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Cavese 1919 – RENDE CALCIO 2-1. La Cavese, pur non convincendo, archivia a suo favore la pratica Rende. Eroe del turno infrasettimanale Germinale, autore di una doppietta

Il doppio turno casalingo doveva essere sfruttato al meglio dalla Cavese. Dopo il bel pareggio contro il Bari poteva e doveva approfittare dell’arrivo al Menti del Rende.

La vittoria è arrivata ma solo sul filo di lana e con tante difficoltà, le solite, che ha espresso la squadra di Campilongo quando è impegnata con formazioni sulla carta più deboli. Ma ciò che importa è aver incamerato altri tre punti verso la quota salvezza.

I calabresi fino al momento del calcio di rigore guadagnato con tanta esperienza da Russotto non avevano sofferto più di tanto. Ma il calcio è bello proprio per questo. La cronaca della partita si apre con una Cavese padrona del campo ma sterile. Tanto portar palla ma nessun tiro verso la porta calabrese.

Fino al minuto 18’pt quando su un pallone vagante dalla trequarti preda di Origlio nascono i presupposti per un taglio per l’accorrente Rossini, non intercetta Marzorati e il gol è facile facile per l’attaccante del Rende. La formazione bleu foncé prova a reagire.

Ma il primo tiro verso la porta ospite arriva al 23’pt su calcio di punizione a giro di Russotto che impegna a pugni uniti Borsellini. La Cavese sembra non riuscire come sempre a superare la sindrome dell’avversario debole. E così pronta a vestire i panni della grande con le grandi è altrettanto usa ad andare in trance contro le meno forti.

Ma alla mezzora arriva la svolta della sfida. Russotto, sempre illuminante nelle sue giocate, da sinistra pennella per Germinale appostato nel cuore dell’area ospite un pallone d’oro. L’attaccante metelliano in acrobazia si avvita su se stesso e gira alle spalle di Borsellini la palla del pareggio.

Incitata e sospinta dai propri tifosi la formazione aquilotta, orfana in panchina dello squalificato Campilongo, al suo posto Antonio Gentile, fratello del preparatore atletico della Nazionale di calcio femminile Natale, spinge il proprio baricentro dentro la metacampo calabrese ma senza risultati evidenti fino al fischio che decreta la fine del primo tempo, eccezion fatta per una incornata sotto misura di Matino su cross del solito Russotto, addomesticata bene d a Borsellini.

La ripresa si apre con una variazione nella formazione metelliana. Fuori Marzorati e dentro Spaltro per dare maggiore spinta. Ma i risultati latitano a lungo. La Cavese non riesce a farsi mai seriamente pericolosa anche perché il Rende si chiude a riccio e si affida a sporadici alleggerimenti che spesso trovano sbilanciati i metelliani.

Palla gol al 38’st per Russotto in contropiede ma Borsellini si oppone salvando la sua porta. Quando sembra ormai archiviata la sfida con il pareggio ecco l’invenzione del solito Russotto. Che si fa travolgere da Bruno un passo all’interno dell’area di rigore. Per l’arbitro non ci sono dubbi nonostante le vibranti proteste dei giocatori ospiti. Dal dischetto con freddezza si porta Germinale che spiazza Borsellini e regala la vittoria ai suoi tra il tripudio dei tifosi.

Ma sabato contro i falchetti casertani la prova del nove.


CAVESE (4-4-1-1 ): Bisogno; Matino, Marzupio, Marzorati, Ricchi (13’st Polito); Di Roberto (33’st Sainz-Maza), Castagna (33’st Cernaz), Bulevardi, Russotto; Cesaretti (13’st Matera); Germinale. A disp. D’Andrea, Abibi, De Rosa,Mirante, De Luca. All. Antonio Gentile.

RENDE (4-3-3) : Borsellini; Origlio (39’st Nossa) , Germinio,Bruno, Blaze; Savaljevs (30’st Fornito), Collocolo, Murati (15’st Loviso); Giannotti, Rossini. A disp.Savelloni, Palermo, Negri, Ampollini, Cipolla, Vivacqua, Godano, Ndiaye, Navas. All.Pino Rigoli.

ARBITRO: Matteo Marchetti (Ostia Lido), I ass. Paolo Laudato (Taranto), II ass. Francesco Bruni (Brindisi).

RETI: 18’pt Rossini (R ), 30’pt e 45’st Germinale (C ).

NOTE: Spettatori 1200. Ammoniti: Germinio (R ), Germinale (C ), Origlio (R ), Rossini (R ), Angoli: 3 a 2 per il Rende. Recuperi: 1’pt, 4’st.

Cavese 1919- BARI 1-1 Bella e concreta, la Cavese resiste anche alla corazzata Bari, sfiorando una clamorosa vittoria. CAVESE

La Cavese continua a vestire i panni della bestia nera delle grandi di questa stagione calcistica del girone C della serie C.

