CAVA DE’ TIRRENI (SA). Viadotto “Amerigo Vitagliano”
Si è svolta stamattina, la cerimonia di intitolazione ad Amerigo Vitagliano del viadotto che collega la località Tengana al trincerone, le cosiddette rampe.
Il Sindaco Vincenzo Servalli con l’omonimo nipote, ha scoperto la targa posta all’ingresso nord del viadotto, alla presenza dei familiari, Assessori e Consiglieri comunali e con la benedizione di Don Giuseppe Ragalmuto e padre Adriano Castagna, della Basilica della Madonna dell’Olmo.
L’ingegnere Vitagliano fu consigliere fondatore dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Salerno, restando in carica dal 1944 al 1956. Al termine della carriera professionale fu eletto Senatore dell’Ordine.
Portano la sua firma i progetti di molte opere pubbliche nella Provincia di Salerno, tra cui strade, edifici scolastici, edifici comunali, altre opere di urbanizzazione e depuratori. Progettò il centro sportivo del Vallo di Diano. Nell’ambito dell’edilizia industriale, progettò la costruzione e gli ammodernamenti degli opifici delle più importanti aziende dell’epoca, quali la “Di Mauro Arti Grafiche”, la “Lito Sud”, la “Medea” e, successivamente, la “Di Mauro Officine
Partecipò attivamente alla vita politica, propugnando la difesa dei diritti delle classi meno abbienti; ricoprì la carica di Consigliere comunale nelle file del PSI del Comune di Cava de’ Tirreni dal 1964 al 1970; ricopri la carica di consigliere di amministrazione dell’ Ospedale S. Maria Incoronata dell’Olmo e fu Consigliere della Provincia di Salerno.
“È un dovere ricordare coloro che hanno lasciato una traccia della loro vita nella storia della nostra città – afferma il Sindaco Vincenzo Servalli – I cavesi che lo hanno conosciuto lo ricordano per la sua signorilità e per le sue doti di uomo integerrimo, equilibrato, leale e dotato di un raro spirito di abnegazione per il lavoro. Per le sue doti umane e professionali è stato amato e stimato dai colleghi , dagli amministratori della nostra città e dai tanti concittadini che hanno avuto l’occasione di avvalersi della sua opera professionale o semplicemente dei suoi consigli, sempre disinteressati”.
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