Giugno, 2011

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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Dal 9 giugno accesa la cupola in P.zza Vittorio Emanuele III

festa santantonio 2011 cupola piazza Vittorio Emanuele IIICuriosità tra i fedeli per l’inaugurazione di questa sera, alle ore  21, della mega cupola, realizzata in piazza Vittorio III, per i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio. L’inaugurazione con accensione della cupola, predisposta dalla comunità francescana, si spera possa spegnere le polemiche sorte in consiglio comunale ma anche fuori, relativamente alla sua poca affinità con i festeggiamenti del Santo.  Inizia così, questa sera, il ricco programma civile e religioso che prevede, sfilata dei carri, festival di fede, tradizione e folklore, il palio dei fuochi e il concerto di Anna Tatangelo. Domani (10), nel corso della giornata dedicata ai bambini, che inizia alle 18.30 con il raduno nel chiostro e successiva messa, viene inaugurata la via che dal parcheggio Tolomei porta all’interno del chiostro e che sarà utilizzata per la via Crucis. Domenica 12, alle ore 6.30, è prevista la benedizione del pane e sante messe ogni ora a partire dalle ore 7 fino alle 12 e dalle ore 17 fino alle 23. Lunedì 13, giorno di Sant’Antonio, il Santuario apre alle ore 5 e chiuderà a mezzanotte, con messe ogni ora, dalle 6 alle 12 e dalle 17 alle 21. Dopo l’ultima messa, delle 21, presieduta da monsignor Orazio Soricelli, è previsto il lancio del Botafumeiro.  Lo spettacolo pirotecnico, con tre fuochisti, è previsto per martedì 14 alle ore 22, dal monte Castello ma prima, ancora, alle ore 18.30, si terrà uno spettacolo diurno. Ciliegina sulla torta, Anna Tantangelo in concerto, mercoledì 15 alle ore 21, in piazza San Francesco. 

CAVA DE’ TIRRENI (SA). L’Amministrazione fa orecchio da mercante con la frazione Pianesi

michele mazzeoOrecchio da mercante da parte dell’amministrazione alla proposta alternativa alla riorganizzazione del secondo circolo didattico,  presentata dal comitato rione Pianesi, secondo il quale sarebbe stata più conveniente e rispondente alle esigenze dell’utenza scolastica interessata. E’ questa l’accusa che il comitato rione Pianesi, rivolge all’amministrazione Galdi, che nell’ultimo consiglio comunale ha deliberato il finanziamento di 100 mila euro per la riorganizzazione del secondo circolo, come voluta dal consigliere di rifondazione comunista Michele Mazzeo. Messa in sicurezza della scuola di via XXIV Maggio, dove convergeranno dal prossimo anno scolastico, gli alunni del seminario, di corso Umberto I e del Della Corte ai Pianesi. Lavori di ristrutturazione anche alla scuola dei pianesi, dove passeranno gli alunni del professionale-alberghiero. Secondo il comitato rione Pianesi, l’approvazione del finanziamento contraddice quanto sancito dalla delibera di Giunta n 377 del 7/12/2010, in cui l’impegno finanziario era stato demandato alle casse della Provincia di Salerno. “Apparentemente una modica somma per un grande progetto!, sostiene il comitato a difesa della scuola dei Pianesi,  a cui dovrebbero seguire altri euro 100 mila nel triennio 2011-2013 e forse chissà quanti altri ancora soldini, dovranno sborsare i cittadini cavesi per finanziare una proposta, che noi abbiamo da sempre respinto al mittente, fin da quando l’opinione pubblica ne è stata edotta, perché ritenuta dispendiosa e destinata a privare un quartiere di Cava della propria scuola sia dell’infanzia che primaria”. Sono molto amareggiati i membri del rione Pianesi, che hanno sempre lottato contro il trasferimento dei propri figli in altre sedi scolastiche anche se per il consigliere Michele Mazzeo si tratta di una scelta ponderata alla luce dei numeri. Al Della Corte dei Pianesi le iscrizioni sono poche e le aule vuote tante oltre ad offrire uno spazio sottostante, da adibire a cucine, idoneo alle esigenze dell’istituto alberghiero. Una decisione che proprio non garba alla gente dei Pianesi.  “Un’ennesima caduta di stile e di comportamento, afferma il comitato che, certamente non fermerà la nostra protesta e che ci rafforza ancora di più, perché “la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Fuochi impropri, cupola immaginifica e luminarie cafone

