Aprile, 2015

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Riapertura del Museo Archeologico Nazionale. Sica: “Rafforzare la sinergia istituzionale …”

contemporaneamente-museo-4-pontecagnano-faiano-aprile-2015-vivimediaPONTECAGNANO FAIANO (SA). “Nel nostro Paese sussistono enormi difficoltà nella gestione delle risorse economiche collegate ai patrimoni storici e culturali ed è indispensabile un impegno forte per una reale valorizzazione e salvaguardia di questi autentici tesori. E’, pertanto, auspicabile con urgenza un quadro normativo innovativo che possa pienamente garantire una maggiore fluidità nel rapporto con i privati: una collaborazione che favorisca un nuovo modello di gestione e rilancio”.
Ad affermarlo il Sindaco Ernesto Sica ieri sera in occasione della riapertura del Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano, chiuso precedentemente al pubblico per lavori di manutenzione.

Il Primo Cittadino, nel suo intervento, dopo aver ringraziato le autorità presenti e dopo aver ribadito la volontà di rafforzare la sinergia con gli enti preposti, ha rilanciato l’idea di un protocollo d’intesa “per realizzare qui la biblioteca comunale e rendere questo museo una grande casa della cultura”. Il Sindaco ha, inoltre, ricordato “il contributo, l’amore e l’entusiasmo dell’archeologo Giancarlo Bailo Modesti, figura straordinaria della nostra Comunità” e ha concluso con la speranza “di proseguire questo nuovo percorso all’insegna di un rapporto forte e senza più interruzioni”.
Per la riapertura del Museo “Gli Etruschi di frontiera”, la Soprintendenza Archeologia della Campania e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino hanno riproposto la formula di sinergia istituzionale che tanto successo ha riscosso nelle precedenti iniziative, dando il via alla II Edizione di “Contemporaneamente Museo” con le opere del ceramista Alessandro Mautone.

contemporaneamente-museo-1-pontecagnano-faiano-aprile-2015-vivimedia“Questo Museo – ha dichiarato la Soprintendente ai Beni Archeologici Adele Campanelliha bisogno di compagnia perché non può vivere soltanto qui o in provincia di Salerno ma i suoi contenuti vanno oltre l’interesse locale ed è auspicabile un decollo su scala nazionale. La cerimonia di riapertura con una grande mostra e tante presenze – ha concluso la Soprintendente Adele Campanelli – rappresenta sicuramente una chiara opportunità per la tutela e valorizzazione di questa importante struttura in quanto i musei sono luoghi di cultura e storia, ma anche di identità e appartenenza e abbiamo il compito di avvicinare i nostri cittadini prima ancora che i turisti”.
Grande entusiasmo in sala anche da parte della Direttrice Angela Iacoe e dell’archeologa Giuliano Tocco, Soprintendente per i Beni Archeologici di Salerno dal 1986 al 2007, più volte citate negli interventi.

“E’ una sinergia in cui crediamo molto e che continuiamo a sostenere fortemente” ha invece dichiarato l’architetto Rosa Carafa rappresentando i saluti dell’architetto Francesca Casule, responsabile della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggi per le Province di Salerno e Avellino.
contemporaneamente-museo-3-pontecagnano-faiano-aprile-2015-vivimediaFondamentale anche il contributo all’evento da parte della Facoltà di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno grazie alla disponibilità del Direttore Mauro Menichetti e della professoressa Maria Passaro che hanno arricchito il catalogo illustrativo della mostra. A confermarlo il professore Luca Cerchiai per il quale “l’iniziativa testimonia le ampie possibilità offerte da un museo che rappresenta una risorsa immensa da far crescere attraverso il contributo degli enti, dei cittadini e degli imprenditori”.
Apprezzamenti anche da parte della curatrice della mostra, Maria Giovanna Sessa, che si è detta “felice di celebrare, in occasione della riapertura del museo, l’attività di un grande artista quale Alessandro Mautone che trasmette con le sue opere uno straordinario dinamismo tra antico e presente”.
L’artista stesso ha confermato come “gran parte del mio lavoro è rivolto all’indietro, per indagare la dimensione del tempo. Voglio fare esperienza di un tempo diverso, da contrapporre al tempo contratto dei nostri giorni”.
La serata è proseguita con l’inaugurazione della mostra e la visita alle opere di Mautone e ai reperti del museo.

