Lectura Dantis Metelliana: il Poeta ed il Poema visti con gli occhi e i pennelli di Salvatore Sabatino e Giuliana Armenante
CAVA DE’ TIRRENI (SA). La Lectura Dantis, già ricca di suo, quest’anno ha mostrato delle frizzanti novità ed alcune faville (conferenze nelle scuole, relatori di “varia umanità”, argomenti stimolanti e “modernizzabili”) che, se matureranno negli anni a venire, potranno veramente fecondare un gran fuoco.
Riservandoci di parlare in futuro dei contenuti in una sintesi globale da proporre ad inizio dicembre ed anticipando l’intenzione di un discorso speciale sulla presenza giovane e brillante di una scrittrice come Bianca Garavelli, che ha permesso anche una bella “jam session” con gli studenti, segnaliamo qui, in rapporto alla sezione riservata agli artisti e curata dal Presidente della Lectura Paolo Gravagnuolo, la presenza di due creativi cavesi che, pur avendo centellinato finora le loro “esibizioni”, hanno mostrato di avere tanto da dire e tanto ancora da dare. Parliamo di Salvatore Sabatino (11 novembre) e di Giuliana Armenante (25 novembre).
Salvatore Sabatino, pittore, ceramista, incisore, serigrafo, ha mostrato due ritratti di Dante. Il primo in tecnica mista, con il Poeta di profilo, in una posa classica e tradizionale, ma con una veste vagamente modernizzabile: l’immagine emerge con nettezza, in linea con la formazione dell’artista, da incisore e da ceramista. La seconda opera, elaborata in tecnica di China, è un ritratto di Dante con la corona d’alloro, come si addice ai “poeti laureati”, in una posa che richiama quella con cui spesso è stato rappresentato Giulio Cesare, per il quale l’alloro voleva esprimere la gloria militare. Anche quest’opera, come ha evidenziato Paolo Gravagnuolo, risente particolarmente del gusto “scultoreo” dell’autore.
Salvatore Sabatino, nato a Cava il 16 maggio 1937, autodidatta, ha acquisito grande esperienza e formazione quale disegnatore bozzettista presso le “Arti Grafiche Di Mauro”, per poi arricchire, grazie alle grosse capacità manuali, il bagaglio tecnico, lavorando prima in Italia (Ceramica C.A.V.A., Ceramica C.E.V.I., Colorificio Ceramico SEDI) e poi in Germania. I suoi lavori in ceramica (grandi vasi all’altezza di 130-150 cm. incisi su terracotta, in bassorilievo e decorati a mano) fanno parte di collezioni private in Italia e all’estero: e giustamente, essendo delle creazioni di notevole effetto scenico e di gradevole gusto estetico.
Dilettandosi anche di pittura ed avendo prodotto opere di diversa natura e tecnica, ha esposto in varie mostre collettive ed ultimamente ha eseguito un dipinto per la Chiesa di San Giuseppe al Pennino, raffigurante appunto San Giuseppe col bambino. Ha poi realizzato per la Chiesa di Vetranto il dipinto Maria Maddalena, la penitente, integrato da un originale dell’artista cinquecentesco Fra’ Raffaele Romano.
In questo periodo sta lavorando per una sua personale, il cui vernissage non dovrebbe essere poi tanto lontano.
Giuliana Armenante ha illustrato una visione dantesca targata Giovanni Pascoli, da presentare la sera del 25 novembre in coincidenza con la conferenza dedicata al rapporto tra Giovanni Pascoli e Dante Alighieri.
Un lavoro pienamente conforme al suo stile, caratterizzato da giochi fantasiosi ed intrighi a volte quasi inestricabili di forme e di colori, che creano nell’animo un vortice a ragnatela, da cui in partenza ci si sente quasi storditi, ma avvertendo alla fine uno stimolo potente verso la liberazione della fantasia e delle energie interiori.
In questo caso, ispirandosi alla rappresentazione che Giovanni Pascoli ha fatto della visione del Paradiso come conquista di un oltre solare al di là delle più o meno tenebrose foreste del vivere, ha illustrato l’immagine del Sole di Dio e della Rosa dei Beati presente negli ultimi tre canti Paradiso attraverso la creazione di sbocchi improvvisi di luce al di là di grovigli disseminati a ragnatela. Ha creato come ponte tra le due parti un viso di donna bifronte, di cui la parte sinistra, più oscura e mimetizzata, è rivolta verso l’intrigo tormentoso della “foresta di segni”, mentre la parte destra, limpida e netta, è tutta tesa verso il liberatorio cammino della luce: un evidente significato allegorico, in puro stile dantesco. Tanto intensi sono i grovigli quanto inequivocabile e chiara è la distesa di luce che li supera e, pur collocata in un angolo della tela, finisce con l’assumere una posizione centrale. Nel complesso, un bell’effetto pittorico ed una fusione interessante tra testo dantesco, elaborazione pascoliana non limitata al puro cristianeggiare e colorite forme “giulianesche” che personalizzano l’insieme senza snaturarne l’essenza.
Giuliana Armenante, nata a Cava nel 1966, grazie alla formazione presso l’Accademia d’Arte di S. Giovanni a Teduccio diretta da Armando Marra, si è progressivamente perfezionata come costumista, scenografa e pittrice. Ha avuto spesso modo di mettere a frutto la propria creatività, ora con gli sgargianti costumi ad esplosive coloriture tonali inventati per alcuni spettacoli teatrali (ad esempio, L’uccello grifone), ora con dipinti in tempera, acrilici e materiale da riciclo, dallo stile inconfondibile “a ragnatela di colori”, usati anche per illustrazioni di libri, come Oltre la tenda, di Lolita D’Arienzo..
Queste opere hanno trovato spazio in qualche caso anche all’estero: un’esposizione temporanea a Den Haag, in Olanda, ed un’altra a Rue de Rivoli, a Parigi. Recentemente, nel 2012 ha esposto delle opere presso la Galleria de “Il lavoro tirreno” di Lucio Barone, nel 2013 è stata in mostra al Carpe diem di Salerno. Al di là del sogno d’Arte, attualmente lavora nella Piazza Duomo di Cava, gestendo con il compagno Alfredo de Bonis lo storico negozio di orologi fondato da Achille De Bonis.
- Paolo Gravagnuolo e Saòvatore Sabatino accanto al ritratto di Dante
- I due ritratti di Dante presentati alla Lectura. A destra Paolo Gravagnuolo e Salvatore Sabatino
- Giuliana Armenante accanto all’opera presentata alla Lectura Dantis
- Il particolare del quadro col volto bifronte di donna
- L’attuale “Trimurti” della Lectura: il Segretario Paolo Dainotti, il Presidente Paolo Gravagnuolo, la Direttrice Lucia Criscuolo
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