Cava de’ Tirreni (SA). Ricordando Pino Imparato, caro amico e collezionista perfetto

Ad un mese dalla prematura e dolorosa scomparsa, riceviamo dai suoi amici Licio Pallino e Peppe “Echos”Gianfredi questo ricordo di Pino Imparato, grande e appassionato esperto di musica vintage in vinile, organizzatore “creativo” di eventi del settore, a Cava ed in varie parti d’Italia, collezionista tra i primi al mondo delle opere dei Pink Floyd. Ne approfittiamo per accomunare nel ricordo il papà di Pino, Antonio Imparato,prestigioso poeta e paroliere metelliano, e la moglie di Pino, Rossella Lambiase, ironica e pungente giornalista.

Hanno dato tanto alla Cultura ed alla collettività: custodirne il ricordo è una testimonianza di affetto e gratitudine, uno stimolo verso ulteriori iniziative, una piccola ma calda consolazione del cuore. (FBV)


Pino Imparato con il batterista dei Pink Floyd

“Il collezionista è colui che cerca di possedere l’artista e fa ogni cosa purdi avere tutto ciò che ha prodotto. Psicologicamente è un modo di averlo a casa sua ad uso esclusivo”. Quest’affermazione, estrapolata dalla sua intervista del docu-film “I Vinilici” (in onda sulla piattaforma Amazon prime), sintetizza il pensiero di Pino Imparato che lo ha accompagnato per quasi cinquanta anni.

Pino Imparato era il collezionista perfetto: in lui si incarnavano fiuto, passione, competenza e autorevolezza. Era tra i pochi (credo che fosse il secondo o terzo) più grandi collezionisti dei Pink Floyd al mondo. E non solo. Le sue competenze andavano oltre questo iconico gruppo. Era ritenuto tra i più esperti di Deep Purple, Jefferson Airplane, Patty Pravo, Fabrizio De Andrè, solo per citare qualche nome. Negli ultimi anni si era dedicato con successo al recupero ed alla emersione dall’oblio di tanti complessi beat italiani (gruppi musicali di “capelloni” assai in voga fino alla fine degli anni ’60 nel solco dei Beatles, per intenderci) che operavano in ambito locale con all’attivo uno o due 45 giri, stampati in numero limitatissimo, magari solo per i familiari; in proposito c’è un suo articolo sulla rivista Viniledi Maggio 2021.

Pino Imparato era un “vinilico” ad oltranza. La sua enorme collezione è tutta in vinile, quel supporto discografico di colore nero con la copertina di cartone sottile che non metteva alla prova la vista nella lettura dei crediti, rifuggendo l’altro tipo di supporto che era il CD.

Pino Imparato per la sua passione e competenza nel 2018 fu premiato come Collezionista dell’anno dalla rivista Raro!Più. Inoltre è stato tra i protagonisti principali assieme a Carlo Verdone, Renzo Arbore, Bruno Venturini, Lino Vairetti degli Osanna, del film documentario “I vinilici – perché il vinile ama la musica”. I suoi interventi danno la misura della sua passione e competenza.

Attraverso l’organizzazione della Mostra mercato del disco da collezione che si è tenuta ogni fine Settembre fino al 1998 nel vecchio mercato del pesce a Viale Crispi, ha fatto parlare di Cava de’ Tirreni come della location perfetta per iniziative di questo tipo. La due giorni era sempre un pieno successo in termini di affluenza, tale che i collezionisti più importanti d’Italia si prenotavano con mesi di anticipo pur di essere presenti.

Pino Imparato ci ha lasciati in una calda sera di Luglio.

Come appassionato di calcio ha goduto dello scudetto della sua Inter ma non della vittoria dell’Italia agli Europei 2020 a Londra.

Lascia un vuoto nella sorella Anna e in tutti i suoi amici vicini e lontani con cui condivideva la sua passione.

Vogliamo immaginarlo, lassù, seduto ad assistere come unico spettatore ad un concerto di quegli artisti che ora non ci sono più, di cui era un sincero ammiratore e sì, ora, felice ed appagato perché sono di suo uso esclusivo.


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