Aprile, 2018

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I “ricordi di famiglia” di Salvatore Fasano

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Una ricerca di dieci faldoni contenente documenti e fotografie d’epoca che testimoniano con immagini e testi, l’albero genealogico della famiglia Fasano dal 1840 ad oggi. Ci sono i “volumi principali”, i “collaterali”, i “ricordi di famiglia”, dei figli e nipoti, dell’attività politica, di quella lavorativa di brillante insegnante ed infine, il libro dei soci del circolo cattolico “S. Francesco d’Assisi”.

Tra mille curiosità ed aneddoti da non dimenticare. A presentarla il suo autore, un cavese d’eccezione, il Grand’Ufficiale Salvatore Fasano, in occasione del suo novantacinquesimo compleanno. Fondatore e Presidente Emerito del Comitato per il Sacrario Militare di Cava de’ Tirreni, Presidente, per molti anni, della Commissione Toponomastica cittadina, autore di quattro edizioni dell’Albo d’Oro, del volume “Monumenti ed epigrafi” e della grande opera sulla toponomastica dal titolo “Le strade di Cava, Toponomastica Storica”, è stato tra i protagonisti della scena politica cittadina tra il 1964 e l’85 ed oggi ha un blog all’indirizzo http://salvatorefasano.blogspot.it/ Lo incontriamo per scoprire quest’immenso patrimonio della memoria. “Quando, tanti anni fa, ho iniziato a scrivere l’Albo d’Oro – ci confida Salvatore Fasano- pensavo di raccogliere solo i caduti della seconda guerra mondiale, poi scoprii l’esistenza dell’Albo d’Oro della Campania che ricordava anche i caduti della prima guerra mondiale. Decisi così di allargare le mie ricerche ed arrivare fino al 1895 ed alla guerra d’Etiopia. Con la mia ultima ricerca è avvenuto esattamente lo stesso. Avevo le fotografie della mia infanzia e della mia famiglia quindi, ho pensato di cercare di risalire al 1840, ai miei nonni paterni e materni”. Un vero e proprio albero genealogico della famiglia.“Ho ritrovato oltre 3000 fotografie (che continuano ad aumentare) – prosegue Fasano- e più di 600 documenti tra lettere, atti di nascita e documenti di ogni tipo. L’opera non è un semplice album fotografico ma una raccolta dettagliata con approfondimenti e didascalie di quasi 200 anni di storia. Si parte dai miei antenati che vivevano a Dragonea di Vietri sul Mare. Ho documentato tutto partendo dai nonni paterni Innocenzo Fasano e Maddalena Cioffi e da quelli materni Aniello D’Amato e Filomena Murolo che erano di Alessia, frazione di Cava de’ Tirreni. E poi ci sono tutti i discendenti fino ai miei nipoti. Nel volume dedicato alla mia famiglia (Salvatore Fasano – Delia Cristini) ho voluto ricordare la famiglia dei miei stimati suoceri: Cornelio Cristini e Pierini Francesca”. Fasano è riuscito a mettere insieme tutte queste fotocon l’aiuto di tantissime persone in ogni parte d’Italia ed, in due anni di lavoro è riuscito nell’opera. “La fotografia che per me è più cara – aggiunge- è il gruppo del 1922 con i genitori ed miei 12 tra fratelli e sorelle. In quell’immagine mia madre era incinta. Io sarei nato pochi mesi dopo”. Non mancano le curiosità. “Una delle tante – conclude- è che la mia prima sorella è nata il mio stesso giorno e mese ma esattamente 23 anni prima. Eravamo molto legati ed avevamo le stesse passioni tra cui, ad esempio, l’amore per i colombi. Strano dunque ma vero. Così come la medesima calligrafia, appuntita ed inclinata di mia madre, di due mie sorelle e di una mia cugina”.