La formula del Premio “Badia” esportata in un concorso della rivista “NapoliTime”, proposto dalla cavese Monica Apicella. In gara anche Antonio Armenante e Tullio De Piscopo

CAVA DE’ TIRRENI (SA)  e NAPOLI. Quando era studentessa, la cavese Monica Apicella partecipò come concorrente al Premio Badia di Cava de’ Tirreni, in cui gli studenti leggono opere di narrativa contemporanea, preparano delle recensioni, si sfidano in analisi e creazioni estemporanee ed alla fine incontrano gli scrittori.

Monica ne fu affascinata e mise in cassaforte dentro il cuore e la mente gli stimoli che le erano derivati da quell’esperienza. E oggi, che, oltre che giovane mamma, è anche collaboratrice del quotidiano online NapoliTime, insieme con il Direttore della rivista, Pasquale Vespa, ha concepito, proposto e partorito per le scuole di Napoli un concorso che ricorda molto da vicino il nostro Badia.

Nove scrittori coi loro romanzi, una decina di istituti e centinaia di studenti coinvolti, una giuria tutta giovane, con votazioni per i libri e recensioni personali sotto concorso. E quattro incontri con gli scrittori, ogni volta in una scuola diversa. Nei primi tre, conoscenza diretta e tante domande. Nel quarto, in programma a maggio, abbraccio globale e premiazione del romanzo più votato e della recensione più apprezzata da una giuria di docenti e giornalisti.

Cava de’ Tirreni, patria del “Badia”, è presente non solo per l’organizzatrice Monica Apicella, ma anche per l’inserimento del sottoscritto, coordinatore del Badia, nella giuria docente, e soprattutto per la presenza di uno scrittore, un libro ed un editore metelliani e di grande spessore.

Parliamo dell’opera di Antonio Armenante Anche Dio lavora, e noi non gli paghiamo i contributi (Area Blu ed.), un romanzo – diario in episodi incentrato sull’esperienza diretta dell’autore come volontario di strada con i senza fissa dimora e sul rapporto di prossimità che egli instaura con loro, alla ricerca della loro spiritualità, del loro “volto”, del loro essere persone e non pietre di scarto.

Bello e stimolante il libro di Armenante, non da meno le altre opere e gli altri autori in concorso.

Tullio De Piscopo, il celebre percussionista, in Tempo! – la mia vita (ed. Hoepli) ha narrato la sua autobiografia con tutta la dirompente forza comunicativa con cui fa parlare la batteria e l’ha incorniciata, all’inizio ed alla fine, con la scoperta di una grave malattia e poi del suo superamento. Il tutto con colori e affabulazione ad alto tasso di emozione.

Elio Serino, con Il ghigno del potere (ed. Polidoro), ha creato un vivace thriller socioeticopsicologico incentrato su delitti dettati dal malaffare in una “Napoli e dintorni” che conserva le sue pittoresche caratterialità, ma nello stesso tempo diventa la metafora dolorosa di una violenza generale e diffusa, contro cui possono non bastare le armi dell’onestà, della legge e del senso civico.

Antonio D’Errico, in Camorra (ed. Anordest), ha elaborato un originale e provocatorio libro-scoop giornalistico, in cui lo scrittore, anzi il descrittore, per illustrare la camorra e la cultura camorristica “da un’altra angolazione” , senza giudizi né pregiudizi, cede la parola ad un boss pentito, Mario Perrella, ed a sua moglie Cristiana.

Geen R Seesign (pseudonimo inglesizzato di Gennaro Castaldo), con I custodi della rivelazione (ed. Eracle), ci ha regalato un originale thriller storico alla Codice da Vinci, che parte dall’omicidio di un senza fissa dimora nella Chiesa di Santa Chiara e nel corso delle indagini ci porta alla scoperta, magicamente stimolante, delle ricchezze sotterrane e/o troppo poco conosciute di Napoli, “Pompei non sepolta”, fino a rivelare una lotta senza quartiere per la copertura e/o la denuncia di una sconvolgente reliquia della cristianità, di quelle che proprio non ti aspetteresti e che cambierebbe tutta la prospettiva della conoscenza e della fede.

Francesca Costantino, in concorso con I Figli di Baal – La guida rossa (ed. Curcio), ha creato un urban fantasy fresco, fantasioso e tutto azione, secondo i dettami di un genere che ha riavvicinato alla grande i giovani alla lettura ed all’acquisto dei libri: un viaggio tra varie ere e varie dimensioni che punta alla riunificazione, nell’avatar del Dio Baal, di tre persone uguali e distinte, un guerriero, una maga ed un negromante. È l’unico sistema per abbattere il potere malefico e distruttivo del demonio Mephisto.

