro anche la sospensione della patente di guida da uno a tre mesi. Il suddetto servizio straordinario, effettuato anche con l’utilizzo di auto civetta e personale in abiti civili, continuerà per l’intera giornata odierna, e sarà ripetuto nelle prossime settimane. (Roberto Trucillo)

Un vizio, quello dell’uso del telefonino, in continuo aumento e difficile da debellare. I numeri parlano chiaro: solo nell’ultimo anno le violazioni accertate sono aumentate di circa il 15%. Il profilo del contravventore è molto variegato, in quanto la percentuale dei giovani multati con un’età inferiore ai 30 anni non è molto diversa da quella degli ultrasessantenni. Netta la prevalenza dei contravventori di sesso maschile, l’85% circa del totale, rispetto a quelli di sesso femminile, pur volendo tener conto che la maggioranza degli automobilisti è proprio di sesso maschile. 

Bisogna ricordare agli automobilisti l’estrema pericolosità dell’utilizzo dei telefoni cellulari mentre si è alla guida”, afferma la Dr.ssa PAPA. “Una pratica scorretta che mette a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri utenti della strada.” Questo fenomeno, secondo il Ministero dell’Interno, è diventata una delle principali cause degli incidenti stradali. Di qui l’attenzione della Polizia Stradale nella repressione di un comportamento tanto pericoloso.

La GDF sequestra reperti archeologici, denunciati due responsabili

gdf-sequestro-reperti-archeologici-agropoli-ottobre-2015-vivimediaAGROPOLI (SA). I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, hanno individuato e sottoposto a sequestro d’iniziativa 5 anfore più altri frammenti di terracotta, unitamente ad un’ancora in ferro, detenute illecitamente in una villa privata ubicata in San Marco di Castellabate (SA).

Sulla scorta di alcune preliminari e sommarie anticipazioni fornite dagli organi tecnici, si è appreso che trattasi di anfore da trasporto databili tra il III / II secolo a.C. ed il II sec. d.C..

Le incrostazioni indicano, senza ombra di dubbio, la provenienza da fondale marino. Allo stesso modo l’ancora in ferro, la cui cronologia non può essere determinata con precisione, ma sembra compatibile con quella del materiale ceramico.

Nella circostanza, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania due coniugi cinquantaseienni, non residenti nel Comune di Castellabate, nella cui villa erano detenuti i pregiati reperti di interesse storico-artistico.

I due coniugi dovranno rispondere del reato di impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, mentre i reperti sequestrati saranno trasferiti presso il Museo Archeologico di Paestum, dove potranno essere studiati da esperti archeologi ed ammirati dai visitatori.

Il bilancio dell’operazione condotta dai militari della Guardia di Finanza testimonia, ancora una volta, ilcostante impegno profuso al contrasto dei reati commessi nel settore dei beni di interesse storico-artistico, nonché la costante attenzione posta dal Corpo nell’espletamento delle quotidiane attività operative volte alla prevenzione e la repressione di ogni forma di illegalità.

Quercia secolare tagliata a Pellezzano, interviene il WWF

quercia-abbattuta-(3)-pellezzano-settembre-2015-vivimediaPELLEZZANO (SA). Quella meravigliosa ed imponente Quercia secolare in via Fravita a Pellezzano era sentinella maestosa e rigogliosa da decine e decine di anni, sicuramente ultra centenaria, ne aveva viste di tutti i colori e ne aveva trascorse di stagioni guardando nascere e morire generazioni di umani, subendo le tante modifiche e condizioni dell’ambiente intorno ma, nell’arco di poche ore, senza riconoscimenti d’onori è stata tagliata e distrutta come un ramoscello spazzato via per non trovarselo piu’ tra i piedi, come un intralcio scomodo e fastidioso da eliminare.
Questi i commenti dei residenti della zona e dei tanti cittadini di Pellezzano che a questo punto vogliono sapere perché e quali i reali motivi che si suppone abbia avuto l’Amministrazione Comunale per consentire che questo sia avvenuto senza indugio.
I residenti di Pellezzano vogliono chiarezza cosi come le Guardie Ambientali del WWF che immediatamente si sono recate presso gli Uffici Comunali per formalizzare la richiesta di tutti gli atti amministrativi per essere ufficialmente informati su quali effettivamente siano state le cosi gravi e reali condizioni di quel meraviglioso esemplare “dono della natura” ovviamente irreversibili, da necessitarne assolutamente l’abbattimento.

quercia-abbattuta-(1)-pellezzano-settembre-2015-vivimediaIntanto sono diversi e tutti negativi le ipotesi ed i commenti che tra gli abitanti si sono fatti in merito, che attraverso una serie di segnalazioni chiedono proprio alle Guardie del WWF di farsi portavoce di malcontenti.
Certamente c‘era stato nei giorni scorsi un pericoloso crollo di un ramo spezzatosi improvvisamente, anche un principio d’incendio che ne aveva danneggiato piccole porzioni di cortecce prontamente domato dal provvidenziale intervento della Protezione Civile di Pellezzano S.Maria delle Grazie e dei Vigili del Fuoco, ma l’albero si mostrava vivo e solido come sempre, presentava senza dubbi, nell’apparenza, la tipica e rigogliosa vegetazione stagionale, era completamente vegeta, dal fogliame sano e ricca di frutti (Ghiande), di cui le Ghiandaie si nutrivano piacevolmente, costituiva anche un importante rifugio per l’avifauna selvatica, che tra i suoi rami spesso sostava o faceva il proprio nido.

quercia-abbattuta-(2)-pellezzano-settembre-2015-vivimediaQuesto vedevano tutti i giorni gli abitanti di Capezzano, i quali si sono sempre lamentati invece della mancanza totale di manutenzione delle aree verdi e delle scarse attività di prevenzione e cura.
Forse quella Quercia proprio e solo di questo aveva bisogno, come ancora tanti altri alberi e aree naturali del territorio, PATRIMONIO dell’umanità, tutta.

Il coordinatore Provinciale delle Guardie Ambientali del WWF sez. di Salerno Alfonso De Bartolomeis si è recato subito negli uffici del Comune di Pellezzano per presentare ufficiale richiesta di accesso agli atti amministrativi e/o prodotti dall’Amministrazione utili a valutare le motivazioni alla base dell’abbattimento..

“Stiamo raccogliendo tantissime testimonianze di solidarietà, – dice Alfonso De Bartolomeis – quell’albero da poche ore è diventato il simbolo per molti di una natura oltraggiata e sopraffatta, occorre cura, corretta gestione e manutenzione continua del verde, rispetto assoluto di certe regole”.

La Legge n° 10 del 14 Gennaio 2013 ne stabilisce infatti la tutela in quanto introduce la definizione di Albero Monumentale, Art. 7, “Quercia secolare” come raro esempio di maestosità e longevità.

La stessa normativa ne dispone il censimento da parte dei Comuni per l’inserimento nell’elenco degli “alberi monumentali d’Italia” gestito dal Corpo Forestale dello Stato – continua il Coordinatore Alfonso De Bartolomeis –nessuno ovviamente oltre ogni cosa ora ci ridarà la nostra quercia abbattuta ma forse riusciremo a capire e stabilire come salvaguardare e tutelarne altre, il patrimonio naturale tutto, evitare che queste come altre situazioni si possano in futuro verificare con leggerezza, se leggerezze ci sono state”.

Resta ora verificare l’effettiva ed assoluta necessita di abbattimento e l’impossibilità di qualsiasi altra azione alternativa a salvaguardia e tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, di un albero secolare tipico definito raro esempio di maestosità e longevità.