Non si parli mai più di malasanità nell’ospedale cavese
CAVA DE’ TIRRENI (SA).
Prologo.
Se accade qualcosa che senza indugiare, noi comuni mortali, definiamo di “malasanità”, parte immediatamente una mediatica campagna denigratoria, ma quando dobbiamo segnalare la buona sanità, anzi l’eccellenza del nosocomio cavese: il Santa Maria Incoronata dell’Olmo, allora sminuiamo e non manchiamo di fare le “spallucce”.
Intanto, se il trentatreenne Giovanni Sorrentino, titolare dell’Agenzia di Viaggi: “Travel the best”, di corso Giuseppe Mazzini, 56 di Cava de’ Tirreni, non avesse incontrato degli “angeli custodi”, muniti di camici bianchi, oggi non sarebbe se questa terra.
Il fatto.
Erano da poco passate le undici dell’assolato venerdì 25 aprile 2014, giorno festivo nazionale dedicato all’anniversario della Liberazione dell’Italia da nazifascismo, quando il giovane Sorrentino viene colto da un lancinante dolore al lato destro del basso ventre; la fronte gli suda ed un malessere generale assale il suo giovane ed atletico corpo. Senza temporeggiare si reca d’urgenza al Reparto di Pronto Soccorso del civico ospedale metelliano, ma trovandolo “affollato” inizia a preoccuparsi. Un dei dottori, osservatolo, rileva la sofferenza in atto e lo invita a distendersi su un lettino; dalla palpazione del fianco diagnostica una acuta infiammazione all’appendice. Immediato prelievo del sangue e posizionamento di una flebo lenitiva all’avambraccio sinistro; i risultati non tardano ad arrivare ed il sanitario rilevata un’eccessiva presenza di globuli bianchi, valuta l’urgente ricovero al Ruggi d’Aragona di Salerno, ma, vista la gravità del caso, dispone il tempestivo intervento dell’equipe operatoria d’urgenza ed il Sorrentino, in men che non si dica, si trova disteso sul tavolo operatorio; tranquillizzato, prima della sedazione totale, da una sensibile operatrice sanitaria, alla quale diamo il nome di Roberta. Altro che appendicectomia: “peritonite acuta”, questa la diagnosi posto-operatoria!
Epilogo.
Si direbbe: “tutto bene quel che finisce bene”, ma se presso il cinquecentesco Ospedale di Cava de’ Tirreni Giovanni Sorrentino non avesse trovato acume, impegno, sensibilità ed eccelsa professionalità nei medici e paramedici, avremmo sicuramente scritto di “malasanità”; atteso che trattasi di ottima sanità, facciamone grand’eco! Non si parli mai più di malasanità del Santa Maria Incoronata dell’Olmo, ha dichiarato Giovanni Sorrentino, io sono un vivo testimone dell’efficacia e dell’efficienza “nostro” Ospedale.
Noi addetti alla comunicazione ci felicitiamo col direttore Sanitario dell’Ospedale cittadino, il dottore Enzo De Paola, come col personale tutto dei Reparti di Pronto Soccorso e Chirurgia, affinché sappiano che la collettività cavese si sente in serena perché affidata a sicure e professionali mani, sanitarie ovviamente!
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