Novità in libreria: Poesie controcorrente e racconti in versi di Fabio Dainotti
Banalmente superficiale sarebbe etichettare quest’ultimo libro di Fabio Dainotti (Poesie Controcorrente e Racconti in versi Biblioteca dei Leoni, 2020 pagg. 65, Euro 10,00), poesie di ricordi di gioventù. Il poeta con originale colpo d’ali si spinge in un’ardita ricerca dal sorprendente interrogativo: può esistere una topografia dei sentimenti? Esiste la possibilità che i nostri sentimenti, un tempo nati e vissuti colà e in quel tempo, siano ascrivibili in una mappa che sia esaustiva di un’intera vita? Come e perché proprio in quel tempo e in quel dato luogo presero vita talune emozioni che ancora e per sempre ci accompagnano? Desiderio, quindi, di una mappa che tracci una topografia dei sentimenti che racconti di noi ma anche di tanti altri che un tempo furono con noi. E’ da qui che parte la sua ricerca di singolare cartografo dei sentimenti. Libro questo che, suppongo, non resterà un unicum nel disegno di delineare un percorso memoriale ed emozionale dello scorrere degli anni. Versi che rimandano ad avvenimenti cari al poeta (“Pena”) o soltanto a episodi di cui è stato spettatore occasionale (“Triangolo“ o “Charlie”). Immagino Dainotti a mappare questi versi che respirano, quasi nella totalità delle liriche, della sua terra nativa, la Lombardia (Dainotti è nativo di Pavia) mentre, “controcorrente”, davanti ai suoi occhi si stagliano le verdi colline di Cava de’ Tirreni dove da anni risiede o lo splendido mare dell’incantevole Cetara dal suo “buon ritiro” in un antico maniero. Parafrasando Ovidio: caelum, non animum mutant coloro che nati in un posto vivono in un altro. Libro “lombardo” questo che rimanda a quella “Linea Lombarda“ (non a caso in apertura campeggiano alcuni versi di Vittorio Sereni) ben lontana, però, dalla definizione che “taluni” spregiativamente etichettarono come “poesia del cosismo”. Qui non sono le cose a parlare e neanche persone in cerca di autore – un tempo personaggi reali – ma i luoghi in cui si ebbe un’irripetibile rappresentazione vitale. Paesaggi, graditi o meno all’autore, ma che costituiscono quell’ideale mappa cui tende Dainotti. Un filo che si snodi nel tempo inesorabilmente. Versi in cui vediamo il poeta preso da “voluttà di perdersi e trovarsi” o nel riandare a “una sua canzoncina,/ di solo quattro note,/ma vorresti ascoltarla sempre, sempre.” Ma una mappa per essere leggibile e certa non può essere parziale, manchevole di una parte “ Non si sa:/ i conti si fanno alla fine.”
Pena
La luce
abbassava, sì acuta era la pena.
Saba
“Non ho niente da mettermi”; e piangeva
con i singhiozzi, come una bambina,
mia madre. E io n’ebbi pena, come
se mancassero i soldi per mangiare
e non, semplicemente, nell’armadio
un abito da sera.
Triangolo
I due amanti s’allacciano sull’erba
scambiandosi baci di fuoco.
Il ragazzino sta in disparte, timido.
-Puoi venire anche tu, se vuoi!- fa lei
con aria di sfida.
La passeggiata
La littorina fermava
in un viale alberato di Milano;
era giugno, la luce dilagava.
Vimercate: fermata in pieno centro,
tra un’edicola in fiore di giornali
e il chiosco per la musica d’estate.
Le signore sfilavano eleganti
con ombrellini al braccio.
Fabio Dainotti
(da Poesie Controcorrente e Racconti in versi Biblioteca dei Leoni, 2020)
Fabio Dainotti, nato a Pavia nel 1948 vive a Cava de’ Tirreni. Presidente onorario della Lectura Dantis Metelliana, condirige l’annuario di poesia e teoria “Il pensiero poetante”. Tra i suoi libri di poesia: L’araldo nello specchio, Avagliano 1996; La Ringhiera, Book, 1998; Ragazza Carla Cassiera a Milano, Signum, 2001; Un mondo gnomo, Stampa alternativa, 2002; Ora comprendo, Edizioni Scettro del Re, 2004; Selected poems, Gradiva, 2015; Poesie Controcorrente e Racconti in versi Biblioteca dei Leoni, 2020. Vincitore nel 2015 del Premio Murazzi, è presente in numerose riviste di settore e antologie. Ha curato la pubblicazione presso Bulzoni de Gli ultimi canti del Purgatorio dantesco (2010).
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