Alla mediateca una mostra sulle strade statali: la prima in italia. Cinquantadue belle fotografie con la firma della storia

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Con inaugurazione alle 17,30 di sabato 14 gennaio p.v., fino a domenica 21 gennaio, sarà esposta presso la mediateca in Cava de’ Tirreni, nella Piazzetta Nicola Di Mauro, la mostra Le Vie nazionaliViaggio fotografico alla scoperta delle Strade Statali dell’Italia del Sud, di Licio Pallino.

Nel corso dell’inaugurazione interverranno: il Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli; il Dirigente della Mediateca Marte Rosario Memoli; l’autore della mostra, Licio Pallino; il Dirigente regionale dell’ANAS Francesco Gabellone; l’autore delle didascalie, Franco Bruno Vitolo, che farà anche da conduttore della manifestazione.

52 fotografie ognuna corredata da didascalia, 35 strade statali e altrettante cartine illustrative: è la prima volta che una mostra del genere viene esposta in Italia.

L’autore, il caveseLicio Pallino, ha selezionato le foto in esposizione tra le centinaia scattate durante i suoi viaggi di lavoro (è entomologo area manager di una multinazionale olandese.) nei percorsi lungo le strade statali del Sud (quelle istituite nel 1928), oggi spesso disusati, ma da lui preferiti alle autostrade per poter entrare in piena sintonia con il territorio.

In particolare, egli si è concentrato sulla scoperta delle case cantoniere che tuttora costellano queste strade, alcune delle quali brillantemente restaurate e conservate, altre invece in pieno degrado e meritevoli di miglior sorte e di uso ben più produttivo. Inoltre è andato alla scoperta dei significativi segni della Storia che ancora si ritrovano lungo le nostre statali. Tra questi, la dogana borbonica di confine tra Regno delle due Sicilie e lo Stato della Chiesa, o l’ottocentesco ponte di ferro sul Garigliano, il primo costruito nell’Europa continentale (tra l’altro con materiale proveniente dalle ferriere del cavese Carlo Filangieri, figlio del grande filosofo Gaetano), o il cippo in memoria di un carabiniere ucciso dai briganti, o la Fontana del Re, usata per gli spostamenti di corte, e così via.

A rendere ancora più attrattiva la mostra, il fatto che, oltre alla valenza culturale e documentaria, le immagini hanno tutte le qualità di bellezza estetica delle foto di esposizione: inquadrature molto creative, uso particolarmente dinamico del grandangolo e delle scale di grigi, profondità di campo chiare ed a tratti “vertiginose”, tonalità di colore vagamente shocking, immagini capaci di “bucare” la tela anche quando si tratta di semplici case cantoniere mezzo diroccate. Basti citare, a titolo di esempio, il taglio grandangolare dal basso sotto un cielo cobalto della Casa sulla Casilina, o la seppiatura totale di una Cantoniera immersa tra le foglie già naturalmente in seppia

Insomma, è la mostra che non c’era, una mostra con un’anima profonda, dettata dalle emozioni visive e dalle sollecitazioni culturali di un “commosso viaggiatore”. Una mostra originale tutta da gustare, capace di arricchire il cuore e la mente ed anche di offrire lo stimolo a viaggiare, e camminare, utilizzando di più gli occhi e meno la fretta da stress che ci divora ogni giorno di più …


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