Anche il Bari non fa eccezione alla regola aquilotta. E al Menti la corazzata di mister Vivarini deve accontentarsi della divisione della posta in pali, rischiando anche di capitolare.

Per Sasà Campilongo la conferma del buon lavoro svolto e delle grandi potenzialità del gruppo in chiave futura.

La cronaca della partita parte con un Bari che subito dimostra di avere tanta classe nelle gambe dei suoi e ottima capacità di far girare palla. Ma la Cavese non soffre. Anche a conferma dell’ottimo studio fatto della vigilia della sfida dal tecnico dei metelliani i padroni di casa controllano i soloni ospiti e rispondo palla su palla al loro gioco.

Così a parte un colpo di testa ravvicinato di Di Cesare al 9’pt egregiamente neutralizzato da Bisogno la prima parte della sfida pare incanalarsi verso lo 0 a 0. Invece proprio allo scadere del 45° minuto arriva la doccia fredda per i bleu foncé. Schiavone approfitta di un rilancio corto di Bisogno e invita a nozze sua maestà Antinucci che sigla sull’uscita di Bisogno con un rasoterra incrociato il suo 18° gol stagionale.

La Cavese accusa il colpo e un minuto più tardi rischia di capitolare ancora ma questa volta Simeri si fa ipnotizzare da Bisogno che allontana. Sembra diventare un’altra giornata no per la Cavese come quella che aveva vissuto col Catania due settimane prima. Invece no.

All’8’st Russotto, il migliore dei suoi, pennella un cross perfetto per la testa dell’accorrente Sainz-Maza che anticipa tutti e insacca il gol del pareggio. Sulle ali dell’entusiasmo gli aquilotti provano a vincerla la sfida. Al 22’st la più ghiotta delle opportunità capita a Cesaretti gettato nella mischia da Campilongo quattro minuti prima. Di Roberto taglia tutta l’area di rigore ospite con un traversone telecomandato per lui ma sulla linea di porta, di piatto, clamorosamente appoggia la palla sulla rete esterna dando ai propri tifosi l’illusione del gol.

Al 29’st ancora Cavese sugli scudi e col suo uomo migliore. Russotto dal limite impegna in angolo a pugni chiusi Frattali. Il Bari capisce che non può stare più a guardare e con la classe dei suoi tanti campioni spinge sull’acceleratore. E dalla mezzora comincia a macinare di nuovo gioco facendosi sempre più minacciosa dalle parti di Bisogno.

Al 34’st Laribi crossa da destra una palla perfetta sulla quale si avventa in modo scoordinato Terrani fallendo l’appuntamento col gol. Il forcing dei galletti fino al 49’st non porta altri pericoli dalle parti di Bisogno e la sfida si chiude così. Senza regalare altre emozioni. A parte una mini rissa finale tra i giocatori in campo davanti agli occhi dell’arbitro Gualtieri. A farne le spese Sasà Campilongo e il collaboratore tecnico dei pugliesi Cacioli espulsi.

Mercoledì, purtroppo, sulla panca metelliana nella sfida col Rende non siederà il tecnico aquilotto. Sarà fondamentale con i calabresi offrire la stessa prova determinata e di cuore vista contro il Bari.

Il Cava Basket frena in casa del Basket Parete

Il Cava Basket, dopo tre successi consecutivi, si ferma sul campo del Basket Parete. La compagine del Presidente Emilio Maddalo, domenica 9 febbraio, è stata sconfitta, con il punteggio di 82-80, dai padroni di casa, nella sfida valida per la quinta giornata di ritorno della serie C Silver Campana.

I ragazzi di coach Senatore, che dovevano fare a meno di tasselli preziosi nelle rotazioni, quali Antonio Fiorillo Riccardo Russo, hanno approcciato in maniera positiva la partita, chiudendo il primo quarto in vantaggio di 4 punti (20-24); tuttavia, nel secondo parziale, gli avversari hanno ribaltato il risultato e sono andati al riposo avanti di 12 punti (51-39). Dopo un terzo quarto equilibrato, in cui la squadra di Parete è riuscita ad allungare leggermente le distanze (74-59), gli Eagles hanno reagito d’orgoglio nell’ultima frazione di gioco, sfiorando nelle battute finali una clamorosa rimonta.

Miglior realizzatore della sfida è stato Giuliano Palma del Basket Parete con 32 punti; ottima prova anche della guardia degli Eagles, Pasquale Catapano, autore di 31 punti.

“Sono soddisfatto a metà – ha dichiarato il Coach del Cava BasketAlfonso Senatore – perché se da un lato la partita ha evidenziato la difficoltà a difendere sugli esterni, dall’altro mi è piaciuta la reazione e la voglia di non mollare mai dei ragazzi: una buona base su cui ripartire in vista della volata finale e dei playoff, che oramai sono quasi certi”. 

