Bancarella Sport: anche la cavese Elena Catozzi tra i finalisti

Insieme con Federico Buffa ha scritto la biografia di Mohammad Alì-Cassius Clay


elena-catozzi-federico-buffa-premio-bancarella-cava-de-tirreni-luglio-2018-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Esaminare la produzione editoriale non con l’ottica della nicchia, ma in base alla capacità di impatto con il pubblico. Fin dalla sua nascita, è questo il DNA del Premio Bancarella, che ha fatto la fortuna del Concorso, uno dei più ambiti, perché nasce dal consenso e moltiplica il consenso.

Sulla scia del successo ottenuto, il Premio è cresciuto e si è moltiplicato, creando al suo interno la Sezione Sport, che quest’anno per i cittadini della Valle Metelliana ha riservato una magnifica sorpresa. Infatti, tra i finalisti risultanti dalla Selezione elaborata dalla Giuria ufficiale, è presente anche Elena Catozzi, cavese doc, operativa a Roma, laureata in Lettere, giornalista, studiosa di Cinema e Storia del Cinema.

Insieme con Federico Buffa, che è oggi in Italia il maggior aedo multimediale dello sport, ha scritto Muhammad Alì, un uomo decisivo per uomini decisivi, pubblicato da Rizzoli. È l’appassionata ed appassionante biografia di Cassius Clay, “il più grande”, il pugile che nella seconda metà del secolo scorso ha lasciato una scia profonda anche a livello sociale. Con un’affabulazione avvolgente che ha spaziato ad ampio raggio tra sport e storia, musica e società, la coppia ha dimostrato di essere magnificamente assortita.

La finale, con la proclamazione dei vincitori, sarà effettuata a Pontremoli il 21 luglio prossimo. I rivali della coppia Buffa-Catozzi sono di primissima qualità e popolarità. C’è Non so parlare sottovoce (Cairo Editore), autobiografia di Aldo Agroppi, mediano di costruzione e opinionista polemista dalla linguaccia toscanaccia. E si è messo in moto Loris Capirossi, grande e tormentato campione delle due ruote, che ha raccontato con Simone Sarasso La mia vita senza paura (Ed. Sperling & Kupfer). Il rombo dei motori da accendere nell’anima è necessario quando lo sport si sposa con vicende umane e necessità di resilienza: è allora che devi cercare L’eroe che è in te ed ecco che il dott. Claudio Marcello Costa racconta tanti anni e tanti episodi vissuti tra i box nella sua lunghissima carriera di medico del motomondiale. All’attacco della vittoria, un campione della difesa come Sergio Brio, la cui biografia è raccontata da lui stesso insieme con Luigia Casertano in L’ultimo stopper. E poi, Arpad Weisz e il Littoriale, di Matteo Matteucci (Ed. Minerva), la storia terribile e straziante di un allenatore italiano di calcio di origine ebraica all’epoca del ventennio fascista, che insieme con la sua famiglia subì l’emarginazione per le leggi razziali e poi la deportazione nei campi di lager.

Se consideriamo che sono stati solo segnalati due volumi ad altissimo tasso di popolarità come Inter 110 di Gianfelice Facchetti e Nicolas Ballario (Ed. Skira) e Nuvolari, lui, di Cesare De Agostini (Ed. Ponchiroli), appaiono chiari sia l’importanza del traguardo comunque raggiunto sia il livello di difficoltà per andare oltre. Ma Federico Buffa e Elena Catozzi oltre ci sono già andati, non solo per la finale, ma soprattutto perché il libro è bello, leggibile e profondo. E, nel caso di Elena, perché l’accoppiata gestita alla grande con un grande come Federico Buffa è un vero e proprio salto di qualità, che Le auguriamo possa essere una rampa di lancio verso la scalata al monte dei sogni.

Intanto, un brindisi è d’obbligo.In stile “La vita è bella”, Elena può già ben dire: “Ho vinto anche io!”…


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