Dicembre, 2018
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Harakiri aquilotto, fine anno senza il botto
CAVA DE’ TIRRENI (SA). La Cavese ammaina bandiera contro i falchetti del duo Costanzo-Esposito davanti al pubblico amico regalando in pratica la gara agli avversari con una serie di errori conditi dall’espulsione di Ciccio Favasuli.
La Casertana veste i panni della corsara nell’ultima fatica dell’anno solare e mette in luce tutte le pecche della squadra allenata da Modica, colpevole anch’egli per scelte discutibili prima e durante la gara. Resta ferma dunque la classifica dei metelliani che dimostrano di essere una squadra incompiuta con molti buchi in organico e una panchina davvero povera per la categoria. Eppure la sfida si era aperta con un sostanziale equilibrato.
La Cavese campo con il modulo nuovo applicato da Modica per sopperire alle squalifiche di Bruno e Silvestri. Nella difesa a tre Favasuli, festeggiato a inizio gara per la sua centesima presenza in biancoblù ma poi anche lui vittima di una domenica da dimenticare. Al 5’pt proteste aquilotte per un presunto tocco sul piede d’appoggio di Palomeque che cade in area ma l’arbitro non è dello stesso avviso.Un minuto più tardi bella azione di prima aquilotta sviluppatasi sulla destra e conclusa da Sciamanna fuori di un soffio, dando solo l’illusione del gol ai propri tifosi. Ma l’esperta Casertana alla prima palla giocata trova inaspettatamente il gol del vantaggio.
E’ il 14’pt. Dalla bandierina va Pinna che mette sulla linea di porta. Bucano clamorosamente Logoluso e Vono e la frittata è fatta con la palla che finisce beffarda in fondo al sacco. La doccia fredda segna il morale degli aquilotti che al 27’pt bissano l’errore e regalano un’altra palla gol questa volta a Castaldo che ringrazia e segna. Colpevoli Manetta e Vono che pasticciano goffamente nel tentativo di liberare su conclusione di Padovan. Buio pesto sul Lamberti quando al 36’pt Favasuli, graziato solo con un giallo per un fallo in un’azione precedente, si fa raggiungere da un altro giallo e deve lasciare anzitempo il campo.
E la squadra in inferiorità numerica per tutto il resto della partita. Modica ha il suo bravo da fare nell’intervallo per riordinare prima le sue idee e poi quelle dei suoi in campo. Dal primo minuto della ripresa il tecnico siciliano getta nella mischia Inzoudine e Tumbarello per Palomeque e Bettini. Al 4’st ancora proteste metelliane per un fallo subito da Heatley. Migliorini al 6’st prova dalla distanza a sorprendere Adamonis che però fa buona guardia. Al 21’st contropiede della Casertana con Floro Flores che è in extremis anticipato da Manetta. Al 36’st altro pericoloso contropiede dei falchetti con il solito Floro Flores che sull’uscita di Vono piazza la palla fuori dallo specchio della porta.
Sbaglia anche Buda della Cavese al 41’st un pallone che doveva essere solo indirizzato nello specchio della porta col portiere fuori posizione. Allo scoccare del 45’st è De Rosa ad avere la palla utile per accorciare ma l’allungo finisce a fil di palo. Il gol del capitano di mille battaglie bleu foncé arriva in pieno recupero a ridimensionare l’amaro della sconfitta. Servito da Tumbarello in area ospite piazza la sfera sul palo lontano e fa l’1-2. Per Modica e co. una domenica da dimenticare, come quella di Catania. Sugli spalti i tifosi la loro partita invece l’hanno vinta ricordando con un megastriscione l’anniversario della scomparsa di Rino Santin.
“In campo e nella vita un esempio … un mito … una leggenda.
Grazie mister Santin, per sempre nel cuore di questa città”.
CAVESE 1919 CASERTANA FC 1-2
CAVESE (3-4-3): VONO, PALOMEQUE(1’st Inzoudine), MIGLIORINI, MANETTA, ROSAFIO (40′ De Rosa) , FAVASULI, SCIAMANNA (22’pt Heatley) , LOGOLUSO (25’st Buda), LICATA, BETTINI (1’st Tumbarello), LIA. A disp. De Brasi, Fella, Mincione, Zmimer, Dibari, Di Dato, Fortunato. ALL. Giacomo MODICA.