Nonostante la sconfitta, gli Eagles restano, con 24 punti, terzi in classifica, incalzati dalla PromoBasket Marigliano (22 punti) che, nell’ultimo turno, ha espugnato il campo della Folgore Nocera, prossima avversaria dei metelliani; il derby, che si disputerà alla palestra “Mauro e Gino Avella” di Cava de’ Tirreni, è in programma domenica 16 febbraio, alle 18:30.


TABELLINO 

BASKET PARETE – CAVA BASKET 82-80 (20-24; 31-15; 23-20; 8-21) 

BASKET PARETE: PALMA 32, FIORE 26, PEDATA 7, D’ANGELO 6, DI FEBBRAIO 4, CARBONE 2, DOMENICONE 2, LICCIARDI 2, DI GAETANO, AGOSTINI ne, PALMA ne, SVELDEZZA ne.

 

CAVA BASKET: CATAPANO P. 31, DI SOMMA 24, CATAPANO G. 17, RUSSO C. 3, ACCONCIAGIOCO 2, CUCCO 2, CIRILLO 1, D’APICE, DI MARTINO, SANTUCCI, AVAGLIANO

ALL. SENATORE A.

CASTELLAMMARE DI STABIA (NA). Cavese 1919 – CATANIA 0-1. Risorge al Menti il Catania. La Cavese fa harakiri

Il teorema stagionale aquilotto confermato anche nella sfida con il Catania. Con squadre alla pari e con le stesse caratteristiche la formazione metelliana denuncia tutti i suoi limiti. E così riesce a far risorgere i siciliani arrivati a Castellammare di Stabia in un momento non dei migliori.

Allarmante e disarmante la pochezza offensiva messa in mostra nella sfida che alla vigilia era stata annunciata come possibile riscatto rispetto alla partita dell’andata quando finì con una sonora sconfitta per i colori biancoblù. Se ci si mette, poi, una disinvolta gestione arbitrale la frittata è bella e fatta. Partita sin dalle prime battute spigolosa e con molti falli da parte dei catanesi dei quali non tutti fischiati dall’inglese Longo.

E si arrabbia Campilongo che sul finire di primo tempo si fa ammonire per proteste. Nel dettaglio al 12’pt prima occasione per la Cavese ma Germinale non riesce nel cuore dell’area stoppa la palla con un braccio e l’azione sfuma. Alta di poco una fucilata dalla distanza di Cesaretti un minuto più tardi. La formazione aquilotta sembra crescere minuto dopo minuto.

Ma il Catania reduce da un lungo no della sua stagione non vuole rischiare ed esce dal guscio con Biondi al 21’pt. Il giocatore approfitta di una mezza distrazione difensiva e sull’uscita poco brillante di Bisogno, al suo ritorno nell’undici titolare, coglie di netto il palo.

Al 41′ Cesaretti viene atterrato da Biondi ma l’arbitro sorvola tra le proteste generali. Passano appena due minuti e questa volta il metro di musura adottato dall’arbitro è diverso. Quando sembra che la prima frazione di gioco sia destinata a chiudersi a reti inviolate arriva, fulmine a ciel sereno un penalty per i siciliani. Biondi involatosi in area dalla sinistra cade a terra sulla difesa di Matino che giura di non averlo neppure sfiorato. Longo, invece, è di una decisione disarmante nell’indicare il dischetto del calcio di rigore. Le proteste veementi aquilotte non servono, come sempre, a nulla.

E dagli undici metri al 43’pt realizza Mazzarani. La gara si fa in salita per i metelliani. Sarà una ripresa più complicata di quanto potesse immaginare mister Campilongo. La squadra di casa rientra sul rettangolo di gioco con la stessa formazione ma al 12’st Campilongo porta le prime correzioni. Dentro Russotto, Castagna e Di Roberto, per dare maggiore pressione in fase di costruzione della manovra. Ma i risultati non arrivano.

La prima occasionissima aquilotta al 23’st. Russotto di prima lancia in area per Di Roberto che spara in porta ma si oppone in angolo Furlan. Sale la pressione dei padroni di casa spinti in avanti dall’incessante incitamento dei propri tifosi. Ma è sterile il gioco. Si deve attendere il primo minuto di recupero per una conclusione di Russotto in mezza rovesciata finita fuori dallo specchio della porta. Poi più nulla e la Cavese deve incamerare la seconda sconfitta interna stagionale.

ra la delusione generale. Il prossimo turno è un altro scontro salvezza al Partenio di Avellino.

