Agosto, 2022
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Cava de’ Tirreni (SA). La Cavese passa il turno di Coppa Italia. Battuto in casa il Nola.
La prima gara ufficiale della nuova stagione si chiude bene per i colori bleu foncé. La Cavese supera il primo turno di Coppa Italia di serie D battendo tra le mura amiche un ottimo Nola, ben organizzato e apparso in buone condizioni fisiche.
La formazione allenata da Troise ha avuto, però, il merito di crederci sin dal primo minuto e seppur a ritmi non forsennati ha gestito al meglio la sfida e ha, anche se con la parentesi aperta dall’ex Oggiano sul momentaneo pareggio ospite, mai avuto dubbi sul superamento del turno. Prestazione, dunque, tutto sommato oltre la sufficienza un po’ per tutti e per ciascun reparto.
Da rivedere solo alcuni meccanismi difensivi dove all’inviolabilità quasi totale garantita dal duo Lomasto Fissore fa da contraltare qualche svarione di troppo di Rossi (suo l’errore dal quale si è innescato il contropiede micidiale di Chianese che ha portato l’ex Oggiano a segnare il momentaneo pareggio nolano) e la poca propensione mostrata per il momento di Maffei dall’altra parte a darsi da fare sulla fascia di pertinenza. Ma per quest’ultimo è solo questione di rodaggio. Insomma, la Cavese è in pieno work in progress.
Dalla sua parte la mancanza di test di livello in queste fasi di avvio stagionale. Bisogna giocare partite su partite per oliare I meccanismi, correggere pecche ed errori palesati e per far crescere lo spirito di squadra, necessario per centrare qualsiasi obiettivo. Sul piano individuale discreta la prestazione sulla mediana del duo nuovo di zecca Bezzon-Salandria.
Da carburare meglio le potenzialità di Banegas e Gagliardi. Come anche da migliorare i movimenti di Foggia, punta di diamante dell’attacco metelliano. Nella ripresa poi gli innesti di Aliperta, Palma, Gaeta, Bubas e Puglisi hanno dimostrato che la panchina lunga aquilotta c’è e che Troise può fare affidamento nel campionato che bussa alle porte (la prima sfida si disputerà domenica prossima al Lamberti con l’Altamura) su diverse soluzioni tattiche per irretire gli avversari e per cambiare le carte in tavola durante il match.
Ma veniamo alla gara col Nola dell’ex Antonio Rogazzo. Inizia col piglio giusto la Cavese che al 2’pt impegna con un tiro improvviso di Gagliardi Tricarico. La risposta ospite è affidata al 10’ a Maggio che impegna dalla distanza Colombo. Sul finale di tempo il risultato della sfida si sblocca. A favore degli aquilotti. Bacio Terracino su cross di Maffei gira a volo in porta, la palla è vistosamente deviata nella sua traiettoria da Dommarco che spiazza il suo portiere. Arriva così con l’autogol del difensore nolano il vantaggio metelliano.
Al ritorno in campo dopo l’intervallo il Nola spinge per trovare il pareggio che gli permetterebbe di rimettere in discussione il passaggio al turno successivo della Coppa. E al 10’st, complice una cattiva chiusura difensiva metelliana, gli riesce. Chianese se ne va sulla sinistra lasciando di sasso Rossi e scodella al centro per l’accorrente Oggiano. Il mancino velenoso non perdona e insacca la palla dell’1-1.
La reazione metelliana è però veemente. Non ci sta l’undici di Troise a doversi giocare la carta dei rigori per passare il turno e a testa bassa si riversa nella metacampo dei bruniani. E al 32’st arriva il gol vittoria. Ciro Foggia ha voglia di lasciare il sigillo nella partita d’esordio stagionale e raccoglie i frutti del suo lavoro grazie a una bella prodezza personale, una girata al volo nel cuore dell’area di rigore del Nola, con leggera deviazione di testa di Bontempo, che si insacca alle spalle di Tricarico.
Poi più nulla fino al triplice fischio. E ora testa alla prima di campionato. Al Lamberti domenica prossima arriva l’Altamura. Imperativo è iniziare col piede giusto la nuova stagione. Per fare morale e per gridare a tutti gli altri la voglia di lasciare al più presto l’inferno della D.