CASERTANA FC (4-4-2): ADAMONIS, VACCA, BLONDETT, DE MARCO, FLORO FLORES (44’st Matese), CASTALDO, ROMANO, LORENZINI, PINNA, PADOVAN, MEOLA. A disp. Zivkovic, Muscariello, Chiacchio, Squillante, Moccia, Leonetti. ALL. Di Costanzo-Esposito.
ARBITRO: Niccolò CIPRIANI (Empoli), I ass.Mariottini, II ass. Meocci.
RETI: 14’pt Pinna, 47’st De Rosa.
NOTE: Spettatori circa 2500, trasferta vietata per i tifosi casertani. Espulso al 36’pt Favasuli per somma d’ammonizioni. Ammoniti: Bettini (Cav), Romano (Cas), Floro Flores (Cas), Manetta (Cav), Lia (Cav) Angoli: 7a 4 per la Casertana. Recuperi: 3’pt, 4’st.
“E’ arrivato l’inverno” una poesia del grande Attilio Bertolucci, padre del regista Bernardo, scomparso da poco
La mia scelta, questa volta, è caduta su una poesia di Attilio Bertolucci, padre di Bernardo, celebrato regista scomparso da poco e di Giuseppe, anch’egli eccellente regista e sceneggiatore, amico e collaboratore, tra gli altri, di Massimo Troisi e di Roberto Benigni, morto prematuramente nel 2012. Perché una poesia, proprio, di Bertolucci? Il figlio Bernardo, doverosamente, è stato oggetto di omaggi da parte di tutti i mezzi d’informazione anche con riproposizioni dei suoi film, in primis L’ultimo imperatore, opera che gli valse ben nove premi Oscar. Con un certo disappunto, però, ho potuto notare che pochi, pochissimi, hanno ricordato che era figlio di Attilio. “Non sapevo neppure che suo padre fosse stato un poeta” sorprendente affermazione di un collega giornalista. E non solo unico. Ricordare il papà Attilio, non solo perché uno dei maggiori poeti del Novecento, ma per il forte legame che ebbe con i figli e ai quali dedicò parecchie liriche che sarebbe bene andare a rileggere (o a leggere per chi addirittura ignora questo legame). Tra queste: “A Giuseppe, in ottobre”, “A Bernardo”, “ Per B…. “ poesia nota e molto antologizzata dove gli aeroplani di carta con cui il piccolo Bernardo gioca, si perdono nell’aria “ come farfalle notturne” senza più far ritorno, proprio come non torneranno più quei dolci momenti vissuti assieme. E poi la bellissima “Bernardo a cinque anni” in cui si parla di un primo distacco dai genitori “Tu hai salutato con un cenno debole/ E un sorriso patito, sei rimasto/ Ombra nell’ombra un attimo, ora corri/ A rifugiarti nella nostra ansia”. Mi è sembrato, quindi, doveroso parlare del poeta Bertolucci scegliendo, per questo mese di dicembre, una poesia a tema.
E’ arrivato l’inverno
E’ arrivato l’inverno
a questi viali
chiari e spogli,
vestito di una pelle
bianca e nera,
un bastone di betulla
e un fiore di giacinto
tra i capelli.
Ha incantato le timide fontane
i grigi fiumi
gli asciutti venti.
E’ passato solitario
di mattino, sulle ringhiere dei balconi
e sui davanzali delle finestre
è fiorita la neve.
Attilio Bertolucci
(da La lucertola di Casarola, Garzanti 1997)
Rappresentazione dell’inverno, originale, lontana da stantie immagini oleografiche: per Bertolucci, l’inverno che arriva non è il vecchio brontolone che tutto sconquassa e di cui, potendo, se ne farebbe volentieri a meno, ma un’ammaliante figura umana dalla pelle bianca e nera, che si regge a un bastone di betulla (la betulla: legno elastico ma resistente e nome dal “suono carezzevole” dato dal gruppo consonantico della doppia elle finale) e un giacinto tra i capelli. Una figura che non solo non fa paura, anzi, incanta la natura tutta. Da notare gli aggettivi timide, grigi e asciutti, quasi che rispettivamente, le fontane, i fiumi e i venti partecipassero con deferenza al suo arrivo senza cercare d’arrecare alcun disturbo. Arrivato solitario di mattino, l’inverno, non visto da nessuno, lascia solo un candido segno del suo passaggio: sui davanzali delle finestre/è fiorita la neve.
