CAVA DE’ TIRRENI(SA). Non è più la “piccola Svizzera”

P1010884_webUn giorno qualsiasi, accompagnati dai nostri figli, nipoti, parenti, amici, conoscenti, mai e poi mai da turisti od ospiti della nostra “valle metelliana”, se provassimo a passeggiare lungo le strade che circondano la nostra verdeggiante “piccola Svizzera”, nostro malgrado, verremmo colpiti dallo sconforto! Vedremmo che la nostra “Bologna del sud” è veramente circondata da rifiuti d’ogni specie, ovviamente non caduti dal cielo, come meteoriti o stelle cadenti della notte di San Lorenzo, ma abbandonati da pochi incivili nostri concittadini e forse anche da qualche furbetto delle città viciniore. Domenica pomeriggio, approfittando della assolata giornata, in compagnia di alcuni fedeli amici, cavajuoli come noi, ci siamo voluti rendere conto se quanto ci era stato riferito in merito allo sversamento selvaggio dei rifiuti fosse vero. Calzate comode scarpe ed animati da buona volontà, certi che la lunga passeggiata ci avrebbe arrecato benefici per la salute, ci siamo messi in marcia. La nostra missione era quella di seguire delle verifiche nei luoghi lontani dal Centro Storico. La prima strada che abbiamo P1010890_webpercorso, dopo aver attraversato l’incantevole Corso Umberto I, inspirando, ahinoi, l’olezzo della pipì dei cani, cosparso intorno ai pilieri dei portici, è stato il ponte dell’ex mattatoio, dove ci siamo fermati per constatare l’esecuzione dei lavori di copertura del sottostante tratto ferroviario e come verrà realizzata la vasta piazza. Imboccata Via Rotolo, siamo giunti in Località Caliri e sotto il ponte dell’autostrada A3 (Napoli-Salerno), seppur in presenza di un cartello monitore che vieta lo sversamento di rifiuti ed indica la sanzione a cui s’incorre, qualora venga posto in essere tale reato, perché, gentili lettori, sversare rifiuti speciali in luoghi pubblici costituisce reato, punito con la reclusione, abbiamo trovato spazzatura d’ogni specie. Adagiati sul marciapiede, oltre a rifiuti vari, vi erano ben 26 sacchetti di plastica colmi di malta cementizia indurita, mattoni rotti e quant’altro proveniente da lavori edili, certamente eseguiti “in nero”, ovvero clandestinamente e senza aver presentato la D.I.A. (Dichiarazione Inizio P1010901_webLavori) all’Ufficio Tecnico di Via Corradino Schreiber. È noto che gli addetti ai lavori dell’Isola Ecologica di Petraro Santo Stefano di Via Leonardo Angeloni di Cava de’Tirreni, sono pronti ad indicarci dove poter conferire tale tipologia di rifiuti, omettendo di arrecare nocumento all’ambiente. Pensavamo di aver visto di tutto e di più, ma, nostro malgrado, ci siamo dovuti ricredere quando siamo giunti nei pressi del cancello d’ingresso dei prefabbricati di Rotolo-Maddalena. È indescrivibile quello che abbiamo visto, nonostante vi è installato, anche qui, un cartello monitore analogo a quello posizionato sotto il ponte dell’autostrada e prima citato. Abbiamo voluto cambiare area d’osservazione, ritenendo che sul versante occidentale della Città (lato Monte Finestra) non ci saremmo imbattuti in scene come quelle già viste. Manco per niente, si direbbe! Partendo dall’estremità nord di Via Santa Maria del Rovo, proseguendo per Via San Martino, anche qui abbiamo trovato spazzatura sparsa ovunque. Passando per la Novelluzza e continuando per la Località P1010903_webSant’Antuono della Frazione di Passiano, alle spalle della secolare Chiesa del Santissimo Salvatore ci siamo vergognati di essere cavesi! In Via Ido Longo, Via Carmine D’Elia, non lontano dalla storica Chiesa di San Michele Arcangelo, in Via San Benedetto, verso la Frazione Corpo di Cava, abbiamo trovato di tutto e di più, ma quello che ci ha indignato sono stati numerosi gusci di plastica di damigiane di vetro di varie dimensioni, abbandonati accanto ad un manufatto, dietro il guardrail, posto a destra, prima dello Località Pella; più avanti, sempre sulla destra, dopo il rettilineo da cui ci gode la vista sul Golfo di Salerno, abbiamo trovato un’enormità di sfalci di potatura di siepi, anche qui in presenza di un cartello monitore che vieta lo sversamento di rifiuti. Giunti al quadrivio siamo scesi per Via Gioacchino Trezza verso la Frazione di San Cesareo. Passando dinanzi al Santuario dell’Avvocatella ci siamo fermati per pregare e chiedere alla Celeste Avvocata d’intercedere verso Dio nostro Padre perché guidi l’umanità allo sbando. Dinanzi al mulino, ove sotto scorre la fresca acqua del Bonea, dietro al guardrail abbiamo trovato dei monitor di personal computer ed un televisore distrutti. Tornati indietro e scendendo verso il Borgo per Via Francesco Vecchione, abbiamo trovato una moto in abbandono; più esattamente una Vespa 150, priva di targa, incatenata ad una finestra e totalmente arrugginita. Proseguendo per Casa Costa e Via Trara Genoino, siamo giunti al ponte di Tolomei e qui, con la visione di altro pattume, spudoratamente abbandonato ai lati del ponte da ignoti incivili, si è conclusa la nostra verifica. Pregni di amarezza e vergogna, nel lasciare il confine sud della “porta verde della Costa d’Amalfi” per tornare alle nostre case, a testimoniare quanto abbiamo visto, facciamo rimando al compiegato book fotografico, con l’auspicio che fra i lettori vi siano gli ignoti incivili, che nel prendere atto di tanta bruttura, rivedano i loro intendimenti, adeguandosi alle norme che regolano il buon vivere!


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