Note biografiche:

Salvatore Fasano è nato a Cava de’ Tirreni il 17 aprile 1923 da Antonio ed Assunta D’Amato. Docente in pensione, è stato consigliere comunale ed assessore all’istruzione del Comune di Cava de’ Tirreni, autore del libro Albo d’Oro dei Caduti Cavesi 1895-1945, fondatore e Presidente del Comitato per il Sacrario Militare di Cava de’ Tirreni, ex Presidente della Commissione Toponomastica cittadina, Commendatore dell’Ordine al “Merito della Repubblica” e successivamente, di iniziativa del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi Grande Ufficiale al “Merito della Repubblica”. 

Ultimo di 14 figli, ha avuto quali suoi germani Vincenza (coniugata) con Gaetano Sabatino, LuciaMatteo con Eugenia Grasso, Anna con Ernesto Mascolo, Maria deceduta dopo un anno, Mario sposato con Anna Ciaglia, Vincenzo deceduto per parto prematuro, Enrico sposato con Maria Russo, Carmela sposata con Pietro Russo, Umberto sposato con Alfonsina Farano, Maddalena coniugato con Luigi Barone, Livia deceduta a 2 anni, Ernesto coniugato con Ida Pisapia. A soli 12 anni subisce la perdita del padre. Le precarie condizioni economiche della famiglia lo costringono ad abbandonare la scuola. Successivamente, riesce ad iscriversi alla scuola di Avviamento Professionale superando gli esami di ammissione alle superiori. Studia da autodidatta diplomandosi al magistrale. Gli anni del dopoguerra però, lo obbligano a lasciare gli studi. Li riprenderà nel 1950 per affrontare e vincere in Avellino il primo concorso magistrale (il secondo lo vincerà nel 1958 in provincia di Salerno). Nel 1953 Salvatore sposò Delia Cristini che generò Daniele, Lucio e Livia. Dal 1950 fino al 1985, anno del pensionamento, insegnerà per molti anni nelle scuole elementari, ottenendo, come ricorda lo storico Monsignor Attilio Della Porta “il plauso dei suoi superiori che hanno ammirato in lui la preparazione didattica, il senso del dovere, la generosa dedizione alla causa scolastica” e dai colleghi delle scuole elementari di Passiano una targa di merito con medaglia d’oro. 

Riconoscimenti:

5 Maggio 1985   Attestato di Benemerenza per i servizi resi al Comune di Cava de’ Tirreni, nella qualità di Consigliere e di Assessore comunale.

2 Giugno 1998   Onorificenza di Commendatore dell’Ordine al “Merito della Repubblica”, su proposta dell’Amministrazione comunale di Cava de’ Tirreni.

11 Febbraio 2005   Onorificenza di Grande Ufficiale al “Merito della Repubblica”, conferita su iniziativa “motu proprio dal Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi e controfirmato dal Primo Ministro Silvio Berlusconi.

21 Giugno 2014   Attestato di Civica Benemerenza per atti di coraggio ed abnegazione civica, conferito dall’Amministrazione comunale di Cava de’ Tirreni. 

Contributi politici, civili, scolastici 

Anni ’60:  è istruttore di una “Pattuglia Scolastica mista di vigili in erba”;

1964: è eletto consigliere comunale a Cava de’ Tirreni, quindi ricopre la carica di assessore all’istruzione e ai servizi ecologici (N.U.).  Lo stesso anno, a Firenze, è relatore all’incontro “di studio sulla didattica delle scienze”;

1965 è componente del Consiglio di Amministrazione del Patronato Scolastico di Cava de’ Tirreni;

1967 chiede al sindaco dell’epoca, attraverso una lettera aperta, la costruzione di un monumentale Sacrario nel civico Cimitero, che viene realizzato nel 1981, con la sistemazione nel pio luogo di ben 106 Urne di Caduti in guerra, di cui 38 della Prima Guerra Mondiale (32 cavesi traslati dall’ex Cappella Votiva del Duomo e 6 non cavesi traslati dalla Cappella dell’Assunta in Cielo, detta Cappella del “Purgatorio”);

