“Questo odore marino” di Giorgio Caproni nel centenario della nascita
Questo odore marino
che mi ricorda tanto
i tuoi capelli, al primo
chiareggiato mattino !
Negli occhi ho il sole fresco
del primo mattino. Il sale
del mare …
Insieme, come fumo d’un vino,
ci inebriava, questo
odore marino.
Sul petto ho ancora il sale
d’ostrica del primo mattino.
Giorgio Caproni da “Ballo a Fontanigorda e altre poesie” Emiliano degli Orfini, Genova 1938
Lirica a schema libero di 13 versi. Quasi tutti settenari. Sono presenti alcune rime (Vv. 1-4 marino/mattino; Vv. 9/11/13 vino/ marino) e un’assonanza (Vv 5/6 sale/mare). Da notare un’elegante alternanza di due sintagmi – chiave: odore marino (ai Vv. 1 e 10) e primo mattino (ai Vv. 3/4, v.6, v.13). Nel rincorrersi di questi due sintagmi, è tutta la forza di questa poesia. Il luminoso (chiareggiato) mattino di un giorno della sua Liguria, l’odore del mare, il tiepido sole appena sorto, tutto inebriava come l’ effluvio (fumo) di un buon vino. E il poeta stesso diventava parte del tutto, del paesaggio, attraverso il sale d’ostrica che ancora sente sul proprio petto. Dalla semplice percezione fisica a rappresentazione concreta del suo stato di naturale euforia che ancora gelosamente conserva, come cosa viva, sulla pelle.
M. Luzi, M. L. Spaziani e G. Caproni
Giorgio Caproni (Livorno 1912 – Roma 1990) All’età di 10 anni si trasferisce con i genitori a Genova. Maestro elementare, ma soprattutto poeta e anche traduttore e critico. Nel 1936, compare la sua prima opera “Come un’allegoria” a cui faranno seguito, tra gli altri, “ Il seme del piangere” 1959 scritto per la morte dell’adorata mamma e il notissimo “Il congedo del viaggiatore cerimonioso “ 1965. La critica ufficiale, che in vita, era stata poco attenta a questo atipico e originale poeta, ora l’ annovera tra i grandi della letteratura del X secolo.
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