Attilio Bertolucci (San Prospero Parmense, 1911 – Roma, 2000) poeta tra i più importanti del novecento. Scrittore e traduttore si è occupato anche di cinema per la radio e ha diretto una trasmissione televisiva di vari temi culturali. Tra le sue opere in versi, citiamo: Sirio, Minardi, Parma, 1929; Fuochi in novembre, Minardi, Parma, 1934; La capanna indiana, Sansoni, Firenze, 1951 ;Viaggio d’inverno, Garzanti, Milano, 1971 ; La Camera da letto vol. I, Garzanti, Milano, 1984 e vol. II , Garzanti, Milano, 1988; La lucertola di Casarola, Garzanti, Milano, 1997. Tutta la sua produzione in Opere a cura di P. Lagazzi e G. Palli Baroni, Mondadori (I Meridiani), Milano, 1997
La Cavese torna a sorridere. 2 a 0 al Bisceglie
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Dopo la sbornia in negativo di Catania, con i cinque schiaffi rimediati, gli aquilotti hanno avuto l’opportunità di cancellare l’onta rimediata all’ombra dell’Etna ospitando al Simonetta Lamberti il Bisceglie di Bruno, ai bordi della zona play-out.
Bisognava riprendere confidenza con i punti e tornare alla vittoria che mancava da parecchio tra le mura amiche. Missione compiuta. La sfida parte benissimo per la Cavese. Heatley, preferito a Sciamanna da Modica dal primo minuto, difende palla a centrocampo e lancia in area Bettini che viene atterrato irregolarmente da Longo.
Per l’arbitro Cosso è rigore.
Dal dischetto va Favasuli che spiazza Crispino. L’1-0 iniziale però non è accompagnato da altre significative note per tutta la prima parte del match. Eccezion fatta per un tiro di Lia al 25’pt che sibila a lato del portiere ospite. I pugliesi si fanno pericolosi al 36′ con un tiro dal limite di De Sena che filtra tra una selva di gambe aquilotte ma viene neutralizzato ottimamente da De Brasi in angolo.
Sul prosieguo dell’azione Maestrelli, in elevazione, anticipa il portiere bleu foncé ma inzucca alto sulla traversa. Ultimo brivido allo scadere dei due minuti di recupero assegnati da Cosso. Punizione dal limite di Toskic che scavalca la barriera ma non si abbassa in tempo e finisce sul fondo.
Nella ripresa la Cavese riparte forte. Al 2’st doppia occasione sui piedi degli aquilotti. Prima Migliorini servito da Lia coglie la base del palo con una fucilata dal limite, poi Heatley, appostato nell’area ospite, tira a botta sicura ma ci mette una pezza Crispino che sventa la minaccia.
Al 6’st Manetta scivola sul piede d’appoggio e rischia di mettere in moto il contropiede ospite. Ancora Bisceglie al 17’st con Scalzone che un passo all’interno dell’area metelliana fa partire un tiro che finisce a lato. La Cavese prova a tornare a gestire palla ma è lenta e il Bisceglie resta in partita.
Al 26’st la formazione locale si rifà viva dalle parti di Crispino con Rosafio che dai venticinque metri mette di un soffio a lato un bolide che sibila alla sinistra del portiere ospite. Dieci minuti di stallo e poi si rivede il Bisceglie con una conclusione di Bottalico che De Brasi è costretto a smanacciare sulla traversa.
I timori aquilotti di rovinare la festa di Santo Stefano cancellati finalmente al 41’st. La vittoria è messa in cassaforte da Rosafio. Sulla destra Fella innesca sulla corsa Lia che scodella subito al centro, velo di Sciamanna e gol di Rosafio al volo. Esplode la gioia della torcida biancoblù. Che è pronta a ripetersi domenica quando al Lamberti ci sarà il derby con la Casertana.