4 Urne dei caduti della Guerra Civile di Spagna, provenienti dal Sacrario Militario di Saragoza;

4 Urne di caduti nella guerra Italo-Etiopica;

60 Urne della Seconda Guerra Mondiale, provenienti dai vari Sacrari Militari in Italia e all’Estero;

Dal 1993 al 2007 organizza in collaborazione con l’Amministrazione Comunale ben 9 cerimonie di accoglienza (7 a Cava, 1 a Nocera Superiore e 1 a Pontecagnano);

1970 lavora al Piano di Ammodernamento e di Snellimento dei servizi di nettezza urbana;

1970-72 è Presidente del Circolo ACLI di Cava). 

Successivamente, redige il “Regolamento” della Biblioteca Comunale -Can. A. Avallone – con annesso Archivio Storico; 

Nel 1984 organizza anche la 2a  “Settimana Nazionale del Libro per Ragazzi”. In qualità di amministratore si adopera per la sistemazione dell’ossario comune al cimitero civico, per l’allargamento del tratto di strada che dalla Statale 18 porta alle frazioni SS. Quaranta – Marini- Dupino – Alessia e per la realizzazione della lapide marmorea in memoria delle Vittime dell’alluvione del 1954; per la nuova strada colonica e dell’approvvigionamento idrico della località  Contrapone, mediante la costruzione di un apposito serbatoio e di una rete idrica; per la sistemazione della piazzetta della frazione Marini, semidistrutta dall’alluvione; per l’istituzione di oltre 25 scuole materne statali. 

In qualità di Presidente di due commissioni della Toponomastica di Cava de’ Tirreni, porta all’approvazione di oltre 200 tra strade e piazze del comune di Cava de’ Tirreni.  (Lara Adinolfi)

Alla Provincia presentazione di “padre Camorra”, opera prima di Vittorio Vavuso

padre-camorra-copertina-salerno-aprile-2018-vivimediaSALERNO. È una felice sorpresa il battesimo letterario di un talentuoso studente del Liceo Classico “Torquato Tasso”, Vittorio Vavuso, con la sua opera prima, Padre Camorra (Il quaderno edizioni).

Uno scontro generazionale a tinte fortissime, un urlo ribelle contro la criminalità organizzata, un’alleanza d’amore contro l’odio della violenza, un romanzo breve e gradevole ricco di temi brucianti e colpi di scena…

Il libro sarà presentato venerdì 20 aprile p.v. presso Sala di Rappresentanza della Provincia di Salerno (Palazzo Sant’Agostino – via Roma), con inizio alle ore 17,00,

Interverranno il Presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, la Dirigente Scolastica del Liceo “Tasso” Carmela Santarcangelo, l’Assessore Provinciale Maria Rosaria Vitiello, l’Editrice Stefania Spisto, lo scrittore Tonino Scala. Nel corso della manifestazione si esibirà il Coro Polifonico del Liceo Tasso, diretto dal prof. Romeo Mario Pepe e coordinato dalla prof. Rosanna Perna. Condurrà la serata Franco Bruno Vitolo, editor e prefatore del libro.

Premiazione del Concorso chiusura alla grande, con tante “aperture”, per la kermesse Disarmiamo l’ignoranza – AnimArte

SALERNO. A Palazzo Fruscione, storico palazzo collocato nel cuore della Salerno antica, sii è chiusa il 15 aprile scorso la manifestazione AnimArte – Disarmiamo l’ignoranza, kermesse artistica, fotografica e letteraria organizzata dal Maric (Movimento Artistico per il Recupero delle Identità Culturali, fondato e presieduto dal maestro Vincenzo Vavuso).

