Ciak si gira: sabato 5 luglio, dalle 18:00, “Sbandieratori Cavensi … Eroi del Vento …”
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Nel 1973 l’Associazione “Sbandieratori Cavensi” apre la sua attività come cultori delle tradizioni cavesi.
Nasce come ente storico-educativo-culturale e si prefigge come scopo ultimo la divulgazione della storia e elle tradizioni della Città della Cava nel XV° secolo. Gli Sbandieratori Cavensi possono essere considerati come i diretti eredi egli alfieri quattrocenteschi della rinascimentale “Università della Cava”.
Con i loro fastosi costumi e le bandiere dagli infiniti colori che rievocano gli stemmi e gli emblemi delle famiglie gentilizie dell’epoca sono diventati i beniamini di grandi e piccini. La loro scuola è stata sempre polo di attrazione per tanti giovani che, incantati dal gioco di bandiere, si sono avvicinati per far parte del sodalizio.
Nasce così la la “scuola di bandiera” che già dal 1988, offre a questi ragazzi la possibilità di socializzare in un contesto formativo sano, ed imparare contemporaneamente l’antica ed affascinante arte dello sbandieratore.
Da una scrupolosa ricerca sulle insegne gentilizie e sulle tradizioni di Cava all’epoca aragonese, sono stati disegnati e confezionati costumi e bandiere di foggia rinascimentale, che riproducono fedelmente gli stemmi delle famiglie quattrocentesche e dei vari casali che all’epoca formavano la città: i colori sono quelli originali, riscoperti grazie ad antichi manoscritti e ad altre testimonianze conservate nelle antiche chiese cittadine.
Questi costumi, perfezionati ed abbelliti nel corso degli anni, sono indossati dagli sbandieratori e dai figuranti del Corteo Storico, che impersonano i maggiori esponenti della Città della Cava all’epoca aragonese.
Quest’anno, sabato 5 luglio, a coronamento di un percorso così bello e degno, in occasione della sfilata per il Corso di Cava de’ Tirreni, verrà girato un documentario, curato da Antonio Di Giovanni, dal titolo “Sbandieratori Cavensi. Eroi del Vento”. Un omaggio al modo di essere Sbandieratori, con una attenzione particolare alle sensazioni ed alle emozioni. Le telecamere si soffermeranno sul backstage per poi riprendere la sfilata e le esibizioni che coloreranno i portici della citta di Cava.
Ed è lo stesso Antonio Di Giovanni che ci racconta cosa prova, ancora oggi, uno sbandieratore cavense quando, tra mille sguardi stupiti, sfida il vento con la sua bandiera.
Sbandieratori Cavensi … Eroi del Vento …
Man mano che i minuti scorrevano e ci si preparava alla “battaglia” nei corpi degli Sbandieratori Cavensi
scorreva sempre più veloce l’adrenalina, ed era talmente alta che la si poteva quasi toccare.
Mai si erano viste tante persone dello stesso posto contemporaneamente fuori dalle case,nelle strade, sui balconi e fuori dai negozi,nello stadio.
Ti sentivi addosso gli sguardi di quelli che si aspettavano da te … un’emozione!
E tu gliel’avresti data! … Negli occhi del tuo compagno di bandiera coglievi l’orgoglio e la fierezza di un momento che sarebbe rimasto indelebile, ed eri pronto a librare nell’aria la tua bandiera, fiero, orgoglioso, sicuro … erano passati quasi cinquant’anni … ma tu eri di nuovo lì … tu … la tua bandiera, il tuo compagno, la tua squadra … il tuo esser di nuovo “Cavense”… .
Quegli sguardi della gente tu li volevi, li cercavi, li “pretendevi”, erano il”senso” del tuo essere Sbandieratore, eri “narciso”, sapevi di esserlo e non ne facevi mistero mentre sfilavi, ma eri anche come la bandiera che portavi, libero, leggero, sincero, fantasioso, meravigliosamente in balia del VENTO … E TU DOVEVI DOMARE IL VENTO … Ci saresti riuscito, come avevi sempre fatto … .
Ed allora le chiarine iniziarono a squillare, il rullio dei tamburi divento’ sempre più frenetico, come una danza africana, densa d’amore e di erotismo … e tu accarezzavi la bandiera come una eterna, fedele amante … .
E le bandiere iniziarono a roteare, libere, leggere, come drappi nel vento che ammantavano di piacere il Vento e ne diventavano “amanti” sinceri … erano farfalle con ali d’oro e d’argento … gli occhi della gente erano persi nel cielo ed il sole baciava i loro volti … e tu lanciavi … lanciavi … .
Il sudore perlava le fronti degli Sbandieratori, ma il sorriso era stampato sulle loro labbra e non lasciava denotare alcun segno di tensione, ma solo felicità e concentrazione …
Ma la tensione era alle stelle … come alle stelle arrivavano i lanci … altissimi fino a baciare il sole … non una caduta di bandiera, non un errore, non un passo fuori tempo … ed alla fine il saluto, li’, in ginocchio davanti alla folla che ti acclamava. Eri stato bravissimo … Eri stato bellissimo … Eri stato uno Sbandieratore … Cavense!
di Antonio Di Giovanni (giornalista) (Sbandieratore Cavense anno 1981/1982)
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