CAVESE – NOLA 2-0 (TABELLINO)
CAVESE (4-2-3-1): Colombo; Rossi, Lomasto, Fissore, Maffei; Salandria (23’st Aliperta), Bezzon (45+1st Puglisi); Banegas (43’st Bubas), Bacio Terracino, Gagliardi (23’st Palma); Foggia (40’st Gaeta) . A disp. Somma, D’Amore, Scognamiglio, Cuomo. All. Troise.
NOLA (4-2-3-1): Tricarico; De Lucia (12’st Lucarelli), D’Orsi, Bontempo, Dommarco; Faiello (37’st Ruggiero), Langella; Oggiano, Gonzales Perez (37’st Kean), Chianese (29’st Caliendo); Maggio. A disp. Diglio, Cassandro, Cirillo, Staiano, Iadelisi. All. Rogazzo.
ARBITRO: Morello di Tivoli.
RETI: 42’pt Dommarco (aut.), 10’st Oggiano, 32’st Foggia.
NOTE: giornata agostana, con breve acquazzone stagionale, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Foggia, Fissore, Lomasto, Palma, D’Orsi, Chianese, Kean. Angoli: 5 a 3 per il Nola. Recupero: 1’pt, 4’st.
Cava de’ Tirreni (SA). Il Quarantennale della morte di Mamma Lucia
Il quarantesimo anniversario della scomparsa di Mamma Lucia sarà ricordato a Cava de’ Tirreni con una celebrazione eucaristica e con una manifestazione show.
Sabato 27 agosto, data precisa della ricorrenza, alle ore 20,30, Santa Messa in Duomo, celebrata da don Rosario Sessa su iniziativa dell’Associazione La Bolla Pontificia, fondata da Giuseppe Ferrigno e oggi presieduta da Antonio Russo. L’Associazione da tempo ogni anno celebra la messa, non al Duomo ma a Castello, dove ha allestito una grotta che simbolicamente ricorda l’opera di scavo e di recupero di soldati tedeschi effettuata dopo la guerra dalla nostra carissima Madre dei Caduti. Al termine della cerimonia, piccola fiaccolata verso la Chiesa di San Giacomo, per tutti ufficiosamente la “Chiesa di Mamma Lucia”, dove lei riponeva i cassetti con le salme e dove in seguito per anni tante persone si raccoglievano con lei per pregare e stare insieme.
Lunedì 29 agosto, con inizio alle ore 20,00 e ingresso dalle ore 19, 30 ma fino ad esaurimento posti, il Comitato Figli di Mamma Lucia per il Museo (presieduto da Felice Scermino e composto da Annamaria e Lucia Apicella, Lucia Avigliano, Gennaro Galdo, Gaetano Guida, Alfonso Prisco, Beatrice Sparano e Franco Bruno Vitolo, che farà anche da conduttore) ha organizzato presso il cinema Alambra, in Piazza Abbro, una manifestazione show, dal titolo “Quaranta, ma non li dimostra”.
Saranno proiettati filmati inediti, anche come anteprima e come tempo supplementare; sarà evidenziato con documenti vari, testimonianze e poesie, il grande impatto mediatico di Mamma Lucia che è ancora vivo anche in Germania, pur dopo ottant’anni; si parlerà di Salerno 1943, il caposaldo di San Liberatore, il grande, epocale volume curato da Francesco Lamberti che ripercorre anche con documenti originali (di origine tedesca) lo Sbarco di Salerno minuto per minuto e parla in dettaglia della Battaglia di Cava e propone anche l’elenco dettagliato di tutti i caduti, specificando quelli recuperati con certezza da Mamma Lucia.
Quindi, dopo i saluti del Presidente del Comitato Felice Scermino e del Sindaco Vincenzo Servalli, i membri del Comitato in breve racconteranno il cammino fatto finora e quello ancora da fare portare al traguardo il nascente Museo dedicato a Mamma Lucia: questo alla presenza dell’ex Sindaco Marco Galdi, che istituì 2014 il Comitato, e della Direttrice della Biblioteca Comunale Barbara Modica, che ancora custodisce il materiale messo a disposizione dalla famiglia Apicella.
