Tenta il suicidio ma sul binario sbagliato
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Ha tentato di mettere fine alla sua vita, adagiandosi sui binari alla stazione ferroviaria, in attesa dell’arrivo del treno che tra l’altro, è passato sul binario parallelo. Così è scampato alla morte, e a depistarlo sono stati anche gli agenti del commissariato di Pubblica Sicurezza, diretti dal vicequestore aggiunto, Marzia Morricone, accorsi sul posto.
E’ successo, mercoledì sera, poco dopo le ore 20, quando il 38enne cavese, Paolo R. era intenzionato a farla finita. Troppe le sofferenze lungo il percorso della sua giovane vita. Un passato burrascoso, la mancanza di lavoro, il precario stato di salute della mamma e la totale assenza di danaro.
Era arrivato ad un punto di non ritorno ed era stanco di chiedere aiuto, tra comune, curia e convento francescano. Aiuti che seppur indispensabili, non placavano del tutto le reali esigenze di una famiglia. A questo si è aggiunta anche l’eterna attesa per l’ottenimento della pensione di invalidità per sua madre, che aspetta risposte da circa cinque anni.
Paolo, fino a poco tempo fa, si arrangiava con il lavoro di parcheggiatore davanti ai night del centro ma, essendo un lavoro abusivo, lo stesso giovane ha avuto problemi con le forze dell’ordine che il più delle volte venivano allertate da alcuni automobilisti che non vedevano di buon occhio la figura del parcheggiatore non autorizzato, sulle aree comunali.
“A me non piace essere un parassita della società, afferma Paolo, ma ho bisogno di lavorare, di guadagnare soldi. Mia mamma sta poco bene e vedere che non hai un soldo per comprare anche solo un litro di latte, è avvilente. Ho cercato aiuto al comune attraverso gli assistenti sociali che devo dire il vero, si sono messi a disposizione ma io voglio lavorare, voglio essere attivo. Ho partecipato anche alla selezione dei voucher lavoro ma non sono stato assunto”. Paolo ha apprezzato molto la vicinanza e il sostegno dei servizi sociali ma, intanto, 150 euro di contributo ogni quattro o cinque mesi, non può risolvere i problemi della sua famiglia. Alcune volte a casa di Paolo hanno rischiato di rimanere senza utenze domestiche a causa di qualche mancato pagamento delle bollette. Paolo è dovuto ricorrere all’aiuto del mondo parrocchiale diocesano anche per pagamenti di bollette e fornitura di medicinali. Paolo si preoccupa anche dello stato psicofisico di sua madre e non vuole che la stessa lo veda soffrire. (a.f.)
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