Cava de’ Tirreni (SA). Tre sorelle, due libri, un autostop e una sfida, la Grande Bellezza, la Vita
In uscita “Anche gli angeli fanno l’autostop”, di Rosanna Rotolo, e “La Vita, una sfida da vincere”, di Teresa, e Gina, Rotolo.
Due libri simili e diversi, uno ricco di consigli pratici colorati d’amore, l’altro ricco d’amore colorato di meditazioni.
Angolazioni e reazioni distinte, ma lo stesso spirito di passionale energia, con la consapevolezza che, anche se le spine sono tante, la Vita è pur sempre una rosa, ricca di un profumo che rimane fino all’ultimo respiro…
Non a caso sono sorelle, Rosanna, Teresa e Gina Rotolo, tutte e tre cavesi doc, dalle radici pugliesi altrettanto doc.
Non a caso hanno pubblicato contemporaneamente, con le Edizioni “Il Quaderno”, due “libri fratelli” (Anche gli angeli fanno l’autostop, di Rosanna; Una sfida da vincere, di Teresa, con un contributo in appendice di Gina), che tracciano ambedue un cammino per ritrovare se stessi, uno per via spirituale, l’altro con la forza d’animo e d’azione della vita quotidiana.
Le loro due opere trasudano di colori e di luci e, ora che sono finalmente presentate in stampa (finora erano state congelate in casa dall’inverno della pandemia), riescono già a prima vista a “bucare la scena” con le ammiccanti figure della prima di copertina e le emozionanti parole chiave della quarta.
L’immagine del saggio di Rosanna Rotolo, nata su un’idea di Franco D’Auria, è incentrata su una strada lunghissima, larga e fascinosa, che porta verso un orizzonte lontano carico di luce: il segno e il sogno dell’anima personale che ritrova la sua “Itaca” nell’oltre universale, ad indicare, come recita il sottotitolo, meditazioni di luce sul cammino dell’uomo verso l’uomo.
La strada è deserta, perché il cammino è tutto nostro, è in noi. Su questo percorso, in primo piano sul ciglio della strada, l’ombra di un angelo con le ali spiegate. È il nostro angelo guida, perché in ognuno di noi c’è un angelo per natura tendente alla luce dell’Infinito ed all’Amore divino, da dove viene e dove punta. Ma quell’angelo non è solo una guida, è anche uno che chiede l’autostop, è la parte di noi stessa che si è smarrita e chiede sostegno. Come non fermarsi, allora, e offrirgli l’autostop? Chi meglio di noi stessi è in grado di offrirlo?
Da qui, per indicare l’incontro di noi con il nostro angelo, parte uno zibaldone ragionato ricco di prose appassionate, evocative poesie, stimolanti citazioni degli autori che più caratterizzano gli studi su un percorso del genere, in primis il grande Bernardino Del Boca, il geniale teorico del Continuo Infinito Presente, che per la nostra Rosanna rappresenta un irrinunciabile stella polare.
Ciliegina sulla torta, che si fa torta essa stessa, l’elaborazione grafica curata da Stefania Spisto: un’affascinante esplosione di immagini “parlanti” che impregnano le pagine e si fanno parte integrante del testo. Contribuiscono ad illuminare il cammino tracciato dalla Rotolo, che parte dal buio di un trauma fisico e interiore e arriva ad intravedere nel Sé quella luce interiore che allontana dalla rabbia e dal dolore, stimola ad amare, permette di essere amati e rappresenta lo strumento per continuare ad affrontare l’al di qua e la base di lancio verso la misteriosa luce dell’al di là.
Un libro che si sfoglia, si contempla e si legge con piacere, quindi. È pur vero che l’argomento base non può prescindere da un interesse personale e settoriale verso il mondo dell’anima ed il corollario della dimensione angelica… ma chi di noi non ama, o non amerebbe un viaggio verso se stessi? Chi di noi, se pure non è credente, non ha almeno il senso della religiosità? Ergo…
Lo stesso connubio di testo, poesie, citazioni e immagini spettacolari si ritrova anche nel “libro fratello” della sorella di Rosanna, Teresa Rotolo. Con una diversità di fondo, però. Quanto Rosanna nel suo viaggio in autostop naviga nei meandri dell’anima e punta alla purificazione spirituale, tanto Teresa parte dall’interiorità per arrivare alla gestione quotidiana del rapporto con gli altri e, ovviamente, con se stessi, con la Grande Bellezza tutta da riconoscere e da conquistare con la Grande Sfida, perché la Vita è la più grande opera d’arte e il pennello in mano lo teniamo noi.
Vetrina ideale e allettante di questo viaggio è la sedia vuota in copertina davanti al fiorito miracolo dell’esistenza: quella sedia aspetta proprio ognuno di noi ma per poterci sedere su di essa, se vogliamo goderci tutto il noi che c’è in ognuno di noi, prima dobbiamo proprio affrontare la Grande Sfida.
La forza del libro è nella chiave iniziale, in quel rivolgersi “a caminetto amico”: Cari amici, cari lettori, cara me. Teresa Rotolo non parla ai lettori, ma coi lettori, perché rinuncia alla cattedra e, con colloquiale razionalità, coinvolgente chiarezza e con lo slancio emozionale di una felice “maturità adolescenziale”, veste i panni della condivisione di un’esperienza progressiva di scoperte ed emozioni di cui lei stessa è tuttora parte attiva.
Il cammino prospettato da Teresa Rotolo (e dai contributi della sorella Gina, riguardanti le dipendenze dal computer e la resistenza morale alla pandemia) non è e non può essere facile, ma è necessario, in vista del succoso traguardo prospettabile: consapevolezza, autostima, autonomia, sconfitta degli autoinganni e delle auto frustrazioni, trionfo delle emozioni a raggio di sole.
Potremmo definirla “l’autostrada del sole dentro”… e le parole di questo libro ne sono la mappa, fatta di varie “uscite”, che giustamente la Rotolo chiama sfide.
E che sfide! Amare prima di tutto noi stessi, se vogliamo amare gli altri ed esserne amati. Non drammatizzare gli errori, ma impararne la lezione e capire che avere sbagliato non significa “essere sbagliati”. Capire che l’ansia non è la soluzione dei problemi, ma la complicazione dei problemi. Imparare a viaggiare verso il centro di noi stessi, illuminandoci col pensiero e liberando in volo le emozioni. Superare le difficoltà sapendo di averne la forza, senza paura dell’ignoto: e scoprire così la nostra personale America. Diventare indipendenti nei pensieri e nell’azione, per poter gestire le esperienze e non esserne solo gestiti.
Alla fine del tragitto, sarà finalmente possibile, se non conquistare del tutto (la meta si sposta sempre in avanti), almeno aprire lo scrigno del tesoro e prelevare i gioielli che la Vita ci sa offrire.
Quello prospettato dai due lavori è un cammino che viene da lontano, da quando l’uomo ha cominciato ad avere coscienza di un Sé, del Sé, della prospettiva dell’oltre. E in tanti hanno dato il loro contributo, come la famosa goccia che forma l’oceano teorizzata da Madre Teresa.
In tal senso anche l’Autostop che la Sfida sono due gocce… ma in ogni goccia c’è il sapore dell’Oceano. E, come ci ricordano Rosanna e Teresa Rotolo, è comunque un sapore di luce, di sole, di vita.
Bisogna prima trovare la forza di tuffarsi, però. E l’Autostop e la Sfida ne sono due fascinosi trampolini….
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