Da Tu scendi dalle stelle di Sant’Alfonso de’ Liguori a Claudio Baglioni a Natale in casa Cupiello

Mi è capitato, per caso, ascoltare su Rai 1 la pastorale Tu scendi dalle stelle cantata da Claudio Baglioni. Sono rimasto sorpreso nel notare alcune variazioni apportate al testo originale di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (cui dedicai un “pezzo” il Natale dello scorso anno (N.d.R. Quanno nascette Ninno a Bettalemme, pastorale di Sant’Alfonso de’ Liguori. Ricordiamola – 24 dicembre 2019)

Vediamo alcune di queste variazioni (in maiuscolo le parti oggetto di confronto).

Versione originale:

Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,

e vieni in una grotta al freddo e al gelo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo.
O Bambino mio divino,
IO TI VEDO QUI TREMAR’,
o Dio beato!
AHI quanto ti costò l’avermi amato!
AHI quanto ti costò l’avermi amato!

A te, che sei del mondo il Creatore,
MANCANO PANNI E FOCO, o mio Signore,
MANCANO PANNI E FOCO, o mio Signore.

Testo cantato da Baglioni:

Tu scendi dalle stelle,
O Re del Cielo
E vieni in una grotta al freddo e al gelo
E vieni in una grotta al freddo e al gelo

O Bambino mio Divino
IO TI VEDO TREMARE UN PO’
O Dio Beato
MA quanto ti costò
L’avermi amato
MA quanto ti costò
L’avermi amato

A te, che sei del mondo
Il Creatore
I PANNI E FUOCO MANCANO o mio Signore
I PANNI E FUOCO MANCANO o mio Signore

(Fonte Musixmatch)

Non conosco i motivi che hanno portato alle modifiche ma credo interessante soffermarsi, seppure brevemente, su alcune di esse:

VERSO 5°

Originale:

IO TI VEDO QUI TREMAR

così cambiato:

IO TI VEDO TREMARE UN PO’

Una variazione: cambiare QUI (avverbio di luogo) con un PO’ (pronome indefinito quantitativo), che ritengo non appropriata e che indebolisce la cifra poetica di Sant’Alfonso. Il QUI non sta solo come semplice avverbio di stato in luogo (qui, in questa capanna) ma diviene uno stato in luogo simbolico: qui, ovvero sulla terra. Ormai Dio, fattosi uomo, inizia a tremare proprio come un uomo fra gli uomini.

VERSI 7 °/ 8°

Originali:

AHI quanto ti costò l’avermi amato!
AHI quanto ti costò l’avermi amato!

così cambiati:

MA quanto ti costò
L’avermi amato
MA quanto ti costò
L’avermi amato

Il MA, semplice congiunzione avversativa non ha la forza dell’interiezione AHI con punto esclamativo alla fine del verso. Il MA indica solo una conseguenza di quest’atto d’amore, solo un contrasto con quanto affermato prima, mentre AHI indica la consapevolezza da parte dei credenti di un vivo dolore, non solo simbolico ma anche fisico, nelle carni di questo Dio fattosi uomo per riscattare i nostri peccati.

VERSI 10°/11°

Originali:

A te, che sei del MONDO il Creatore,
MANCANO PANNI E FOCO, o mio Signore,
MANCANO PANNI E FOCO, o mio Signore.

così cambiati:

A te, che sei del MONDO
Il Creatore
I PANNI E FUOCO MANCANO o mio Signore
I PANNI E FUOCO MANCANO o mio Signore

Da notare la trasposizione del verbo “MANCANO” ma soprattutto la variazione di FUOCO al posto di FOCO. Questa modifica fa venir meno l’assonanza al mezzo con MONDO del verso precedente. Parrebbero piccole cose, ma sono sostanziali: è auspicabile che la purezza di un testo sia garantita sempre di là da diritti d’autore (almeno che non si “riscriva” completamente). Non credo che il sig, Baglioni sarebbe contento se qualcuno cantasse “Strada camminando”.

Purezza di un testo che l’altra sera, a pare mio, non è stata garantita dalla “libera” trasposizione filmica: “Natale in casa Cupiello. tratto da Eduardo de Filippo”. Per chi ama Eduardo, applaudito più volte in vita e ancora nelle registrazioni televisive, quello proposto da Rai 1, è qualcosa d’altro, che assolutamente non rivedrei né consiglierei. Qualcuno l’indomani ha scritto: “Nessun paragone, ricalco o sudditanza psicologica”. Sono d’accordo: nessuno si sognerebbe di paragonarsi a Eduardo o ricalcarlo, ma allora lasciamo agli spettatori godere dell’originale, un piccolo capolavoro del Novecento Italiano, non proponiamo una “rilettura” onesta, ma a pare mio, certamente non rappresentativa del “Mondo Eduardiano”.


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