festa santantonio 2011 cupola piazza Vittorio Emanuele IIIScoppia il caso dello sparo dei fuochi pirotecnici sul  Monte Castello, concesso dall’amministrazione a fra Luigi in occasione dei festeggiamenti per Sant’Antonio. Ed è proprio sulla concessione di Montecastello, per una festa “estranea” al posto e alla tradizione,  che è stato sollevato il polverone da parte della minoranza e dell’ente Montecastello, presieduto da Elio Di Donato, che nel consiglio comunale di lunedì, hanno denunciato lo scippo dell’identità del luogo, emblema dei festeggiamenti del Santissimo Sacramento, da 355 anni. A tal proposito il consigliere Enrico Polichetti, ha chiesto, senza ottenere parere favorevole, di proibire lo spettacolo dei fuochi al Monte, da parte di frà Luigi Petrone. “Ritengo l’autorizzazione per lo sparo dei fuochi, afferma il presidente dell’ente Montecastello, Elio Di Donato, una dissacrazione dei valori più cari al popolo dei cavesi. Lo spettacolo pirotecnico al castello è stato per secoli un punto di riferimento sia religioso che civile  dell’intera popolazione di Cava che si domanderà, quale significato abbia lo spettacolo pirotecnico sul monte in onore di Sant’Antonio e certamente rimarrà smarrito e orfano di una tradizione tramandata di padre in figlio ”. Molto amareggiato per la concessione dei fuochi, è stato anche il consigliere Luigi Gravagnuolo che ha bacchettato l’amministrazione per la troppa sottomissione verso le iniziative di frà Luigi. “Lasciate fare tutto, afferma l’ex sindaco Luigi Gravagnuolo, Cupole immaginifiche in piazza Duomo e addirittura vi ha portato a calare le brache di fronte alla pretesa di sparare i fuochi a Montecastello, quando poi per motivi di sicurezza da che mondo e mondo  il monte è stato utilizzato solo per i festeggiamenti del Santissimo Sacramento”. A far storcere il muso anche l’installazione di una mega cupola in ferro, che va ad imbracare la vasca dei delfini di piazza Vittorio Emanuele III e che frà Luigi ha deciso di inaugurare domani (giovedì 9) alle ore 21, con l’accensione. Una cupola, a detta di molti, priva di senso. Non solo i fuochi, la cupola ma anche le luminarie, sono state oggetto di polemiche. A ritenerle cafone e fuori dal contesto cittadino, è stato il consigliere Gianpio De Rosa. Al coro dei no, sullo spettacolo pirotecnico al castello, si è aggiunta anche l’ex assessore all’Urbanistica, Rossana Lamberti, la quale ha ribadito che in questo modo si va a svilire la festa del Santissimo Sacramento, strappandogli il primato pirotecnico, che è la sua manifestazione più comunicativa.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Conad succede ai siti Intespar ed Eurospar