Maria Antonietta D’Onofrio, in Poeti di mandorla amara (ed. Mannarino), un delicato romanzo ambientato anni ’70, racconta l’incontro di due giovani dotati di grande sensibilità ma anche oppressi da problemi personali: due angeli con un’ala sola, che devono stare abbracciati per poter volare. Ed il libro fa volare anche la conoscenza generazionale, aprendo per i giovani di oggi una finestra stimolante sull’identità umana e sociale dei loro genitori.

Liliana Nigro, un’insegnante che con feconda sensibilità si è arricchita frequentando istituti e persone di Scampia, con La vita dentro (ed. Graus) entra dentro la cella di un carcere e dentro il cuore di un uomo, travolto dalle circostanze senza grandi colpe personali, ma in grado di recuperare forza e dignità attraverso uno scavo “minerario”, alla ricerca di quei valori che aiutano comunque ad affrontare la vita e le sue difficoltà.

Jessica Mastroianni e Marcello Affuso, in A un passo da te – Sincronizza il battito! (ed. Linee infinite), esplorando con acume generazionale i fremiti e le vibrazioni che covano sotto i chip e i click di Internet e dei social network, raccontano la storia di due giovani, sognatori in bilico nel rapporto con la realtà tra sostegni cercati e verità esorcizzate.

 

Gli ultimi due incontri sono stati strutturati per concordanze tematiche: il disagio, l’emarginazione e la criminalità con Armenante, D’Errico e Serino; la ricerca dell’interiorità e di un’identità sentimentale e sociale con D’Onofrio, Mastrojanni e Affuso e Nigro. Il primo, in un istituto di Scampia, è stato più vario, con il fantasy della Costantino, le speleologie napoletane di Castaldo e le vibrazioni a catena suscitate dalla presenza della madre di Ciro Esposito (il giovane tifoso ucciso prima dell’incontro di calcio Napoli-Fiorentina). E poi, nel corso di una mattinata tutta color emozione, c’è stato lo show di Tullio D’Episcopo, col racconto della sua malattia, delle luci ed ombre della sua vita, del suo amore viscerale per la musica, dell’amicizia con Pino Daniele, e con l’irrinunciabile trascinante esibizione con batterie e bacchette, sostenuta dall’amico di sempre James Senese.

Ora, grande attesa per la premiazione di maggio, ma soprattutto per l’abbraccio finale.

È stata una ricca esperienza umana, una bella promozione per la lettura, per la Città, per la scuola. È stata una feconda occasione di crescita, non solo per gli studenti, ma anche per gli scrittori, a contatto diretto con lettori così particolari.

Insomma, siamo molto curiosi di saper chi ha vinto, ma è la cosa meno importante, perché hanno vinto tutti, perché ha stravinto il Libro. E allora, comunque vada, è stato un successo …

 

 

 

 

 

 

 

 

“Una mano sul volto”, al Rodaviva vari autori contro la violenza di genere

una-mano-sul-volto-cava-de'-tirreni-aprile-2015-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Domenica 26 aprile al Bar Libreria Rodaviva di Cava de’ Tirreni (Sa) la presentazione de “Una mano sul volto” (Ad est dell’equatore), antologia di abusi e delitti sulle donne firmata da 15 scrittori e curata da Maurizio de Giovanni. Interverranno all’evento Sara Bilotti, Patrizia Rinaldi, Letizia Vicidomini, Stefano Piedimonte, Monica Zunica e Carmen Pellegrino. Parteciperanno, inoltre, Valentina de Giovanni e Carlo Ziviello. Modererà la serata Luca Badiali

Prestigiose firme, una raccolta di storie ed infinite riflessioni sulla problematica della violenza sulle donne: ne “Una mano sul volto” (Ad est dell’equatore) 15 scrittori hanno raccontato i lati oscuri, i risvolti inattesi e le colpe sottaciute di quella che è divenuta una patologia diffusa.

Alcuni autori dell’opera saranno ospiti domenica 26 aprile, alle ore 18.30, del Bar Libreria Rodaviva di Cava de’ Tirreni (Sa) per la presentazione dell’antologia di abusi e delitti sulle donne, curata da Maurizio de Giovanni. Accompagnati da Carlo Ziviello (Responsabile grafica, comunicazione ed eventi di “Ad est dell’equatore”) e da Valentina de Giovanni (che ha curato la prefazione del volume), al locale cavese interverranno Sara Bilotti, Patrizia Rinaldi, Letizia Vicidomini, Stefano Piedimonte, Monica Zunica e Carmen Pellegrino. A moderare la serata sarà Luca Badiali.

