L’Orchestra Giovanile Napolinova inaugura la XVIII edizione dei “Concerti d’estate di Villa Guariglia in tour”
VIETRI SUL MARE (SA). Sarà l’Orchestra Giovanile Napolinova, nata lo scorso novembre a Napoli e che conta nel suo organico i migliori strumentisti italiani scelti con apposite audizioni, ad inaugurare martedì 21 luglio, alle ore 20.30, nella cornice dell’Area Archeologica di Fratte la XVIII edizione dei “Concerti d’estate di Villa Guariglia in tour”, il festival organizzato dal Cta di Vietri sul Mare, nella persona di Antonia Willburger, in collaborazione con la Provincia di Salerno, il Comune di Salerno, l’Ept, la Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, il Comune di Cetara, il Comune di Praiano, la Coldiretti-Campagna Amica e l’Associazione Amici dei Concerti di Villa Guariglia. Si conferma anche quest’anno l’importante sodalizio con il Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno che firma cinque concerti in cartellone.
L’ Orchestra Giovanile Napolinova, diretta dal M° Mariano Patti, inaugurerà la serata con il Divertimento KV136 che Wolfgang Amadeus Mozart compose nell’inverno salisburghese del 1772. Il contenuto musicale del Divertimento K. 136 rivela chiaramente il travaglio formativo attraversato da Mozart nell’età dell’adolescenza; il tipo di scrittura predominante nel brano è quello sopra descritto, di derivazione tipicamente italiana (e d’altra parte enorme era stato l’arricchimento cognitivo del giovane durante i viaggi in Italia); il primo movimento (Allegro) si snoda agile e cordiale sugli schemi riconosciuti della Sinfonia italiana, con il serrato dialogo delle due parti di violino e il discreto accompagnamento di viole e violoncelli; il centrale Andante svolge con partecipata proprietà il contenuto affettuoso e idilliaco, mentre il Presto suggella il breve brano con fare spigliato e divertito; ma proprio in quest’ultimo movimento è sorprendente notare l’improvvisa scrittura contrappuntistica della sezione dello Sviluppo (una chiara influenza dello stile salisburghese di Michael Haydn), mentre già nel primo tempo il vasto uso di modulazioni al modo minore (sempre nello Sviluppo) spostava l’ambientazione espressiva verso traguardi ignoti al disimpegnato gusto italiano. Nella sua semplicità, questo Divertimento si rivela risultato di molteplici suggestioni culturali, e quindi un esempio in nuce di quella personale rielaborazione di differenti modelli che porterà l’enfant prodìge verso la conquista del proprio superiore linguaggio. Si procederà quindi con la Serenata op.20 in Mi minore, composta nel 1882 da Sir Edward Elgar. La fama mondiale di Edward Elgar ebbe inizio nel giugno del 1899 con la prima esecuzione assoluta, a Londra, delle Enigma Variations: una composizione basata su un tema binario seguito da quattordici variazioni in cui albergano due enigmi. Spontanea, apparentemente dimessa e senza intenti enigmatici è la Serenata per archi composta da Elgar nel 1892. La breve composizione, un piccolo gioiello molto amato dall’autore, si divide in tre parti e si caratterizza, come molte altre, per l’immediatezza dell’ispirazione, a cui Elgar credeva fermamente. Egli era infatti solito dire che “la musica è scritta sulle nuvole del cielo, è nell’aria tutt’intorno a noi, basta stendere la mano e prenderne quanta se ne vuole”, essenza di una incofessata spiritualità e di melanconica attesa. Finale affidato alla Holberg Suite di Edvard Grieg, un brano composto nel 1884 che vuole essere un omaggio allo scrittore e uomo di teatro Ludvig Holberg, vissuto tra il 1684 e il 1754 e ritenuto personaggio centrale della letteratura danese del suo tempo, tanto da essere definito il Molière del Nord. Grieg ebbe stima per questo autore che era nato nella sua stessa città e per il suo teatro dalle venature ironiche, satiriche e popolaresche e nella Suite ha voluto disegnare, come un prezioso medaglione, cinque momenti musicali nello stile settecentesco, quasi a rievocare in sintesi il clima sorico dell’epoca di Holberg. La composizione si apre con un Preludio su ritmi di fanfara, una specie di intrada con andamento simile alla marcia. Seguono poi una solenne Sarabande e una graziosa e piacevole Gavotte, due tipi di danza molto diffusi nel Settecento. Il momento più intensamente espressivo della Suite è l’Aria, così contemplativa, nella sua assorta e pensosa linea melodica mentre il Rigaudon, danza di origine provenzale, conclude in maniera spigliata e brillante il lavoro di Grieg di gusto vagamente naìf nella sua misurata rivisitazione dell’antico rococò.
Mercoledì sera (22 luglio) all’Area Archeologica di Fratte si cambierà registro con una prima nazionale prodotta dal Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno. Lo spettacolo “Lucio incontra Lucio” (5 euro il costo del biglietto) è un progetto musicale che s’ispira ad uno dei capitoli più bella della storia cantautorale italiana, la vita di Lucio Dalla e Lucio Battisti viste in parallelo. Come parallela è la loro nascita a distanza di dodici ore. Ed è questo il punto di partenza di questo spettacolo scritto dal M° Liberato Santarpino e firmato alla regia da Sebastiano Somma. Sebastiano Somma è anche in scena come attore: è sua la voce narrante che si intreccia tra le esecuzioni dei brani eseguiti dalle voci del Martucci Vocal Ensemble, accompagnate da un sestetto jazz capitanato da Sandro Deidda al sax e Guglielmo Guglielmi al pianoforte. Le scenografie sono di Luigi Ferrigno, le immagini disegnate sono di Mariano Soria e Irene Servillo. Per info e prenotazioni: 089 2580080, 089 241086, 089 211285.
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