Al centro della serata finale, la premiazione del I Concorso nazionale “Disarmiamo l’ignoranza”, con opere incentrate su un tema spesso implicito, troppo spesso trascurato, eppure fondamentale: “La Cultura e i suoi valori”. Ed ha avuto valore la proposta, sia per il numero e la qualità delle opere (circa cento), sia per gli stimoli offerti dai vincitori della Sezione Letteraria: il poeta siriano Amarji, autore di un’emozionante lirica inviata “dalla Siria con dolore”, ed il giovanissimo talento Raffaele D’Elia, liceale di Cava de’ Tirreni, che ha elaborato un fulminante monologo in prosa sul tema del dialogo. Nella Sezione Fotografia, affermazione di Gaetano De Rosa, artista salernitano dello scatto. Sul podio, anche Teresa D’Amico, Alessandro Bruno, Antonio Barracato, Alfonso Tramontano Guerritore (Poesia), Carmine Montella, Giuseppe Zarrella, Salvatore La Moglie, Giulia Reale, la Classe III dell’IC “Lettieri” di Rofrano, guidata dalla prof. Luigia Sica (Prosa), Teresa Carrella, Loredana Mollo, Daniela Saglioli, Roberta Manzin, Rossella Sicilia (Fotografia). Dopo la premiazione, un avvolgente concerto rock con due campioni della PM Records, prima il ventitreenne Pyer e poi la band di Antonya, una prodigiosa quindicenne già in grado di tenere con sicurezza la scena e di catturare tutti con la sua voce pastosa e matura due gradini oltre la sua età.

Anche l’apertura, il 6 aprile, era stata alla grande, con gli artisti giunti in loco vestiti di soli giornali, in cammino su uno strato di libri e giornali, a testimoniare la capacità della Cultura di essere un “vestito del cuore” e nello stesso tempo anche il colpevole calpestamento che la nostra società ne fa quotidianamente.

Tra il 6 e il 15 aprile, quasi centocinquanta opere in esposizione (dipinti, sculture, fotografie, poesie), circa quindici eventi di alto profilo spettacolare e culturale (come ad esempio il concerto del grande chitarrista cantante Espedito De Marino, la performance del gruppo di danze arabe, la produzione in diretta di una ceramica al suono del violoncello ad opera di Anna Maria Panariello, il work shop del fotografo Enzo Truppo, la presentazione del libro di Claudio Grattacaso “La notte che ci viene incontro”, le conferenze del prestigioso critico Rosario Pinto… e via dicendo). Nel cuore della manifestazione, il punto fermo del Maric, cioè la raccolta di fondi per la Costruzione di una Casa della Cultura nella ricostruenda Accumoli, devastata dal sisma dell’agosto 2016.

Insomma, una chiusura ricca di aperture: a talenti nuovi o consolidati, a valori di ampio respiro umano e sociale… e naturalmente all’Arte e alla Cultura, armi irrinunciabili per disarmare l’ignoranza. Come è nel DNA del Maric, un moto perpetuo già capace di costruire quaranta eventi in meno di due anni di vita.

Grande successo di folla e di valori alla presentazione del libro “Francesco il ribelle”, di Padre Enzo Fortunato

CAVA DE’ TIRRENI (SA). La folla delle grandi occasioni ha occupato in ogni ordine di posti, venerdì 6 aprile, il Salone di Rappresentanza dell’Arcivescovado di Cava de’ Tirreni in occasione della presentazione del libro “Francesco il ribelle. Il linguaggio, i gesti e i luoghi di un uomo che ha segnato il corso della storia” (Mondadori), di Padre Enzo Fortunato, frate minore conventuale di Assisi, giornalista e direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, del mensile San Francesco Patrono d’Italia e del portale sanfrancesco.org.

Da ogni parte della nostra provincia (Cilento, agro nocerino-sarnese, Salerno e naturalmente Cava de’ Tirreni) hanno voluto dimostrare il loro affetto all’umile seguace del poverello di Assisi, nativo di Scala, splendido borgo medievale della Divina Costiera.

