Una storia individuale, un problema generale sollevato in TV da Livio Trapanese: come riuscire a difendersi dal mobbing di un vicino aggressivo?

Livio Trapanese VIVIMEDIACAVA DE’ TIRRENI (SA). Nello scorso mese di luglio, nel corso di una delle sempre interessanti provocazioni e denunce di “Ditelo a noi”, Livio Trapanese ha sollevato un caso che coinvolge un nostro concittadino (per l’occorrenza rimasto giustamente anonimo), ma che potrebbe capitare ad ognuno di noi.

Il nostro malcapitato sta da tempo vivendo giorni agitati e notti semiinsonni per l’atteggiamento poco civile del vicino del piano superiore, che permette, favorisce, o addirittura ricerca, rumorosissimi e frequenti calpestii a se stesso, alle persone che stanno in casa ed ai bambini che vi giocano. I rumori non diminuiscono più di tanto neppure la sera e le prime ore della notte, quando continuano i calpestii e si mettono anche in funzione gli elettrodomestici.

Alle rimostranze del nostro malcapitato amico, il vicino ha reagito con provocatoria e rabbiosa aggressività, inducendolo a volte a reazioni adeguate e quindi ancora più rischiose, per tutte e due le parti, al punto che la cosa è finita in mano agli avvocati. Ma, nell’attesa di una soluzione legale ben lontana da venire, l’atteggiamento dell’inquilino del piano di sopra è ulteriormente peggiorato, in quanto ai rumori sempre vivi e disturbanti aggiunge sbeffeggiamenti e provocazioni nei casuali incontri per le scale e nell’atrio.

Ogni tentativo di conciliazione e di dialogo fino a questo momento è stato assolutamente vano.

Si possono immaginare allora la tensione ed il disagio che stanno vivendo il nostro amico e la moglie, non più giovani e col cuore e la pressione che saltano facilmente in aria.

La domanda che pone allora il buon Livio Trapanese è giusta e riguarda tutti noi. Che possibilità di difesa abbiamo, in casi del genere, oltre una reazione violenta comunque dannosa e deprecabile (del resto, anche nello sport il fallo di reazione è più grave di quello di azione….)?

La pazienza e la sopportazione? Ma quelle non si comprano al mercato…

L’aiuto della polizia? Difficile cogliere sul fatto e altrettanto difficile impedire ulteriori aggressività del “dopo”.

Auspicabili, forse, un intervento sollecito della magistratura (campa cavallo…), ma soprattutto un esercizio di buona volontà delle parti.

E voi lettori cosa ne pensate?


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