Si aprono le porte sul Museo della Ceramica “Francesco De Maio”
MAIORI (SA). Teche in vetro per comporre un tavolo in cristallo attorniato da sedie trasparenti, intorno a cui inizierà oggi nelle sale del Museo “Francesco De Maio” nell’omonima ceramica, la due giorni che scandirà il primo incontro del Consiglio Generale di Confindustria Ceramica in Campania.
L’evento di portata epocale perché non ha precedenti nella storia del sodalizio, permetterà ai delegati provenienti da ogni parte d’Italia di visitare non solo l’opificio eccellenza di tradizione ceramica ma soprattutto di osservare, in esclusiva assoluta, piastrelle e fotografie in maiolica originali di Gio Ponti, gli schizzi ed i manufatti di Giuseppe Cassetta, i pannelli in ceramica degli anni ’40 ed i simboli della tradizione ceramica Vietrese. Si apriranno così per la prima volta in assoluto, le porte del Museo “Francesco De Maio” che custodisce l’essenza stessa del made in Italy riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Verranno infatti mostrati ai membri del direttivo le preziosissime maioliche del grandissimo Gio Ponti e si potranno osservare importantissime testimonianze autografe, bozzetti preparatori a colori delle collezioni della Ceramica Francesco De Maio. A far da Cicerone alla scoperta di queste meraviglie sarà Gianni De Maio, presidente del gruppo Francesco De Maio.
“Sono onorato – sottolinea Gianni De Maio – per la visita di Confindustria Ceramica. E’ qui riunita la migliore tradizione del made in Italy. Una tappa storica che ci dà forza e carica per continuare a lavorare sempre meglio nel segno della storia, della cultura e dell’eccellenza raccontando questo grande patrimonio ceramico presente sul nostro territorio”.
“L’aver organizzato un Consiglio Generale di Confindustria Ceramica in Campania, presso la sede di una delle aziende del nostro consigliere Gianni de Maio – dichiara Vittorio Borelli, Presidente dell’Associazione nazionale degli industriali del settore – è motivo di grande orgoglio e di vicinanza a questi territori a grande vocazione ceramica, fin dai tempi più antichi. Questa trasferta ci conferma la versatilità e la bellezza pressoché infinita della ceramica italiana, un valore apprezzato dai consumatori e dai mercati di tutto il mondo”.
L’attesissimo incontro proseguirà alle 21.00 con un gran galà a Maiori in Costiera Amalfitana. In quest’occasione nel meraviglioso scenario della costa d’Amalfi, emblema della tradizione ceramica, l’appuntamento organizzato dalla Ceramica Francesco De Maio in sinergia con Sacmi raggiungerà il suo momento più significativo con una platea d’eccezione che avrà come ospite d’onore il Presidente nazionale di Confidustria Vincenzo Boccia. Alla serata che riunirà per la prima volta in Campania i quattro presidenti, interverranno il Presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli, del Presidente di Confindustria Salerno Andrea Prete e del Presidente Sacmi Paolo Mongardi.
Il tour si concluderà, sabato mattina alle 10 a Villa Guariglia a Vietri sul Mare con una visita istituzionale cui prenderanno parte Gianni De Maio per la Ceramica Francesco De Maio, il presidente della provincia di Salerno Giuseppe Canfora, il sindaco di Vietri Francesco Benincasa, l’assessore alla cultura ed alla ceramica del comune di Vietri Giovanni De Simone ed i componenti del Consiglio Generale di Confindustria Ceramica.
Museo della Ceramica “Francesco De Maio”
Dal 1494 la storia nutre la arte della ceramica: passato, presente e futuro.
Incastonato fra i monti ed adagiato su una baia amena c’è un antico villaggio di ceramisti ed artisti, costruito nella valle del Bonea e sovrastato da Monte San Liberatore. In quest’angolo di paradiso, a Vietri Sul Mare, dove un ventaglio di vigneti ed agrumeti colora i pendii che si rincorrono fino al mare mentre antiche stradine tracciano l’impianto urbano di un antico villaggio di pescatori, inizia la storia della Ceramica Francesco De Maio. E qui vissero i Cassetta, cognome ininterrottamente legato alla ceramica. Tra i primi maestri di cotto della fine del ‘400 e degli inizi del ‘500, i Cassetta erano rinomati per le fornaci dove producevano utensili da cucina e contenitori, per la maggior parte non smaltati, per gli usi comuni, mentre una produzione più ricercata (decoro a penna di pavone) si attestava solo a partire dal 1550.
Era il 3 ottobre 1494 quando il maestro di cotto Matteo Cassetta vendeva a Franceschetto Longo cinquanta lancelle “per riporvi olio”. Il 5 giugno il Cassetta si trasferiva a Napoli dove fittava una bottega di più vani in “Piazza dei Canali” di proprietà di Giulia Vassalli per fabbricarvi vasi di creta.La produzione di questo periodo era abbondante in relazione ad una domanda sempre crescente e le manifatture si espandevano. Nel 1500, Cassetta Giovan Battista, maestro di cotto, prendeva a discepolo Geronimo Carola di Maiori per lavorare la “greta” (creta) per la faenza che aveva a Vietri sul Mare; nel 1501 prendeva a lavorare Enza Guglielmo De Lia di Buccino e nel 1502 prendeva a lavorare nell’arte medesima Marino Federico, di Roccadaspide.
