Gli angeli della natura volano ancora: Forestale, Protezione Civile e volontari salvano dall’incendio Monte Finestra e Monte Santangelo
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Non chiederti solo cosa gli altri possono fare per te, ma anche cosa puoi fare tu per gli altri: è questa, per quell’animale sociale che è l’uomo, la regola base di una convivenza civile e solidale, che esclude la santificazione del proprio ombelico, ma lo allunga in una rete di forza e condivisione.
È proprio grazie a questo sano principio che la Valle Metelliana si è salvata da un disastro ambientale il giorno di Ferragosto, in cui vanno in ferie tutti ma non i criminali piromani, che per l’occasione hanno dato fuoco all’ampio bosco che regala il verde della bellezza e l’aria della salute alle pendici di Monte Finestra e Sant’Arcangelo.
Le scintille hanno attecchito in mattinata, intorno alle nove, ed il fuoco è divampato verso le dieci. Per fortuna c’era “il guardiano del Contrapone”, alias Antonio Senatore, che quasi subito ha scoperto il pericolo incombente e già alle nove e trenta ha fatto la sua segnalazione al servizio forestale. Prontissimo l’intervento, con relativa mobilitazione della Protezione Civile. Arrivo a volo (è proprio il caso di dirlo) di un canadair e due elicotteri (Regione Campania e Vigili del Fuoco); contestuale l’allestimento nell’ex Velodromo di sant’Arcangelo di una grande vasca per il rifornimento di acque per i mezzi di soccorso, sotto la guida del luogotenente Matteo Senatore e del responsabile delle squadre A e B, Felice Sorrentino. Si è formato così un efficace schieramento a squadra delle forze istituzionali intercomunali, del Corpo Forestale di Cava e dei Volontari della Protezione civile, ai quali si sono aggiunti i volontari del Contrapone, mobilitatisi per dare una mano alla salvezza del loro territorio.
Lavoro febbrile e traguardo raggiunto in poche ore. Nel medio pomeriggio elicotteri e Canadair sono ritornati alla base sventolando l’ideale bandiera della missione compiuta. E dai petti di tutti è volato un grande respiro di sollievo. Il pericolo è stato forte, non come quello del 2009, quando l’incendio fu domato solo dopo cinque giorni, ma comunque tale da mettere a rischio l’intera zona boschiva, e forse anche le propaggini dei villaggi, se non fosse stato avvistato e domato a tempo.
Bisogna dire un gran grazie di cuore alle forze istituzionali di servizio comunali e regionali (Protezione civile e Corpo Forestale dello Stato), che hanno compiuto alla grande il loro dovere di servizio. La loro efficienza è comprovata da decine di interventi realizzati con successo negli ultimi anni, oltre che dalla funzionalità dei canali aperti di comunicazione, fortificata dalla recente messa in opera di una App, la SMA Campania, che permette un immediato contatto telematico con le forze di soccorso e che, come ci ha raccontato il volontario Giorgio Monetta, è stata testata in questa occasione con risultati positivi, anche se ad allerta già avviato.
Ancora una volta, è emersa la preziosità insostituibile della collaborazione tra cittadini e istituzioni. Nella protezione dei boschi, per vincere lo scontro tra gli Angeli della natura (come li chiama l’ass. Nunzio senatore) e i diavoli della natura (come si dimostrano i piromani ed anche le combustioni accidentali) sono vitali la vigilanza e la capacità di segnalazione.
Per fortuna i volontari non mancano, e non manca neppure l’esempio massimo, quello di Antonio Senatore, il guardiano, che da quasi mezzo secolo, da semplice cittadino, è lo stimatissimo occhio aperto del Contrapone. I volontari non mancano, ma non bastano mai.
Ci auguriamo che l’episodio stimoli ancora altri cittadini di buona volontà a dare adesione e partecipazione. In fondo, dare una mano, oltre che crescere con e oltre il proprio ombelico, significa proteggere un patrimonio comune. Una cosa nostra, veramente, altro che Cosa nostra….
E magari, con un grande salto di qualità, questa forma di coscienza potrebbe estendersi anche ai tanti fuochi sociali che minacciano di incendiare la nostra società e che invece ci trovano troppo spesso divisi o peggio indifferenti o peggio ancora attenti solo alle cose nostre. Che ne dite? Meditiamo, gente, meditiamo …
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