Ognuno di loro, insieme agli altri co-autori della raccolta (Antonella Del Giudice, Dino Falconio, Raffaella R. Ferré, Simona Frasca, Mauro Giancaspro, Walter Montagna, Marco Perillo, Chiara Tortorelli e Serena Venditto), ha narrato storie ispirate ad episodi reali o di fantasia, che mostrano come la violenza di qualsiasi tipo – da quella fisica a quella psicologica, dalla costrizione di costumi e tradizioni fino all’indifferenza ed all’ipocrisia – prescinda ormai dall’episodio stesso, diventando un elemento molto più vasto e profondo.

Ne “Una mano sul volto” Stefano Piedimonte parla dell’identità infranta come un vetro rotto, mentre Patrizia Rinaldi del mondo della scuola e del rapporto genitori-figli. Attenta al punto di vista dei ragazzi è anche Letizia Vicidomini, mentre Sara Bilotti guarda alla violenza dal punto di vista di chi la difende e di chi la subisce, in un intrigante gioco delle parti. È delicata la storia di Violetta che non vuole sposare un mostro travestito da benefattore, firmata da Carmen Pellegrino, come pure il racconto di una vittima di tratta in cui Monica Zunica ricorda che la prostituzione è innanzitutto la violazione di un corpo.

Nell’antologia sono, inoltre, interessanti i contributi degli studenti del Liceo “Jacopo Sannazaro” e dell’Istituto “Pontano” di Napoli e del Liceo “Alfonso Maria de’ Liguori” di Acerra, che hanno collaborato alla realizzazione del progetto.

Finalizzata a prevenire il fenomeno della violenza di genere, “Una mano sul volto” è una raccolta nata su iniziativa dell’AMI (Associazione Matrimonialisti Italiani – distretto Napoli), con la cooperazione del Soroptimist Italia Club Napoli ed il patrocinio dell’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune partenopeo.

L’appuntamento è, dunque, fissato per le ore 18:30 di domenica 26 aprile al Rodaviva di Cava de’ Tirreni, sito in via Montefusco, 1