Per Modica ci sarà da lavorare in questi pochi giorni per trovare i degni sostituti di Lia e Bettini, ammoniti oggi ma nella lista dei diffidati e, quindi, sicuramente squalificati.
CAVESE 1919 – AS BISCEGLIE
CAVESE (4-3-3): DE BRASI, SILVESTRI, MIGLIORINI, MANETTA, ROSAFIO (42’st De Rosa), FAVASULI, HEATLEY (14’st Sciamanna), BETTINI (14’st Fella), BRUNO, INZOUDINE, (25’st Palomeque), LIA (42’st Buda). A disp. Bisogno, Tumbarello, Logoluso, Licata, Zmimer, Dibari, Di Dato. ALL. Giacomo MODICA.
BISCEGLIE (4-4-2): CRISPINO, BOTTALICO (47’st Antonicelli), MARKIC, TOSKIC (7’st Calandra) , DE SENA (38’st Messina), STARITA (47’st Sisto), MAESTRELLI, CAMPOREALE, LONGO, SCALZONE, GIACOMARRO. A disp. Addario, Raucci, Beghdadi, Casella. ALL. Antonio BRUNO.
ARBITRO: Francesco COSSO (Reggio Calabria), I ass. Vono, II ass. Valente.
RETI: 2’pt Favasuli (C ) su calcio di rigore, 41’st Rosafio.
NOTE: Spettatori circa 1700. Giornata fredda, cielo sereno. Ammoniti: Giacomarro (B), Markic (B), Silvestri (C ), Bruno (C ), Lia (C ). Angoli: 3 a 3. Recuperi: 2’st., 4’st.
1918 -2018 fine della Grande Guerra
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Questa mattina, sabato 22 dicembre, il Sindaco Vincenzo Servalli, l’Arcivescovo Orazio Soricelli e Daniele Fasano, presidente del Sacrario Militare di Cava de’ Tirreni, hanno scoperto la lapide apposta nel grande atrio del Palazzo di Città, per commemorare il centenario dalla fine della prima guerra mondiale.
Il Presidente Fasano ha ricordato l’impegno del Comitato del civico Sacraio nel ricordare le tante vite che la Città di Cava de’ Tirreni ha donato alla Patria nel corso della Grande Guerra, e anche nel secondo conflitto mondiale, e dei tanti caduti che erano sepolti nei cimiteri militari sparsi per il mondo e riportati a casa nel corso degli anni.
“La memoria non deve mai morire – afferma il Sindaco Vincenzo Servalli – così come 50 anni fa fu posta la prima lapide in questo luogo, oggi a cento anni dal 1918 che segnò la fine della guerra, abbiamo voluto perpetrare quel ricordo ma anche onorare le nostre Forze Armate che sono impegnate nel mondo a sostenere la Pace, con coraggio, umanità, capacità, professionalità, e sono apprezzate da tutti.. Tanti cavesi sono impegnati nelle Forze Armate, come lo era Massimiliano Randino, che è caduto in terra straniera ed il suo ricordo è sempre vivo”.
Scambio di auguri con i giornalisti
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Si è svolto, questa mattina, nella Sala dei Gemellaggi di Palazzo di Città, il tradizionale scambio di auguri tra il Sindaco Vincenzo Servalli e i giornalisti.
Un brindisi per augurare a tutti il buon Natale e nuovo Anno e donare a ciascuno un piccolo pensiero, un angioletto in legno, realizzato dai ragazzi dell’Associazione Il Germoglio. Oggi la comunicazione affronta tematiche importanti – ha ricordato il Sindaco Servalli – perché deve confrontarsi con i social media che sono un veicolo formidabile di divulgazione ma anche un contenitore da cui attingere notizie con grande attenzione e di perseguire sempre la strada della verità che non sempre, anzi molto spesso, non è riscontrabile attraverso i social.
Il Saluto dei giornalisti è stato portato dal decano Antonio De Caro, sottolineando che la stampa cavese ha una storia prestigiosa fatta da uomini e donne di grande professionalità e cultura, che l’hanno scritta e ancora la scrivono sulle pagine di importati quotidiani nazionali, e tanti giovani impegnati con passione sulle varie testate locali ai quali va riconosciuto un lavoro non facile per le tante problematiche che affliggono la categoria, proprio in questo settore.