conad_webSi è aggiudicato il primo appuntamento dell’asta fallimentare, la società dei supermercati Conad, sbaragliando la concorrenza di altre sei imprese. Con 5 milioni di euro, contro i quasi 4 offerti dalla 2C , la Conad, è entrata in possesso  dei due punti vendita dell’ex patron della cavese, Antonio Della Monica. Il sito più grande di corso Mazzini, battezzato all’epoca con il nome Intespar e quello di via De Filipppis a Pregiato, conosciuto sotto la sigla Eurospar, saranno ribattezzati Conad, a meno di clamorosi colpi di scena che potrebbero arrivare dal rilancio di ulteriori offerte previsto per i prossimi tre giorni. In attesa, quindi, di questa nuova data che, al 99 per cento, non porterà nuovi sviluppi, la catena Conad si riorganizzerà per mettere su dei punti vendita all’avanguardia che come quello di corso Principe Amedeo, offrirà alla clientela una grossa varietà di prodotti non solo con il marchio margherita ma anche di altre note aziende produttrici. In tutto, questo sono risultati vincitori, i 106 dipendenti, tenuti in cassa integrazione e con il rischio di trovarsi in mezzo ad una strada da un momento all’altro. Un rischio sventato dall’azione della Conad  che ha acquisito i due punti vendita con la clausola di riassorbire i 106 dipendenti della ex gestione Despar. La buona notizia soprattutto sul fronte occupazionale, è stata data ieri notte, in consiglio comunale dal sindaco Marco Galdi, mentre era in corso la discussione sull’approvazione del bilancio di previsione. “Così, afferma il sindaco, Marco Galdi, finisce il tunnel della cassa integrazione e questi lavoratori insieme alle proprie famiglie ritroveranno un certo equilibrio”. Ad esprimere piena soddisfazione per l’sito dell’asta, è stato l’assessore alle Politiche Sociali, Vincenzo Lamberti. “Questo impegno volge al termine, afferma l’assessore al ramo, Lamberti, e come da impegno, saranno assunti i dipendenti rimasti senza lavoro. Questo rappresenta il punto più importante dell’intera vicenda”. I sindacalisti che hanno seguito la vertenza Despar e precisamente l’asta fallimentare di lunedì, non hanno ritenuto di esprimersi in merito, fino al rilancio dell’offerta di venerdì che potrebbe anche avere dei risvolti. Lo scorso 17 maggio sono stati aggiudicati dalla Gevicasrl di Caserta, società riconducibile a Rosario Caputo, già socio della “2Cspa”, che , aveva stipulato un contratto di fitto ramo d’azienda, con Cavamarket decaduto, con la procedura fallimentare della stessa Cavamarket, altri punti vendita e anche per quest’occasione i lavoratori ex Despar che la ‘2C’ non aveva ancora ripreso a causa della decisione della curatela saranno riassunti, come quelli che godono già della cassa integrazione straordinaria.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Crack gruppo “CAVAMARKET/HDC” eseguite 12 ordinanze di custodia cautelare

