In libreria “Calcio d’autore ” di Antonio Donadio, postfazione di Alessandro Bonan
CAVA DE’ TIRRENI (SA). L’EVENTO “Calcio d’autore”: ovvero un libro pubblicato con i tipi dell’ Editrice La Scuola (pp. 153, euro 11,00) che fa la storia letteraria del calcio raccontato attraverso poeti, scrittori, giornalisti, cantautori e tifo da stadio. Ne è autore non uno storico ma un altro poeta, il campano Antonio Donadio. Le sue pagine – scrive nella postfazione il giornalista sportivo Alessandro Bonan – tolgono “la polvere dagli armadi” restituendo “luce al calcio”. Il libro sarà presentato venerdì 25 novembre, a Cava de’ Tirreni, Palazzo di Città, in piazza Abbro, alle ore 18.15. Dopo il saluto del sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli, Donadio dialogherà con Franco Bruno Vitolo, ma soprattutto si confronterà con le pagine di Umberto Saba, Giovanni Giudici, Vittorio Sereni, Pierpaolo Pasolini, Giovanni Arpino e moltissimi altri, via via fino a Luciano Ligabue e Francesco De Gregori, a partire dalle letture di alcuni componenti dell’Associazione VersoCava (Maria Alfonsina Accarino, Lucia Antico, Lucia Criscuolo, Maria Teresa Kindjarsky, Emanuele Occhipinti, Rosanna e Teresa Rotolo, Anna Maria Violante, ecc.). Per l’occasione il maestro Luciano Baldacci ha tirato una stampa d’autore a corredo del volume.
IL LIBRO Da quell’8 maggio 1898, giorno in cui a Torino si svolse il I Campionato Federale di Football, in una sola giornata, al primo romanzo sul calcio Novantesimo minuto (1933) di Franco Ciampitti con interessanti testimonianze come la descrizione della “toeletta di gioco” del giocatore di quegli anni o la “nascita del tifoso di calcio” a firma di Massimo Bontempelli. Dai grandi poeti che ieri amarono il calcio – come Umberto Saba con Goal o Pasolini che ravvisò in questo gioco un vero linguaggio, o come Giudici, Sanguineti, Penna,.. ai contemporanei come Ramat, De Angelis, Maffia,… presenti con liriche inedite. Spazio anche alle voci di dissenso, ad esempio quelle di Montale e di Maria Luisa Spaziani che detestavano il mondo del pallone. Una parte del libro è dedicato a noti giornalisti sportivi, in primis Gianni Brera, “poeta” della parola dal personalissimo linguaggio fatto di arditi neologismi e uso spregiudicato di rimandi e citazioni. Beppe Viola, visceralmente anticonformista, autore della canzone Quelli che…, che ha dato nome alla nota e longeva trasmissione su Rai 2. E ancora Gino Palumbo, Enzo Tortora, Giorgio Tosatti, figlio di Renato Tosatti, giornalista come lui, scomparso nella tragedia di Superga del 49 (cui il libro riserva un doveroso ricordo con testimonianze di poeti tra le quali un inedito di Barberi Squarotti). E poi scrittori e giornalisti di ieri e di oggi come Giorgio Bocca e Massimo Gramellini. Senza dimenticare Niccolò Carosio: la voce del calcio italiano nei “mitici anni ‘60”e ‘70. Anni che ritornano nei versi di Damiani, di Perilli che raccontano d’ interminabili partite giocate da ragazzo quando totale era l’identificazione con gli eroi del pallone; delle domeniche pomeriggio allo stadio o alla radio “a guardare” “Tutto il calcio minuto per minuto”come nel ricordo di Marino Bartoletti. Non mancano i grandi campioni come Maradona (cui sono dedicati inediti versi da Paolo Ruffilli), o Gianni Rivera, Dino Zoff né gli indimenticabili Scirea e Facchetti. La convocazione in Nazionale di Paolo Maldini per i Mondiali del 1994, viene raccontata da Fabio Fazio con divertente taglio da pièce teatrale. Un capitolo sugli “orrori del calcio”: dalle partite truccate agli atti di violenza, ai morti, con l’illuminante denuncia di Dario Fo, ma anche di Giovanni Arpino, super tifoso ormai deluso. Parte del libro è dedicato alle canzoni calcistiche, dalla “Partita di pallone” di Rita Pavone a “Una vita da mediano” di Ligabue a“La leva calcistica del ‘68” di De Gregori a“Tango della Buena Sorte” di Pino Daniele. Chiude il volume un capitolo su striscioni, cori, invettive del tifo da stadio. Scritta memorabile, quella con la quale, all’indomani del primo scudetto del Napoli (1987), i tifosi vincitori “informarono” i defunti del cimitero cittadino: “Non sapete cosa vi siete persi”.
L’AUTORE. Antonio Donadio, è poeta, critico letterario, traduttore e giornalista. Cavese di origine e formazione, risiede oggi a Bergamo.Tra le sue raccolte di liriche: Per le terre di Grecia (1993, Selezione Premio Viareggio, finalista Premio Montale); L’alba nella stanza con nota di Mario Luzi (1996, Premio Circe-Sabaudia, Premio San Domenichino); Un’amore con l’apostrofo (2008, Premio Mediterraneo). Tra le sue opere di critica e saggistica: Versi d’amore. 100 poesie d’amore di poeti Italiani del ‘900 (San Paolo, 2002) e La vita al quadrato. Sulla poetica di Mario Luzi (LietoColle, 2014).
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