CAVA DE’ TIRRENI (SA). L’Amministrazione fa orecchio da mercante con la frazione Pianesi
Orecchio da mercante da parte dell’amministrazione alla proposta alternativa alla riorganizzazione del secondo circolo didattico, presentata dal comitato rione Pianesi, secondo il quale sarebbe stata più conveniente e rispondente alle esigenze dell’utenza scolastica interessata. E’ questa l’accusa che il comitato rione Pianesi, rivolge all’amministrazione Galdi, che nell’ultimo consiglio comunale ha deliberato il finanziamento di 100 mila euro per la riorganizzazione del secondo circolo, come voluta dal consigliere di rifondazione comunista Michele Mazzeo. Messa in sicurezza della scuola di via XXIV Maggio, dove convergeranno dal prossimo anno scolastico, gli alunni del seminario, di corso Umberto I e del Della Corte ai Pianesi. Lavori di ristrutturazione anche alla scuola dei pianesi, dove passeranno gli alunni del professionale-alberghiero. Secondo il comitato rione Pianesi, l’approvazione del finanziamento contraddice quanto sancito dalla delibera di Giunta n 377 del 7/12/2010, in cui l’impegno finanziario era stato demandato alle casse della Provincia di Salerno. “Apparentemente una modica somma per un grande progetto!, sostiene il comitato a difesa della scuola dei Pianesi, a cui dovrebbero seguire altri euro 100 mila nel triennio 2011-2013 e forse chissà quanti altri ancora soldini, dovranno sborsare i cittadini cavesi per finanziare una proposta, che noi abbiamo da sempre respinto al mittente, fin da quando l’opinione pubblica ne è stata edotta, perché ritenuta dispendiosa e destinata a privare un quartiere di Cava della propria scuola sia dell’infanzia che primaria”. Sono molto amareggiati i membri del rione Pianesi, che hanno sempre lottato contro il trasferimento dei propri figli in altre sedi scolastiche anche se per il consigliere Michele Mazzeo si tratta di una scelta ponderata alla luce dei numeri. Al Della Corte dei Pianesi le iscrizioni sono poche e le aule vuote tante oltre ad offrire uno spazio sottostante, da adibire a cucine, idoneo alle esigenze dell’istituto alberghiero. Una decisione che proprio non garba alla gente dei Pianesi. “Un’ennesima caduta di stile e di comportamento, afferma il comitato che, certamente non fermerà la nostra protesta e che ci rafforza ancora di più, perché “la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”.
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