L’evento culturale di grande spessore (il libro è stato presentato per la prima volta in Campania) è stato organizzato dall’Associazione Giornalisti Cava- Costa d’Amalfi “Lucio Barone” guidata dal giornalista Emiliano Amato, che ha sottolineato l’importanza ed il valore etico e sociale dell’ultimo lavoro di p. Enzo. Tra i graditi ospiti, una delegazione studentesca dell’Istituto “De Filippis-Galdi”, accompagnati dai docenti e dalla Dirigente Scolastica prof. Ester Cherri, al temine di un percorso giornalistico svolto parallelamente all’attività didattica.

All’incontro era presente anche l’arcivescovo di Amalfi-Cava, Mons. Orazio Soricelli, che nel suo saluto ha evidenziato il senso dell’apostolato di San Francesco di Assisi invitando a meditare su una frase del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, che ha curato la prefazione del libro di p. Enzo: “San Francesco è stato certo un ribelle, ma un ribelle obbediente. Un uomo obbediente, certo, ma obbediente sempre libero“.

Il Sindaco della città metelliana, Enzo Servalli, nel ringraziare l’Associazione Giornalisti Cava-Costa d’Amalfi, ha voluto ricordare nel suo intervento la validità del messaggio francescano ancora oggi. Ha donato a p. Enzo, alla fine del suo intervento, una prestigiosa pubblicazione di Salvatore Milano: “La Chiesa di Santa Maria de Jesu, Santuario di San Francesco e Sant’Antonio in Cava de’ Tirreni“. Con la verve che gli appartiene ha presentato il libro Beppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

“Il testo di padre Enzo – ha sottolineato- richiama molto anche agli insegnamenti che noi troviamo tra gli scritti del Cardinal Martini. Un libro semplice e profondo, com’è nello stile dell’autore”.

La serata è stata conclusa con l’intervista a padre Fortunato del giornalista Francesco Romanelli, che nella sua introduzione ha asserito: “Questo libro, specialmente ai giorni nostri, secondo me, doveva essere scritto, e naturalmente letto. Ce ne era una grande esigenza e non poteva che essere vergato da “uno di Assisi”, uno che vive e respira quotidianamente l’aria di questo meraviglioso borgo dell’Umbria verde“. “Il cardinale Parolin – ha ribadito Romanelli – è molto fine quando descrive l’essenza del luogo francescano per eccellenza: Assisi. Padre Enzo sa bene che Assisi è un Santuario speciale, perché normalmente nei santuari si va a chiedere una grazia, un miracolo. Ad Assisi no,ad Assisi ci si va per incontrare Francesco. Camminando per le strade della città che ha conservato la sua atmosfera medievale, i pellegrini sperano di incontrarlo in carne ed ossa, per rivederlo, per parlarci o semplicemente per stare con lui. Si va ad Assisi per incontrare un uomo che ha vissuto il Vangelo. Nel leggere il testo di Padre Enzo ti accorgi che tanti momenti della vita del Poverello di Assisi ti vengono in mente le esortazioni del Santo Padre: “Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! ” ed ancora : “Siate preti di strada, vicino alla gente”. Queste asserzioni non ci riportano a San Francesco?” “Nelle ultime cinque righe del suo libro -conclude Romanelli- Padre Enzo si domanda: “Non è questo forse lo stile del frate di Assisi che sta vivendo e proponendo papa Francesco? Certo le responsabilità e le funzioni sono diverse. Il primo è un membro della Chiesa e il secondo è un pastore,ma l’obiettivo è simile: seguire e vivere le ombre del Vangelo. In queste righe finali si condensa, secondo me, l’essenza del testo di Padre Enzo“.

Nel corso della serata sono stati letti alcuni brani del libro dalla “voce narrante”, Valeria Palladino, brava attrice di Cava de’ Tirreni. Poi, tutta la platea per padre Enzo Fortunato che ha risposto alle domande del giornalista Romanelli. “San Francesco senza ombra di dubbio – ha spiegato l’autore del libro – può essere considerato il primo prete di strada, il sogno di Francesco è insieme il sogno di una modernità nel segno del Vangelo.Francesco vuol dire sognare oggi una società migliore, solidale e aperta ai più deboli. E soprattutto sognarla nel segno della pace.”.