Raid vandalici e parchi giochi trasformati in discoteche notturne

parco-giochi-piazza-vittorio-emaunuele-II-cava-de'-tirreni-aprile-2015-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). La movida cittadina si è spostata dal centro ai vari parchi giochi cittadini, dove i residenti sono esasperati soprattutto nel fine settimana, quando bande di ragazzi si riversano sullo spazio verde, causando enorme disturbo alla quiete pubblica. Molti genitori si astengono dal portare i propri figli nei parchi, proprio a causa dell’uso sfrenato che i ragazzi fanno dei parchi giochi. Le aree verde attrezzate di via Schreiber, via Ragone e piazza Vittorio Emanuele II, sono finite nell’occhio del ciclone per essere diventati, specie di sera e fino all’alba terra di nessuno, o meglio di bande di giovani che bevono, fumano, urlano e utilizzano le giostrine a mo di tamburi. Per il parco di via Schreiber, è stata sottoscritta anche una petizione che tra l’altro è finita nel dimenticatoio . Nella lettera si chiedeva si chiedeva a chi di competenza l’allungamento della rete metallica e la sostituzione del cancello, facilmente scavalcabile. L’ultimo episodio in ordine di tempo risale a sabato scorso, quando una decina di ragazzi ha trasformato il parco giochi in un locale notturno, con l’utilizzo sfrenato delle giostrine per bambini oltre a grida e schiamazzi il cui eco è arrivato fino alle prime case della zona di largo D’Ursi ai Pianesi.
parco-giochi-via-ragone-cava-de'-tirreni-aprile-2015-vivimediaL’unica risposta avuta dal presidente della Metellia, Giovanni Muoio, è stata negativa “Non possiamo alzare la recinzione e fare dei parchi giochi, simili a dei bunker. Stiamo vedendo di fare la variante al progetto iniziale”. E’ diventato, ormai un rituale per i ragazzi dai 16 ai 20 anni portarsi a tarda ora nello spazio destinato ai bambini, arrecando un vero e proprio fastidio ai residenti le cui finestre affacciano sul parco. Non sono serviti i reclami, finora attuati, per mettere fine al disturbo della quiete pubblica, che giá si verifica anche di pomeriggio per la chiusura non programmata dalle 14 alle 16, ore in cui i cittadini hanno diritto al riposo pomeridiano. Con le belle giornate, anche d’inverno, già alle 14,30 nel parco giochi si riversa gente di ogni età, quando invece l’inizio delle attività ludico-ricreative, dovrebbe essere previsto per le 16. Solo qualche settimana fa, gli operatori della metellia che curano le gestione dei parcheggi e delle aree verdi, hanno provveduto a rattoppare le reti che i ragazzi recidono per entrare nel parco di via Schreiber , quando questo viene chiuso al pubblico. Stessa situazione in via Ragone, dove accanto c’è la casetta dell’acqua e in piazza Vittorio Emanuele II, nel cuore della città. “Io, afferma Loredana Sorrentino, ho sempre frequentato il parco di piazza Vittorio Emanuele II , dove ho portato la mia prima bambina. La seconda non la porto più dopo che mentre stava sullo scivolo irruppero dei ragazzi che iniziarono salire con i piedi sulle giostrine. Non c’è controllo. Tutto è lasciato al buon senso ma che, purtroppo, manca”.
parco-giochi-via-schreiber-cava-de'-tirreni-aprile-2015-vivimediaAd aggiungere un altro problema di inciviltà che si consuma all’interno dei parchi giochi, è Eva Benincasa, restauratrice di via Ragone. “Che il parco diventa terra di nessuno, durante le ore serali e notturne, è ormai scontato, sostiene Eva Benincasa, ma che la gente porti a sporcare anche i propri cani, è inaccettabile anche perché li vicino c’è anche la casetta dell’acqua di fresca inaugurazione. Nessuno viene a controllare e quante volte oltre a fare baldoria, i ragazzi sparano anche i botti”. L’unico parco giochi a nord della città ben tenuto, è quello situato all’interno della villa comunale di via Veneto. Un parco comunale che viene controllato e pulito dalla nuova gestione del punto di ristoro della villa.Così non è per le altre zone verde attrezzate, per le quali l’assessore alla Sicurezza, Vincenzo Lamberti, predisporrà dei controlli. (a.f.)


Cure termali non residenziali per l’anno 2015

contursi-terme-Rosapepe-VIVIMEDIACAVA DE’ TIRRENI (SA). Il sindaco Marco Galdi e l’assessore alle Politiche Sociali, Vincenzo Lamberti, informano la cittadinanza che i centri termali di Contursi Terme offrono un ciclo di cure termali di 12 giorni alle seguenti condizioni:

“Terme Rosapepe” dal 01 al 13 giugno;

“Terme Cappetta” dal 08 al 20 Giugno;

“Terme del Tufaro” dal 15 al 27 Giugno;

“ Terme Forlenza” dal 31 Agosto al 12 Settembre;

“Terme Vulpacchio” dal 7 al 19 Settembre; 

– viaggio in bus andata e ritorno giornaliero fino al raggiungimento di 50 posti;

– visita medica specialistica gratuita circa la patologia oggetto di cura;

– assistenza medica durante l’intero orario di svolgimento delle cure;

– sconto del 50% sull’eventuale secondo ciclo di cura;

– abbonamento ridotto per coloro che vorranno usufruire delle piscine termali. 

Requisiti per la partecipazione:

  • residenza nel Comune;

  • età superiore a 60 anni;

  • autosufficienza.

A carico dei partecipanti vi è unicamente il ticket sanitario nella misura dovuta per legge.

Gli interessati potranno fare richiesta su apposito modello da ritirare presso: Ufficio Servizi Sociali in via A. Sorrentino, Ufficio U.R.P. in via T. Cuomo, oppure scaricandolo dal sito istituzionale dell’Ente. La richiesta dovrà essere presentata all’ufficio U.R.P. entro il 22 Maggio2015, allegando:

  • Fotocopia del Documento di Identità ;

  • Fotocopia Tesserino Sanitario;

  • Impegnativa del Medico Curante con le cure da effettuare (ricetta di colore rosso) . 

“Abbiamo garantito anche quest’anno il servizio di cure termali non residenziali per i nostri concittadini ultrasessantenni- ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali Vincenzo Lamberti- Grazie a tale servizio tantissimi cavesi potranno trascorrere un periodo di relax e cura nel cuore di una delle località più frequentate nel campo termale”.