“La Nostra Famiglia” con Papa Francesco a Roma
ROMA. Prima dell’udienza generale Papa Francesco ha salutato, nell’Aula Paolo VI, i membri e gli assistiti dell’Associazione “La Nostra Famiglia”, Istituto Secolare Piccole Apostole della Carità nel 60° anniversario di fondazione. Queste le sue parole: “Saluto con affetto anzitutto voi cari bambini e ragazzi e vi dico che sono molto contento di incontrarvi. Grazie della vostra presenza. Saluto i vescovi, i sacerdoti, che vi accompagnano, la responsabile generale e i dirigenti dell’Associazione “La Nostra Famiglia”, che si occupa con tanta premura di voi e delle vostre necessità.
Il fondatore, Beato Luigi Monza, intuì la necessità della vicinanza alle persone disabili, con competenza e con amore. Il suo carisma, sostenuto dal venerabile Paolo VI, quand’era Arcivescovo di Milano, sia un esempio per le famiglie e per quanti hanno le responsabilità pubbliche. Di cuore vi do la benedizione e vi chiedo di pregare per me”.
Dopo l’Ave Maria ha concluso: “Grazie tante del vostro saluto, della vostra accoglienza! Mi diceva una mamma di restare un po’, io, di più qui, ma il tempo è un dittatore, eh? E ho l’udienza in piazza. Volentieri io rimarrei fra voi, ma grazie tante! Pregate per me! Io pregherò per voi! Che il Signore vi benedica! Buona giornata!”.
Durante l’udienza generale Papa Francesco ha detto: “Nel linguaggio comune, quando si parla di “carisma”, si intende spesso un talento, un’abilità naturale. Ma, si dice: “Questa persona ha uno speciale carisma per insegnare”, è un talento che ha!
Così, di fronte a una persona particolarmente brillante e coinvolgente, si usa dire: “È una persona carismatica” – “Cosa significa?” – “Non so, ma è carismatica”. E così diciamo … Nella prospettiva cristiana, però, il carisma è ben più di una qualità personale, di una predisposizione di cui si può essere dotati: il carisma è una grazia, un dono elargito da Dio Padre, attraverso l’azione dello Spirito Santo.
Ed è un dono che viene dato a qualcuno non perché sia più bravo degli altri o perché se lo sia meritato: è un regalo che Dio gli fa, perché con la stessa gratuità e lo stesso amore lo possa mettere a servizio dell’intera comunità, per il bene di tutti”. A braccio ha aggiunto: “Parlando un po’ in modo umano, si dice così: Dio dà questa qualità, questo carisma, a questa persona ma non per sé: perché sia al servizio di tutta la comunità.
Oggi, prima di arrivare in piazza, ho ricevuto tanti, tanti bambini disabili nell’aula Paolo VI, tanti erano. Un’associazione che si dedica alla cura di questi bambini: cosa è? Questa associazione, queste persone, questi uomini e queste donne hanno il carisma di curare i bambini disabili. Questo è un carisma”.
Questo è per me il più grande riconoscimento a cui potevamo aspirare mi è sembrato giusto condividere con voi questa bella esperienza.
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