Padre Enzo ha poi “spiegato” l’essenza del primo “film a colori” della storia, gli affreschi di Giotto, che “illustrano” la vita del Santo di Assisi, che si trovano della Basilica maggiore del borgo umbro. Padre Enzo ne ha contestato anche un fotogramma: “Francesco, allorché presenta la sua “Regola” a papa Innocenzo III, lo fa non in ginocchio come lo dipinge Giotto, ma eretto, pronto a difendere le sue ragioni“.

Importante, se non essenziale, la “rivoluzione” anche lessicale del Poverello di Assisi. “Le strutture religiose non vengono più chiamate monastero o abbazia: viene scelto il nome di “convento”, che richiama al “convenire”, allo stare insieme e al ripartire”. “San Francesco, girando a cavallo, si era sempre tenuto lontano dal rumore delle raganelle che annunciavano la presenza dei lebbrosi. Poi, la trasformazione. Smette di sentirsi “migliore”. Francesco inaugura una logica effettiva della fraternità. Il cammino di Francesco è un correre verso l’altro. Francesco abita l’aperto, è difficile immaginarlo in uno spazio chiuso, claustrale. Francesco è l’apertura stessa“.

A chiusura del suo intervento, P. Enzo ha invitato tutti ad Assisi per il prossima 4 ottobre, festa di San Francesco. Nel corso della importante manifestazione religiosa sarà la regione Campania ad offrire l’olio per la lampada ubicata sulla tomba del Santo. “Venite tutti ad Assisi – ha concluso p. Enzo – quest’anno con un pizzico di orgoglio vorrei che il primato delle presenze fosse della mia regione di origine“.

(a cura dell’Associazione Giornalisti di Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “Lucio Barone”)