cavamarketI militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno e della Sezione di Polizia Giudiziaria – aliquota Guardia di Finanza – hanno dato esecuzione a dodici ordinanze applicative di misura cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Salerno, su richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, a carico di DELLA MONICA Antonio, D’ANDREA Raffaele, D’ANDREA Salvatore, D’ANDREA Marcello, D’ANDREA Massimo, D’ANDREA Giovanni, D’ANDREA Roberto, D’ANDREA Vincenzo, CAPASSO Raffaele, SENATORE Marco, CAPUTO Rosario e CATONE Castrese, per aver commesso nell’amministrazione delle società “GDS S.r.l.” e “CAVAMARKET S.p.A.” e nella gestione delle altre società del gruppo “CAVAMARKET/HDC”, in concorso tra loro, più fatti di bancarotta fraudolenta, aggravata dalla rilevante entità del danno patrimoniale.Analogo provvedimento cautelare ha raggiunto, come sopra accennato, CAPUTO Rosario e CATONE Castrese, rispettivamente, presidente del Consiglio di amministrazione e amministratore delegato/consigliere della “2C S.p.A”, con sede in Pastorano (CE), ritenuti entrambi responsabili di aver ricoperto un ruolo di rilievo nella realizzazione del piano criminoso. Punto fondamentale dell’indagine, che – tra l’altro – ha generato i provvedimenti custodiali de quibus, è la cessione in fitto, da parte della “GDS”, di otto punti vendita di beni alimentari a favore della società “2C S.p.A.” (2 unità locali in Cava de’ Tirreni, una a Scafati, una a Vallo della Lucania, una a Nocera, una ad Ariano Irpino, una a Lione ed una ad Aversa), in data prossima al fallimento e nella piena consapevolezza dello stato di decozione. Gli accertamenti eseguiti hanno dimostrato che nessuna somma è stata mai corrisposta a fronte dei suddetti fitti di azienda. Sempre in detto contesto la società “2C S.p.A.” assumeva alla sue dipendenze le figure amministrative ed operative della capogruppo “HDC S.p.A.”, acquisendone, in tal modo, il relativo know how ed acquistando tutte le merci residuali della “GDS S.r.l.” ad un prezzo ritenuto non congruo (poiché inferiore al loro valore di bilancio) e, comunque, mai versato dalla società acquirente. Con medesimo atto ed in modo analogo anche la “CAVAMARKET S.p.A.” ha conferito, mediante dolose operazioni di cessione e locazione, la quasi totalità dei propri punti vendita, con marchio DESPAR (inizialmente trentatré), in favore della “2 C S.p.A.”, senza corrispondere alcun canone. In occasione di siffatte operazioni si è realizzato inoltre, il trasferimento dei contratti di locazione riguardanti gli immobili, di proprietà della “TRADE REAL Estate S.p.A.”, società rientrante nel gruppo “Cavamarket/HDC” (già adibiti a centri commerciali), di tutte le merci e le attrezzature ivi custodite, in assenza di effettivo corrispettivo. e complesse indagini condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – aliquota Guardia di Finanza – hanno consentito di rilevare una serie di operazioni dolose, attuate mediante plurime cessioni di quote di partecipazioni di società, fusioni e scissioni, effettuate prima e durante le procedure fallimentari, in modo da determinare il progressivo svuotamento del patrimonio aziendale, favorendo altre società del Gruppo “Cavamarket/HDC” o, comunque, a questo direttamente o indirettamente riconducibile (al quale si collega la stessa “2C S.p.A”), in modo da sfavorire deliberatamente il ceto creditorio.
Nella fattispecie, la bancarotta fraudolenta si è pertanto concretizzata: nella distrazione dei beni sociali, mediante una apparente trasformazione degli assetti aziendali, attuata mediante artificiose operazioni di cessioni di rami di azienda e spin-off, in modo da sottrarli agli effetti del fallimento e delle relative procedure concorsuali (HDC S.p.A, TRADE REAL ESTATE S.p.A., BUILDING S.r.l. e VALUE S.r.l.); nella distrazione dell’intero magazzino presente nei punti vendita “GDS S.r.l.” e “Cavamarket S.p.A.”, oggetto di cessione e/o locazione a favore delle “2C S.p.A.”, per circa tre milioni di euro; nella distrazione di crediti, pari a circa un milione di euro, acquistati da una società del gruppo “Cavamarket/HDC” (Building S.r.l.) da diversi soggetti economici che vantavano crediti nei confronti della “Cavamarket S.p.A.”, ad un prezzo inferiore al loro reale valore (10% e, tra l’altro, per la quasi totalità mai corrisposto), per poi utilizzarli in compensazione al debito sofferto dalla stessa Building nei confronti del fallimento di quest’ultima società. Oltre ai predetti soggetti raggiunti dalle misure restrittive della libertà personale, risultano indagati altre cinque soggetti (ESPOSITO Giuseppe, FUSCO Francesco, CAPASSO Giovanfrancesco, APICELLA Maria Immacolata e STABILE Lucio) che si sono prestati ad acquistare fittiziamente quote societarie, senza corrispondere alcuna somma di danaro, continuando a lasciare in tal modo ai dominus la gestione delle società solo apparentemente cedute, al solo fine di distrarne i relativi beni, in epoca successiva alle sentenze dichiarative di fallimento della “Cavamarket S.p.A.” e “GDS S.r.l.” e nella piena consapevolezza dello stato di insolvenza in cui versavano altre società del Gruppo.