CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il CONAD perde sette posti di lavoro.
Sempre più critica l’occupazione a Cava de’Tirreni, questa volta “cagionata” da due eventi. Il primo legato all’interruzione dell’asse viario Cava de’Tirreni-Vietri-Salerno (Via Benedetto Croce), per la caduta della frana e per i lavori di messa in sicurezza, il cui traffico veicolare si é riversato al casello austradale, creando indicibili ingorghi. Il secondo per i lavori di sistemazione della rotatoria sita dinanzi al casello autostradale metelliano. <Tutto ciò ha causato un calo vertiginoso delle vendite>, ha dichiarato il direttore del Conad cavese, Francesco Checcone, <tanto che l’amministrazione della società, nostro malgrado, si é vista costretta a porre sette dipendenti in cassa integrazione. Altre sette famiglie senza introiti, che si sommano alle tante nella stessa disagiata situazione, come i dipendenti dell’ex Arti Grafiche di Mauro e non solo. Per l’interruzione della Statale Tirrenia Inferiore, che collega Cava de’Tirreni a Salerno, tutto il traffico veicolare diretto da e per il capoluogo di provincia, deve usufruire dell’autostrada A3, il cui ingresso, per chi non dispone del telepass, è consentito previo pagamento del pedaggio e l’alzo della sbarra d’acceso, il tutto con grande impegno di tempo ed intasamento dinanzie nei pressi dello stesso varco autostradale e corso Giuseppe Mazzini e via XXV Luglio. Le pattuglie della Polizia Locale fanno del loro meglio, ma il traffico veicolare é veramente ingestibile, anche per la pioggia battente e di qui il caos. Taluni cittadini adducono l’intasamento anche ai lavori di completamento della rotatoria, ma noi abbiamo constatato che questi sono in alcun modo “responsabili” della viabilità. Altri attenti cavesi hanno lamentato della strettoia che si starebbe creando al lato est della rotatoria posta dinanzi al casello, ma anche in questo cso abbiamo constatato che corso Mazzini è largo sette metri e mezzo, mentre all’altezza dello stop incriminato la larghezza della carreggiata é di metri nove e venti centimetri. Resta il fatto che il caos creatosi ha ridotto l’afflusso degli acquirenti al Conad che si é visto costretto a dover fare a meno, non sappiamo per quanto tempo, di sette dipendenti, con grave nocumento all’economia familiare e collettiva.
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