Cavese a valanga. Ma il Potenza sempre più vicino alla C

cavese-molfetta-cava-de-tirreni-aprile-2018-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Dopo una falsa partenza e la necessità di rincorrere gli avversari per una trentina di minuti la Cavese regola i conti sul malcapitato sporting Fulgor e continua a tenere saldamente nelle proprie mani la seconda piazza del girone. Tramontata quasi anche matematicamente la possibilità della promozione perché il Potenza non molla resta alla squadra di Bitetto l’obiettivo playoff. Dalla coda del campionato si aspetta molto il tecnico pugliese e dello stesso avviso è il patron Santoriello. Ma veniamo alla sfida del Lamberti. Di fronte la seconda e l’ultima della classifica. A fare davvero impressione quei cinquantaquattro punti di divario tra le due formazoni. La cronaca della partita, nonostante ciò, si apre però con un colpo di scena. Azione di prima dei baby scatenati pugliesi che porta a un taglio in area di Rizzi sul quale si abbatte il portiere Blanchard. Per il direttore di gara non ci sono dubbi. È calcio di rigore. Dal dischetto va con decisione Tulimieri che bisticcia con altri compagni pur di andare al tiro e spiazza il portiere metelliano- E’ il minuto numero 2. La Cavese è sotto inaspettatamente, in casa e al cospetto dell’ultima della classe con ben 54 punti di differenza tra le due. L’incidente di percorso però non lascia alcuno strascico in casa blu foncé. E la gara si trasforma da questo momento in un monologo aquilotto. Un vero e proprio assedio alla porta di Figliolia, chiamato a ripetizione a mettere pezze a una difesa a dirla eufemisticamente colabrodo. È al 7’pt deve volare sotto la trasversale per evitare la capitolazione su incornata ravvicinata di Massimo imbeccato alla perfezione da De Rosa da sinistra. Al 10’pt è Oggiano che sul primo palo impegna il porterie ospite. Capitan De Rosa al 20’pt arriva un attimo in ritardo sul traversone da destra di Massimo, Poi due conclusioni consecutive di Oggiano, al 25’pt e al 28’pt impegnano severamente Figliolia, che diventa il migliore dei suoi. Alla mezzora arriva il meritato pareggio. Claudio De Rosa rimette nel cuore dell’area di rigore un pallone per la testa di Girardi, che invece di mirare alla porta fa da sponda per un eventuale compagno in arrivo dalle retrovie. Sulla traiettoria, galeotta arriva la mano di Sfiligoi e per Emmanuele di Pisa è calcio di rigore. Dal dischetto va Claudio De Rosa che spiazza con un pallone angolato Figliolia. Dopo il pareggio gli ospiti crollano letteralmente. E nel giro di tre minuti la formazione aquilotta archivia la sfida a suo favore. Al 44’pt colpevolmente lasciato solo al limite dell’area Massimo ha tutto il tempo per stoppare la palla e con un perfetto tiro a mezza altezza mirare nel sette. Non paga la Cavese affonda ancora il colpo e in pieno recupero trova anche il terzo gol con un’altra bella conclusione dal limite. A saggiare le sue doti balistiche è il solito Manzo che telecomanda la palla tra palo e e incolpevole portiere. Si va negli spogliatoi sul 3 a 1. Nella ripresa la musica non cambia. La Cavese rischia di dilagare. E l’assedio continua. Oggiano si mangia un gol al 4’st, e lo stesso fa Martiniello, a caccia invano della sua diciassettesima rete personale stagionale, al 14’st. L’attaccante metelliano dimostra di non essere in giornata al 18’st. Un minuto prima c’era voluto un intervento in spaccata su Carotenuto in piena area per fermarne l’irruenza. Ma costa un calcio di rigore. Che dal dischetto prova a concretizzare proprio Martiniello. Che fallisce facendosi ipnotizzare da Figliolia che blocca il rasoterra alla sua sinistra. Intorno alla mezzora è sfortunato ancora una volta Oggiano su due conclusioni fotocopia che avrebbero meritato migliore fortuna. Fortuna che invece ha Iannini, subentrato a Fella a inizio ripresa, al 40’st. Azione insistita la sua e tutta personale che cncretizza con un tiro imparabile per Figliolia che non può più nulla con una difesa amica sgretolatasi minuto dopo minuto, La partita finisce qui. Con il pubblico amico che inneggia a Catello Mari,a dodici anni dalla sua tragica scomparsa mentre da Potenza arriva la conferma che i lucani non intendono mollare la leadership del girone, saldamente tra le loro mani. Il sogno promozione, dunque, sta svanendo definitivamente. Restano ora i play off. Ma intanto ci saranno due trasferte consecutive prima di rivedere per l’ultima volta della stagione regolare la Cavese al Lamberti.

CAVESE (4-3-3): Blanchard, Carotenuto, Marino, Manzo, Lame, D’Alterio (15’st Gorzegno),Oggiano (34’st Tripoli), Massimo (44’st Mingione), Girardi (10’st Martiniello), Fella (10’st Iannini), De Rosa. A disp. Bisogno, Turmalaj, Favasuli, Logoluso. All. Dino Bitetto.


SPORTING FULGOR MOLFETTA(4-4-2): Figliolia, Marzio (32’pt Donvito), Serino, Guadalupi, Sfiligoi, Basta, Rizzi (45’pt Cifarelli), Tenneriello, Petitti, Schirizzi (32’pt Patruno (22’st Amorese), Tulimieri (33’st Strippoli). A disp. Sarcina, D’Aniello, Fracchiolla. All. Mauro Lanza.

Arbitro: Marco Emmanuele, I Ass. Giuseppe Licari, II Ass. Emilio Micalizzi.

RETI: 1′ pt Tulimieri su rigore (S), 31’pt De Rosa su rigore, 44’pt Massimo, 47’pt Manzo, 40’st Iannini. Note: Giornata senza pioggia, terreno in buone condizioni, spettatori circa 600. Al 18’st Martiniello si fa parare un rigore da Figliolia. Angoli: 11a 2 per la Cavese. Recuperi: 3’pt, 3’st.