Ceramica: scoppia la pace tra Cava e Vietri

lavorazione-ceramica-vietri-vivimediaVIETRI SUL MARE (SA). Una “guerra”, quella sulla questione ceramica che aveva visto Cava e Vietri, arrivare ai”ferri corti”, con dichiarazioni al vetriolo da una parte e dall’altra e dove le amministrazioni dei due comuni, avevano, di fatto, rotto le relazioni diplomatiche in seno all’AICC.
Oggetto del contendere l’entrata di Cava de’ Tirreni nell’associazione dei comuni di antica tradizione ceramica (AICC), che Vietri aveva sempre osteggiato, affermando che la città metelliana non “… avesse nessuna antica tradizione ceramica”.
Ma Cava aveva, di fatto, fatto pesare la sua storia e la sua politica, da cui era scaturito un disciplinare, approvato, e di conseguenza la sua ammissione nell’AICC. Una cosa che aveva incrinato i rapporti tra le due amministrazioni. Ma il tempo e soprattutto l’EXPO 2015, dove i due comuni, insieme ai 36 dell’AICC, parteciperanno, con i loro artisti, alla costruzione di un pannello costituito da “riggiole” ceramiche di artisti dei comuni ceramici, denominato “Cielo d’Italia” che adornerà uno dei padiglioni Italiani dell’EXPO 2015, esposizione universale, che si svolgerà a Milano nei prossimi mesi, ha fatto si che tra i due comuni scoppiasse la pace.
”E’ diventata anacronistica – ha dichiarato il sindaco di Cava Marco Galdi n un incontro che si è svolto presso la casa comunale con l’assessore alla ceramica di Vietri Giovanni de Simone – oltre che deleteria, questa presunta “guerra” tra i due comuni. Le nostre differenze nel prodotto, noi più industriale, a Vietri artigianale, devono essere oggetto di percorso comune complementare, per una collaborazione e sinergia tra i due comuni. Cava e Vietri, con le loro differenze possono “fare la differenza” nel mondo per la qualità delle loro opere, dei loro lavori artigiani ed industriali.”
“E’ arrivato il momento di sederci intorno ad un tavolo – ha risposto De Simone – per valutare le oggettive difficoltà in cui gli artigiani vietresi e le fabbriche cavesi, si stanno dibattendo in questi anni di crisi, costituire una “task-force” di esperti e di operatori del settore per cercare di dare delle risposte concrete e definitive agli addetti ai lavori, dei due comuni, unendo le forze e aiutare fabbriche ed artigiani, oramai stritolati da burocrazia e crisi del settore. Credo che a questo punto le nostre amministrazioni debbano dare risposte serie e non farsi la “guerra” che è deleteria per entrambi.”


Commenti non possibili