CAVA DE’ TIRRENI (SA). Presentazione show in Comune per “Non a caso”, di Carla Di Domenico: una meditazione in parola, musica e immagini.

La dimensione perfetta è il marchio di vita di Carla Di Domenico, artigiana con la passione della meditazione spirituale, collegata alla fede ed alla sua pratica. “Quando passeggio, le vetrine di libri con saggi di riflessione spirituale o filosofica mi attraggono più delle gioiellerie o dei negozi pieni di vestiti firmati”: è questo il suo motto. Pur non avendo alle spalle una specializzazione scolastica in tal senso, si è tanto appassionata all’argomento che ha prodotto un pamphlet, dal titolo non casuale: Non a caso (Il pendolo di Foucault edizioni). Pur non facendo riferimento alla sua vita personale, lascia tracce del suo percorso esistenziale interiore, un po’ per condividere un possibile progresso dell’anima, un po’ anche per dimostrare come si possa essere diversi dal ruolo pregiudiziale attribuito dalla società in funzione di un’attività o di una condizione sociale.

In diciannove brevi capitoli, con parole a volte quasi iniziatiche che assumono ora le vesti del ragionamento di matrice religiosa ora la forma di una preghiera, lei sviluppa un cammino che si apre verso la dimensione dello Spirito e poi si ritrova e si realizza nell’affermazione dei suoi valori in rapporto agli altri, alla natura.

Ha presentato questo suo spaccato di anima il 24 giugno nel corso di una presentazione show, originale e coinvolgente, tenuta nella Sala del Consiglio di Palazzo di Città davanti ad un pubblico molto folto e attento. Dopo la “benedizione del’Assessore Comunale e amica personale Antonella Garofalo, ha illustrato il suo pensiero e le sue emozioni, con il supporto delle musiche suggestive di due artisti estrosi e dolcemente “penetranti” come Gigi Miu e Renata Frana, oltre che con una successione di immagini significative, alcune delle quali sono scatti fotografici prodotti da lei stessa.

Partendo dalla presenza e dalle immagini di un olmo e un vaso di fiori, fonti di forza e bellezza, ha ricordato la sua origine e le sue radici, attraverso un ulivo oggi ben cresciuto e frondoso che i suoi genitori piantarono nella casa di Sant’Anna in occasione della sua nascita, quarantotto anni fa.

Questo per evidenziare l’equilibrio della sua crescita, incentrato sulla presenza di un ulivo centenario accanto al suo albero “coetaneo”: è l’energia degli avi e della loro identità, emanata in un contesto naturale e come tale generatore di uno spontaneo amore per la Natura e per la Vita che da essa promana.

Su queste basi la Di Domenico ha proclamato la sua identificazione col colore rosso, segno del fuoco vitale ma anche del fuoco dato dalla Fede, attraverso i simboli colorati della Pentecoste e dello Spirito Santo. Carla, questa sua essenza di fuoco non è rivolta alla vita quotidiana, ma si realizza nella vita spirituale, nel suo voler essere, in contemperanza col suo nome, persona forte e spirito libero.

Da qui l’invito rivolto non solo a se stessa, ma a tutte le persone, di fermare il ritmo stordente dell’attività quotidiana per osservare, meditare, ascoltare il silenzio.

È un invito a tornare indietro verso le misteriose e luminose nebbie da cui proveniamo, ad ascoltare la voce del divino che fermenta dentro di noi, alla ricerca di una rinascita, quasi una nuova origine.

È un invito a muoversi con tutto il carico delle nostre sofferenze e delle nostre gioie, non per piangere o per sorridere, ma per purificarci e per conoscere e riconoscere ancora una volta chi siamo, a elaborare la lezione che la natura ci regala, a farlo con l’energia del cuore e con la forza della mente, che ci permette di capire e di regolare l’energia esplosiva del fuoco che si agita dentro di noi.

Questa è la chiave della nostra vita quotidiana, se accompagnata però dalla coscienza attiva del cambiamento.

Il tempo cambia e ci cambia, così come ci cambiano le cose della vita e le relazioni con gli altri. Proprio su questo punto si deve esercitare la nostra scelta, per evitare che le relazioni contaminino la nostra aspirazione all’innocenza e alla purezza.. Anzi, anziché essere contaminati noi, possiamo essere noi a cambiare e purificare gli altri, soprattutto se riusciamo a vivificare il divino che ci nutre e da noi è nutrito.

Carla Di Domenico ha chiuso la sua presentazione con un’immagine molto suggestiva: un percorso segnato da orme di un cammino sulla sabbia del deserto e tendente all’infinito: il segno delle tracce che noi possiamo lasciare con la nostra presenza e la nostra personale “Pasqua”.

Al termine, dopo i rituali ringraziamenti (a proposito dei quali va precisato che nel libro per un deprecabile refuso di cui ci scusiamo mancano i nipoti Mariano e Giovanna e la figlia Camilla è stata chiamata Camillo), in bella simbiosi con lo spirito del suo discorso, ha regalato al pubblico un memorabile buffet, quasi tutto cucinato da lei (a parte il pane e la squisita torta al limone, comunque personalizzata) a base di legumi, verdure e prodotti naturali. Alla fine, sorrisi e complimenti. Almeno per questa sera, la dimensione perfetta è stata toccata …

Poi, non a caso toccherà ad ognuno nel suo piccolo inserirla nel suo vissuto. Non è facile, ma è una sfida: la sfida a luci e ombre tipica della Vita con la V maiuscola …


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