CASTELLAMMARE DI STABIA (NA). Ancora vincente la Cavese con le migliori del girone. Per Campilongo&Co. altra bella impresa portata a segno

La Cavese si conferma ammazzagrandi al Menti . Anche il Teramo deve ammainare bandiera e confermare che se c’è da soffrire e gettare nella mischia ogni energia psicofisica i ragazzi di Campilongo rispondono a tono. La gara sin dalle prime battute dimostra che è aperta a ogni risultato. Fasi lunghissime di studio interrotte solo al 20’pt con la prima conclusione a rete da parte della Cavese con un colpo di testa fuori specchio di Germinale su assist di Di Roberto da destra. Altra azione pericolosa aquilotta al 26’pt con Sainz-Maza che si intrufola nel cuore dell’area di rigore abruzzese infilando d’anticipo il piede tra Cancellotti e Piacentini ma il lob finisce altro sulla traversa. La sfida non decolla sul piano delle emozioni, giocata quasi come una partita a dama con molte pedine bloccate. Al 41’pt bellissima azione di Di Roberto in contropiede, conclusa con un pallonetto che scavalca Tomei ma la bandierina alzata dell’assistente di Maggio rende tutto vano. L’assist di Sainz-Maza leggermente ritardato aveva pescato in off-side il numero sette. Ma restano molti dubbi. Tre minuti più tardi con una Cavese che chiude in avanti la prima fase del match la occasionissima sui piedi di Matera. Un batti e ribatti al limite dell’area ospite mette in condizione quest’ultimo di calciare a botta sicura da una decina di metri. Il tiro è forte e rasoterra ma si supera Tomei che evita la capitolazione.

Nella ripresa il leit-motiv della sfida resta lo stesso. Entrambe provano a giocare in velocità e a sorprendere l’avversario ma senza acuti significativi. Almeno fino al minuto numero 8. Bombagi su calcio di punizione dal vertice sinistro del suo attacco impegna severamente D’Andrea. Ma la Cavese tiene fede alla tradizione stagionale, quella di andare a segno quasi sempre nei minuti iniziali delle riprese. E così sblocca il risultato. Al 12’st calcio d’angolo corto di Sainz-Maza per Di Roberto che di prima pesca Matino che di testa sale al secondo piano e incorna nell’angolino lontano bucando Tomei e la porta del Teramo. Due minuti più tardi è lo stesso Sainz-Maza che lanciato in contropiede potrebbe raddoppiare ma la conclusione è neutralizzata da Tomei in angolo con due compagni biancoblù, tutti soli nel cuore dell’area teramana, a prendersela con lui per essere stato arciegoista. Il Teramo si affida al suo punto di riferimento avanzato per provare a raddrizzare la rotta. Una sua conclusione su calcio piazzato al 22’st scheggia il palo alla sinistra di D’Andrea. Sasà Campilongo corre ai ripari e mette in campo energie fresche. Fa l’esordio in maglia biancoblù Cesaretti. E insieme a lui entra anche Lulli, e dopo una decina di minuti Marzupio. Al 42’t D’Andrea regala un brivido alla sua retroguardia facendosi sfuggire di mano una palla innocua ma ci mette una pezza lui stesso e tutto finisce per il meglio. La Cavese soffre la pressione ospite degli ultimi minuti. Ma stringe i denti. Quattro i minuti di recupero che sembrano non finire mai trascorrono senza altri sussulti. La festa finale al triplice fischio parte e non si arresta a lungo. Anche i tifosi teramani al seguito della squadra rincuorano i loro. La promozione resta ancora un loro obiettivo. Per la Cavese invece un passo avanti ulteriore verso la salvezza è fatto. E sabato è derby a Pagani.


CAVESE 1919 TERAMO 1913 1-0

CAVESE (4-4-1-1): D’Andrea; Polito, Matino, Marzorati, Spaltro; Di Roberto(25’st Cesaretti), Castagna (25’st Lulli), Matera, Sainz-Maza (37’st Marzupio); Bulevardi (47’st Favasuli); Germinale. A disp. Paduano, Nunziata, D’Ignazio, Cernaz, De Rosa, Mirante, De Luca. All. Salvatore Campilongo.

TERAMO (4-3-1-2): Tomei; Cancellotti, Piacentini (16’st Cristini), Soprano, Tendardini (39’st Birgilea); Santoro (39’st Mungo), Viero (1’st Arrigoni), Ilari (22’st Cappa); Costa Ferreira; Magnaghi, Bombagi. A disp. Valentini, Lewandowski, Florio, Cappa, Fiore.

ARBITRO: Enrico MAGGIO (Lodi), I ass. Massimiliano BONOMO (Milano), II ass. Fabrizio Giorgi (Legnano).

RETI: 12’st Matino (C ).

NOTE: Spettatori circa 1500 di cui un centinaio da Teramo. Ammoniti: Viero (T), Lulli (C ), D’Andrea (C ). Angoli: 9 a 6 per il Teramo. Recuperi: 0′ pt, 4′ st.