Sarà presentato il nuovo logo del Museo, realizzato da Mauro Paolucci e porteranno la loro testimonianza i membri delle Associazioni che attualmente si interessano dell’opera di Mamma Lucia: il Gruppo Promotore del Premio Mamma Lucia alle Donne Coraggio, il Gruppo Teatrale “Luca Barba” di Geltrude Barba, la già citata Bolla Pontificia, Cavastorie di Aniello Ragone.
Il clou della seconda parte sarà rappresentato dall’intervento dell’Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli, che parlerà anche delle possibilità e delle intenzioni di un’azione di beatificazione.
La manifestazione dell’Alambra ha una duplice valenza. Innanzitutto, ricordare la figura di Mamma Lucia ed esaltare il messaggio di Pace, di Amore e di Maternità universale che lei ha lanciato, un messaggio che purtroppo deve ancora essere gridato forte in questo tempo in cui tanti venti di guerra soffiano ancora. Da qui il titolo e l’immagine del manifesto, che evidenziano proprio l’attualità e la forza della speranza che emanano dalla figura sorridente di Mamma Lucia.
L’incontro intende anche fare il punto sul nascente Museo, per allestire il quale proprio il Comitato sta lavorando oramai da anni in alcuni locali dell’ex carcere concessi dal Comune. Oramai il traguardo non è lontano: il materiale da esporre (filmati, foto, bacheche, pubblicazioni, la canzone del musical, etc.) è a disposizione, i pannelli sono in allestimento, gli strumenti elettronici sono in acquisto. Tutto questo grazie alle generose offerte raccolte, nelle chiese e da tanti privati, non solo di Cava. Una prova di attaccamento commovente per la più amata dai Cavesi.
E il Museo, quando sarà, non sarà solo di Cava… e sarà un patrimonio di Umanità…
Cava de’ Tirreni (SA) – Medjugorje. Acqua, pollaio e frutteto: al traguardo la solidarietà di Cava per le nonnine di Medjugorje
Da Antonio Oliviero riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Con grande emozione possiamo annunciare che è andato finalmente a buon fine il progetto di solidarietà partito dalla nostra Città di Cava de’ Tirreni a beneficio della Casa di Riposo di Ljubuski, presso Medjugorie, guidata con amore e passione dalla nostra cara Suor Paulina Kvesic.
Tale progetto già aveva prodotto l’istallazione di una conduttura di acqua corrente e poi aveva mirato alla realizzazione di un pollaio ed alla semina e alla piantagione di circa cento alberi da frutto, per cui sarebbe stata necessario anche un ampliamento del sistema idrico.
Tutte queste cose oggi sono realtà e le cinquanta nonnine ospiti dell’Istituto possono avere una vita quotidiana più confortevole, grazie all’impegno di solidarietà di tutti quei cavesi e amici del territorio, unitamente ai soci dell’AIASM nazionale, che hanno risposto con generosità al nostro appello e che ringraziamo veramente di cuore.
Tra questi, non possiamo fare a meno di citare Padre Giuseppe Lando, che non solo ha fatto cospicue donazioni ma è andato due volte a Medjugorje nonostante fosse già ultranovantenne: un’esperienza da cui abbiamo anche tratto un libro di emozionante impatto, dal titolo “La nostra Medjugorje”.(nelle foto, le copertine del libro con gli zampilli d’acqua e don Giuseppe con Suor Paulina, Antonio Oliviero e sua moglie Lella nel luogo dove è nato il frutteto)
Dobbiamo però anche rimarcare che, se lo scopo è stato raggiunto, ed è quella la cosa più importante, la cifra raggiunta non è ancora tale da coprire tutte le spese, comunque garantite dall’Organizzazione. Se in uno slancio di generosità qualcuno fosse intenzionato a dare un’ulteriore sostegno, può telefonare ad Antonio Oliviero (3486722256) e prendere eventuali accordi. E grazie sempre, nel nome di Maria !