Si susseguivano le generazioni e la famiglia Cassetta produceva ceramiche lungo un percorso professionale ricco di soddisfazioni.
Giuseppe Cassetta, figlio di Biagio Cassetta, anch’egli ceramista e decoratore, nasceva a Vietri sul Mare nel 1894. Ancora bambino, lavorava con il padre e gli zii Antonio e Giovanni Tajani, titolare della fabbrica «Tajani», famiglia di ceramisti rinomata per la produzione di maioliche e per aver realizzato nel ‘700 la splendida cupola del Duomo di Vietri sul Mare, dedicato a San Giovanni Battista, alta 36 metri, ornata con luminosi embrici maiolicati di colore verde, giallo e azzurro.Dopo la prima guerra mondiale tornava a Vietri sul Mare e riprendeva a lavorare dallo zio, poi presso la manifattura “Avallone” e, quindi, alle dipendenze della ditta “Cioffi”.
Nel 1927, in seguito a contrasti con il proprietario, Cav. Cioffi, passava alla “ICS” (IndustriaCeramica Salernitana) del tedesco Max Melamerson. Qui, fino al 1942, lavorava accanto agli artisti della scuola tedesca Richard Diilker e Margarethe Tewalt e ancora con Giovannino Carrano, i fratelli Vincenzo e Salvatore Procida, Guido Gambone ed altri.In quegli anni conosceva Gio Ponti che, verso la fine degli anni quaranta, gli commissionava alcuni disegni che Cassetta realizzava su piastrelle. Nel 1944 Giuseppe Cassetta apriva la sua fabbrica, la “Ceramica Artistica Cassetta” (C.A.C.), in Vietri sul Mare, località Fontana Limite. Nel 1951 presentava alcuni suoi lavori, tra cui un servito da caffe, alla Mostra dell’Artigianato di Firenze. Nel 1962, all’età di 68 anni Giuseppe Cassetta decideva di ritirarsi. Si arrivava all’incontro tra Vincenza, figlia di Giuseppe Cassetta ed il ceramista Francesco De Maio, erede anch’egli di un’antica tradizione di famiglia della lavorazione del cotto a mano tra le cave d’argilla di Ogliara. Vincenza e Francesco si sposavano nel 1959 e fondavano, nel 1963, la Ceramica di Vietri Francesco De Maio per tramandare il ricco patrimonio della ceramica vietrese.
Così, attraverso i secoli e tramandando di padre in figlio questa tradizione ceramica, si giunge ai giorni nostri. Il matrimonio tra Vincenza Cassetta e Francesco De Maio è stato una sinergia tra storiche famiglie ceramiste che ha dato vita alla prima delle loro aziende del Gruppo Francesco De Maio, seguita dalla Ceramica Vietri Antico, fondata nel 1989, dalla Antiche Fornaci D’Agostino, ex Ceramica D’agostino, rinomata azienda salernitana fondata nel 1823 e rilevata nel 1990, e dalla Ce.Vi. Ceramica Vietrese, acquisita nel 2002.L’azienda è stata la realizzazione di un sogno che voleva, e vuole ancora, tramandare e tenere in vita il patrimonio culturale, artistico, artigianale della ceramica vietrese. Dalla sua fondazione sono oramai trascorsi più di cinquant’anni. È qui che maestri decoratori con passione e professionalità, creano ancora oggi maioliche decorate a mano che reinterpretano la memoria storica innovando e ridisegnando, creativamente, le collezioni secondo nuovi gusti e tendenze. Una produzione esclusiva che si distingue per l’eleganza e per il design impeccabile.
“Made in Italy” non solo per il richiamo alla qualità artigianale, ma anche alla storia italiana: maioliche, oggetti e complementi d’arredo rigorosamente eseguiti a mano rievocano le decorazioni dei tempi trascorsi reinterpretati in chiave moderna.
Designata nel dicembre 2016 tra le 100 Eccellenze Italiane ed emblema di creatività, la Ceramica. Francesco De Maio ha la licenza per riprodurre fedelmente, in esclusiva per cinque continenti, i 33 decori bianco e blu che Gio Ponti realizzava nel 1960 alla ex Ceramica D’Agostino di Salerno per l’Hotel Parco dei Principi. Innumerevoli i riconoscimenti: dalla scelta della Ceramica Francesco De Maio, in rappresentanza dell’Italia, alla prima Biennale di Design di Londra “Utopia by Design” come partner tecnico dell’installazione White Flag, ideata da La Triennale Design Museum di Milano, fino alla mostra Gio Ponti: L’Infinito Blu tenutasi a La Triennale di Milano nel febbraio/marzo 2017.
Maioliche fatte a mano che sono l’espressione di questa storia e ognuna di esse ha una storia da raccontare. È una storia molto antica, una storia fatta di maestri di cotto, una storia di famiglia, la storia della Famiglia De Maio-Cassetta che oggi come allora, nutre l’arte della ceramica.
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